vai alla newsletter

Transcript

vai alla newsletter
Osservatorio Fillea Grandi Imprese e Lavoro
Newsletter Costruzioni e Grandi Imprese
4 – 11 ottobre 2013
A cura di Alessandra Graziani1 e Giuliana Giovannelli2
Congiuntura:
legno filiera:
infrastrutture:
ed. scolastica:
Expotunnel:
visti più veloci verso la Ue (Il Sole 24 Ore, 04.10.13)
Italia peggio del Botswana (Il Messaggero, 08.10.13)
progetti per un miliardo (Il Sole 24 Ore, 09.10.13)
cantieri miliardari sottoterra (Il Sole 24 Ore, 10.10.13)
Grandi imprese delle costruzioni:
Stone Italiana:
Natuzzi:
Ikea:
Italcementi:
Natuzzi:
Salini Impregilo:
commessa a Londra (Il Gazzettino, 04.10.13)
gli esuberi scendono a 1500 (Corriere Mezzogiorno, 08.10.13)
apre i villaggi dello shopping (Italia Oggi, 08.10.13)
chiude 3 stabilimenti, è sciopero (Il Giornale, 09.10.13)
oggi la firma salva-gli esuberi (Il Sole 24 Ore, 10.10.13)
acquisisce il 40% della Metro Copenhagen (Milano Finanza, 10.10.13)
Rapporti e studi:
Istat:
Istat:
Istat:
Oss Mercato Imm.:
Aitec:
prezzi delle abitazioni II trim 2013 (Comunicato Istat, 04.10.13)
costo di costruzione fabbricato residenziale agosto 2013 (Comunicato Istat, 07.10.13)
lenta ripresa del Pil europeo (Comunicato Istat, 07.10.13)
decelera il trend negativo del mercato immobiliare sito internet Infobuild, 08.10.13)
Rapporto di sostenibilità 2012 (Il Sole 24 Ore, 10.10.13)
Eventi:
Made Expo 2013, Milano Fiera Rho Pero, 2-5 ottobre 2013
Aitec, Presentazione Rapporto di sostenibilità 2012. Industria, sviluppo e ambiente: il caso del settore cementiero, Roma, 9 ottobre
2013
Congiuntura
legno filiera (04.10.13): Visti più veloci per turisti e visitatori, soprattutto ruSSI e CInesi, verso l'Europa e una
nuova strategia per il legno e le industrie forestali, varata lo scorso 20 settembre, a sostegno dell'economia e del
settore che è alla base dell'arredamento e dell'edilizia sostenibile. Doppio annuncio da parte del commissario Ue
all'industrià e vicepresidente della Commissione, Antonio Tajani, ieri al Made expo, la fiera del design,
dell'arredamento e dell'edilizia che chiude domani nei padiglioni di Rho-Fiera Milano. Alle preoccupazioni di Roberto
Snaidero, presidente di Federlegno Arredo sulle difficoltà ad accogliere spesso i buyer e gli operatori dei Paesi
emergenti alle nostre fiere per norme "miopi" sui visti d'ingresso, Tajani ha spiegato: «Purtroppo l'Europa ha regole
troppo severe per concedere i visti sul proprio territorio. Con il commissario Ue agli Affari Interni Cecilia Malmstrom
presenteremo una proposta per modificare le regole per la concessione dei visti, in modo da renderle più flessibili.
Dopodichè ogni Paese dovrà aggiornare le proprie norme nazionali in materia». Approvata invece lo scorso 20
settembre la nuova "Strategia per le indùstrie forestali e del legno", presentata al Parlamento europeo e al Consiglio.
