L`età contemporanea Esame di Storia Contemporanea 2006

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L`età contemporanea Esame di Storia Contemporanea 2006
CAP. I : L’ETÀ CONTEMPORANEA: SPAZIO, TEMPO, ATMOSFERA
Paragrafo 1 – Quando nasce l’età moderna?
L’età contemporanea
Si inizia lo studio della Storia Contemporanea con un paradosso: com’è possibile parlare di qualcosa di
contemporaneo che riguarda la storia, che di per sé si occupa del passato?
Si è sempre fatta la periodizzazione:
Esame di Storia Contemporanea 2006-2007
Scienze Politiche
-epoca antica (quella delle civiltà classiche);
- epoca moderna (concetto introdotto con l’Umanesimo che volle far rifiorire i valori dei classici antichi
dandogli un’accezione moderna rompendo con il Medioevo), che si suole far iniziare con la scoperta
dell’America (1492). Si scelse quest’evento perché sembrò che le esplorazioni avessero ingrandito lo
spazio geografico, quello economico e tutto questo era successo anche grazie a nuove scoperte
scientifiche.
Questo ci fa capire che la storia ha comunque bisogno di date simbolo.
Paragrafo 2: L’inizio dell’era contemporanea
La nascita dell’era contemporanea si fa risalire alla Riv. Francese, ma molti critici la segnano con il
Congresso di Vienna (1815), evento che cercò di annullare le spinte progressiste dei rivoluzionari.
E’ certamente questo un periodo in cui si veniva fuori da 15 anni di guerre e nel quale si cercava di
ricostruire Stati che sembravano sfaldati nei loro organi rappresentativi e burocratici.
Dovevano migliorare le finanze, gli eserciti, i poteri giuridici e gli stessi codici di legge e il “Codice di
diritto civile” istituito da Napoleone sembrava un ottimo esempio per tutti.
Era il periodo in cui si costituivano i grandi centri urbani e Londra su tutti, in cui cambiava la letteratura
(Neoclassicismo e Romanticismo), in cui le religioni davano più spazio alla dimensione individuale, in cui
si pensava anche alla casa come luogo da abbellire e fulcro della famiglia.
E’ evidente che questi cambiamenti vanno visti circoscritti ad alcune nazioni europee e certamente non a
tutto il mondo (anche se nei primi dell’800 in America Latina ci fu una fase di guerre per l’indipendenza,
guidate dallo spirito rivoluzionario dilagante in Europa).
Forse proprio questo ha acceso la disputa se considerare data d’inizio dell’età contemporanea il 1815,
anno del Congresso di Vienna o il 1830 , anno della prima ondata rivoluzionaria contro la Restaurazione.
Forse la data migliore sarebbe il 1848 (II fase rivoluzionaria) inizio del periodo in cui si viene a creare un
nesso tra gli Stati; si vedono gli effetti di un nuovo sviluppo economico; c’è una maggiore circolazione
delle idee politiche; si affacciano nel panorama storico anche paesi extra-europei (Cina, USA, Giappone,
Russia).
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Paragrafo 3: Proposte di periodizzazione
Questo è evidenziabile, ad esempio, già con il successo delle insurrezioni del 1848 (rispetto a quelle del
Ma perché c’è bisogno di periodizzare? La periodizzazione è il tentativo di organizzare il pensiero storico,
1830) dovuto alla diffusione tramite stampa delle idee rivoluzionarie; e lo stesso è accaduto nel 1968 con
cioè di dargli una sequenza logica interna che ci permette di inquadrare l’argomento e dargli delle chiavi
i movimenti studenteschi, mostrati in TV.
interpretative.
-La nuova dimensione sociale del singolo individuo: variando il concetto di spazio è variata anche la
Ci sono tre esempi di periodizzazione:
dimensione sociale perché il singolo si è fatto coinvolgere più da cose lontane che da quelle che gli
Barraclogh spartiacque fra era moderna (che nel mondo anglosassone si prolungava fino a dopo la I
accadono da vicino.
Guerra mondiale) e contemporanea e propose di non prendere in considerazione un anno di inizio, ma di
- L’urbanizzazione: è un altro cambiamento fondamentale (qui si intende il rapporto dell’uomo con il
considerare un lungo periodo di transizione, che doveva andare dalle dimissioni di Bismarck (1890) al
territorio) dovuto alla costruzione di fabbriche e grandi industrie nei pressi delle città. Questo come si sa
1961, anno di inizio della presidenza di Kennedy in USA.
ha provocato uno spopolamento della campagna.
