[nazionale - 36] lastampa/cultura/04 30

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36 Lettere e Commenti
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 30 GIUGNO 2010
LA STAMPA
MARIO
Quotidiano fondato nel 1867
m
LETTERE AL DIRETTORE
CALABRESI
L’era del doppio Mondiale
C’è il tradizionale e poi il reale
Le tradizioni sono cose bellissime e bisogna battersi per mantenerle
in vita, ma se fanno danni, spengono passioni e costruiscono ingiustizie allora vanno prontamente eliminate.
La caparbietà - ma forse sarebbe meglio chiamarla ottusità - con cui il
presidente della Fifa Sepp Blatter e il suo ottocentesco International
Board si oppongono alla presenza di qualunque supporto tecnologico per avere un corretto arbitraggio della partite di calcio è totalmente antistorica.
Questo mondiale di calcio, con un gol ignorato dall’arbitro ma visto
sugli schermi dei televisori di tutto il mondo decine di volte, ha ufficialmente inaugurato l’era del doppio standard: da un lato il mondiale tradizionale e dall’altro quello reale. Negare validità ai replay e a
un video a bordo campo significa sancire in partenza che ogni ingiustizia verrà tollerata e ignorata, significa mettere la figura dell’arbitro sopra le evidenze condannandolo all’errore.
Sarebbe come dire che non si possono utilizzare gli autovelox o i tutor in autostrada, che solo un agente sulla corsia di emergenza può
decidere insindacabilmente chi deve essere multato e chi no. Pensate
al mondo di oggi, a quante volte una telecamera o un semplice cellulare sono stati in grado di rivelare una verità, di far emergere uno
scandalo, di portare giustizia. Pensate se ci fosse stato un giudice che
si fosse opposto alla prova dell’immagine sostenendo che solo il testimone oculare può essere preso in considerazione, anche se guardava
da un’altra parte. Certo stiamo parlando di sport, ma anche di passioni che coinvolgono milioni di persone, di milioni di scommesse e di
milioni di dollari investiti da televisioni e sponsor per seguire un mondiale di calcio. È tempo di far coincidere la tradizione con la realtà.
C
aro Direttore, non sono che una tifosa occasionale e ora che l’Italia è uscita dai Mondiali
non ho neanche più quest’«occasione». Però
del calcio qualcosa mi interessa sempre. Di solito gli
aspetti, diciamo così, meno calcistici. Le passioni
buone, le follie, le storie.
Così ieri mi sono letta tutte le «Domande & Risposte» del vostro Beccantini sull’incredibile vicenda
dei gol fantasma. Non ne sapevo niente ma quel che
ho letto (e sentito dagli amici che quei gol li han visti, come tutti quelli che hanno un abbonamento a
sky) ha del surreale.
Nell’era dei satelliti, degli smartphone e dei microchip c’è un signore che il vostro inviato definisce
«conservatore» e che si oppone perfino alla moviola. Uno che motiva questa incredibile chiusura col
fatto che gli piace «il calcio dal volto umano, senza
interruzioni, in cui gli errori degli arbitri, anche se
clamorosi, vengono accettati».
Sublime, se non fosse un po’ ridicolo che proprio
su di un campo verde si pretenda di combattere
l’eterna lotta fra tradizione e innovazione.
LETTERA FIRMATA
DIRETTORE RESPONSABILE
MARIO CALABRESI
VICEDIRETTORI
MASSIMO GRAMELLINI, CESARE MARTINETTI
VITTORIO SABADIN, LUCA UBALDESCHI
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FLAVIO CORAZZA, MARCO BARDAZZI
LAURA CARASSAI
(RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA)
DARIO CORRADINO
CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA
PAOLO MASTROLILLI
CAPO DELLA REDAZIONE MILANESE
MICHELE BRAMBILLA
RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA
ALESSANDRO CHIARAMONTI
ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO
REDAZIONI
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MARIO FORTINI SOCIETÀ,
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RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, GUIDO BOFFO SPORT,
GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO
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LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI
DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI
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MARIO CALABRESI
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LA TIRATURA DI MARTEDÌ 29 GIUGNO 2010 È STATA DI 431.629 COPIE
www.lastampa.it/lettere
Per informarsi
basta Bonaiuti
Il Presidente del
Consiglio, adesso, ce l’ha con
i giornalisti che a suo dire
fanno disinformazione. I
giornalisti dal canto loro
farebbero bene, d’ora in
avanti a intervistare l’on.
Bonaiuti, suo portavoce, il
quale, sistematicamente
dopo ogni dichiarazione (con
registrazione anche video)
del Presidente, spiega agli
italiani cosa non ha detto o
ciò che voleva dire.
I
cristiani. In un mondo che sa
tutelare con leggi cani, gatti e
ogni altro animale, non si
troverà qualcuno che voglia
fermare una carneficina che si
fa beffe dei tanto conclamati
diritti di ogni uomo?
Cristiani perseguitati
Una carneficina
La risonanza mondiale
che ha lo scandalo pedofilia
all’interno della Chiesa
cattolica fa sorgere una
domanda: perché non si dà
altrettanto spazio alle
persecuzioni contro i cristiani,
un po’ ovunque con migliaia di
vittime? È di poche settimane
fa la notizia dell’assassinio del
vescovo in Turchia. Sudan,
Africa settentrionale, Nigeria,
Libano, Iraq, Iran, India, Cina,
costringono alla fuga i
I
EUGENIA DURANDO
Maradona: se questo
è un vero eroe
Scusate ma non
comprendo questa ventata di
«maradonafilia» che pare
abbia colpito gli italiani in
questo mondiale di calcio.
