continua - Gastromarketing
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Novembre 2010 QUESTIONE DI FIDUCIA Il rapporto tra venditore e cliente è sempre regolato dalla fiducia che si instaura. Un’opportunità che va sfruttata! Pubblicato su “DolceSalato” La fiducia è alla base di ogni processo di negoziazione: ne regola le dinamiche e ne condiziona in modo indissolubile l’esito che scaturirà dal confronto. Non importa se l’oggetto della negoziazione sia la pace in un territorio di guerra, l’acquisto del motorino al figlio o la trattativa tra venditore e acquirente in una concessionaria d’auto: in tutti i casi, l’asse fiduciario influenzerà l’esito della contrattazione. Il consumatore sceglie la maggior parte dei suoi luoghi di acquisto sulla base di criteri di prossimità e di vantaggi economici, ma la fiducia in chi si trova dall’altra parte del bancone è una delle variabili che può spostare significativamente le scelte finali. Per ogni esercizio commerciale, conquistare la fiducia del proprio cliente significa costruire un basamento sul quale edificare il successo futuro della propria attività, consolidando il livello di fidelizzazione della clientela, ma anche aprendo nuove opportunità di business. LA FORZA DEL CAMICE BIANCO Nel caso delle farmacie, tutto lo sviluppo del business degli ultimi anni si è consolidato proprio intorno al concetto della fiducia che esprimono il medico e il suo camice bianco. La credibilità che ogni dottore ha costruito con la sua clientela in merito all’identificazione del giusto medicinale in grado di risolvere il problema specifico del cliente, si è istantaneamente allargata a tutte le altre merceologie introdotte nel tempo in farmacia. La serietà e professionalità riconosciuta al dottore, si sposta infatti in modo del tutto automatico sui nuovi prodotti introdotti nell’assortimento; è così che scarpe ortopediche, integratori dietetici, cosmetici e oli solari acquisiscono un valore di assoluta autorevolezza rispetto ai prodotti concorrenti venduti nei supermercati. La fiducia nel medico si riversa in modo automatico sui prodotti che lui ha scelto per ampliare il proprio assortimento e ciò aumenta le possibilità di successo di ogni nuova merceologia generica e non medica che il consumatore incontra in farmacia. Un’asse fiduciario che si basa su logiche diverse, ma in qualche modo analoghe a quanto avviene in farmacia, è quello che panettieri, gelatieri e pasticceri possono sfruttare nei propri esercizi commerciali. LA FORZA DELL’ARTIGIANALITA’ Quando un consumatore sceglie un punto vendita specifico appartenente a queste categorie, ne privilegia proprio l’aspetto artigianale. Ascoltando un consumatore che ci racconta del suo negozio preferito per l’acquisto di pane, gelato o pasticcini, è molto più facile sentire che in tale punto vendita “fanno il gelato buonissimo” rispetto all’espressione “vendono ottimo gelato”. La valenza più importante è il fatto che in quel negozio si acquista ciò che viene prodotto in loco, spesso nel retro, a pochi metri dal cliente, o addirittura “a vista”, come fanno coloro che sanno valorizzare al meglio l’aspetto artigianale della propria attività. In modo parallelo a quanto avviene in farmacia in merito alle conoscenze mediche del dottore, in luoghi quali panetteria e affini, il consumatore affida la sua fiducia alle capacità artigianali di chi sta al di là del bancone, ne apprezza le conoscenze e l’abilità e ne segue i consigli. Proprio su questo aspetto panettieri, gelatieri e pasticceri possono puntare per incrementare i propri assortimenti: il cliente si fida delle loro scelte, immaginando che un bravo artigiano sappia scegliere cosa vendere con lo stesso amore con cui sa scegliere le materie prime che utilizza per produrre. Un’opportunità unica e irripetibile, troppo spesso tradita da quei gestori che, non comprendendo la propria forza persuasiva, ampliano i propri assortimenti con prodotti di massa di cui sono pieni gli scaffali dei supermercati, anziché dedicarsi alla ricerca di quelli con valenze che meglio si sposano con la vocazione artigiana del punto vendita.