Università degli Studi della Repubblica di San Marino Università

Transcript

Università degli Studi della Repubblica di San Marino Università
Alfabetiere
del Km Zero
Dalla A
allo Zero
Università degli Studi della
Repubblica di San Marino
Università Iuav di Venezia
Corso di Laurea
in Disegno Industriale
A.a. 2013/2014
>
Ivo Rubboli
Matr. 51056
Ivo Rubboli
Dalla A allo Zero
Alfabetiere del Km Zero
Progetto grafico, testi e impaginazione: Ivo Rubboli
Stampato presso tipografia TipoArt, Forlì, Gennaio 2015
A Greta e alla mia famiglia.
Università degli Studi della Repubblica di San Marino
Università IUAV di Venezia
Corso di Laurea in Disegno Industriale
A.a. 2013 / 2014
>
Ivo Rubboli
matricola 51056
Tesi di laure in comunicazione visiva
Dalla A allo Zero – Alfabetiere del Km Zero
INDICE
1. INTRODUZIONE
6
1.1
1.2
Introduzione
Cenni storici
6
7
2. CONTESTO
8
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
2.6
2.7
2.8
Sistema agroalimentare
Filiera tradizionale (lunga)
Problematiche della filiera lunga
Filiera corta
A Km Zero
Riferimenti
Esperienze italiane a Km Zero
Conclusioni
8
9
10
11
12
13
15
15
3. RICERCA
16
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
3.6
3.7
3.8
16
16
17
17
18
18
18
19
Problema
Target
Obbiettivo
Alfabetiere
Supporto
Diffusione
Temi
Struttura
4. DEFINIZIONE
20
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
4.6
20
20
21
28
30
30
Progetto grafico
Lettura
Specifiche progettuali
Menabò
Produzione
Sviluppi possibili
BIBLIOGRAFIA
31
1
INTRODUZIONE
1.1 INTRODUZIONE
La crisi dell’agricoltura convenzionale, che s’inserisce
nel più articolato contesto di crisi del modello economico dominante,
ha avuto ed ha un ruolo importante nella comparsa di nuove forme
di produzione agricola che caratterizzano alcuni segmenti del nostro
sistema. Queste innovative forme produttive si trovano a metàtra
la conservazione di tradizioni locali e la spinta innovativa di nuove
generazioni di agricoltori e consumatori. L’agricoltura produce, oltre
ai prodotti agroalimentari, anche altri tipi di beni (ambientali, sociali,
educativi, relazionali, ecc …) che contribuiscono alla ricostruzione
di una relazione forte tra chi produce e chi consuma. Le dimensioni
di questa relazione sono molteplici e vanno da quella ambientale
a quella sociale, dalla dimensione economica a quella culturale, fino
ad arrivare a una dimensione politica, che vede produttori
e cittadini/consumatori attori consapevoli dello sviluppo del
territorio e della comunità.
La complessità delle problematiche riguardanti l’agricoltura
e la nutrizione in termini ecologici, sociali ed economici ha, dunque,
un focus specifico nei rapporti tra agricoltura e città. In termini
ecologici occorre affrontare il problema delle dinamiche spaziali che
intercorrono tra aree di produzione e di consumo, tra aree rurali e aree
urbane e l’uso sostenibile delle risorse. In termini economici si pone
il problema, da un lato, dell’efficienza dei sistemi produttivi industriali
e dei crescenti costi dei trasporti, e, dall’altro, della sicurezza alimentare
a sua volta condizionata dal reddito. Infine, dal punto di vista sociale
assumono importanza le relazioni e il rapporto del cibo con la qualità
della vita, oltre la stabilità politica e l’ordine sociale in situazioni
d’insufficiente disponibilità alimentare.
6
Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero
1.2 CENNI STORICI
L’innovazione tecnologica, soprattutto a partire dal XIX
secolo con la conservazione dei cibi in scatola, ha contribuito
a determinare una diversa relazione con il cibo riguardo alla quantità
dell’approvvigionamento e agli aspetti qualitativi della manipolazione,
conservazione e logistica dei cibi. Le trasformazioni socio – demografiche
connesse allo sviluppo economico del novecento in Europa (esodo rurale,
inurbamento, diffusione dell’occupazione femminile, pendolarismo,
ecc…) l’aumento del reddito delle famiglie, la crescita
e la differenziazione della domanda, le nuove e diverse abitudini
alimentari hanno stimolato, da un lato, profonde innovazioni
di prodotto e di processo e, dall’altro, una rilevante trasformazione
dell’organizzazione produttiva e del lavoro.
Il processo di sviluppo del sistema agroalimentare,
con i cambiamenti indotti a partire dagli anni ’60 con la rivoluzione
verde, ha legato l’agricoltura ai processi industriali con l’obbiettivo
della massima resa produttiva e ciò si è tradotto nei sistemi agronomici
e zootecnici intensivi, con impiego massiccio di chimica, pesticidi
e fertilizzanti, varietà limitate di coltivazioni e razze ad alto rendimento.
Inoltre l’industrializzazione dell’agricoltura ha provocato l’inevitabile
sfruttamento dei suoli e il forte inquinamento dei terreni, dell’acqua
e dell’aria. Seguendo le generali logiche del mercato
dei consumi, i cibi hanno iniziato ad essere consumati
sempre più lontano dal loro luogo di produzione.
7
Introduzione
2
CONTESTO
2.1 SISTEMA AGROALIMENTARE
Con il termine filiera si intende:
L’insieme definito delle organizzazioni con i relativi
flussi materiali che concorrono alla formazione, distribuzione,
commercializzazione e fornitura di un prodotto agroalimentare.
La parola filiera descrive, quindi, tutto il percorso ed i cambi
di proprietà compiuti dalla merce a partire dal momento in cui questa
è stata prodotta per arrivare al punto vendita finale.
Con la “globalizzazione”, intesa come mescolanza e arricchimento
di culture, i prodotti internazionali arrivano sulle nostre tavole
e i prodotti italiani arrivano sulle tavole di tutto il mondo. Questo
ha determinato, quindi, un progressivo aumento delle distanze
geografiche e culturali tra consumatori e produttori.
8
Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero
2.2 FILIERA TRADIZIONE (LUNGA)
Produzione
Agricola
Tipicamente per filiera lunga o tradizionale, s’intende
un processo distributivo che coinvolga uno o più intermediari interposti
tra produttore e consumatore finale. Le operazioni che vengono svolte
all’interno della filiera tradizionale sono:
Lavorazione
Industriale
Trasporto > Stoccaggio > Trasformazione
> Confezionamento > Vendita.