«L'obiettivo-ha aggiunto Tajani- è quello di sostenere la competitività internazionale delle imprese europee che
operano nell'edilizia sostenibile, nella bioenergia e nella fornitura della materia prima, sostenuta anche nei programmi
di ricerca e innovazione dai piani di finanziamento Cosme e Orizzonte 2020. Con questo nuovo approccio, ha concluso
Tajani, «la strategia "esce dalla foresta" per affrontare gli aspetti della "catena di valore" (ossia l'utilizzo delle risorse
forestali ai fini della produzione di beni e servizi, che incidono in misura determinante sulla gestione delle foreste» ed
evidenzia «l'importanza delle foreste non solo per lo sviluppo rurale, ma anche per l'ambiente e la biodiversità, per le
industrie forestali, la bioenergia e la lotta contro i cambiamenti climatici». (Laura Cavestri)
infrastrutture (08.10.13):
Italia ottantaduesima nelle classifiche mondiali per la qualità delle infrastrutture dopo
il Kenya, l'Uruguay e il Botswana. Uno schiaffo per un Paese che un tempo fu la quinta potenza mondiale del mondo
(ora è la nona superata dalla Russia). Il paragone con i paesi europei, poi, è ancora più pesante: la Francia è al quinto
posto, la Germania al nono, il Portogallo all'undicesimo, la Spagna al diciottesimo e la Grecia al sessantunesimo. Un
quadro allarmante, denunciato nel rapporto Confesercenti-Ref sulle infrastrutture. Il rapporto punta il dito sul
progressivo calo della spesa pro-capite per le infrastrutture, scesa dal 2009 ad oggi del 25% (da 160 a 120 euro) per
effetto della crisi che taglia investimenti e blocca cantieri. Ma accanto alla crisi c'è anche lo spreco di opere iniziate e
mai terminate. «L'unico elenco di opere ad aumentare: dalla Metro C di Roma, alla Salerno Reggio Calabria, al
1
2
politiche [email protected]
[email protected]
mancato completamento delle infrastrutture stradali previste per l'expo 2015 di Milano» commenta polemicamente
Confesercenti. Emblematico il ritardo sullo sviluppo dell'Alta Velocità ferma a Salerno e inesistente sulle linee adriatica
e tirrenica.
edilizia scolastica (09.10.13): Pioggia di progetti per la riqualificazione e messa in sicurezza delle scuole. A
fronte di 150 milioni stanziati dal decreto Fare (n. 69/ 2013) per progetti "cantierabili" – cioè di livello esecutivo, pronti
per l'appalto - gli enti locali hanno chiesto contributi per oltre un miliardo di euro. Il quadro emerge da un'indagine di
«Edilizia e Territorio» sui dati raccolti presso le Regioni. Più precisamente, le regioni, che stanno tuttora conducendo
l'istruttoria (da chiudere entro il 15 ottobre), affermano di aver ricevuto quasi 3.650 istanze che sommano poco più di
950 milioni. Quest'ultimo dato, tuttavia è parziale e dunque in difetto per ribasso: perché due regioni non sono state in
grado di comunicare il valore economico totale (Campania e Basilicata) e altre due regioni (Piemonte e Sardegna)
hanno comunicato un valore parziale, perché riferito all'istruttoria di un numero ancora incompleto di domande
pervenute. Considerando queste quote ancora mancanti, il dato finale supererà facilmente il miliardo di euro
(soprattutto considerando lo spoglio delle 344 domande arrivate alla regione Campania). La valanga di progetti
conferma - se ce ne fosse bisogno - la necessità di mettere mano al patrimonio di edilizia scolastica non solo per nuove
strutture, ma anche, più semplicemente, per adeguarne gli impianti delle scuole esistenti alle norme tecniche e di
sicurezza, per eliminare l'amianto, per normali opere di manutenzione ordinaria o per più impegnativi interventi di
potenziamento in funzione antisimica. Il dato è doppiamente significativo perché la norma del decreto Fare che ha
messo a disposizione le risorse (articolo 18, commi 8-bis, 8-septies) limitava le domande agli interventi con una
progettazione esecutiva. In altre parole, sono stati selezionati solo i comuni che avevano il progetto nel cassetto,
aspettando solo la possibilità di finanziarlo. In questi ultimi giorni di istruttoria (che si concluderà come detto il 15
ottobre), le regioni stanno appunto verificando il fondamentale requisito posto dal DI 69/2013, cioè l'esistenza del
progetto esecutivo. I tempi sono molto stretti: il ministero dell'Istruzione dovrà ricevere le graduatorie regionali e
stilare una definitiva graduatoria nazionale assegnando i fondi con un proprio decreto entro il 30 ottobre. Gli enti locali
vincitori – comune e province – dovranno affidare i lavori entro il 28 febbraio 2014 · Per contenere i tempi all'interno di
questa tabella di marcia (pena la revoca dei fondi), è anche previsto un Dpcm che assegna ai sindaci e ai presidenti di
