Voglio metterci il cuore e l`anima nell`analizzare la situazione di una

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Voglio metterci il cuore e l`anima nell`analizzare la situazione di una
Voglio metterci il cuore e l'anima nell'analizzare la situazione di una società fortemente in crisi e la personalità di Papa Francesco. Le domande che, spesso, mi pongo sono "Ma la storia, quella vera, è Maestro di vita? Cosa abbiamo imparato dal passato? Perché continuiamo a compiere gli stessi errori?" Siamo nel 2015 e ci sono, ancora, persone che muoiono a causa di malattie facilmente curabili, che patiscono la fame o non hanno la possibilità di esprimere il loro pensiero. A caratterizzare il presente vi sono sentimenti quali la paura, l'angoscia, l'incertezza, l'inquietudine. Forse dimentichiamo che le stesse sensazioni hanno caratterizzato tutto il 20esimo secolo ed il 19esimo, per non parlare di molte epoche precedenti? Non facciamo altro che andare alla ricerca di modelli, modelli che sono molto difficili da trovare. Oggi sembra spiccare la figura di Papa Francesco. Il pontefice sta cercando, per quanto possibile, di incoraggiare "Noi tutti" ad essere persone migliori. Il presente non è mai stato così vicino al passato. Già secoli e secoli fa grandi personalità hanno cercato di diffondere l'ideale dell' "Humanitas" e di curare i cosiddetti "Mores pallentes". E di costumi corrotti se ne parla, se ne parla moltissimo. Inoltre non va dimenticata la "Pietas", che mi piace intendere non tanto come rispetto verso una divinità quanto come rispetto verso se stessi, gli altri e l'ambiente che ci circonda. Pietas ed amore come compassione (soffrire insieme), sentimenti unici che, per Schopenhauer, sarebbero dovuti essere fondamento di una nuova Etica. E Feuerbach che, quando parlava di una nuova Umanità (amore di un essere per un altro essere), aveva capito il Senso della Vita. Come afferma Nietzsche non si può recidere con il coltello il legame con il passato, un passato che dovrebbe fermarci. Mi capita spesso di accendere il televisore e di sentire parlare di razzismo, nazionalismo (nella sua accezione più negativa) e di gruppi che esaltano la guerra per la sua capacità di eliminare, a parer loro, una massa di mediocri. E la mafia? Si sta impossessando del mondo e noi stiamo semplicemente a guardare, abbiamo paura. Gli stessi atteggiamenti hanno portato alle stragi delle due Grandi Guerre. Accendo la TV, ne rimango disgustato, decido di spegnere e di andare a guardare i cartoni con i miei fratelli e vedo, finalmente, i colori. Ho 19 anni e necessito di colori, ma, intorno a me, la società è impastata di grigiore e oscurità. Papa Francesco sta cercando di illuminare i cuori di tutti, lo sta facendo con la semplicità e la bontà che gli competono, lo sta facendo dal giorno in cui è stato scelto e si è presentato alla folla con un genuino e sincero "Fratelli e Sorelle, Buonasera!". Il nome lo identifica alla perfezione. Egli non ha bisogno di ricchezze per portare avanti la sua Missione. Spoglio di ricchezze, ma carico di amore. La sua Missione diventa ancora più incredibile se si pensa a tutti gli scandali che stanno colpendo la Chiesa, non ultimi i preti pedofili e la corruzione. Voglio fare un azzardo e definire Papa Francesco un Superuomo o, meglio, un oltre­uomo che si distacca dai valori e dalle catene della tradizione per annunciare una nuova Umanità, andando al di là del Bene e del Male. Sì, è un Superuomo! Non è un tiranno, non è un dittatore, non è un corrotto, ma un uomo che ha individuato la tragicità della vita e sta cercando di affrontarla, qui il Nietzsche "non travisato" mi aiuta. Nell'analizzare la figura del Pontefice mi aiutano, anche, le azioni meschine e balorde delle autorità politiche (e non solo) dei diversi paesi europei ed extraeuropei. Si pensa molto di più alla distruzione, acquistando aerei o attrezzature militari, che alla ricostruzione. "L'Italia è sporca", "non c'è lavoro" e allora si lasciano morire in mare, come formiche (già uccidere formiche non è un grande atto), uomini, donne e bambini. Probabilmente ci si rende conto che, se queste persone scappano dalla loro Terra, pur consapevoli di andare alla morte, allora stanno davvero, ma davvero in condizioni orribili. Questo, di sicuro, non è il Mondo che le grandi menti del passato volevano, questo non è il mondo che, oggi, Papa Francesco e chiunque abbia, ancora, un briciolo di senno vogliono. Si dovrebbe portare Pace nei paesi in guerra, medicine e cibo, libertà e non rovina. È vero, le parole servono a poco, sono molto più utili i fatti e le azioni. Le azioni del Papa, per esempio, che, girando il Mondo e rivolgendosi a tutti, sta lavorando per la "Communionis Utilitas". Bene Comune sono le aperture a diverse etnie e l'accettazione del "diverso", qualsiasi forma o spirito esso abbia, magari incoraggiate da una Globalizzazione sempre più presente e viva. Globalizzzare e non colonizzare con la forza. Bene comune è compiere, sempre e comunque, il proprio dovere. Le azioni eroiche le possiamo compiere tutti agendo con onestà e sincerità. Il Papa può essere un eroe e posso condividere i suoi modi, ma, allo stesso modo, eroi sono mio Padre e mia Madre. Lo sono quando si alzano la mattina presto per adempiere, con lealtà e dignità, ai loro doveri e lo sono quando, uscendo dal supermercato e non avendo soldi in tasca, rispondono positivamente alla richiesta di donare non solo denaro, ma un caloroso saluto al mendicante di turno. Questo è il Senso della Vita. Dall'alto della sua posizione, il Papa può porsi come modello e punto di riferimento. Esprimiamo i nostri sentimenti, siamo calorosi, abbracciamoci, come Buscaglia afferma in "Vivere, amare, capirsi", cerchiamo di avere fiducia negli altri. Il nostro "Buon Agire" e quello del Pontefice possono guarire questo grande essere infermo che è il Mondo, un Mondo, per ora, sottosopra.