Soggetti della Filiera lunga
Commercializzazione
Distribuzione
Centrale
di Acquisto
Dettaglio
Grande Distribuzione
Organizzata
Consumo
>> Produttore
L’agricoltore condizionato dall’industria, dal mercato
e dai grossisti ai quali vende i prodotti, vede ridursi progressivamente
il proprio potere decisionale.
Di fronte al condizionamento dell’industria e alla difficoltà
di poter accedere ai canali commerciali convenzionali per la mancanza
di regolarità produttiva, contadini e piccole e medie imprese si trovano
a dover scontare l’inevitabile contrazione dei margini di guadagno, fino
a rischiare la chiusura delle attività produttive.
>> Soggetto Intermediario
Intermediari sono i soggetti che svolgono un ruolo
d’intermediazione tra produzione e consumo di prodotti agricoli.
È questo il tipico caso della Grande Distribuzione Organizzata
o GDO. Questi soggetti riescono a imporre maggiormente le proprie
esigenze, perché possiedono maggiore potere di contrattazione e hanno
quindi una posizione privilegiata all’interno della filiera.
La GDO è criticata dagli operatori agricoli per le sue logiche
di contrattazione poiché tende a conservare intatta la propria quota
retributiva, spostando le variazioni di prezzo a monte o a valle del
processo di intermediazione, a seconda del proprio interesse.
>> Consumatore Finale
Il consumatore, nella filiera tradizionale, è considerato l’ultimo
soggetto della catena di distribuzione, sostanzialmente passivo, con
una limitata possibilità di scelta nel momento dell’acquisto di un bene
o di un prodotto, poiché inserito in un sistema dominato in misura
crescente dai dictat delle imprese dell’agro – industria multinazionali,
la grande distribuzione e dal marketing.
9
Contesto
2.3 PROBLEMATICHE DELLA FILIERA LUNGA
2.
o2
Tota
le
C
1.
19%
b
c
a
e
d
Emmissioni Gas Serra nella produzione
agricola italiana. [WWF, con L’università
della Tuscia e I’Università di Napoli,
2013]
>> Inquinamento
La filiera lunga ha un elevato impatto ambientale, dovuto alle
tecniche intensive di preparazione, trasformazione e confezionamento
e ai trasporti su grandi distanze.
Quasi un terzo delle emissioni di gas serra dipendono infatti dalla
produzione di tutto ciò che finisce sulla nostra tavola. In Italia secondo
i più recenti studi, il peso in Co2 equivalente della produzione
di alimenti è pari al 19% [1.] delle emissioni totali di gas serra su scala
nazionale, ovvero 104 milioni di tonnellate di gas serra equivalente.
Di queste [2.], oltre il 45% è causato dalla fase di produzione agricola,
il 19% dai trasporti associati alle merci agricole, il 18% dagli allevamenti
e il 13% dal packaging. Di minore entità la trasformazione industriale,
con una percentuale del 5%. Per quanto riguarda le emissioni del
consumatore, si può stimare che il cittadino italiano per le sue necessità
alimentari emetta circa 1.778 chilogrammi di Co2 equivalente ogni
anno, mentre complessivamente ogni italiano emette annualmente
9453 chilogrammi gas serra equivalenti.
>> Prezzo
Ad ogni aumento dei passaggi di mano della merce si verifica
una flessione del prezzo di vendita e a farne le spese sono
i produttori agricoli, a cui viene chiesto un abbassamento dei prezzi
di vendita all’origine. Allo stesso modo, se avvengono aumenti di prezzo
alla produzione, questi vengono scaricati a valle dell’intermediazione,
cioè sul consumatore. Inoltre, eventuali aumenti dei margini
di commercializzazione, ad esempio con un aumento di prezzo
al consumo, sono direttamente assorbiti dagli intermediari, che
non li trasferiscono verso i soggetti produttivi della filiera.
>> Standardizzazione
Lo sviluppo e l’espansione delle filiere lunghe e la contestuale
modernizzazione dei processi produttivi oltre alla standardizzazione
dei prodotti, pur conferendo ai cibi pregi più o meno misurabili, hanno
avuto un notevole impatto sull’assetto socioeconomico globale e sui
costi sociali, economici, ambientali e culturali ad essi connessi,
comportando la riduzione del legame tra processi produttivi e i
relativi contesti territoriali. Le modalità di lavorazione dei generi
alimentari, infatti, hanno agito a svantaggio dei produttori artigianali
e locali, favorendo le lavorazioni industriali su larga scala basate
sull’uniformazione della qualità e sull’omologazione dei sapori.
Inoltre, il mutare dei tempi di assunzione o smaltimento dei cibi
nonché degli spazi di lavorazione, confezionamento, movimentazione
e conservazione, portano ad affrontare questioni di rischio per
la salute umana.
10
Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero
2.4 FILIERA CORTA
Se la riduzione dei passaggi all’interno della filiera lunga accorcia
l’itinerario seguito da un prodotto nel sistema agroalimentare,
si può parlare, di filiera corta fino a quando, in assenza d’intermediari,
si realizza un accesso diretto al mercato finale.
In quest’ultimo caso la filiera corta coincide con la cosiddetta
“vendita diretta”, in cui il consumatore o altre tipologie di interlocutori,
come i ristoratori o i pubblici esercizi, divengono soggetti con cui
l’azienda agricola interagisce direttamente senza altri passaggi.
Soggetti della Filiera corta
>> Produttore
Così come accade per il consumatore, anche l’imprenditore
agricolo, operando in filiera corta, modifica il modo di rapportarsi
al mercato e ai meccanismi della distribuzione. Da soggetto passivo nei
confronti del consumatore, l’impresa agricola assume un ruolo attivo,
in grado di comunicare efficacemente con il mercato e di cogliere
le informazioni che da esso provengono.
La caratteristica principale della filiera corta è rappresentata dalla
forte autonomia decisionale dell’agricoltore, che sceglie quale tipologia
di vendita attuare per raggiungere il numero di consumatori ritenuto
sufficiente e, in base a questo, effettua le scelte produttive.
Produzione
Agricola
>> Consumatore Finale
Il consumatore della filiera corta ritrova il legame dei prodotti
di qualità con il territorio e recupera quel rapporto fiduciario con chi
“ci mette la faccia” nel vendere, traendone convenienza economica, proprio
perché la riduzione del numero di intermediari abbatte il prezzo finale.
A parità di beneficio sull’ambiente, le attività a filiera corta
garantiscono: la possibilità di instaurare un rapporto di fiducia con
l’agricoltore, la facoltà di conoscere la provenienza specifica dei prodotti
acquistati, la possibilità di acquistare prodotti freschi e di stagione, oltre
a contribuire al mantenimento delle tradizioni e dell’economia rurale.