provincia poteri commissariali in deroga alle norme vigenti. Se effettivamente le oltre 3.600 istanze corrispondessero
ad altrettanti interventi "cantierabili", il ministero dell'Istruzione e le Regioni si troverebbero un patrimonio di progetti
già pronti per affrontare le gare di appalto che meriterebbe un impegno istituzionale per una continuità di
finanziamento. «Questo lavoro importante, fatto rapidamente in queste settimane da enti locali e Regioni per
predisporre la graduatoria dei progetti di edilizia scolastica – commenta Stella Targetti, vicepresidente della Toscana e
coordinatrice regionale per l'Istruzione potrebbe essere premiato dall'utilizzo di eventuali altre risorse che si rendano
disponibili per lo scorrimento delle graduatorie regionali, aumentando così gli interventi finanziabili. A partire
dall'impiego dei 100 milioni di euro che l'Inail dovrà destinare nel 2014 all'innalzamento del livello di sicurezza degli
edifici scolastici». (Massimo Frontera)
Expotunnel (10.10.13):
Le grandi opere del sottosuolo saranno la risposta strategica allo sviluppo urbanistico
mondiale, perché solo lavorando in profondità si potrà tutelare il patrimonio paesaggistico in superficie e liberare spazi
da vivere sulla crosta di un globo sempre più affollato. Nel settore tunnelling le imprese italiane sono top player
mondiali, con Rocksoil, Trevi, Impregilo, Maccaferri o Astaldi, per citare solo alcuni dei nomi più noti. Sono queste le
due premesse per capire le ragioni alla base del debutto a Bologna - in concomitanza con il Saie ma in modo autonomo
dal salone dell'edilizia - di Expotunnel, il primo salone italiano delle tecnologie del sottosuolo, abbinato a una tre giorni
congressuale della Società italiana gallerie. Una formula inedita fieristico-scientifica che viene alla luce con 100
espositori registrati, di cui una ventina stranieri, e oltre 250 convegnisti già prenotati per discutere di gallerie e spazio
sotterraneo nello sviluppo dell'Europa. «Occorre rilanciare la cultura del sottosuolo, perché spostare i traffici in
profondità significa migliorare la qualità della nostra vita facendo spazio ai servizi in superficie. Così come va sfatato il
preconcetto che costruire sottoterra costi di più che farlo sopra, anzi: con le nuove tecnologie spesso costa meno»,
sottolinea Pietro Lunardi, presidente del Congresso Sig e fondatore di Rocksoil, società di geoingegneria di 150
professionisti specializzata nella realizzazione di tunnel e gallerie. Quand'era ministro delle Infrastrutture (2001-2006)
Lunardi ha aperto cantieri per 60 miliardi in Italia, «e di questi, le opere in sotterranea rappresentano almeno 20-25
miliardi spiega - data la morfologia del Paese con Alpi e Appennini da attraversare». Senza considerare la
manutenzione di cui avrebbero bisogno 6mila chilometri di gallerie lungo lo Stivale (l'Italia ha fatto da apripista in
Europa negli anni 60, ma oggi è fanalino di coda), si parla di importi miliardari per l'edilizia del sottosuolo tra le
metropolitane di Napoli, Roma e Milano, il traforo del Brennero pronto ad andare in appalto, la Torino-Lione, il
raddoppio stradale del traforo del Frejus, l'alta velocità Milano-Genova, con 42 km in galleria. Per non parlare delle
potenzialità di business all'estero, con Singapore che - dopo aver sviluppato all'inverosimile la verticalità open air per
fare spazio ai 5,4 milioni di abitanti - ha annunciato un piano di espansione in profondità per centinaia di ettari, o «il
ricchissimo Qatar, che sta investendo 200 miliardi in opere pubbliche di cui buona parte nel sottosuolo», ricorda
Lunardi. «Il segmento del tunnelling rappresenta una vocazione manifatturiera italiana da esplorare e promuovere
oltreconfine», conferma Nino Leanza, presidente di Expotunnel, riferendo di due delegazioni istituzionali da Russia e
Brasile in arrivo per l'inaugurazione della fiera. «Apriamo una porta su un segmento specialistico che finora non aveva
identità propria e anche per avviare una discussione sul ruolo delle perforazioni e del costruire sottoterra per
salvaguardare il patrimonio che c'è sopra», nota Leanza, che conta di fare del salone un appuntamento fisso, almeno
ogni due o tre anni. (Ilaria Vesentini)
Grandi imprese delle costruzioni
Stone Italiana (04.10.13): Stone Italiana vince la concorrenza tedesca. L’azienda veronese fornirà al costruttore
londinese Mace oltre 300 bagni completi del valore di 11 milioni per la realizzazione di 170 nuovi appartamenti di extra
lusso di fronte a Victoria Station, inseriti nel progetto Nova Victoria, da 2,2 miliardi di sterline.
