L`America è…lontana

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L`America è…lontana
Normative
Le aziende europee che vogliono operare Oltreoceano
si devono confrontare con un quadro normativo
estremamente complesso e diverso da quello europeo,
soprattutto quando si parla degli standard di sicurezza
per le macchine e gli impianti. Rockwell Automation,
Tecnomatic e Gefit raccontano la loro sfida
di Andrea Crocioni
L’America
è…lontana
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egli ultimi anni, il mercato Nord Americano è stato teatro di numerosi contenziosi industriali che hanno coinvolto
produttori europei di macchine e impianti. Per un’azienda del Vecchio Continente
esportare oltreoceano rappresenta un’importante
opportunità di business, anche se si tratta di un’operazione non esente da rischi. I requisiti di legge
per introdurre prodotti in Canada e Stati Uniti, infatti, sono in continua evoluzione, soprattutto per
quanto riguarda la complessa normativa riguardante
la sicurezza. Negli ultimi anni, i produttori di casa
nostra hanno concentrato le attenzioni sul quadro
elettrico dei macchinari, ritenendolo praticamente il
solo elemento discriminante per esportare in Nord
America. Tuttavia le leggi Federali di Canada e Usa
prevedono requisiti aggiuntivi per le macchine e
per gli impianti anche per quanto riguarda il bordo
macchina, la sicurezza meccanica e dell’operatore.
UN PROBLEMA DI APPROCCIO
“Il Nord America - ha spiegato Daniele Scialdone,
Commercial engineer industrial components di
Rockwell Automation Italy, azienda che da anni
opera sul mercato statunitense - è un mondo a sé,
con regole completamente differenti da quelle
presenti in Europa. Diverse sono le responsabilità:
da noi è responsabile solo il costruttore della macchina e dell’annesso quadro elettrico, da loro lo
sono anche, e talvolta soprattutto, gli utilizzatori finali”. Ma diverse sono anche le regole di progettazione elettrica da seguire, perché normative europee e nordamericane possono differire profondamente sotto molteplici aspetti.
L’azienda straniera che vuole operare su quel mercato deve recepirne l’approccio: se in Europa, ad
esempio, la macchina deve essere certificata attraverso il marchio CE, negli Stati Uniti non è necessaria alcuna marcatura del produttore, però vige
Daniele Scialdone è Commercial engineer
industrial components di Rockwell
Automation Italy. Per il manager
dell’azienda, che da anni opera sul
mercato statunitense, il mercato del Nord
America è un mondo a sé, con regole
completamente differenti da quelle
presenti in Europa. Diverse sono le
responsabilità e le regole di progettazione.
Ilaria Spagnuolo è responsabile
comunicazione di Tecnomatic. L’azienda
italiana ha costruito negli Stati Uniti le
linee per l’avvolgimento e
l’assemblaggio degli statori dei motori
elettrici destinati alle vetture ibride di
General Motors, e rappresenta senza
dubbio una case history di successo
del Made in Italy nel mondo.
l’obbligo di attestare la conformità dei componenti e
in alcuni casi di sottoporre il prodotto a ispettori riconosciuti. “La difficoltà - ha continuato Scialdone - sta
proprio nella differenza. Ecco perché è di fondamentale importanza la conoscenza delle specifiche leggi e
normative esistenti nel mercato nordamericano.
L’improvvisazione può costare molto cara in termini
legali e pecuniari”. La violazione di leggi federali dello
Stato, del resto, è severamente punita attraverso procedure il cui risvolto economico può anche avere effetti devastanti: l’onerosità delle spese legali, in caso
di incidente, e il conseguente danno alla reputazione
di un’azienda, possono addirittura portare alla sua
espulsione dal mercato americano. Il meccanismo punitivo previsto dalla legge, infatti, non punta solo sulla
ritorsione economica nei confronti dell’azienda che
non ha rispettato la normativa locale, ma anche sul risarcimento economico derivante dalla mancata produzione, quest’ultima intesa come impossibilità di generare un guadagno per il danneggiato.
Davide Cigna è responsabile marketing
di Gefit. L’azienda alessandrina opera in
tutto il mondo, attualmente limita la
propria presenza sul mercato americano
all’assemblaggio per il settore Heat
Exchangers. In questo specifico le
macchine destinate al mercato
nordamericano vengono progettate e
prodotte dalla filiale di Detroit.