Forme di Filiera Corta
Consumo
Si possono distinguere diverse tipologie di filiera corta:
>> Mercati Contadini
Questi mercati non sono altro che i ben noti mercati rionali,
ma nascono per favorire la vendita di prodotti locali di qualità
provenienti da piccole aziende, le restrizioni più comuni riguardano
il metodo produttivo, solitamente biologico, la provenienza, raramente
si superano i confini regionali, la stagionalità delle produzioni
e le dimensioni aziendali medio-piccole.
11
Contesto
>> Gruppi Acquisto Solidale
I Gruppi Acquisto Solidale, cosiddetti GAS, sono gruppi
formati da un insieme di persone che decidono di unirsi per acquistare
all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra
di loro. I gruppi sono definiti solidali in quanto i criteri che questi
si autoimpongono nella selezione dei fornitori (piccoli produttori
e fornitori locali) e nel tipo di consumi (cibi locali e stagionali, alimenti
da agricoltura biologica e/o integrata, prodotti del commercio equo
e solidale) si basano su principi etici, di equità, solidarietà sociale
e sostenibilità ambientale.
Alla base di questa esperienza si trova sempre una critica
profonda verso l’attuale modello di consumo e di economia globale, oltre
all’obbiettivo di ricercare un‘alternativa praticabile di auto sostegno.
>> Vendita diretta
La vendita diretta è una tipologia di filiera corta in cui produttore
e consumatore hanno un contatto verbale, e dove l’intero prezzo pagato
va al produttore. Possono essere:
I “Box Schemes” Recentemente si sono diffusi anche in Italia
da esperienze anglosassoni e americane, sono ceste di ortofrutta
biologica di stagione, consegnate dall’agricoltore a un gruppo di clienti
convenzionati, mirate, a domicilio e senza sprechi, perché progettate
secondo le esigenze specifiche del consumatore.
Per vendita sul fondo agricolo, invece, si intende la vendita del
prodotto su superfici di proprietà dell’azienda, già raccolto e riposto
in cassette dal produttore. Esiste anche la possibilità della raccolta
di frutta e ortaggi da parte dei consumatori direttamente sui campi
delle aziende, cosiddetta “pick – your – own”, espressione che può
essere tradotta come ”raccoglitelo da solo”. Questa pratica è vissuta come
opportunità di selezionare personalmente prodotti freschi e genuini
a prezzi convenienti attraverso un’esperienza conviviale e ricreazionale.
2.5 A KM ZERO
La filiera corta è parte essenziale delle attività a Km Zero:
il rapporto diretto tra chi produce e chi consuma, con trasporti brevi,
ha effetti positivi sull’anidride carbonica e si realizza in una
sfera prettamente locale, dove la distanza che c’è tra il produttore
e consumatore dev’essere minima.
Ci sono meno intermediari rispetto al metodo di distribuzione
tradizionale e c’è un notevole effetto benefico anche sulla produzione
di rifiuti. È un modello di consumo virtuoso, che anche da un punto
di vista economico – sociale consente lo sviluppo dell’economia locale
che preserva le tradizioni e la propria identità sul territorio.
km / h
12
Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero
Le proprietà del Km Zero si possono riassumere quindi, nel
fatto che unisce al semplice atto dell’acquisto, l’etica, la fiducia,
la sicurezza alimentare, i rapporti umani, il supporto all’ambiente
rurale e le tradizioni.
Punti di forza
>> Sviluppo Locale
La filiera corta è in grado di far riconoscere più facilmente
il valore aggiunto delle produzioni locali, valorizzando gli aspetti
socio-economici ed ambientali da loro posseduti.
Prezzo
Ambiente
Territorio
Tradizioni
Qualità
Trasparenza
Origine
Localismo
>> Spazio relazionale
È la relazione che intercorre tra consumatori e produttori e che
assume un ruolo cruciale nell’accompagnare i processi di cambiamento
a livello individuale.
>> Qualità, freschezza e stagionalità
Sono caratteristiche essenziali della produzione a Km Zero,
perché rispetta i tempi della natura e il lavoro dell’agricoltore.
>> Prezzo
Più basso che nella filiera lunga poiché i passaggi di mano degli
alimenti si riducono drasticamente e produttore consumatore
ne beneficiano.
>> Origine controllata
Gli alimenti arrivano da un territorio locale prodotti da contadini
che il consumatore conosce di persona e di cui si fida.
>> Sostenibilità ambientale
L’inquinamento si riduce, specialmente grazie all’assenza
d’imballaggi e lo scarso sfruttamento di carburante per il trasporto.
2.6 RIFERMINENTI
In una situazione generale di evoluzione del mondo agricolo
e, in particolare, di frammentazione del tessuto produttivo e di scarsa
redditività, è evidente l’importanza di approfondire nuovi modelli
di produzione, nei quali giocano un ruolo decisivo anche forme
alternative dei prodotti in cui l’agricoltore diventa un protagonista
attivo, ponendosi sul mercato in modo nuovo, innovativo e creativo, con
l’opportunità, anche, di aumentare l’interesse verso il settore da parte
dei giovani e favorire il ricambio generazionale
In tale contesto si inseriscono le attività a Km Zero, caratterizzata
dalla ri-localizzazione dei circuiti di produzione-distribuzione-consumo,
oltre alla valorizzazione del legame tra produzioni agricole e territorio.
13
Contesto
I consumatori italiani a Km Zero
+11%
+13%
Flessione del consumo di cibo a Km Zero
tra il 2013 e 2014 [Istat, 2013]
Negli ultimi anni le abitudini dei consumatori italiani sono
cambiando profondamente, si assiste a un ritorno alla genuinità, alla
qualità e alla freschezza del prodotto locale.
L’atto del consumo da impersonale e sprecone si trasforma in una
scelta attiva e consapevole. La vicinanza con le persone e i luoghi della
produzione aiuta a sentirsi partecipi del processo che porta il cibo sulle
nostre tavole, insegnando il valore del cibo.
Le motivazioni che spingono i consumatori a scegliere prodotti
a Km Zero sono, oltre al tema della sostenibilità ambientale e della
diminuzione dei prezzi, la possibilità di avvalorare con i propri acquisti
un agricoltore che con la sua scelta produttiva possa fornire un valore
aggiunto, alla società e al territorio.
Il Mercato Italiano e la Filiera corta
878
20.800
Mercati Contadini
I mercati contadini, regolamentati in Italia con il d.lgs. 228/2001
e il d.m. 20 novembre 2007, sono gestiti dagli agricoltori in forma
riunita o tramite le loro associazioni o dal personale dei Comuni
che li promuovono e li ospitano. “Campagna Amica” della Coldiretti
ha censito 878 farmer’s market nel 2011, situati nei centri urbani
o immediatamente a ridosso di essi nei quali hanno accesso le imprese
agricole operanti nell’ambito territoriale dove sono istituiti, per un totale
di 20.800 imprenditori agricoli e un fatturato stimato in 320 milioni
di euro nel 2010
Imprenditori
2011
Imprese in Italia che aderiscono
“Campagna Amica”, Coldiretti.
