dighe e schemi idrici

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dighe e schemi idrici
I l Territorio
Gli acquedotti lucani:
dighe e schemi idrici
CULTURA
di Anna De Stefano e Marco Lorusso
P
er schema idrico si intende l’insieme di grandi opere idrauliche mediante le quali è possibile
realizzare un collegamento tra le fonti d’approvvigionamento e gli utilizzatori finali delle risorse idriche.
In un primo momento gli acquedotti sono stati realizzati singolarmente e in varie epoche secondo le
esigenze, poi successivamente è nata la necessità di interconnettere tra loro tali opere in modo da
garantire una maggiore efficienza nella gestione delle risorse idriche.
In Basilicata difficilmente si riscontra la coincidenza tra fabbisogno e disponibilità, per cui quasi mai
l’utilizzazione delle risorse idriche di un bacino avviene nell’ambito del bacino stesso.
Dall’aggiornamento del Piano Regolatore Generale degli Acquedotti (Bollettino Ufficiale della
Regione Basilicata n. 18 del 5 aprile 1994), è emerso che l’organizzazione delle risorse idriche della
Basilicata, strettamente connessa a quella pugliese, è caratterizzata dalla presenza di oltre trenta schemi idrici. Alcuni di essi sono grossi e articolati e risultano ormai completi o in fase di completamento, altri sono ancora in fase di realizzazione.
Tra i primi è possibile focalizzare l’attenzione su quelli che individuano il cosiddetto schema idrico
dell’arco ionico ovvero quello del Basento-Bradano-Basentello e quello del Sinni:
SCHEMA IDRICO BASENTO - BRADANO - BASENTELLO
È uno schema la cui interconnessione è ancora in fase di realizzazione in quanto prevede che le
acque del fiume Basento vengano intercettate dalla traversa di Trivigno e convogliate verso le dighe
di Acerenza e Genzano, caratterizzate rispettivamente da un Volume Utile di 29.5 Mm3 e di 56.14
Mm3, attraverso una galleria capace di trasferire 10 m3/s ai quali si dovrebbero aggiungere le acque
provenienti dalla diga del Camastra, che ha un Volume Utile di 22 Mm3, attraverso una condotta in
grado di trasportare circa 4 m3/s.
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Possiamo inserire in tale schema anche l’invaso del Pantano di Pignola che garantisce un Volume
Utile di 5.5 Mm3 e che ha un uso esclusivamente industriale in quanto serve le aree produttive di Tito
e Potenza.
SCHEMA IDRICO SINNI
Questo schema ha un’importanza particolare sia per la sua valenza interregionale, in quanto trasporta
in Puglia e Basificata acqua ad uso plurimo, sia per la sua interconnessione con altri schemi. Fulcro di
tale schema è l’invaso di Monte Cotugno, caratterizzato da un volume utile di 430 Mm3, che intercetta le acque del Fiume Sinni, quelle derivate dal Torrente Sarmento e quelle provenienti dal Fiume
Agri. La traversa di derivazione sul Sarmento è in fase di realizzazione e una volta ultimata sarà in
grado di trasportare 25 m3/s, mentre la traversa sull’Agri, situata nei pressi di Missanello, deriverà le
acque provenienti dal proprio bacino e quelle provenienti dall’invaso del Pertusillo, attraverso la gronda Agri-Monte Cotugno. È in fase di realizzazione una traversa per la derivazione delle portate del
Torrente Sauro, dalla quale dovrebbe essere trasferita una portata di 12 m3/s fino all’invaso di Monte
Cotugno.
Da quest’invaso parte una direttrice principale di adduzione di 3 m di diametro, che consente il trasferimento delle acque al partitore di Ginosa, da cui queste sono convogliate all’impianto di potabilizzazione di Parco del Marchese (Taranto) dove, unite a quelle provenienti dalla diga del Pertusillo,
sono trasferite in Puglia per usi potabili.
Fig.1 Schema idrico dell’Arco Ionico.
