laguna nord est

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LAGUNA NORD EST
EDIZIONE STRAORDINARIA 8 GENNAIO 2015
NOUS
SOMMES
TOUS
CHARLIE
Lega
LAGUNA NORD EST
FAVARO VENETO • MARCON • QUARTO D’ALTINO • PORTEGRANDI
Supplemento mensile di VeneziaLavoro – Direttore responsabile Giovanni Pascoli – Direttore editoriale Ettore Vittiman – Autorizzazione Tribunale Ve n.1493 del 06.10.04
Sede: Sindacato Pensionati Italiani Cgil - Favaro Veneto via Monte Abetone, 30 - 30173. Venezia - Telefono 041 5491445 - Fax 041 5010276 - e-mail [email protected] - [email protected]
UNA MATITA
NEL TASCHINO
Giovanni Pascoli
Direttore responsabile del giornale “Lega Laguna Nord Est”
La Democrazia è un valore. Un valore indiscutibile.
Quasi un dogma per noi che crediamo che la libera
espressione del pensiero sia un diritto inalienabile.
Democrazia, "Gemma imperfetta", come ha detto
Ivano Fossati in una splendida canzone/poesia. E in
quanto imperfetta siamo tutti chiamati a migliorarla,
a difenderla e ad onorarla. Combattendo le spinte di
qualsiasi forma di ideologia che metta in discussione la libera espressione del pensiero (fascista, nazista, razzista, sciovinista omofoba e via elencando).
La strage del giornale Charlie Hebdo ci deve mettere in sentinella contro tutti gli integralismi.
Anche perché è avvenuta a Parigi, città che ha dato
il via alla promozione di valori universali di libertà,
uguaglianza e fraternità. Valori che si coniugano con
la libertà di espressione (riconosciuta come universale dalla Carta dei Diritti dell'ONU). E libertà di
espressione significa anche diritto alla satira anche
se risulta feroce (altrimenti che satira è?).
Quasi in contemporanea con la strage - in molte
piazze della Germania - si sono verificate preoccupanti manifestazioni filo-naziste di stampo razzista.
Condannare non basta. Indignarsi non basta.
Ma non si può cadere nella trappola del conflitto di
civiltà. Come dice il premio nobel Tahr Ben Jallun:
una delle vittime è l’ “altro Islam”, quello che crede
nella tolleranza e nella coesistenza pacifica di tutti
i popoli. È paradossale poi che si indichi il libro di
Michel Houllebecq come elemento scatenante della
strage. Chi ha letto i suoi lavori è spesso rimasto
perplesso dalla sua violenza verbale e dal suo gusto
della provocazione fine a se stessa. Un altro “cattivo
maestro”?
Intanto mettiamoci una matita nel taschino. Per disegnare - ogni volta che ci capita - un quadro diverso da quello che vorrebbero gli oscurantisti.
La sede del settimanale satirico francese Charlie
Hebdo fu distrutta da un incendio provocato dal lancio di una molotov il 2 novembre 2011. L’attentato,
che non provocò vittime, avvenne nel giorno in cui
era stata annunciata l’uscita di un numero speciale
dedicato alla vittoria elettorale degli islamisti in Tunisia.
“Maometto direttore responsabile di Charia
Hebdo”, si leggeva su un comunicato stampa che
annunciava il numero, con un gioco di parole sulla
legge islamica.
Nota della Cgil nazionale
Charlie Hebdo: solidarietà
e vicinanza, è attacco
a modello sociale europeo
Roma, 7 gennaio
La Cgil esprime alle organizzazioni sindacali francesi affiliate alla Ces (Cgt, Cfdt, Cftc, Fo, Unsa) la
solidarietà e vicinanza ai cittadini e ai lavoratori
della Francia per l'attentato terroristico compiuto
oggi a Parigi contro il giornale Charlie Hebdo, che
ha causato la morte di dodici persone.
In questo attentato hanno, tra gli altri, perso la vita
alcuni prestigiosi giornalisti e disegnatori, che
hanno fatto della tolleranza tra culture e religioni
diverse, della libertà d'espressione, del diritto all'informazione, dell'integrazione pacifica tra i popoli, la cifra della loro esperienza artistica e
professionale. È questo insieme di valori e di principi, proprio del modello sociale europeo, il vero
obiettivo di una azione barbara e sanguinosa, che
propone un'idea di scontro e di conflitto frontale
che va respinta e sconfitta, ad ogni livello, in
quanto nemica proprio di quelle popolazioni e di
quelle confessioni religiose che vorrebbe rappresentare.
La Cgil continuerà, nei rapporti diretti con i sindacati francesi, nella comune azione in ambito Ces,
nelle iniziative verso le istituzioni europee, a lavorare per un'Europa solidale e integrata, rispettosa
degli orientamenti culturali, politici e religiosi di tutti
i suoi cittadini, impegnata a diffondere la cultura
della pace e della pacifica convivenza su scala
mondiale.