Bismarck rappresentava il massimo esponente di una civiltà conservatrice, mentre Kennedy diede l’avvio
- L’economia: subisce anch’essa una forte trasformazione e, di conseguenza sono cambiati gli stili di vita
alla grande modernità ed al cosiddetto Mondo globale (dove non esistevano frontiere politiche e sociali).
(basta pensare al modo di fare gli acquisti: dal piccolo bazar che conteneva di tutto ai grandi
Anche se il lavoro di Barraclough potrebbe sembrare originale, in effetti ponendo delle date si è
ipermercati), la forza-lavoro (si è passati dall’artigiano al tecnico specializzato o l’operaio che usa i
sottomesso anch’egli alle leggi della datazione ed è stato soggetto a molte critiche.
macchinari nelle industrie e questo ha condotto anche ad alienazione), i salari ed il rapporto fra economia
Il II (Mayer) nel 1981 ha parlato di un “antico regime” che sarebbe durato fino alla I Guerra Mondiale e
stessa e Stato.
che, quindi, non era terminato con la Riv. Francese.
Infatti, prima della seconda metà dell’800 c’era un’èlite che poteva stabilire tutto, in seguito, si è
I motivi erano diversi:
affermata l’idea che il godimento di alcuni diritti doveva riguardare la massa. Da qui il diritto di voto per
- la proprietà fondiaria fino ad allora non era ancora scomparsa;
tutti e la nascita dei sindacati.
- le vecchie aristocrazie contavano ancora moltissimo;
Paragrafo 5: Ideologia, religione, politica
- gli stili di vita da imitare erano ancora quelli aristocratici.
L’età contemporanea è considerata l’età delle ideologie.
Basta pensare che ancora allora chi aveva del denaro correva a comprare un pezzo di terra o delle tenute
Ma cosa sono le IDEOLOGIE?
agricole e, quindi, la radice del potere economico era ancora la “terra”, ma questo voleva anche dire che
Sono forme di cultura che organizzano la vita delle persone attraverso un sistema di valori; questo
chi aveva il denaro acquistava la terra per sentirsi uguale ai vecchi nemici sconfitti (i nobili proprietari
perché le società vanno capite e governate e per fare questo c’è bisogno di cultura.
terrieri).
Prima dell’avvento delle ideologie, la scena culturale era dominata dalla religione e dalla filosofia.
Quindi, data spartiacque fu la I guerra mondiale, ma anche questa tesi fu soggetta a critiche, perché in
La religione cercava di far comprendere gli eventi ponendoli nel mistero del rapporto fra uomo e divinità.
effetti chi era al potere era la borghesia capitalista e non l’aristocrazia.
La filosofia spiegava il mondo attraverso l’uomo stesso , la sua razionalità ed il suo porsi continue
Il III (Hobsbawn) ha parlato, invece, di due secoli disuguali: un grande ‘800, che andava dall’Impero
domande sull’esistenza.
napoleonico alla fine della I guerra Mondiale ed un piccolo ‘900, che andava dal 1918 al 1989, anno della
Quindi, se non tutti potevano essere religiosi, teoricamente tutti potevano essere filosofi, ma non è stato
caduta del muro di Berlino e dei regimi comunisti.
così, perché la filosofia necessitava comunque di cultura e, quindi, divenne élitaria.
Anche se questa tesi è stata considerata positiva dalla maggior parte degli storici, anch’essa ha subito
Nell’800 nacquero le ideologie che si sostituirono:
delle dure critiche.
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alla filosofia: dando una risposta razionale e concreta alle esigenze delle persone;
Infatti, molti si sono chiesti se davvero con il 1989 fosse crollato il Comunismo e poi perché proprio il
-
alla religione: chiedendo di credere anche ad un altro tipo di fede, per lo più politica, esempi ne
Comunismo doveva essere considerato rappresentante di un’intera epoca?
sono il fascismo o il comunismo.
Si può concludere che la periodizzazione non può essere mai assoluta e la sua validità esiste solo se la
Le ideologie possono essere inquadrate in una filosofia pratica, cioè in una forma di pensiero che vuole
mettiamo in rapporto ad un “quadro logico”, che uno storico si pone e pone l’epoca da studiare.
comprendere il mondo, ma vuole contemporaneamente organizzare la vita pratica degli uomini per
Paragrafo 4: Elementi di novità dell’età contemporanea
orientarne l’agire.
Dopo quanto detto, si potrebbe affermare che l’età contemporanea si definisce individuando certe linee di
Con le novità sociali emergenti, l’uomo dell’età contemporanea è disorientato e vuole risposte concrete,
sviluppo di fenomeni non presenti in precedenza:
che le ideologie riescono a dare ma la religione no.