[www.campagnamica.it – 2011]
63.600
2001>2009
+64%
Imprenditori a Km Zero
La preferenza di prodotti locali e l’attenzione verso varietà
e razze autoctone da parte dei consumatori, la vendita diretta da parte
di aziende medio-piccole nelle diverse forme (punti vendita aziendali
ed extra, mercati, gruppi di acquisto, consegne a domicilio, vendita
online, distributori automatici, raccolta diretta in azienda, adozioni
di animali per il consumo successivo da parte delle famiglie, …)
sono evidentemente in aumento.
Le imprese agricole che praticavano la vendita diretta nel 2009
erano 63.600, con un aumento del 64% rispetto al 2001. Nello stesso
tempo aumenta anche la diffusione di formule innovative nel rapporto
tra produzione e consumo, che promuovono un coinvolgimento attivo
e relazioni continuative tra produzione e cittadini, associazioni, comunità
locali, e parallelamente si sviluppano forme di consumo finalizzate allo
sviluppo di un consumo consapevole e critico.
Flessione delle imprese agricole che
praticano la vendita diretta in Italia, dal
2001 al 2009. [Agri2000, Coldiretti, 2010]
14
Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero
2.7 ESPERIENZE ITALIANE A KM ZERO
In Italia lo sviluppo e l’introduzione di attività a Km Zero
ha avuto inizio da realtà locali. Si assiste sempre più spesso
all’integrazione di più soggetti – agricoltori, consumatori, organizzazioni
professionali agricole, associazioni del biologico, associazioni culturali
e ambientaliste, amministrazioni pubbliche – nella promozione
e attivazione di esperienze collettive di filiera corta:
gli esempi più significativi sono Campagna amica
(COLDIRETTI), Donne in Campo (CIA), i Mercati della Terra
(SlowFood) e le iniziative di AIAB, Movimento consumatori
e Legambiente..
Tali forme di vendita, rientrano in un circolo virtuoso di sviluppo
locale che passa attraverso il turismo rurale, l’attività didattica,
la valorizzazione dei prodotti tipici, la trasformazione e la lavorazione
dei prodotti agricoli sul posto e in azienda e le diverse opportunità che
fanno capo alla funzione produttiva, ecologica, paesaggistica, culturale
e sociale dell’agricoltura e alla diversificazione delle attività e delle fonti
di reddito.
2.8 CONCLUSIONI
Il contesto socio – economico, i forti cambiamenti nei modelli
di consumo e le politiche pubbliche (sicurezza alimentare, sviluppo
rurale, fonti di energia rinnovabile) incidono quindi sulle pratiche
produttive e di consumo (con nuove strategie competitive fondate sulla
creazione di valore, sulla differenziazione e sull’eccellenza qualitativa),
stimolano la reinternazionalizzazione dei processi di trasformazione
e il riorientamento verso prodotti di qualità. Inoltre le attività a Km
Zero portano all’accorciamento delle distanze fisiche, sociali, culturali,
economiche tra mondo della produzione e mondo del consumo. Tutto
ciò alimenta l’attenzione dei media e della politica e fornisce impulso
allo sviluppo di attività a Km Zero.
15
Contesto
3
Km Zero
???
Cibo
Economia
Locale
Biologico
Coproduzione
sostenibile
Filiera
ecologico
Vendita
Made in Italy
diretta
GAS
Tradizione
ecc …
1. “Gli italiani e la nuova agricoltura”,
condotta da Espansione
in collaborazione con
Interactive Market Research.
RICERCA
3.1 PROBLEMA
L’agricoltura a Km Zero, può contribuire attivamente alla
ricostruzione di una relazione forte tra chi produce e chi consuma.
Le dimensioni di questa relazione sono molteplici e vanno da quella
ambientale a quella sociale, dalla sfera economica a quella culturale,
fino ad arrivare a una dimensione politica, che vede produttori
e cittadini/consumatori attori consapevoli dello sviluppo del territorio
e della comunità.
La complessità delle problematiche riguardanti l’agricoltura
e la nutrizione in termini ecologici, sociali ed economici ha un focus
specifico nei rapporti tra agricoltura e città.
Il sogno di una agricoltura locale, con profonde radici nella
tradizione resta intatto. Tre italiani su quattro affermano di comprare
spesso prodotti a Km Zero1. Tuttavia questi consumatori il più delle
volte non sono informati sulle complesse dinamiche e i molteplici
risvolti che le attività a Km Zero hanno sull’economia locale, sulla
società e sull’ambiente.
3.2 TARGET
La fascia di persone che si interessano e comprano prodotti
alimentari a Km Zero è composta prevalentemente di famiglie con
figli. Inoltre i consumatori tipo hanno un’istruzione medio – alta, infatti
sono il 45% è laureato e oltre il 40% è diplomato. Oltre il 50% delle
persone dei comuni fino a dieci mila abitanti fa la spesa a km zero
inoltre il 33% tra quelli dei comuni con oltre 100mila abitanti.
+ 100.000
abitanti
45%
33%
Laureati
[Istat 2013]
16
40%
Diplomati
Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero
3.3 OBBIETTIVO
Il progetto prevede l’ideazione di un prodotto editoriale di genere
informativo ed educativo che aiuti il consumatore a orientarsi nelle
dinamiche delle attività a Km Zero e della filiera agroalimentare corta.
>> Riformulare il proprio ruolo di consumatore
>> Maggiore consapevolezza
dei prodotti locali e tradizionali
>>Favorire un colloquio relazionale
tra produttore e consumatore
>>Proporre una visione completa
del Km Zero e della filiera corta
>>Percorso di responsabilizzazione
>>Strumento per una meditazione
personale
>>Stimolare un comportamento
consapevole
>>Strumento che possa mobilitare
l’opinione pubblica
>>Capire le dinamiche
socioeconomico del Km Zero
>>Conoscere le varie forme di Km Zero
3.4 ALFABETIERE
Il libro descrive attraverso l’utilizzo delle lettere dell’alfabeto,
le parole chiave che caratterizzano il tema del Km Zero. Il progetto
è un prontuario da consultare e conservare.
In Particolare l’alfabetiere è uno strumento semplice che
si utilizzava un tempo per imparare a leggere e scrivere, attraverso
lo studio delle singole lettere dell’alfabeto e dei significati ad esse
associati. Tale supporto si presta perfettamente a interpretare
il tema e i valori proposti, non solo per la sua semplicità, ma anche
perchè porta con se quel “sapore” del passato, il tutto riadattato
in chiave moderna.
17
Ricerca
Esempi alfabetieri esistenti
Alphabetics, An Aesthetically Awesome
Alliterated Alphabet Anthology, Patrick and
Traci Concepción, Little Gestalten, 2014.