Natuzzi (08.10.13):
I sindacati credono che la vertenza Natuzzi abbia infilato la strada giusta, grazie anche alla
limatura degli esuberi: da 1.726.a 1.500. Ora, però, occorre che si pronuncino i lavoratori, con le assemblee che
saranno riunite in questi giorni, prima del nuovo incontro romano, il 10, per la firma dell'accordo. Poi occorrerà sperare
che le previsioni trovino conferma negli stabilimenti. La riunione di ieri tra azienda e sindacati al ministero dello
Sviluppo economico, ha fissato alcuni punti fondamentali: dei 1.500 in esubero, 900 saranno ricollocati nei successivi
12 mesi e gli altri andranno in mobilità volontaria. E l'incentivo per quei 600 che non hanno possibilità di sperare in
una nuova chiamata al lavoro è stato elevato a 20 milioni complessivi; per tutti i lavoratori saranno garantiti percorsi
formativi che li aiutino a ricollocarsi; lo stabilimento Jesce 1, a Santeramo, viene popolato con 150 lavoratori. (…)
(Adriana Logroscino)
Ikea (08.10.13): Ikea non si accontenta più di comporre con i suoi mobili le case degli italiani. E, dopo aver
inserito nei suoi punti vendita supermercatino, bar e aree per bambini, per attrarre i consumatori inaugura un vero e
proprio villaggio degli acquisti. Il progetto si chiama Tiare Shopping, una parola semplice che richiama i concetti di
territorio, patrimonio ed eredità, scelta con l'aiuto dei consumatori. Il centro commerciale, che aprirà i battenti il 21
novembre in Friuli-Venezia Giulia a Villesse (Gorizia), conta 90 mila metri quadrati di superficie e ospiterà oltre al
negozio Ikea già operativo; un ipermercato, oltre 170 negozi (tra cui diversi marchi), 26 bar e ristoranti e un megacinema multiplex per un investimento complessivo di 220 milioni di euro. Si tratta del primo progetto italiano di Inter
Ikea centre group (la divisione del gruppo incaricata di aprire centri commerciali con all'interno un l Punto vendita i
Ikea) e del primo passo di un piano di sviluppo commerciale che interesserà anche la città di Brescia dove il nuovo
villaggio dello shopping dovrebbe essere pronto entro il 2015. In generale è un tentativo di associare al marchio Ikea
brand internazionali, nazionali e locali offrendo alle famiglie un'intera giornata di shopping e intrattenimento. Quello di
Villesse sarà infatti il primo centro commerciale italiano a ospitare al proprio interno un negozio Ikea che sarà
fisicamente collegato alla galleria commerciale. (…) (CLAUDIA CERVINI)
Italcementi (09.10.13): Sciopero di 8 ore venerdì prossimo in tutti gli stabilimenti del gruppo Italcementi. I
sindacati lamentano la decisione dell'azienda di chiudere tre impianti in anticipo rispetto al termine di fine 2014, fissato
negli accordi siglati al ministero dello Sviluppo economico.
Natuzzi (10.10.13): È ormai questione di poche ore per il via libera all'accordo per la vertenza Natuzzi. L'ipotesi di
intesa segue le linee guida definite nei tavoli tecnici degli ultimi mesi: si prevede il rientro in Italia di produzioni
rumene, altri esuberi saranno invece riallocati grazie alla creazione di due newco. Si punta infine ad un piano di
mobilità volontaria ed incentivata per circa 600 persone. (…) La firma ufficiale al ministero dello Sviluppo economico,
con l'azienda, le regioni Puglia e Basilicata (dove la Natuzzi è presente) ed i sindacati è fissata per oggi. L'intesa, rende
noto lo stesso Mise in un comunicato ufficiale «scioglie il il nodo dei 1500 esuberi» dell'azienda pugliese e sarà siglata
alla presenza dei sottosegretari Claudio De Vincenti e Carlo Dell'Aringa. (…)
Salini Impregilo (10.10.13):
Il gruppo ha siglato ieri il closing per l’acquisizione da Maire Tecnimont del 40% di
CMT (Copenhagen Metro Team), la società di progetto per la costruzione della metropolitana di Copenhagen.