- il nuovo concetto di spazio: lo sviluppo dei mezzi tecnici a disposizione dell’uomo e quello dei mass-
Cambia così la RELIGIONE stessa. Scompare il senso del sacro e si inizia a parlare di secolarizzazione
media hanno allargato i confini dell’uomo e, quindi, variato il concetto di spazio: ferrovie, automobili,aerei
della Chiesa, che dovette adattare il proprio “linguaggio” a quello del nuovo secolo.
ecc. hanno portato però anche inquinamento e stress ed i media hanno condotto alla spettacolarizzazione
Molti pensarono che le religioni sarebbero prima o poi scomparse, ma questo non è mai accaduto e
dei problemi (o degli eventi).
testimonianza di ciò sono anche le forme di fanatismo esistenti oggi.
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Per quanto riguarda la POLITICA: è evidente che con l’età contemporanea si è dovuta organizzare in
Domande di verifica
maniera differente, soprattutto è variato il modo di ottenere i consensi da parte del popolo che elegge i
1. Come può essere definita la storia contemporanea?
propri rappresentanti (rappresentatività)
2. Qual è la data d’inizio dell’ età contemporanea?
Prima il corpo politico era formato dai rappresentanti di alcune categorie (le città, le contee, le
3. Come suddivide le epoche storiche Geoffrey Barraclough?
corporazioni professionali ecc.) o dai ceti più elevati. Quindi, si eleggeva chi era politicamente capace
4. Illustrate la tesi di Arno Mayer ed il problema della proprietà fondiaria
(laddove capacità non è uguale ad abilità), cosa che cambiò con il principio di eguaglianza giuridica.
5. Quale tesi sostiene lo storico Eric J. Hobsbawn?
Tra il 1870 ed il 1918, tutti i sistemi elettorali si basarono sul suffragio universale, cioè sul diritto di voto
6. Che cosa s’intende con il termine “periodizzazione” e quale funzione svolge nello studio
per tutti, tranne che per le donne che potevano votare solo negli USA ed in pochi altri Stati.
della storia contemporanea?
Solo nell’immediato I dopoguerra in Gran Bretagna ed in Germania si aprirono le porte all’elettorato
7. Quali sono i fenomeni sociali ed economici che caratterizzano l’età contemporanea?
femminile (movimento delle suffragette); in Italia ed in Francia questo avvenne solo nel II dopoguerra.
8. L’età contemporanea come “età delle ideologie”.
Accanto al problema della rappresentatività si era subito posto il problema dei diritti fondamentali del
cittadino, dei poteri dello Stato e del modo di esercitare questo potere.
Bisognava redigere una “carta” che racchiudesse delle regole e così ci fu il trionfo del costituzionalismo.
Ma la fiducia nelle Costituzioni fu sconfessata dalle ideologie socialiste che denunciarono il carattere
“apparente” della libertà individuale ad appannaggio dell’interesse di piccoli gruppi o classi sociali.
Quindi, dall’ultimo decennio circa dell’800 in poi si è parlato sempre di questione costituzionale,
affermando che si parla di diritti uguali per gli uomini, ma che in realtà ci sono troppe disparità sociali e
culturali.
Ancora oggi si parla di: “crisi della democrazia”, “crisi del costituzionalismo”, crisi dello stato moderno”
ecc., ma queste crisi in passato hanno portato al sorgere di forme di dittatura, nate come protesta di uno
stato di cose.
Si parla anche di come i modelli occidentali potrebbero essere adattati a quelli orientali o arabi, ritenuti
più deboli.
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CAPITOLO II – LA SOCIETA’ DI MASSA
La Terza Repubblica in Francia (1870) mantenne il suffragio universale, la Germania lo adottò nel 1871,
l’Italia nel 1912 e l’Inghilterra nel 1918.
Paragrafo 1: Dall’antico regime alla società di massa
Queste date confermano l’importanza che ovunque andava ormai assumendo la massa. Ma i detentori del
Noi viviamo in una società di massa nella quale il nostro modo di agire, come liberi individui, è garantito
potere avevano paura delle masse che venivano considerate irrazionali.
anche dalle masse di cui facciamo parte.
La paura nasceva anche dalla considerazione che l’apertura al voto delle masse avrebbe distrutto la
Inizialmente, il termine “massa” significava “impasto per il pane”, quindi, un ammasso indistinto i cui
comunanza di vedute delle classi alte, che prima erano elette da membri del loro stesso rango.
componenti costitutivi (gli individui) scomparivano nell’insieme.
Il timore era dettato anche dall’eventuale perdita di certi comportamenti e linguaggi appannaggio
Per cui socialmente ha acquisito un’accezione negativa che hanno anche alcuni termini derivati, come:
dell’élite ed anche dalla possibile messa in secondo piano del ruolo di intellettuali e politici del ceto medio-
“massificato” o “massificazione”.
alto.