IL QUADRO NORMATIVO
Per chi produce per gli Stati Uniti la regolamentazione
di base è contenuta nel ‘Code of Federal Regulations’
(CFR), ovvero il Codice delle norme emanate dall’Esecutivo e dalle Agenzie federali. Questo documento è
suddiviso in titoli e ogni titolo è ripartito in capitoli
che entrano nel dettaglio dei requisiti di salute e sicurezza. Ma chi vuole operare negli Usa deve prestare
molta attenzione ai periodici aggiornamenti del quadro legislativo. “Fra le novità più significative - ha ricordato il manager di Rockwell Automation Italy - c’è
sicuramente la nuova edizione (2007) della NFPA79,
la normativa che tratta l’argomento macchine industriali. Più in generale le norme di riferimento per gli
Usa sono essenzialmente tre: NEC (National Electrical
Code) la norma quadro, la UL508A sui quadri elettrici
e appunto la NFPA79 per le macchine industriali. Per
il Canada bisogna soprattutto considerare il CEC (Canadian Electrical Code) e la CSA22.2 per i quadri elettrici. Queste due normative non si discostano però
Over the last few years, the North American market has been the setting for numerous industrial
cases that have involved European machinery and system manufacturers. For a company based
on the Old Continent, exporting overseas is a major business opportunity, even if it does involve a
number of risks. In fact, the legal requirements governing the exportation of goods into Canada
and the United States are constantly being changed, especially when it comes to the complex
regulations concerning safety. Over the last few years, Italian manufacturing companies have
been concentrating their efforts on machinery control panels, considering them, basically, to be
the only discriminating element worth exporting to North America. Nevertheless, Federal laws in
Canada and the USA include additional requisites for machines and systems also when it comes
to the on-machine components, and the safety of both the mechanics and the operator. Rockwell
Automation, Tecnomatic and Gefit spoke about the challenges they have had to face. A challenge
that was tackled with great success. In the USA, Tecnomatic has constructed a number of lines
for winding and assembling the stators found in electric motors that are earmarked for hybrid
cars produced by General Motors, and it is undoubtedly a successful example of “Made in Italy”
in the world. Gefit works all over the world, it is currently involved in assembling heat
exchangers on the American market. In this case, the machines that are earmarked
for the North American market are designed and manufactured by the Detroit branch.
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Normative
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più di tanto dalle equivalenti statunitensi”. Oltre alle
norme in Nord America cambiano anche gli organismi
deputati al controllo. Nell’Unione Europea tale ruolo
spetta ai Ministeri delle Attività Produttive, o ai Ministeri dell’Industria e del Commercio, e agli organismi
locali. In Italia, per esempio, sul territorio questo compito è gestito dai Servizi di Prevenzione e Protezione
delle ASL o del Spisal. Negli Stati Uniti la sorveglianza
è affidata in prima istanza all’OSHA (Occupational Safety and Health Administration) e al Niosh (National
Institute for Occupational Safety and Health), istituite
nel 1970 con Occupational Safety and Health Act.
L’Osha, fra l’altro, rappresenta l’unico ente autorizzato
ad accreditare i National Recognized Testing Laboratory (NRTL), cioè i laboratori autorizzati a fornire la
certificazione dei macchinari. “Il consiglio che possiamo dare a un costruttore di quadri elettrici e macchine industriali che intende esportare i suoi prodotti in
Nord America - ha affermato Scialdone - è quello di
approfondire la propria conoscenza normativa e di affidarsi a delle aziende serie e competenti che siano in
grado di fornirgli il necessario supporto per la scelta
delle apparecchiature e l’interpretazione dei principali
aspetti normativi e infine valutare la possibilità di scegliere dei consulenti che potrebbero anche certificargli il quadro o l’intera macchina”.