I
V.FERRETTI RIVOLI
Tasse/1 E il contratto
con gli italiani?
Dopo nove anni di
governo Berlusconi (dall’11
giugno 2001), eccetto i 18
mesi di Prodi, la pressione
fiscale ha raggiunto
posizioni da record. Mi scusi,
ma non era al primo punto
dell’ormai famigerato patto
con gli Italiani
l’«Abbattimento della
pressione fiscale»? Direi che
il contratto con gli Italiani è
sciolto per totale
inadempienza del
proponente.
I
PAOLO BALDO
Tasse/2 Paghiamo
errori del passato
Se la pressione fiscale è
salita al 43% è perché i
cittadini pagano gli errori
che si sono costruiti nel
tempo, attraverso manovre
che non hanno risolto i
problemi alla base,
determinando superi di
debito ignorati dai vuoti
istituzionali successivi.
Irrita nel contempo sentire
sempre le stesse frasi trite e
ritrite, senza che le riforme
inizino ad andare a regime.
I
BRUNO RUSSO NAPOLI
L’argentino sarà pur stato un
bravo giocatore ma i successi
in campo sono ben stati
oscurati dalla sua vita durante
e dopo la sua attività di
calciatore. Droga, evasione
fiscale (deve ancora al fisco
italiano 35 milioni di euro),
arroganza, volgarità, sparate
demagogiche, incursioni nella
politica più antidemocratica
ne dovrebbero aver fatto un
eroe negativo. Non ho nulla
contro l’Argentina e gli
argentini, tra i quali vanto
diversi amici, però penso che
si dovrebbe fare un po’ più di
attenzione nella scelta degli
idoli, anche quelli calcistici.
1˚
2˚
18%
L’eliminazione dell’Italia
al primo turno
dei Mondiali di calcio
3˚
14%
La fuoriuscita continua
di petrolio dalla falla
del Golfo del Messico
4˚
7%
Le polemiche
sulle vicende giudiziarie
del neoministro Brancher
5˚
7%
La persistente crisi
dell’economia
delle Borse e dell’euro
La morte di 13 ragazzi
travolti da un treno
vicino a Barcellona
Sondaggio Istituto Piepoli
Il ricordo sbiadito
di Italo Balbo
È triste che le prime
pagine dei giornali siano
occupate dal mortale
incidente di tale Taricone,
star della moderna era
mediatica, e nessuno si sia
ricordato del settantennale
della caduta di un Eroe
Italiano come Italo Balbo.
L’uomo che in pratica ha
inventato l’aviazione italiana,
autore di imprese leggendarie
tutt’ora celebrate negli Usa.
Ma l’approfondimento
storico, la cultura in questo
paese sono considerate cose
da vecchi, barbose, fardelli
noiosi e inutili.
I
ANDREA DANUBI (GR)
E dopo le mozzarelle
temiamo le carni blu
Dopo lo scandalo delle
mozzarelle aspettiamo quello
delle carni bovine, acquistate
da Romania o Polonia e
vendute per carni italiane o
francesi, alterando la
tracciabilità. Forse i Nas
hanno paura perché questo
commercio è in mano alla
delinquenza organizzata?
I
c.
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TRACCE
DI REATO
Fra i temi della maturità, uno dei discorsi più
funesti di Mussolini. Trattarne in positivo implica
due apologie di reato. Come sarà la valutazione?
MARIO AMBEL
PAOLO LAUNA
Le 5 notizie più lette della settimana
21%
L’editoriale
dei
lettori
L’
attuale prima prova dell’esame di maturità è nata dieci anni fa per rinnovare
la pratica di scrittura del tema tradizionale verso la comprensione e l’uso consapevole e intelligente di documenti e
testi di altri. La prova si è purtroppo progressivamente ridotta a vaniloquio su tematiche complesse, svolta a partire da documenti scelti per mettere
di tutto un po’ e non scontentare nessuno. La diversità delle fonti, la vastità e l’indeterminatezza delle
collocazioni spazio-temporali, le varietà culturali
ne impongono una trattazione superficiale, accostamenti impropri e spesso inopportuni. Si rischia
così di suggerire una cultura da chiacchiera da bar
o, se si preferisce, da talk show, dove ciascuno dice
la sua possibilmente su argomenti importanti di
cui sa poco o nulla.
Quest’anno, per trattare il rapporto fra i giovani e la politica, in piena logica da par condicio televisiva gli allievi hanno dovuto commentare testi
di Mussolini, Togliatti, Moro e Giovanni Paolo II.
Ma il discorso scelto di Mussolini è una delle pagine più agghiaccianti e tragiche della nostra storia,
quello in cui assume la responsabilità «politica, morale e storica» dell’omicidio Matteotti, assolve il fascismo «passione superba della migliore gioventù
italiana» e ufficialmente apre la fase di fascistizzazione dello Stato. Nella Repubblica democratica la
trattazione in positivo di quel documento implica
due apologie di reato: di fascismo e di istigazione
alla violenza. Gli allievi, quindi, sempre che lo sapessero, non potevano che criticarlo. E se qualche
allievo ne ha tessuto le lodi? Quali perplessità e lacerazioni apriranno la correzione e la valutazione
di questa prova, dichiaratamente politica, tra insegnanti, tra l’altro, cui il Ministro ha recentemente
proibito di… far politica a scuola? Questa traccia
l’ha scelta solo il 4,3%, ma non è una consolazione.
59 anni, insegnante, Torino
FRANCO TEDESCHI
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