Nell’operazione, che era sta annunciata a giugno e che si è chiusa per un controvalore complessivo di 15 milioni.
Rapporti e studi
Istat (04.10.13):
Nel secondo trimestre 2013, sulla base delle stime preliminari, l’indice dei prezzi delle abitazioni
(IPAB) acquistate dalle famiglie sia per fini abitativi sia per investimento registra una diminuzione dello 0,6% rispetto
al trimestre precedente e del 5,9% nei confronti dello stesso periodo del 2012. Con quello del secondo trimestre, i cali
congiunturali sono sette consecutivi, ma la loro ampiezza, dopo la diminuzione registrata nel quarto trimestre del 2012
(-2,2%), si va riducendo (-1,5% nel primo trimestre 2013, -0,6% nel secondo). Su base annua, la flessione è la sesta
consecutiva, ma la dinamica tendenziale mostra segni di stabilizzazione (-5,9% da -6,0% del trimestre precedente). Al
calo congiunturale contribuiscono le flessioni dei prezzi sia delle abitazioni nuove (-0,8%, che segue il -1,1% del
trimestre precedente), sia di quelle esistenti (-0,6%, dopo il precedente -1,5%). Analogamente, il calo su base annua
è la sintesi della diminuzione dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-7,4%) sia di quelle di nuova costruzione (-2,6%).
La diminuzione tendenziale dei prezzi delle abitazioni esistenti risulta di ampiezza inferiore rispetto a quella registrata
nei due trimestri precedenti, mentre il calo su base annua dei prezzi delle abitazioni nuove è il secondo consecutivo e
si amplia rispetto a quello registrato nel primo trimestre (-1,3%). In media, nel primo semestre dell’anno in corso, i
prezzi diminuiscono del 5,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sintesi di un calo dell’1,9% dei prezzi
delle abitazioni nuove e del 7,7% di quelle esistenti.
Istat (07.10.13):
Nel mese di agosto 2013 l'indice del costo di costruzione di un fabbricato residenziale aumenta
dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,9% nei confronti di agosto 2012. I contributi maggiori alla crescita
tendenziale dell’indice derivano dal gruppo di costo della mano d’opera (+0,5 punti percentuali) e dai materiali (+0,4
punti percentuali).
Istat (07.10.13):
Dopo sei trimestri consecutivi di flessione, il PIL nell’area dell’euro è cresciuto dello 0,3% in T2 e
ci si attende che, nell’orizzonte di previsione, la ripresa continui (0,1% in T3, 0,3% in T4 e 0,4% in T1 2014). Il
rinnovato dinamismo della domanda mondiale e il graduale allentamento delle restrizioni fiscali sarebbero i principali
motori dello sviluppo. Tuttavia la crescita rimarrebbe molto contenuta, condizionata dal processo di consolidamento
fiscale e dalle riforme strutturali che continueranno ad avere effetti sulla domanda interna di molti Stati Membri. Le
sfavorevoli condizioni del mercato del lavoro, inoltre, graveranno sul reddito delle famiglie determinando una dinamica
moderata per i consumi privati. Ci si attende che anche gli investimenti privati crescano nei prossimi trimestri in
maniera contenuta principalmente per rinnovare lo stock di capitale e per soddisfare gli ordinativi esteri. Sotto l’ipotesi
che il prezzo del petrolio si stabilizzi al livello di 111 dollari al barile e che il tasso di cambio dollaro/euro fluttui attorno
a 1,35, ci si attende che l’inflazione resti ben al di sotto del target del 2% (1,5% in T4 e 1,4% in T1 2014). I principali
rischi al ribasso associati a questo scenario sono l’eventuale riacutizzarsi della crisi del debito sovrano e un
rallentamento della domanda delle economie emergenti.