GLI INVASI ARTIFICIALI DELLA BASILICATA
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In Basilicata, sono stati realizzati dodici invasi artificiali, nove dei quali possono essere considerati
DIGA DI PONTE FONTANELLE SUL TORRENTE CAMASTRA
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La diga, situata nei comuni di Trivigno e Castelmezzano in località Ponte Fontanelle, sbarra il
Torrente Camastra ad una quota di fondo alveo paria a 495.00 m s.l.m. ed è posta a circa 4 Km dalla
confluenza con il Fiume Basento.
È stata realizzata nel 1962, sottende un bacino imbrifero di 350 Km2 ed è caratterizzata da un volume utile di progetto di 32 Mm3, ma a causa della tipologia del bacino, è molto forte il fenomeno dell’interrimento e la sua capacità utile si è ridotta a 22 Mm3.
È gestita dall’Ente Irrigazione e l’utilizzazione delle risorse idriche è potabile, industriale e irriguo.
L’utilizzo potabile è gestito dall’Acquedotto Pugliese e sono alimentati 23 comuni lucani oltre alla città
di Potenza. È alimentata l’area industriale di Ferrandina e per l’uso irriguo il Consorzio di Bonifica di
Bradano e Metaponto ne utilizza le fluenze libere sollevate in prossimità della foce del Basento per l’irrigazione dell’arco ionico. Il corpo diga è realizzato in terra, zonata, con nucleo centrale impermeabile. Le opere di scarico presenti nell’invaso sono:
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come principali in quanto ricadenti in uno dei due schemi precedentemente descritti, o perché caratterizzati da discrete capacità d’invaso.
Le dighe ricadenti nello schema idrico Basento-Bradano-Basentello sono:
1. lo sfioratore superficiale a soglia fissa di lunghezza pari a 40 m capace di smaltire una portata massima di 400 m3/s;
2. lo sfioratore a calice capace di smaltire una portata massima di 300 m3/s;
3. lo scarico di mezzofondo, regolato da quattro paratoie in parallelo a strisciamento tipo saracinesca
e proporzionato per una portata massima di 185.40 m3/s;
4. lo scarico di fondo, regolato da una coppia in serie di paratoie a strisciamento tipo saracinesca e
proporzionato per una portata massima di 70.60 m3/s.
Riepilogo dati di progetto:
Quota di massima regolazione
Quota di massimo invaso
Volume di invaso utile
536.50 m s.l.m.
539.50 m s.l.m.
32.15 Mm3
DIGA DI ACERENZA
La diga, situata nel comune di Acerenza nei pressi di Masseria Polosa, intercetta il fiume Bradano in
corrispondenza di una quota alveo di 400 m s.l.m. È stata realizzata nel 1984, sottende un bacino
imbrifero di 142 Km2 ed è caratterizzata da un volume utile di progetto di 38.4 Mm3. È gestita
dall’Ente Irrigazione e l’utilizzazione delle risorse idriche è sia a scopo irriguo (Consorzio di Bonifica
di Bradano e Metaponto) che potabile.
Le caratteristiche costruttive sono quelle di una diga in terra, zonata, con nucleo centrale di tenuta,
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costituito da argille limose alluvionali di bassa permeabilità.
Le opere di scarico presenti nell’invaso sono:
1. lo sfioratore superficiale a calice posto in sponda sinistra;
2. lo scarico di fondo ubicato in sponda destra.
Riepilogo dati di progetto:
Quota di massima regolazione
Quota di massimo invaso
Volume di invaso utile
454.50 m s.l.m.
457.50 m s.l.m.
47 Mm3
DIGA DI GENZANO
La diga, che ricade nel bacino imbrifero del Fiume Bradano, intercetta il Torrente La Fiumarella ad
una quota di fondo alveo di 370 m s.l.m. È situata nel comune di Genzano di Lucania in località
Casone di Macchia in destra e Casone Finestrella in sinistra.
È stata realizzata nel 1978, sottende un bacino imbrifero di 36.2 Km2 ed è caratterizzata da un volume utile di progetto di 56.1 Mm3. È gestita dall’Ente Irrigazione e l’utilizzazione delle risorse idriche
è sia a scopo irriguo (Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto) che potabile.
