Meccanismo d`azione delle onde d`urto Effetti delle onde d`urto
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Meccanismo d`azione delle onde d`urto Effetti delle onde d`urto
Le Onde d'Urto Chiamate anche terapia ESWT (dall’inglese Extracorporeal Shock Wave Terapy) è una terapia non invasiva ed estremamente efficace, che comporta tempi minimi per il trattamento. Le onde d’urto utilizzate in terapia da un punto di vista fisico sono delle particolari onde acustiche ad alta energia con caratteristiche precisate a livello internazionale. Si tratta di impulsi pressori della durata di una frazione di tempo brevissima che generano una forza meccanica diretta che può essere indirizzata sulle parti del corpo da trattare. L’onda d’urto si diffonde attraverso i tessuti umani seguendo la legge dell’impedenza acustica cioè la differente capacità di ogni tessuto a riflettere l’onda acustica. L ’onda d’urto viene generata mediante uno speciale manipolo a forma di pistola la cui canna è chiusa all’estremità da un tappo metallico contro il quale viene lanciato, mediante aria compressa a 4-5 bar di pressione, un proiettile d’acciaio. Dalla collisione si genera un’onda d’urto che, si propaga attraverso lo spessore del tappo metallico, smorzando poi la sua energia nell’interfaccia di contatto metallo-cute del paziente e andando a diffondersi e a disperdersi radialmente come semplice onda di pressione nei primi millimetri di strato sottosostante. L’obiettivo principale è la stimolazione dei processi riparativi a livello osseo e la creazione di meccanismi con effetto antiinfiammatorio ed analgesico nei tessuti molli. Meccanismo d’azione delle onde d’urto L’efficacia sembra essere correlata a due effetti: 1. effetto diretto dell’impulso sul tessuto nella zona bersaglio, ed in associazione ai fenomeni di riflessione, più accentuati nei punti di passaggio tra tessuti molli (tendini, muscoli) e tessuti più compatti (ossa e formazioni calcifica); 2. effetto indiretto di “cavitazione” provocato dalla depressione susseguente l’impulso, che supera le caratteristiche elastiche del tessuto. Effetti delle onde d’urto La conseguenza è un aumento della vascolarizzazione nella zona colpita, per la stimolazione da parte degli impulsi sulle fibre simpatiche. Tutto ciò porta ad una rimozione dei fattori infiammatori con il rilascio di sostanze che stimolano la formazione di nuovi vasi (capillarizzazione). A livello del tessuto osseo, in caso di fratture recenti, si produce un effetto simile con aumento della vascolarizzazione e conseguente stimolazione osteogenica (formazione di tessuto osseo). Oltre all’effetto antiflogisitico legato alla rimozione dei metaboliti dell’infiammazione, le onde d’urto inducono una riduzione del dolore mediante inibizione dei recettori specifici, che quindi non possono trasmettere l’impulso doloroso e mediante il rilascio locale di endorfine, particolari sostanze prodotte dal nostro organismo, in grado di ridurre la sensibilità dolorifica. Un altro effetto importante delle onde d’urto è quello di provocare la scomparsa delle calcificazioni muscolari prodotte da traumi muscolari. Il meccanismo d’azione è legato alla frammentazione ed alla cavitazione all’interno della calcificazione stessa che porta alla sua disorganizzazione e frammentazione. In seguito la scomparsa dei detriti è legata al passaggio nei vasi neoformati. Indicazioni Terapeutiche Le principali patologie trattabili sono quelle riferibili: al tessuto osseo, come: - Pseudoartrosi, ritardo di consolidazione di fratture di segmenti ossei,Osteonecrosi in stadi precoci. (dopo l’insuccesso del trattamento chirurgico o dell’uso di apparecchi gessati) ai tessuti molli o muscoli-tendinei, come: - Tendinopatia o borsite calcifica della spalla - Tendinopatie inserzionali croniche - Epicondilite ed epitrocleite - Tendinite del gran trocantere - Tendinite della zampa d’oca - Tendinite rotulea del ginocchio - Tendinite achillea (achillodinia) - Sperone calcaneare (tallonite) - Fascite plantare - Pubalgia - miositi ossificanti Borsiti Contratture e stiramenti muscolari Controindicazioni /Criteri di esclusione - infezione acuta dei tessuti molli/ossa - malattie primarie perniciose - nuclei di accrescimento nel punto focale se si utilizzano energie elevate - malattie della coagulazione del sangue - gravidanza - pazienti con pacemaker - tessuto polmonare nel punto focale - encefalo, midollo spinale, grandi nervi nel punto locale (neurocranio, colonna vertebrale, costole)