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un maggior numero di criteri da soddisfare e in modo
più meticoloso: oltre alle specifiche di prodotto e di
processo, formulate in modo che rispondano a precisi
standard di qualità ed efficienza, impongono norme,
ben più vincolanti, sull’ergonomia e la sicurezza degli
impianti. “Operare sul mercato nordamericano - ha
affermato Spagnuolo - non implica tanto fronteggiare
normative più complesse, quanto prestare maggior attenzione alle regole e a una loro pedissequa applicazione. Il cliente nordamericano richiede la compilazione di documentazioni corpose e numerosi form di
accompagnamento per la validazione dell’impianto,
aspetto che accresce il carico di lavoro in fase progettuale e crea un allungamento dei tempi di realizzazione, consegna e messa in servizio”. Il cliente nordamericano, poi, esige che siano i propri tecnici di produzione a effettuare l’installazione di un impianto presso
il loro stabilimento. “Una procedura - ha precisato la
responsabile comunicazione dell’azienda - che, oltre a
rallentare notevolmente la fase della messa in funzione, mette a repentaglio l’aspetto della sicurezza senza
sollevare Tecnomatic dalle proprie responsabilità. Se
durante i primi approcci con il mercato americano
questo aspetto poteva costituire per noi una difficoltà,
in quanto prassi operativa inusuale, oggi, è divenuto
un plus: la pratica scrupolosa nel seguire le norme di
sicurezza sulle procedure e sui componenti ha favoriL’ESPERIENZA
to la crescita delle conoscenze e delle competenze attraverso uno scambio continuo con il cliente e la conDI TECNOMATIC
Chi vuole operare quista di fiducia da parte del cliente stesso”.
negli Stati Uniti deve prepararsi a es- GESTIONE IN LOCO PER GEFIT
sere sottoposto a Molto diversa l’esperienza di Gefit, azienda che opera
un attività di con- in tutto il mondo, ma che attualmente limita la propria
trollo costante e a presenza sul mercato americano al settore assemblagun confronto perio- gio per il settore Heat Exchangers. “In questo settore
dico con le autorità. specifico - ha precisato Davide Cigna, responsabile
Una prassi molto marketing del Gruppo - tutte le macchine destinate al
diversa da quella in mercato nordamericano vengono progettate e prodotuso nell’Unione eu- te dalla nostra azienda di Detroit, pertanto le probleropea dove è centrale l’autocertificazione e gli inter- matiche relative alle normative sono gestite direttaventi esterni avvengono generalmente in seguito a un mente in loco”. Per quanto riguarda invece le ancora
infortunio, a una valutazione preventiva oppure sono limitate esperienze di impianti prodotti in Italia e speconseguenza di una segnalazione di presunta non diti in Nord America, la difficoltà maggiore per Gefit è
conformità. Per chi vuole affermarsi sul mercato del sicuramente stata quella di comparare la normativa
Nord America, dunque, non mancano fattori di criti- americana con quella europea. “Anche in questo caso
cità, ma si possono superare con un lavoro attento, però - ha continuato Cigna - gli impianti sono stati fatcome dimostra l’esperienza di Tecnomatic. L’azienda, ti per clienti europei con sedi in Nord America e
che negli Usa ha costruito le linee per l’avvolgimento quindi le discussioni tecniche e il recepimento delle
e l’assemblaggio degli statori dei motori elettrici desti- normative americane è stato meno difficile e in molti
nati alle vetture ibride di General Motors, rappresenta casi si è trovato un compromesso tra le normative CE
senza dubbio una case history di successo.
e quelle americane. Dobbiamo dire che al momento
“La collaborazione con GM è solo una delle più re- per Gefit il mercato americano rappresenta un obietticenti esperienze di Tecnomatic sul mercato nordame- vo a medio termine, che si dovrà sviluppare di pari
ricano – ha dichiarato Ilaria Spagnuolo responsabile passo con lo sviluppo della nostra sede americana
comunicazione dell’azienda -, in cui operiamo in mo- nell’assemblaggio. L’obiettivo è comunque quello di
do sistematico dagli anni ’80. Tutte le nostre linee di privilegiare la fornitura locale piuttosto che
produzione sono progettate e realizzate su commessa l’esportazione dall’Italia, per minimizzare i problemi”.
e nel pieno rispetto dei capitolati tecnici dei nostri
clienti”. Come ha sottolineato la manager di Tecnoma- readerservice.it - Gefit n.16
tic, i capitolati dei clienti nordamericani presentano Rockwell Automation n.17 - Tecnomatic n.18