Le caratteristiche costruttive sono quelle di una diga in materiali sciolti, di tipo zonato, con nucleo
centrale di tenuta, sorretto a monte e a valle da rinfianchi in materiale alluvionale permeabile e semipermeabile.
Le opere di scarico presenti nell’invaso sono:
1. lo sfioratore superficiale a calice proporzionato ad una portata massima di 280 m3/s;
2. lo scarico di fondo ubicato in sponda sinistra e in grado di smaltire una portata massima di 230 m3/s.
Riepilogo dati di progetto:
Quota di massima regolazione
Quota di massimo invaso
Volume di invaso utile
441.00 m s.l.m.
443.00 m s.l.m.
56.10 Mm3
DIGA DI SERRA DEL CORVO SUL TORRENTE BASENTELLO
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La diga, che ricade nel bacino imbrifero del Fiume Bradano, intercetta il Torrente Basentello ad una
quota di fondo alveo di 243 m s.l.m. È situata nei comuni di Gravina di Puglia (Ba) e Genzano di
Lucania (Pz) in località Serra del Corvo.
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1. uno sfioratore superficiale la cui soglia sfiorante ha un andamento ad U e lunghezza pari a 71 m,
dimensionato ad una portata massima di 421 m3/s;
2. un secondo scarico di superficie costituito da quattro soglie sfioranti della lunghezza ciascuna di
10 m e dotate paratoie del tipo a ventola bilanciata, dimensionato ad una portata massima di 418
m3/s;
3. lo scarico di fondo caratterizzato da due paratoie piane poste in serie ed è stato proporzionato ad
una portata massima di 90 m3/s.
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È stata realizzata nel 1974, sottende un bacino imbrifero di 267 Km2 ed è caratterizzata da un volume utile di progetto di 28 Mm3. È gestita dall’Ente Irrigazione e l’utilizzazione delle risorse idriche è
a scopo irriguo (Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto).
Le caratteristiche costruttive sono quelle di una diga in terra, di tipo zonato, con nucleo centrale di
tenuta. Le opere di scarico presenti nell’invaso sono:
Riepilogo dati di progetto:
Quota di massima regolazione
Quota di massimo invaso
Volume di invaso utile
269.00 m s.l.m.
271.00 m s.l.m.
28 Mm3
DIGA DI SAN GIULIANO
La diga, situata nel comune di Montescaglioso (Mt), intercetta il Fiume Bradano ad una quota di
fondo alveo pari a 67 m s.l.m. È stata realizzata tra il 1950 e il 1955 dall’Ente Irrigazione, anche se
l’attuale gestore è il Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto. È caratterizzata da un volume
utile di 107 Mm3 e sottende un bacino imbrifero di 1631 Km2. L’utilizzazione delle risorse idriche è
di tipo irriguo a servizio del Materano e del Tarantino.
Le caratteristiche costruttive sono quelle di una diga a gravità in calcestruzzo con la parte centrale
tracimabile. Le opere di scarico sono:
1. scarichi di superficie costituiti da cinque luci sfioranti, ciascuna della lunghezza di 10 m, munite
di paratoie e dimensionate per una portata massima di 1200 m3/s;
2. scarichi di fondo realizzati da due gallerie circolari regolate da due paratoie piane e dimensionati
ad una portata massima di 500 m3/s.
Riepilogo dati di progetto:
Quota piano di coronamento
Quota di massimo invaso
Volume di invaso utile
103.00 m s.l.m.
100.20 m s.l.m.
107 Mm3
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Gli invasi artificiali ricadenti nello schema idrico del Sinni sono:
DIGA DEL PERTUSILLO SUL FIUME AGRI
La diga, situata nel comune di Spinoso (Pz), intercetta il Fiume Agri ad una quota di fondo alveo
pari a 430 m s.l.m. È stata realizzata tra il 1957 e il 1963 dall’Ente Irrigazione, che ne è anche l’attuale gestore, ed è caratterizzata da un volume utile di 145 Mm3. Essa sottende un bacino imbrifero
di 530 Km2, ed alimenta una centrale idroelettrica, caratterizzata da una produzione di 150 Gwh
all’anno, e l’acqua in uscita dalle turbine viene potabilizzata presso l’impianto situato nel comune di
Missanello. Oltre alle utenze potabile e idroelettrica l’invaso alimenta anche utenze irrigue. Le caratteristiche costruttive sono quelle di una diga in calcestruzzo ad arco gravità.
