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. 40 Lettere e Commenti LA STAMPA MERCOLEDÌ 14 APRILE 2010 LA STAMPA MARIO LETTERE AL DIRETTORE CALABRESI Obama: pragmatismo spinto, ma l’idealismo non è tradito Campioni. Certo se si sceglie di non vedere la riforma sanitaria, o l’impegno per la riduzione delle testate atomiche, o il ritiro in corso dall’Iraq, o ancora le concessioni ai cubani americani di viaggiare verso il Paese natale e spedire soldi e regali ai parenti, allora si può provare a sostenere che somiglia a George W. Bush. Ma anche in questo caso sarebbe un giudizio non obiettivo. Quanto all’Iran, mi sembra che le minacce continue vengano dal regime di Teheran più che dalla Casa Bianca del nuovo Presidente, che si è visto chiudere la porta in faccia ogni volta che ha provato a tendere la mano. Infine, lei si concentra sulla decisione di riaprire il Golfo del Messico alle trivellazioni petrolifere e di mettere fine alla moratoria che le impediva sulla Costa Atlantica meridionale e nelle zone a Nord dell’Alaska. Certo, non le nascondo di essere rimasto stupito dall’annuncio che cozza con quanto predicato in campagna elettorale, ma sono andato a studiarmi la decisione e mi sembra di aver capito che le cose sono meno nette di come sembrano. Si tratta certo di un esempio di pragmatismo spinto, ma finalizzato a ottenere l’appoggio della parte più moderata del suo partito e di un numero sufficiente di repubblicani per approvare un pacchetto di misure per ridurre i gas serra. Può non piacerle, trovarlo poco idealista, ma governare significa anche fare compromessi per portare a casa i provvedimenti che si hanno a cuore, non fare solo testimonianza. Inoltre la proposta è molto più limitata da quella di Bush perché prolunga la moratoria su tutta la costa del Pacifico, sulla parte Nord dell’Atlantico, prevede che non si possa trivellare a meno di 200 chilometri dalla Florida (per non rovinare il paesaggio marino) e proibisce ogni esplorazione nella Bristol Bay e nel mare di Bering, due zone dell’Alaska che stanno in cima all’agenda ambientalista. economista Alberto Bisin, il 12 aprile, sembrava entusiasta della scelta di Obama di perforare l’Atlantico, il Golfo del Messico e l’Alaska per ottenere petrolio fra le «mura di casa», affinché gli Usa siano meno dipendenti dai Paesi arabi. Da buon economista, bada solo al risparmio e non alle questioni politiche e ambientali: Obama, col suo «Change»(?) e col colore della sua pelle, ha evidentemente fregato la maggioranza degli statunitensi, siccome sembra essere solamente la brutta copia di G. W. Bush. Infatti, escludendo la riforma sanitaria, ha aumentato le truppe militari negli scenari di guerra, ha pompato miliardi di dollari nella banche «too big to fail», ha minacciato l’Iran (che non ha mai attaccato nessuno) grazie alle sue bombe nucleari, oltreché russe e israeliane, e ora, alla faccia delle energie rinnovabili da lui sempre menzionate per farsi eleggere, vuole perforare pure l’Alaska che ha un ecosistema fragile, già compromesso da impianti industriali. Consiglierei a Bisin di fare un viaggio in Alaska con Joel Sartore, fotografo del National Geographic, esperto in fatto di Alaska. L’ DANIELE COMOGLIO Pensare che si possa dare un giudizio di Barack Obama, escludendo la riforma sanitaria, sarebbe come valutare un calciatore senza tenere conto del fatto che abbia segnato il gol decisivo per vincere la Coppa Alloggiare i pellegrini Leggo che il sig. Marco Barera, studente biblico, si sta stracciando le vesti scandalizzato perché i pellegrini arrivati aTorino per la Sindone, complice «la stessa classe sacerdotale», vanno al bar e al ristorante, e comprano souvenir nei chioschi «fioriti in questi giorni ai piedi del tempio di Torino». L’improbabile paragone con i mercanti del tempio, di cui si parla nel vangelo, lo può fare solo chi, pur essendo studente biblico, è talmente prevenuto da non voler vedere la totale differenza dei due casi. Qui a Torino «la classe sacerdotale» non ci guadagna un bel niente, anzi ci rimette, come è avvenuto nelle precedenti ostensioni. In ogni caso, per evitare lo «scandalo» da cui è afflitto il sig. Barera, lo consiglio di darsi da fare in prima persona nel tentativo di scoraggiare i pellegrini dal mangiare, dal bere e dal dormire nei vari alberghi, ristoranti e bar della città e del circondario: li scoraggi anche dal comprare una sola cartolina! Così la purezza della sua fede sarà salva e il Cattolicesimo tornerà puro da ogni contaminazione idolatrica! Con sorridente buonumore, I DON LUCIO CASTO FACOLTÀ TEOLOGICA DI TORINO Stalin secondo Gianni Vattimo Sono rimasto molto stupito leggendo sabato su Tuttolibri la recensione di Gianni Vattimo, in cui si sostiene che «Stalin praticò la violenza in modi non molto I che insieme a lui si è spartito la Polonia (sentito parlare di Katyn?). È stato Hitler ad aggredire la Russia di Stalin, non il contrario. ANDREA RUINI MODENA Zapatero e la grande riforma delle fiabe Josè Luis Zapatero non si smentisce mai. Tramite la sua ministra dell’uguaglianza ha dato una scossa alla vecchia struttura socioculturale non solo spagnola, ma mondiale. I Le 5 notizie più lette della settimana 28% L’incidente aereo in cui sono morti il presidente e parte del governo polacco Ha colpito al cuore l’abominio ordinando, tramite il suddetto ministero, una revisione delle fiabe per bambini. Certamente i Cittadini Spagnoli saranno grati a Josè Luis Zapatero ed alla sua ministra che in una situazione semi disperata del Paese, con il 21% ( 26% nelle Canarie) di disoccupazione, con la