Osservatorio Mercato Immobiliare OMI (08.10.13): In riferimento ai dati pubblicati dalla Nota trimestrale
Omi del 2° trimestre 2013, il segno negativo delle compravendite immobiliari si sta attenuando. Con una flessione
degli scambi del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2012, il volume delle compravendite immobiliari si attesta a
quota 242.817 e recupera più di sei punti percentuali rispetto alla contrazione del 13,8% registrata nei primi tre mesi
di quest’anno. Sono alcuni dei dati contenuti nella Nota trimestrale Omi (Osservatorio mercato immobiliare) relativa al
periodo aprile-giugno 2013, che disegna la mappa delle cessioni immobiliari nel nostro Paese, tratteggiando perdite più
contenute al Nord della Penisola, con Milano in testa tra le grandi città meno “investite” dal trend negativo. I dati sono
stati illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa, presso la sede centrale dell’Agenzia, presieduta dal Vice
Direttore delle Entrate, Gabriella Alemanno, e dal Direttore centrale Omise, Gianni Guerrieri. Nel dettaglio, le vendite
registrate nel settore residenziale si sono ridotte del 9,3%, per un volume di abitazioni pari a 108.618, cui fa seguito il
mercato delle pertinenze con una perdita del 7,5%, pari a 88.555 unità. Continua anche la contrazione delle vendite
nei settori non residenziali, dove con 2343 transazioni è il terziario a soffrire la perdita maggiore (-10,6%), seguito dal
produttivo con il -6,5% (2214 unità) e infine dal settore commerciale con il -2,7% (6409 unità).
Aitec (10.10.13):
Emissioni in forte calo e richiesta di rendere il ciclo produttivo ancora più pulito, attraverso un
uso massiccio dei combustibili prodotti da rifiuti non pericolosi, i cosiddetti "Css". Aitec, l'associazione che riunisce le
aziende produttrici di cemento, ha presentato ieri a Roma il suo primo rapporto di sostenibilità. Un lavoro corposo che
scandaglia passo dopo passo gli sforzi che il settore sta facendo per ridurre il suo impatto ambientale, climatico ed
energetico. «La nostra immagine è ancora legata al modello produttivo degli anni Sessanta- spiega il vicepresidente di
Aitec, Carlo Colaiacovo - ma adesso siamo completamente diversi». Anche per questo l'associazione ha scelto, tra le
prime in Italia, di dotarsi di un rapporto incentrato sulla sostenibilità: «Speriamo che questo esempio possa diffondersi
per contagio anche agli altri settori», dice il presidente della commissione Cultura di Confindustria, Alessandro Laterza
D'altronde, come racconta il direttore per le Politiche industriali di viale dell'Astronomia, Andrea Bianchi «oltre alla
riduzione del peso del fisco, al costo dell'energia, alle semplificazioni e all'individuazione di una chiara politica
industriale, in prospettiva per le imprese è centrale anche il tema della sostenibilità». I numeri del rapporto
confermano l'esistenza di un processo di trasformazione in atto. Dal 1990 ad oggi le emissioni di anidride carbonica
delle aziende produttrici di cemento sono scese del 38 per cento. Questo calo, per la verità, è dovuto in buona parte
alla contrazione della produzione, ridotta nello stesso lasso temporale del 36 per cento. Diminuiscono con forza molto
maggiore, però, le emissioni specifiche del settore. Guardando ai dati slegati dai livelli produttivi, dal 2009 al 2012 la
diffusione di azoto è stata tagliata del 7%, quella di biossido di zolfo del15%, mentre le polveri sono in calo del 10 per
cento. Sono numeri positivi che, però, potrebbero migliorare. Ancora Colaiacovo: «Con un maggiore utilizzo dei Css
nelle cementerei potremmo abbattere le emissioni ma potremmo anche ridurre la bolletta energetica, che oggi è
superiore del30% rispetto ai nostri competitor europei». Il riutilizzo dei rifiuti non pericolosi è bloccato da due grandi
ostacoli: l'opposizione di alcuni territori e la complessità delle procedure. Eppure, l'apertura del Governo è massima,
come testimonia il sottosegretario all'Ambiente Marco Flavio Cirillo, che proprio oggi riferirà alla Camera sul tema: «1
Css possono avere una doppia funzione dall'elevato valore sociale. Dare una mano all'ambiente e portare un notevole
risparmio alle imprese». Al momento l'Italia è ancora indietro: solo il lO% dell'energia necessaria per produrre
cemento viene da combustibili alternativi, tra cui i Css. La media europea si attesta al 30%. (Giuseppe Latour)