Le opere di scarico presenti nell’invaso sono:
1. uno sfioratore superficiale, ubicato in sponda sinistra, costituito da paratoie e dimensionato ad una
portata massima di 550 m3/s;
2. uno scarico di alleggerimento, ubicato in sponda destra, costituito da due paratoie piane a strisciamento e dimensionato ad una portata massima di 100 m3/s;
3. uno scarico di mezzofondo, ubicato in spalla destra, caratterizzato da due paratoie piane a strisciamento, proporzionato ad una portata massima di 200 m3/s;
4. uno scarico di fondo, ubicato in spalla destra, caratterizzato da due paratoie piane a strisciamento,
proporzionato ad una portata massima di 200 m3/s.
Riepilogo dati di progetto:
Quota di massima regolazione
Quota di massimo invaso
Volume di invaso utile
531.00 m s.l.m.
532.00 m s.l.m.
145 Mm3
DIGA DI MONTE COTUGNO SUL FIUME SINNI
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La diga, situata nel comune di Senise (Pz), intercetta il Fiume Sinni ad una quota di fondo alveo
pari a 194 m s.l.m. È stata realizzata nel 1972 dall’Ente Irrigazione, che ne è anche l’attuale gestore,
ed è caratterizzata da un volume utile di 450 Mm3. Essa sottende un bacino imbrifero di 804 Km2,
ed è caratterizzata da un uso plurimo della risorsa idrica.
L’acqua per uso irriguo è prelevata dal Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto, sia mediante un impianto di sollevamento posto a valle dello sbarramento a servizio dei terreni circostanti, sia
attraverso le derivazioni irrigue del Materano e del Tarantino, poste lungo il tracciato dell’adduttore
del Sinni che si sviluppa per 145 Km fino a Monteparano (Ta).
L’adduttrice è caratterizzata da un diametro di 3 m ed è in grado di vettoriare circa 19 m3/s di acqua
che, oltre alle utenze irrigue, alimenta anche quelle potabili di Montalbano Jonico (Mt) e l’impianto
Le caratteristiche costruttive sono quelle di una diga in terra, le cui opere di scarico sono:
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1. uno sfioratore superficiale a soglia rettilinea della lunghezza di 34 m, posto in sponda destra e uno
sfioratore a calice posto in sponda sinistra dimensionati rispettivamente ad una portata massima di
280 m3/s e 470 m3/s;
2. uno scarico di mezzofondo costituito da due luci e proporzionato ad una portata massima di 240
m3/s;
3. uno scarico di fondo proporzionato ad una portata massima di 270 m3/s.
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di potabilizzazione di Parco del Marchese, oltre a garantire l’approvvigionamento industriale dell’ILVA
di Taranto.
Riepilogo dati di progetto:
Quota di massima regolazione
Quota di massimo invaso
Volume di invaso utile
252.00 m s.l.m.
255.80 m s.l.m.
450 Mm3
Oltre alle dighe ricadenti nei due principali schemi idrici lucani, sono stati realizzati sul territorio
settentrionale della regione, altri due invasi artificiali, quello sul Torrente Lampeggiano e quello del
Rendina.
DIGA SUL TORRENTE LAMPEGGIANO
Lo sbarramento, situato nel comune di Lavello (Pz) in località Toppo di Francia, intercetta il
Torrente Lampeggiano ad una quota di fondo alveo pari a 213 m s.l.m. a circa 500 metri a valle della
confluenza tra il Torrente Lampeggiano e il Vallone della Caccia.
È stata realizzata nel 1993, sottende un bacino imbrifero di 31.5 Km2 ed è caratterizzata da un volume utile di 4.6 Mm3. È gestita dal Consorzio di Bonifica del Vulture-Alto Bradano e l’utilizzazione
delle risorse idriche è sia a scopo irriguo che potabile.