prospettiva di una ripresa difficilissima a causa della stupida politica economica che ha basato tutto o quasi sull’edilizia anziché cercare di differenziare il prodotto nazionale, regalano al Paese una significativa riforma come quella delle favole. A. M. Io che dovevo andare in pensione a 65 anni Ricevo il 23 febbraio la lettera che mi annuncia la messa in quiescenza dal 1˚ settembre. Sono insegnante dal 1972, ho riscattato i 4 anni di facoltà. Supero quindi i 40 anni di anzianità contributiva fissati come tetto. Alcune banali considerazioni: mi vengono conteggiati gli anni universitari; al momento dell’assunzione, il contratto prevedeva la possibilità di lavorare sino ai 65 anni di età. Tralascio il fatto che, in aspettativa per mandato amministrativo (cons. regionale) negli ultimi 5 anni, non sono volutamente andato in pensione, pagando i contributi e non ricevendo la pensione stessa (non mi lamento, per carità, sono privilegiato). Domanda: esistono estremi per un ricorso, non egoistico, perché, nel massacro della scuola, nessuno entrerà al mio posto? Esistono gruppi, precedenti… che si siano opposti a questi provvedimenti basati su un (presunto) risparmio? I 2˚ 16% Il ritrovamento di un neonato morto in un parcheggio 3˚ 14% Le polemiche sui casi di pedofilia e sulle accuse alla Chiesa 4˚ 13% L’arresto in Afghanistan di tre operatori sanitari della ong Emergency 5˚ 7% La legge sul legittimo impedimento firmata dal presidente Napolitano Sondaggio Istituto Piepoli c. contatti DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MASSIMO GRAMELLINI, CESARE MARTINETTI VITTORIO SABADIN, LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI ANDREA MALAGUTI, MARCO BARDAZZI LAURA CARASSAI (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) DARIO CORRADINO CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA PAOLO MASTROLILLI CAPO DELLA REDAZIONE MILANESE MARIO FORTINI RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA ALESSANDRO CHIARAMONTI ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO PHOTOEDITOR MAURO VALLINOTTO REDAZIONI GIAMPIERO PAVIOLO ITALIA, FRANCESCA SFORZA ESTERI, GUIDO TIBERGA SOCIETÀ, TEODORO CHIARELLI ECONOMIA, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, GUIDO BOFFO SPORT, FLAVIO CORAZZA CRONACA DI TORINO m EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI JEAN-MARIE COLOMBANI, LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI VICEDIRETTORE GENERALE ANGELO CAPPETTI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. 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Quanto alla «gratitudine» che l’Occidente dovrebbe provare per Stalin per la sua lotta contro il nazismo, vorrei ricordare che Stalin è stato alleato di Hitler per due anni, e 1˚ Quotidiano fondato nel 1867 m LE LETTERE VANNO INVIATE A LA STAMPA VIA MARENCO 32, 10126 TORINO E-MAIL: [email protected] FAX: 011 6568924 Editrice La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Marenco 32, tel. 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, tel. 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Washington 70, tel 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10121 Torino, via Roma 80, tel 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno € 274; Estero: € 730. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy, $ Usa 745 L’editoriale dei lettori OSTENSIONE E SPONSOR Mi sarei aspettata una scelta fatta in base a criteri di maggiore responsabilità sociale e ambientale. Coinvolgendo imprenditori considerati «sensibili» DANIELA FOSSAT A cquistare è sempre un atto morale oltre che economico» (Caritas in veritate). Per questo mi aspettavo che gli sponsor dell’ostensione sarebbero stati scelti seguendo criteri di responsabilità sociale e ambientale. Quando ho saputo che fra di essi vi è il gruppo BasicNet, ho cercato un confronto con le istituzioni ecclesiastiche e civili e ho capito che si è trattato di una «scivolata». Questa azienda è da anni all’attenzione delle campagne di pressione internazionali, a causa delle condizioni di lavoro dei subfornitori. Con la crisi, l’ostensione viene allestita con mezzi inferiori alla precedente e anche il sostegno degli imprenditori è calato: così accadrà ai volontari di ricevere la giacca Kway e ai giornalisti di ricevere lo zainetto. Aderendo la diocesi al «Coordinamento stili di vita», forse, si sarebbe potuto avviare una riflessione critica e rinunciare a zainetti e giacche a favore, magari, di magliette del commercio equo. Le giacche Kway sono prodotte in Cina dove circa 8 milioni di cattolici romani non godono di libertà religiosa e la Torino operaia non può neanche dimenticare che in quel paese non è garantita la libertà sindacale. Da questa «scivolata» possiamo trarre spunto per camminare verso un’economia di giustizia: Diocesi e Comune potrebbero indirizzare i propri sforzi «educativi» nei confronti di imprenditori considerati sensibili, affinché tutta la filiera sia resa trasparente e rispettosa dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente; BasicNet potrebbe rendere pubblici l’elenco dei fornitori e la loro localizzazione in dialogo con la campagna Clean Clothes. L’immagine della Sindone è l’immagine di un uomo sofferente, Torino sa cosa significa soffrire per il lavoro, partiamo da questa immagine per ribadire la necessità di lavoro dignitoso, qui e altrove. 41 anni, Bilanci di giustizia, Torino SERGIO DALMASSO yearly. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. SERVIZIO ABBONAMENTI Abbonamento annuale 6 giorni: € 274. 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