Bruno Munari, Alfabetiere – Facciamo
insieme un libro da leggere, Corraini
edizioni, Mantova 2011.
Thomas Girst, The Duchamp Dictionary,
Thames & Hudson, 2014.
3.5 SUPPORTO
La carta è un supporto consolidato con cui si ha più confidenza
e con cui si interagisce facilmente. La carta è il supporto privilegiato
per la miglior resa delle illustrazioni presenti nell’alfabetiere. La novità
introdotta riguarda il tema e la scelta dei contenuti, mentre il mezzo
resta tradizionale e accessibile a tutti.
3.6 DIFFUSIONE
Il Libro è in lingua italiana, si rivolge a un pubblico che
vive specialmente nel territorio urbano dove è meno comune
essere a contattoe coinvolti dai problemi dell’agricoltura e della
filiera agroalimentare.
3.7 TEMI
>>Ambiente
(sostenibilità della produzione e della filiera e aiuto al territorio)
>>Società
(nuove forme di relazione tra consumatore e produttore,
ritorno alla comunità, ruralità urbana, solidarietà
e Nuove norme sociali)
>>Economia
(Nuove forme di commercio sostenibile, prezzo equo
e solidale ed economia locale).
18
Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero
3.8 STRUTTURA
Aa Bb Cc Dd
Agricoltori
e contadini
Biologico
e buono
Consumatore
consapevole
Decrescita
frugale
Ee Ff Gg Ii
Economia
locale
Filiera
corta
Gruppi
acquisto solidale
Impatto
ambientale
Ll Mm Nn Oo
Lavoro
e occupazione
Mercato
contadino
Norme
sociali
Origine
controllata
Prezzo
equo
Qualità
naturale
Rete
del cibo
Spesa
elettronica
Pp Qq Rr Ss
Tt Uu Vv Zz
Territorio
e tradizione
Urbanizzazione
rurale
19
Vendita
diretta
Ricerca
Zero
km
4
DEFINIZIONE
4.1 PROGETTO GRAFICO
Il libro descrive la contrapposizione tra la filiera lunga e il Km
Zero nel odierno sistema agroalimentare. Tale dualità viene espressa
attraverso l’utilizzo dei colori, rosso e blu, che vengono utilizzati per
differenziare illustrazioni e tipografia.
La scelta di utlizzare questi colori caratterizza e distingue
l’alfabetiere rispetto ad altre pubblicazioni cosiddette “verdi”, che
per lo più si concentrano sul tema del biologico e della sostenibilità
alimentare. Un altro aspetto è il chiaro rifermento ai pittogrammi
della segnaletica stradale.
4.2 LETTURA
1. a>b>c …
2. z>v>u …
3. m>g>d…
Il libro offre una doppia modalità di lettura:
Si può leggere, dalla prima pagina all’ultima [1.], o dall’ultima
alla prima [2.], considerando che le parole sono ordinate alfabeticamente.
Si può iniziare da qualsiasi dei lemmi proposti [3.]. Il tema impone
di approcciarsi non per scompartimenti stagni poichè ogni tema
ne suggerisce e si collega ad un altro.
Livelli di lettura
Immagine
1°Livello
Informazione
Orientamento
Tipografia
2°Livello
Approfondimento
Conoscenza
L’elaborato è stato progettato per creare più livelli di lettura
utilizzando una serie di sistemi per rendere intuibile l’architettura delle
informazioni e i processi. Il linguaggio utlizzato per le rappresentazioni
visive è didascalico e didattico. Le forme sono state semplificate
al massimo per creare icone e illustrazioni essenziali e intuitive.
Il colore ha un ruolo fondamentale nella comprensione del
progetto marcando lo schema duale che si ripete in tutto l’alfabetiere.
Lettura
Completa
20
Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero
4.3 SPECIFICHE PROGETTUALI
180 mm
Dalla A
allo Zero
105 mm
Scala 1 : 1
21
Definizione
New Rail
Alphabet, Black
—
abcdefghil
mnopqrstu
vwxyz
& - . : ,’ ! ? ( )
ABCDEFGHIL
MNOPQRSTU
VWXYZ
1234567890
Plantin Std,
Regular
—
abcdefg hil
m nopqrst u
vwxyz
& - . : ,’ ! ? ( )
A BCDEFGH I L
M NOPQR ST U
V WXYZ
12 3 4 5 678 9 0
C–0
M – 100
Y – 100
K–0
C – 100
M – 100
Y–0
K–0
formato
Il libro è stampato in formato tascabile 105 x 180 mm, permette
una fruiziune informale e immediata dei contenuti. Il libro è di 66
pagine e 132 facciate esclusa la copertina.
Ogni lettera è composta di una sezione formata da tre pagine,
ovvero, sei facciate. Le prime due facciate sono occupate dal titolo
e il sottotitolo. La terza dall’illustrazione in rosso, che indica la filiera
lunga, la quarta e la quinta invece sono impegnato dal testo. L’ultima
infine è presente l’illustrazione in blu che rappresenta il Km Zero.
Ciascuna lettera viene descritta da un testo di circa 2.200
caratteri, per un totale complessivo di 43.000 battute.
Per completare la lettura sono presenti, per ogni sezione
il capolettera e ipertesto, posizionata verticalmente nel margine
interno, che aiuta il lettore a orientarsi all’interno del libro.
Ogni pagina del libro è composta da una piccola fascia che divide
il volume in lunghezza con i due colori principali che si trova al vivo
della pagina. Questo “stratagemma” serve colorare il taglio frontale del
libro e creare una rubricazione per dare al libro identità e uniformità.
Scelte cromatiche
Il rosso è un colore tipicamente accostato al segnale
di pericolo o divieto, invece il colore blu è utilizzato normalmente per
comunicare obbligo oppure un comportamento consentito. Quindi
un la contrapposizione di due concetti: uno negativo e uno positivo.
Scelte carattere tipografico
>> Titoli, sottotitoli, ipertesto e capolettera Il New Rail Alphabet
è un revival del carattere disegnato da Margaret Calvert nei primi anni
sessanta. Originariamente era parte integrante del sistema visivo delle
ferrovie e degli aeroporti inglesi. È un carattere bastone simile, ma non
identico, al peso bold dell’Helvetica, ma a differenza di quest’ultimo,
ha forme meno severe e fredde.
>> Testo Il Plantin è un carattere graziato disegnato intorno al 1913
caratterizzato da una struttura più spessa delle lettere e delle grazie.
È un carattere che viene utilizzato principalmente per la stampa, grazie
alle sue proporzioni e alla forma delle ascendenti e discendenti più corte,
che migliorano la leggibilità e la lettura. Nel progetto insieme al New Rail
Alphabet creano un ottima gerarchia e rendono la pagina equilibrata.