Il corpo diga è stato realizzato utilizzando terreni di un complesso ghiaioso-sabbioso, presenti in
prossimità del Torrente Lampeggiano. Le opere di scarico presenti nell’invaso sono:
1. Lo sfioratore superficiale ubicato in sponda sinistra e caratterizzato da una soglia della lunghezza di
65.00 m, il cui ciglio sfiorante è posto a quota 243.00 m.s.l.m. (quota di massimo invaso) e permette di far defluire una portata massima di 250 m3/s;
2. Lo scarico di fondo localizzato in sponda sinistra a quota 218.00 m.s.l.m. ed è costituito da una
galleria circolare di 270 m di lunghezza e 3.60 m di diametro fino all’intercettazione costituita da
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due paratoie piane abbinate, a valle delle quali parte una galleria di 4.20 m di diametro e 290 m di
lunghezza. La portata massima di progetto è di 50 m3/s.
Riepilogo dati di progetto:
Quota piano di coronamento
Quota di massima regolazione
Volume utile di regolazione
247.10 m s.l.m.
243.10 m s.l.m.
4.6 Mm3
DIGA DEL RENDINA
Lo sbarramento, situato nel comune di Lavello (Pz), intercetta il Torrente Rendina ad una quota di
fondo alveo pari a 173 m s.l.m. poco a valle della confluenza tra il Torrente Venosa e l’Arcidiaconata.
È stata realizzata tra il 1952 e il 1957, sottende un bacino imbrifero di 408 Km2 ed è caratterizzata
da un volume utile di 22.8 Mm3. È gestita dal Consorzio di Bonifica del Vulture-Alto Bradano e l’utilizzazione delle risorse idriche è a scopo irriguo. Il corpo diga è di tipo zonato, costituito da un nucleo
ad asse verticale e da due contronuclei. Le opere di scarico presenti nell’invaso sono:
1. lo sfioratore superficiale caratterizzato da una soglia ad U della lunghezza di 178.45 m e permette
di far defluire una portata massima di 380 m3/s;
2. lo scarico di fondo, localizzato in sponda sinistra è dotato di due paratoie di intercettazione ed è
dimensionato ad una portata massima di 140 m3/s.
Riepilogo dati di progetto:
Quota piano di coronamento
Quota di massima regolazione
Volume utile di regolazione
202.00 m s.l.m.
199.00 m s.l.m.
20.57 Mm3
La tabella seguente contiene, per ciascuno dei 9 invasi artificiali sopra descritti, le principali informazioni:
Bacino
Corso d’acqua
Ofanto
T. Lampeggiano
T. Rendina
F. Bradano
F.lla di Genzano
T. Basentello
F. Bradano
T. Camastra
F. Agri
F. Sinni
Bradano
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Basento
Agri
Sinni
Invaso
Lampeggiano
Rendina
Acerenza
Genzano
Serra di Corvo
San Giuliano
Ponte Fontanelle
Pertusillo
Monte Cotugno
Tab.1 Principali invasi della Basilicata. Dati di riepilogo.
V. Utile
Mm3
Utilizzo della risorsa
4.6
22.8
38.4
56.1
28
107
22
145
450
Irriguo, potabile
Irriguo
Irriguo, potabile
Irriguo, potabile
Irriguo
Irriguo
Irriguo, potabile, industriale
Irriguo, potabile, idroelettrica
Irriguo, potabile, industriale
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Fig.2 Localizzazione dei principali invasi della Basilicata.
Bibliografia
• Claps, Fiorentino e Silvagni, Studio per la valorizzazione e la salvaguardia delle risorse idriche della
Basilicata, 1996
• Dipartimento Programmazione economica finanziaria, Studio di Fattibilità VIII, 2001
• Inea, L’uso della risorsa idrica in agricoltura: stato dell’irrigazione in Basilicata, 2000
• Regione Basilicata, Nuovo Piano Regionale degli Acquedotti di Basilicata, 1994
© Regione Basilicata
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