discorso del console generale
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discorso del console generale
1 Région Lombardie 12 janvier 2014 Hommage aux victimes des attentats terroristes Discours du Consul général de France, M. Olivier Brochet Egregio Signor Presidente Cattaneo, Egregio Signor Presidente Maroni Egregie consigliere, Vorrei inanzitutto ringraziare tutti i nostri amici italiani che da mercoledì scorso ci hanno manifestato con grande commozione tutta la loro solidarietà e la loro amicizia. Il Vostro invito ad intervenire davanti la vostra assemblea e una nuova testimonianza di questa solidarieta e di vostro sostegno al nostro paese ed ai valori della democrazia. In questa prova siamo uniti come fratelli europei. Grazie dal fondo del cuore. Vorei innanziutto rendere omaggio alle 17 (diciasette) vittime della barbarie terrorista, senza dimenticare i numerosi feriti e le loro famiglie a cui rivolgiamo i nostri pensieri. Vorrei dunque leggere i nomi di queste 17 vittime : - Il disegnatore Stéphane Charbonnier, dice Charb Il disegnatore Jean Cabut, dice Cabu Il disegnatore Georges Wolinski, dice Wolinski Il disegnatore Bernard Verlhac, dice Tignous Il disegnatore Philippe Honoré, dice Honoré Il professore Bernard Maris, economista, detto " zio Bernard" M. Michel Renaud, fondatore del festival "Appuntamento del taccuino di viaggio" di Clermont Ferrand, invitato eccezionale della redazione di Charlie Hebdo 2 - La Sig.ra Elsa Cayat, psicanalista, collaboratrice regolare di Charlie Hebdo - M. Mustapha Ourrad, correttore di Charlie Hebdo. - M. Frédéric Boisseau, agente di manutenzione del società Sodexo. - M. Franck Brinsolaro, brigadiere di polizia, carico della protezione di Charb. - M. Ahmed Merabet, poliziesco del commissariato del XIe arrondissement di Parigi. - La Sig.ra Clarissa Jean-Philippe, giovane poliziesca municipale di Montrouge che aveva appena raggiunto la metropoli dalla sua Martinica natale - ed i quattro ostaggi di un supermercato Kacher della porta di Vincennes, vittime di un attentato antisemita odioso: o M. Yoav Hattab, o M. Philippe Braham, o M. Yohan Cohen o M. François-Michel Saada. Signore e signori, Scendendo domenica in piazza per tutta la Francia, i citadini francese hanno voluto spremere uniti e con forza la nostra condamna di questi attentati vigliacchi e il nostro rifiuto della paura che i terroristi vogliono imporci. A Parigi come a Milano, abbiamo voluto manifestare il nostro amore dei valori universali che gli assassini cercano di negare : la libertà, l’uguaglianza, la fratellanza. Valori fondamentali a cui siamo ancora più legati oggi che ieri. Valori fondamentali difese dalla Francia insieme con l’Italia, l’Unione Europea ed altri paesi democratici. Pensiamo anche ai milioni di donne e di uomini per il mondo che combattono ogni giorno per 3 difenderli o per acquisirli. Pensiamo più particolarmente a questi giornalisti e caricaturisti uccisi ogni anno. Pensiamo anche a tutti i martiri nigeriani assassinati la settimana scorsa. Pensiamo a tutte le vittime del combatito per la libertà. Ho anche un pensiero per i nostri soldati che, dal Mali al Iraq, intervengono lontano dalla Francia per lottare contro i terroristi. Signore e signori, Chi proclama « sono Charlie » non per questo dice che aderisce a tutto quello che è stato e che verrà scritto nel futuro, speriamo, da Charlie Hebdo. Ma afferma che vuole che tutti i Charlie del mondo possano esistere, creare nella libertà, far ridere, scioccare, criticare, perché senza la libertà di espressione siamo minacciati dalla tirania. Come l’ho detto la domenica scorsa davanti ai Francesi ed Italiani riuniti davanti al consolato generale di Francia a Milano, sono Charlie, sono Francese o no, sono ebraico, sono musulmano, sono cristiano, sono atea, sono di destra, sono di sinistra, sono polizioto : sono libero e voglio vivere in pace. Riuniendoci a milioni, qualunque siano la nostra origine, le nostre convinzioni religiose, le nostre scelte politiche, abbiamo voluto mostrare la nostra unità e il nostro orgoglio di essere Francesi e Europei, difensori di questi valori per i quali 17 connazionali hanno perso la vita. Affermiamo la nostra volontà di vivere insieme, in pace, in questa repubblica democratica e laica che guarantisce la libertà di ciascuno. Riuniendoci a milioni, abbiamo manifestato il nostro attaccamento alla libertà di espressione, alla libertà di pensiero e alla libertà di credenza. Riuniendoci a milioni, abbiamo manifestato il nostro rifiuto del razzismo e del antisemitismo. 4 Vi ringrazio.