NOTA STORICA Biegenkopfe – Le linee contrapposte Allo scoppio

Transcript

NOTA STORICA Biegenkopfe – Le linee contrapposte Allo scoppio
NOTA STORICA
Biegenkopfe – Le linee contrapposte
Allo scoppio della Grande Guerra la linea austro- ungarica correva lungo la Giogaia dei Fleons, per
attestarsi sui monti Chiastronat, Creta di Bordaglia e Biegenkopfe, dalle cui cime gli asburgici
potevano controllare e sbarrare i Passi Val d’Inferno e Giramondo.
All’inizio del conflitto, 25 maggio 1915, il Passo Val d’Inferno venne attaccato e conquistato dagli
alpini ma la posizione risultò in seguito insostenibile.
A compiere l’azione furono 35 uomini della 101a compagnia del Battaglione alpini “Dronero” al
comando del Sottotenente Pietro Ciocchino i quali nell’oscurità si lanciarono all’attacco della
posizione nemica del passo.
L’operazione si presentò subito difficile fin dall’inizio poiché il Sottotenente Ciocchino venne
ferito ad un braccio e fu costretto a cedere il comando dell’unità al graduato più anziano ma,
anch’egli, fatti pochi passi venne a colpito a morte .
A quel punto il comando del reparto venne assunto dal Caporal Maggiore Antonio Vico che guidò
gli uomini contro la trincea nemica. Dopo furiosi assalti, durante i quali lo stesso Vico fu ferito per
ben due volte, gli alpini conquistarono la postazione austriaca eliminando buona parte del presidio e
catturando 25 uomini.
Quando il comandante della compagnia arrivò con i rinforzi, nel fare la relazione su come si
svolsero i fatti, il Vico pronunciò la frase che in seguito diverrà il motto del battaglione : “I l’oma
fait polissia” (abbiamo fatto pulizia).
Per l’eroismo dimostrato nell’azione al Caporal Maggiore Antonio Vico venne concessa la
medaglia d’argento al valor militare. Alla valorosa azione fu dato ampio risalto anche da Beltrame
su una pagina illustrata della Domenica del Corriere.
Alle prime luci del giorno seguente però gli austriaci che non potevano permettersi di lasciare in
mano agli italiani l’importante posizione contrattaccarono e, dopo aver occupato una quota
dominante, costrinsero gli uomini della 101a compagnia alpina del capitano Rocca ad abbandonare
la posizione da poco conquistata e a rientrare nelle proprie linee.
Dopo questi primi scontri il fronte si assestò sulle posizioni raggiunte dai due contendenti
(contrapposto alle posizioni austriache del Biegenkopfe e di Passo Giramondo gli italiani
fortificarono adeguatamente il M. Navagiust, che divenne un caposaldo di notevole valenza tattica
di tutto quel settore del fronte). Da queste posizioni le pattuglie italiane ed austriache di notte
scendevano nelle vallate per delle ricognizioni nella terra di nessuno. Le cascine e le malghe furono
date alle fiamme per non essere utilizzate come rifugio dai soldati nemici. Da ambo le parti furono
compiute ardite perlustrazioni fino agli avamposti nemici per tendere
agguati alle pattuglie
avversarie.
Ma il peggior nemico per entrambi fu l’inverno che costrinse tutti a lottare contro le intemperie e le
sempre imminenti valanghe, le quali quando precipitarono a valle seppellirono postazioni,
baraccamenti, colonne di portatori e le sentinelle poste nei più remoti avamposti. Frequentemente le
valanghe travolsero anche i soccorritori mentre stavano estraendo i propri compagni sepolti da una
valanga precedente.
Quando a primavera il calore del sole sciolse il ghiaccio vennero alla luce i portatori ed i loro
animali da soma travolti durante l’inverno.
A testimonianza di queste immani fatiche, pericoli e privazioni a cui furono sottoposti gli
appartenenti ai due eserciti rimangono ancora oggi in tutta la zona i resti delle postazioni e dei
baraccamenti.
BIBLIOGRAFIA:
Per approfondire l’argomento, si segnalano i seguenti testi:
-
CONSOCIAZIONE TURISTICA ITALIANA , Su campi di battaglia. Il Cadore , la
Carnia, l’Alto Isonzo C.T.I. 1938.
-
MINISTERO DELLA GUERRA – COMANDO DEL CORPO DI STATO MAGGIORE –
UFFICIO STORICO - Riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918,
Volume decimo parte seconda – Alpini, Libreria dello Stato Roma 1931;
-
WALTHER SCHAUMAN, Le montagne – Teatro di Guerra IIIa - Alpi Carniche
Occidentali, Passo di Monte Croce Carnico, Ghedina Tassotti editori, 1976, Bassano del
Grappa;
-
ADRIANO GRANSINIGH, Guerra sulle Alpi Carniche e Giulie (La Zona CARNIA nella
Grande Guerra, Edizioni Andrea Moro Tolmezzo 2003.