22
Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero
Titolo e titoletto
A
Agricoltori
e contadini
Agricoltori
e contadini
a
1
2
16 mm
5 mm
10 mm
23
Definizione
18 mm
Aa Agricoltori e contadini
Illustrazione + Testo
L’attuale filiera agroalimentare è basata su
modelli di produzione caratterizzati da un
alto numero d’intermediari e dalla prevalenza della grande distribuzione organizzata.
In base alla logica dei consumi dei mercati
globalizzati, durante le fasi di produzione
dei beni, i passaggi e in tal senso, l’estensione
della catena distributiva tra produttore e
consumatore sono in continuo aumento.
Tale tendenza ha provocato un completo
distacco fra chi produce e chi consuma,
relegando in una posizione di marginalità
la vendita diretta e il rapporto tra produttore e consumatore. In quest’ottica il
contadino vede fortemente ridimensionato
il suo ruolo di imprenditore, nella difficoltà
di prendere decisioni indipendenti e autonome, rimane “schiacciato” dalle logiche
commerciali di un sistema centralizzato.
Negli ultimi due decenni, anche a causa
della crisi economica in atto, si è sviluppato
un nuovo modello di produzione e di consumo, fondato su strategie alternative, con
l’obiettivo di diversificare la produzione e
3
4
10 mm
16 mm
5 mm
10 mm
24
Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero
la distribuzione dei prodotti agroalimentari
e soprattutto con il fine di ricostruire un
rapporto tra consumatore e produttore nel
rispetto dell’ambiente. L’agricoltura a Km
Zero consente al contadino, soggetto sempre
più debole della filiera agroalimentare
moderna, di riappropriarsi del suo ruolo
attivo nel “sistema” del cibo. L’agricoltore
locale torna ad avere una forte autonomia
decisionale: attribuisce egli stesso il giusto
prezzo alle sue produzioni, decide quale
tipologia di vendita attuare per raggiungere un numero di consumatori sufficiente,
evita gli sprechi ed effettua scelte produttive
migliori e sostenibili. Chi meglio di lui può
farlo? Le sue esperienze sono frutto di un
rapporto stretto con la terra tramandato da
generazioni per un lungo periodo. Il nuovo
modello di commercializzazione basato sul
Km Zero e la filiera corta va incontro agli
interessi dei produttori e dei consumatori,
con risvolti positivi anche per la collettività/
comunità locale, spostando l’attenzione sul
territorio, sulla qualità dei processi di produzione e su un modello di sviluppo rurale
basato sulla sostenibilità.
Aa Agricoltori e contadini
Testo + Illustrazione
5
6
16 mm
5 mm
10 mm
25
Definizione
18 mm
Copertina
Dalla A allo Zero Alfabetiere del Km Zero
Alfabetiere
del Km Zero
Dalla A
allo Zero
20 mm
10 mm
11 mm
15 mm
26
15 mm
Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero
Illustrazioni
La serie di illustrazioni nasce dall’utilizzo dei pittogrammi
della segnaletica stradale, estrapolati e modificati per creare
una narrazione e descrivere concetti complessi.
Un aspetto importante è il linguaggio semplificato
e di immediata comprensione poichè sono immagini che
si trovano nel contesto quotidiano e quindi facilmente
riconoscibili. Le illustrazioni sono state pensate per essere
molto semplici e univoche. Per ciascuna lettera sono state
progettate due immagini che esprimono concetti in antitesi
tra loro.
A diAgricoltori e contadini
I di Impatto ambientale
27
Definizione
D di Decrescita frugale
4.4 MENABÒ
62. Mm
68. Nn
74. Oo
80. Pp
86. Qq
92. Rr
98. Ss
104. Tt
110. Uu
116. Vv
122. Zz
128. Pagina Bianca
129. Bibliografia
130. Bibliografia
131. Pagina Bianca
132. Coliphon
1. Frontespizio
2. Pagina bianca
3. Pagina bianca
4. Indice
5. Indice
6. Introduzione
7. Introduzione
8. Aa
14. Bb
20. Cc
26. Dd
32. Ee
38. Ff
44. Gg
50. Ii
56. Ll
Dalla A allo Zero
Alfabetiere del Km Zero
1 Pg
2 Pg
Aa Bb
Cc Dd
Nn Oo
Pp Q q
Ee Ff
Rr Ss
Agricoltori
e contadini
Biologico
e buono
Consumatore
consapevole
Decrescita
frugale
Economia
locale
Filiera
corta
Gruppi
acquisto solidale
Impatto
ambientale
Lavoro
e occupazione
Mercato
contadino
Gg Ii
28
Origine
controllata
Prezzo
equo
Qualità
naturale
Rete
del cibo
Spesa
elettronica
Territorio
e tradizione
Urbanizzazione
rurale
Vendita
diretta
Zero
km
Tt Uu
Vv Zz
Ll Mm
4 Pg
Norme
sociali
index
5 Pg
3 Pg
Introduzione
Nella nostra società, negli ultimi cinquantanni, si sono affermati nuovi modi di vivere, produrre e consumare. È cambiato
il rapporto produttore – consumatore, le
tecniche di distribuzione, i costumi alimentari ed in particolare, è mutato il
linguaggio che al cibo si riferisce. Un interessante aspetto di questa evoluzione si
afferma con il neologismo del “Km Zero”
espressione che esalta tutto ciò che è prodotto localmente e che pertanto diventa
sinonimo di qualità, in netta contrapposizione ai cibi cosiddetti “globali”, ossia alimenti di irrintracciabile origine, sottoposti
alla legge del profitto, del tutto estranei al
tema della sostenibilità ambientale. Questa antitesi tra produzione locale e globale
viene ben rappresentata all’interno del libro che spiega, da diversi punti di vista, cosa s’intende per filiera corta, filiera lunga,
biodiversità, grande distribuzione, oltre
al rapporto perduto tra campagna – città.
