L`Osservatore e la copertina di "Charlie Hebdo" Biasimo dei vescovi
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L`Osservatore e la copertina di "Charlie Hebdo" Biasimo dei vescovi
L'Osservatore e la copertina di "Charlie Hebdo" Lunedì mattino alle 10 il presidente francese, François Hollande, ha partecipato ad una cerimonia per svelare una targa in ricordo delle vittime della strage alla redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo, il 7 gennaio 2015. Sulla targa sono scritti i nomi delle 11 persone assassinate alla sede del giornale, che era in Rue Nicolas Appert, nell'11esimo arrondissement della capitale. Uno dei nomi, quello di Georges Wolinski, era scritto sbagliato, con la y finale. L'errore è stato corretto prontamente con un mastice speciale, ma sarà fatta una nuova targa che sostituirà quyella sbagliata entro due giorni. Assieme ad Hollande, erano presenti il sindaco di Parigi, Anna Hildalgo, e il premier Manuel Valls. Dopo aver svelato la targa commemorativa, il corteo si è spostato di cento metri, dove gli attentatori di Charlie Hebdo assassinarono il poliziotto Ahmed Merabel, sul boulevard Richard Lenoir. Qui, vicino alla scritta 'Je suis Ahmed', disegnata con i colori della bandiera francese, c'erano i famigliari di Merabet, un militare che ha attirato l'attenzione dei media perché di fede musulmana, come gli attentatori. Intanto fa ancora discutere la copertina del numero di Charlie Hebdo in edicola da domani, in cui Dio in persona, insanguinato, scappa armato. La scritta è eloquente: "Un anno dopo, l'assassino corre sempre". L'Osservatore Romano sottolinea che "l'episodio non è una novità perché, dietro la bandiera ingannatrice di una 'laicità' senza compromessì, il settimanale francese ancora una volta dimentica quanto leader religiosi di ogni appartenenza stanno ripetendo da tempo per rifiutare la violenza in nome della religione: usare Dio per giustificare l'odio è un'autentica 'bestemmia', come ha più volte ribadito Papa Francesco. Nella scelta di Charlie Hebdo si coglie invece il triste paradosso di un mondo sempre più attento al 'politicamente corretto' al punto da sfiorare il ridicolo, ma che non vuole riconoscere e rispettare la fede in Dio di ogni credente, qualunque credo professi", conclude l'Osservatore Romano. Avvenire.it, 5 gennaio 2015 http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/commemorazione-un-anno-fa-charlie-hebdo.aspx Biasimo dei vescovi francesi nei confronti della copertina blasfema proposta dal giornale satirico a un anno dalla morte di 12 persone dopo un assalto alla redazione La copertina della rivista Charlie Hebdo, a un anno dall'attentato in cui due individui uccisero 12 persone nella sede di Parigi del giornale satirico, è una "provocazione inutile, violenta e pericolosa". Lo sostiene mons. Stanislas Lalanne, vescovo di Pontoise, spiegando all'agenzia Sir qual è la linea dell'episcopato francese. L'immagine proposta, per ricordare la strage dell'anno scorso, è quella di un Dio armato di kalashnikov e il titolo "L'assassino è ancora in giro". Il vescovo di Pontoise è stato per molti anni portavoce della Conferenza episcopale francese ed ora è membro del Consiglio permanente della Cef. Ieri televisioni, radio e giornali nazionali gli hanno chiesto di reagire alla copertina di Charlie “ma mi sono rifiutato di rispondere”. Perché "Charlie Hebdo non cerca altro che qualcuno reagisca”. Con un tweet, la Cef ha scritto: "È il genere di polemiche di cui la Francia ha bisogno?". La scelta del giornale satirico ha suscitato anche la reazione della comunità musulmana. “Provocazioni inutili che creano solo del male”, così l’imam M. Azzedine Gaci, rettore della Moschea Othman à Villeurbanne (Lione). Zenit.org, 5 gennaio 2015 (http://www.zenit.org/it/articles/la-provocazione-inutile-violenta-e-pericolosa-di-charliehebdo)