L’alfabetiere del Km Zero “dalla A allo Zero”
6 Pg
è un compendio in grado di fornire spunti
importanti. È composto da parole chiave
che permettono un’immediata comprensione di come la scelta di produrre o meno con un sistema sostenibile o con un
sistema intensivo sia essenziale, dato che
riguarda aspetti economico – sociali, che
coinvolgono tutti i consumatori, ossia tutti noi. Siamo spinti a riflettere sul nostro
modo di vivere quotidiano, sulle scelte
che condizionano la nostra vita, la nostra
cultura, sollecitati a ripensare alle nostre
azioni, con l’obbiettivo di riacquistare una
cultura del cibo più consapevole.
introduzione
Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero
7 Pg
a
9 Pg
titolo + titoletto
B
Biologico
e buono
Biologico
e buono
b
titolo + titoletto
[…]
12 Pg
testo + illustrazione
13 Pg
sezione ripetuta
per ogni lettera
Zero Km
z
testo + illustrazione
Zz
Zero km
Z
123 Pg
Bibliografia Bauman Zygmunt, Homo consumens – Lo
sciame inquieto dei consumatori e la miseria
degli esclusi, Edizioni Erickson,Trento 2007
Camporesi Piero, La terra e la luna
– Alimentazione folclore società, Garzanti
Editore s.p.a., Milano 1995
Giarè Francesca e Giuca Sabrina (a cura di),
Agricoltori e filiera corta – Profili giuridici
e dinamiche socio-economiche,INEA,Roma 2012
Giono Jean, Lettera ai contadini sulla povertà e la
pace, Adriano Salani Editore, Milano 2010
Gosamo Emanuele (a cura di), biologico
a km zero – filiera corta contesti solidali locali
territorio e ambiente, Supplemento n° 1
al trimetrale Gaia n° 52/2012, Ecoistituto
del Veneto “Alex Langer”, Mestre 2012
Latouche Serge, Per un’abbondanza frugale.
Malintesi e controversie sulla decrescita, Bollati
Boringhieri Editore,Torino 2012
Lisi Giuseppe, La gabbia matta, Libreria
Editrice Fiorentina, Firenze 2008
Malerba Luigi, La scoperta dell’alfabeto,
Arnoldo Mondadori Editore, Milano 2000
128 Pg
11 Pg
15 Pg
Zero Km
122 Pg
illustrazione + testo
Pg bianca + Bibliog,
129 Pg
124 Pg
Il cibo che arriva sulla nostra tavola è molto
spesso il frutto del lavoro di molte aziende,
ognuna delle quali segue solo una singola
fase della lavorazione del prodotto. Una
volta finito, il prodotto alimentare, inizia
un lungo viaggio fino agli scaffali del supermercato. La prima tappa è costituita dalla
lavorazione, poi si passa al confezionamento
fase in cui si impongono una serie di diversi
standard a seconda delle valutazioni sulla
destinazione finale. Infine, il prodotto viene affidato alla grande distribuzione organizzata. Ognuno di questi passaggi prevede
un costo ulteriore che viene a gravare fortemente sul prezzo. In Italia, per esempio,
non è strano trovare pomodori provenienti
dall’Africa anche in primavera ed estate,
stagioni in cui nel nostro paese il prodotto
è disponibile in grandi quantitativi. Ciò ha
dei costi ambientali elevatissimi. Infatti la
distanza percorsa dal cibo è proporzionata
alle emissioni di gas serra ed inquinanti emessi per il trasporto e per la refrigerazione.
Coltivare prodotti a “Km Zero” vuol dire
testo + illustrazione
125 Pg
29
126 Pg
testo + illustrazione
Progetto grafico,
impaginazione e testi
Ivo Rubboli
Montanari Massimo, Il cibo come cultura,
Editore Laterza, Roma – Bari 2013
Pavese Cesare, Il lavoro stanca, Giulio
Einaudi Editore,Torino 1998
Pavese Cesare, La luna e i falò, Giulio
Einaudi Editore,Torino 1950
Perèz-Vitoria Silvia, Il ritorno dei contadini,
Jaca Book s.p.a., Milano 2007
Petrini Carlo, Terra Madre – Come non farci
mangiare dal cibo, Giunti editore, Milano
2009 e Slow Food editore, Bra 2009
Scaffidi Cinzia, Mangia come parli – Com’e
cambiato il vocabolario del cibo, Slow Food
editore, Bra 2009
130 Pg
non allontanarsi dai luoghi di produzione.
Con questa nuova metodologia di distribuzione si riducono i diversi passaggi che contribuiscono a rendere tortuoso il rapporto
tra produttore e consumatore: si ritorna
ad apprezzare il rapporto diretto sinonimo
di qualità, freschezza e contenimento dei
costi. Inoltre vuol dire salvaguardare l’ambiente grazie alla riduzione sia dell’emissione di anidride carbonica da parte dei mezzi
di trasporto sia dell’enorme quantitativo di
plastica e cartone necessario all’impacchettamento dei prodotti. Per di più, scegliamo
anche di fare un’alimentazione sana che
vuol dire mangiare un prodotto fresco, stagionale e ricco di proprietà organolettiche
perché non è sfinito da lunghi viaggi. Contribuiamo attivamente allo sviluppo dell’economia enogastronomia locale. In fine, la
risultante di tutto ciò sarà l’inevitabile abbattimento dei prezzi, fondamentale in un
momento di crisi economica come quello
in cui stiamo vivendo.
Zero km
14 Pg
10 Pg
Zz
8 Pg
L’attuale filiera agroalimentare è basata su
modelli di produzione caratterizzati da un
alto numero d’intermediari e dalla prevalenza della grande distribuzione organizzata.
In base alla logica dei consumi dei mercati
globalizzati, durante le fasi di produzione
dei beni, i passaggi e in tal senso, l’estensione
della catena distributiva tra produttore e
consumatore sono in continuo aumento.
Tale tendenza ha provocato un completo
distacco fra chi produce e chi consuma,
relegando in una posizione di marginalità
la vendita diretta e il rapporto tra produttore e consumatore. In quest’ottica il
contadino vede fortemente ridimensionato
il suo ruolo di imprenditore, nella difficoltà
di prendere decisioni indipendenti e autonome, rimane “schiacciato” dalle logiche
commerciali di un sistema centralizzato.
Negli ultimi due decenni, anche a causa
della crisi economica in atto, si è sviluppato
un nuovo modello di produzione e di consumo, fondato su strategie alternative, con
l’obiettivo di diversificare la produzione e
Aa Agricoltori e contadini
Agricoltori
e contadini
Aa Agricoltori e contadini
A
Agricoltori
e contadini
la distribuzione dei prodotti agroalimentari
e soprattutto con il fine di ricostruire un
rapporto tra consumatore e produttore nel
rispetto dell’ambiente. L’agricoltura a Km
Zero consente al contadino, soggetto sempre
più debole della filiera agroalimentare
moderna, di riappropriarsi del suo ruolo
attivo nel “sistema” del cibo. L’agricoltore
locale torna ad avere una forte autonomia
decisionale: attribuisce egli stesso il giusto
prezzo alle sue produzioni, decide quale
tipologia di vendita attuare per raggiungere un numero di consumatori sufficiente,
evita gli sprechi ed effettua scelte produttive
migliori e sostenibili. Chi meglio di lui può
farlo? Le sue esperienze sono frutto di un
rapporto stretto con la terra tramandato da
generazioni per un lungo periodo. Il nuovo
modello di commercializzazione basato sul
Km Zero e la filiera corta va incontro agli
interessi dei produttori e dei consumatori,
con risvolti positivi anche per la collettività/
comunità locale, spostando l’attenzione sul
territorio, sulla qualità dei processi di produzione e su un modello di sviluppo rurale
basato sulla sostenibilità.
Stampato presso Centro Stampa
Digitalprint, Rimini
Gennaio 2015
Bibliog. + Pg bianca
131 Pg
Definizione
Colophon
132 Pg
127 Pg
4.5 PRODUZIONE
Mai come in questo periodo si registra un grande interesse
intorno all’oggetto libro, è ormai consolidato che il prodotto
cartaceo non è destinato a scomparire ma deve competere con
nuove modalità di vendita, legata al web e alle nuove tecnologie.
Le case editrici di più ampie vedute cominciano a investire
di più sull’aspetto grafico per dare un impulso alle vendite.
Anche il libro, come gli altri oggetti di consumo, può diventare
un prodotto progettato in ogni sua parte con la massima attenzione,
dalla grafica, alla scelta dei materiali, la qualità di stampa fanno
parte integrante del contenuto, lo ampliano e lo completano, per
rivolgersi adeguatamente a un pubblico maturo e attento al design
di qualità.
Le scelte tecniche specifiche, su carta e stampa sono
dirette a fare in modo di avere un prodotto duraturo nel tempo
e di qualità superiore a quella di molte altre pubblicazioni
sul mercato.
Specifiche tecniche di stampa
>> Copertina: Fegrigoni “tintoretto gesso”, da 250 gr, carta
classica vergata su entrambi i lati, dal disegno leggero e uniforme
per un effetto “stucco” consente una stampa particolarmente nitida
e brillante conferendo alla pubblicazione “materialità” e peso.
>> Pagine interne: Fedrigoni Usomano “premium quality”
da 120gr, di pura cellulosa ECF, certificati FSC. Lo speciale
trattamento su entrambi i lati, liscia e vellutata, esalta il tatto
e consente di ottenere una stampa particolarmente nitida
e brillante.
Il libro è rilegato a filo refe, una soluzione più onerosa
di una brossura a colla, ma sicuramente più durevole e di qualità.
Corraini Edizioni
4.6 SVILUPPI POSSIBILI
Come già detto, in base alla scena editoriale odierna,
l’Alfabetiere del Km Zero potrebbe essere proposto a un casa
editrice attenta ai temi che riguardano la società come ad esempio
Corraini Edizioni di Mantova, la quale si occupa di arte e design
ma anche di cibo, libri per bambini e ha una particolare attenzione
alla qualità di stampa e soprattutto alla veste grafica delle
sue pubblicazioni.
30
Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero
5
BIBLIOGRAFIA
Bibliografia
Sitografia
Bauman Zygmunt, Homo consumens, Edizioni Erickson, Trento 2007
http://www.lastampa.it/Blogs/sostenibilmente
http://www.nonsolocibus.it
Camporesi Piero, La terra e la luna – Alimentazione folclore società,
http://agriregionieuropa.univpm.it
Garzanti Editore s.p.a., Milano 1995
http://www.slowfood.it
http://www.coldiretti.it
Giarè Francesca e Giuca Sabrina (a cura di), Agricoltori e filiera corta,
http://www.campagnamica.it
Profili economico giuridico e sociali,INEA, Roma 2012
http://www.improntawwf.it
http://www.inea.it
Giono Jean, Lettera ai contadini sulla povertà e la pace, Adriano Salani
http://www.expo.rai.it
Editore, Milano 2010
http://www.panbagnato.com
http://www.fruttanellescuole.gov.it
Gosamo Emanuele (a cura di), biologico a km zero – filiera corta
http://www.spesadalcontadino.com
contesti solidali locali territorio e ambiente, Supplemento n° 1
http://www.guidaconsumatore.com
al trimetrale Gaia n° 52/2012, Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”,
http://www.istat.it
Mestre 2012
http://www.agri2000.it
http://www.treccani.it
Latouche Serge, Per un’abbondanza frugale, Bollati Boringhieri
http://www.rinnovabili.it
Editore, Torino 2012
Annamaria Capparelli, Coldiretti: nei campi possibili 200mila posti di
Lisi Giuseppe, La gabbia matta, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 2008
lavoro per i giovani, 21 maggio 2013, in http://www.ilsole24ore.com
Malerba Luigi, La scoperta dell’alfabeto, Arnoldo Mondadori Editore,
Marco Magrini, Il network dei pari ci salverà, 12 maggio 2013,
Milano 2000
in http://www.ilsole24ore.com
Montanari Massimo, Il cibo come cultura, Editore Laterza,
Carlo Petrini, La rivincita del localismo, 13 dicembre 2007,
Roma – Bari 2013
in http://ricerca.repubblica.it
Pavese Cesare, Il lavoro stanca, Giulio Einaudi Editore, Torino 1998
Silverio Novelli, A chilometri zero, in http://www.treccani.it
Pavese Cesare, La luna e i falò, Giulio Einaudi Editore, Torino 1950
Riviste
Perèz-Vitoria Silvia, Il ritorno dei contadini, Jaca Book s.p.a., Milano 2007
The Gourmand – a food a cultural journal, n. 03, 2013
Petrini Carlo, Terra Madre – Come non farci mangiare dal cibo, Slow
IL magazine, n. 47, Dicembre 2012, Il Sole 24 Ore
Food editore, Bra 2009
Eye, The Food issue, n. 87, 2014
ARC Magazine, Journal of the Royal College of Art, n. 17, 2012/13
Scaffidi Cinzia, Mangia come parli – Com’e cambiato il vocabolario
del cibo, Slow Food editore, Bra 2009
31
Bibliografia
Al tramonto Ambanelli smetteva
di lavorare e andava a sedersi a casa
con il figlio del padrone perché
voleva imparare a leggere e a scrivere.
«Cominciamo dall’alfabeto,» disse il ragazzo
che aveva undici anni.
«Prima di tutto c’è A.»
«A,» disse paziente Ambanelli. «Poi c’è B.»
«Perché prima e dopo?» domandò Ambanelli.
Questo il figlio del padrone non lo sapeva.
«Le hanno messe in ordine così,
ma voi le potete adoperare come volete.»
«Non capisco perché le hanno messe
in ordine così,» disse Ambanelli.
«Per comodità,» rispose il ragazzo.
«Mi piacerebbe sapere chi è stato
a fare questo lavoro.»
«Sono così nell’alfabeto.»
«Questo non vuol dire,»
disse Ambanelli,
«se io dico che c’è prima
B e poi c’è A forse che
cambia qualcosa?»
«No,» disse il ragazzino.
«Allora andiamo avanti.» [...]
Luigi Malerba,
La scoperta dell’alfabeto
— 1963