Paragrafo 2 - Masse pericolose: la paura del numero
La paura delle masse risale alla presa della Bastiglia quando furono distrutti i legami sociali dell’Ancien
Questi, infatti, si sentivano in difficoltà rispetto ai partiti di massa cattolici e socialisti nascenti.
Inoltre, le classi popolari facevano paura per il loro modo di vivere in sobborghi sporchi e pericolosi.
Regime, grazie al principio di uguaglianza degli uomini introdotto dall’Illuminismo che scardinava quello
Paragrafo 3 – Produzione di massa e classi pericolose
della disuguaglianza.
A partire dalla metà del ‘700 inizia in Inghilterra la Rivoluzione Industriale, dapprima nel settore della
In base a questo principio, la società non era costituita da individui, ma da corpi sociali prestabiliti
filatura con l’invenzione di macchine che semplificavano il lavoro, poi in quello siderurgico e la produzione
naturalmente, che nessuno poteva scardinare.
industriale aumentò gradualmente fino al 47,2% nel decennio 1820-1830.
Quindi, la società di Antico Regime (termine dispregiativo coniato dai rivoluzionari nel 1789) era basata
Lo sviluppo economico conobbe una fase dominata dall’industria pesante e chimica, che vide anche la
sull’immobilità sociale e sulla chiusura dei mercati in campo economico.
“nascita” dell’energia elettrica.
Le leggi scritte regolavano il comportamento dei ceti e quelle non scritte gestivano anche il loro modo di
(Oggi tutto si basa sull’energia atomica e sulla tecnologia informatica)
vivere (ad es.: il vestirsi in un certo modo o adottare regole matrimoniali precise.
Diversi furono gli effetti sociali della Rivoluzione Industriale:
Con la Riv Franc., la politica assunse un carattere di massa; nacquero club ed associazioni che ebbero
però carattere temporaneo e non erano dei veri partiti.
I Sanculotti (popolo) erano coloro che davano azione (o “rivoluzione”) ai progetti dei club giacobini ed
all’Illuminismo in generale.
1) l’ingresso nel mondo del lavoro di donne e bambini (lavoratori non qualificati) ed il cambiamento
del rapporto tra lavoratore e committente (prima un artigiano sceglieva il tempo da dedicare al
suo lavoro, ora non si può fare).
2) La concentrazione in locali in cui svolgere la produzione (fabbriche) che determinava una
La teoria illuministica aveva, infatti, preparato il terreno alla rivoluzione, soprattutto, portando avanti
maggiore disciplina ed una determinazione delle ore di lavoro da parte degli industriali.
l’idea che il potere non era di origine naturale ma doveva essere controllato da organi statali
Nell’800, le fabbriche sorsero vicino alle miniere di carbone o ai fiumi e così ci fu la necessità di costruire
democraticamente scelti (e questo lo avevano già affermato nel ‘600 due filosofi: Locke e Hobbes).
le città lì intorno (per es.: Manchester in Gran Bretagna).
Per Rousseau, uno dei padri dell’Illuminismo, la decisione politica era frutto della volontà generale dei
Nacque, in questo periodo, il termine proletariato (dal latino che designa l’ultima delle classi sociali, che
membri di una società e qui nasce il postulato dell’uguaglianza politica degli uomini, quello del diritto
non possedeva altro se non i figli = la prole).
di voto a tutti, quello di poter esercitare il diritto di critica e di poter partecipare agli organi di
Tale vocabolo fu usato per primo dai seguaci di Saint-Simon e poi da Karl Marx, secondo il quale il
rappresentanza.
proletariato nasceva dalla dinamica del sistema capitalistico che portava alla contrapposizione fra due
Dopo il Congresso di Vienna (1815) e, quindi, con la Restaurazione prevalse il mantenimento di una
classi: i capitalisti ed i proletari.
forma di rappresentanza basata sul suffragio ristretto per censo.
Il proletariato si costituiva di per sé in massa (perché gli uomini si concentravano in tanti in piccoli spazi)
(un po’ più aperta della forma di rappresentanza precedente alla Rivoluzione e simile a quella stabilita nel
e ciò fece sorgere la coscienza collettiva e di qui la coscienza di classe.
1814, concessa dal sovrano con la Costituzione).
<<la classe è una massa di persone che è unita da un elemento in comune: per esempio il fatto di essere
Le rivoluzioni del ’30 non eliminarono questo criterio e solo nel 1848, si realizzò in Francia il principio
tutti lavoratori manuali>>.
dell’universalità del suffragio, (solo maschile).
La concentrazione di persone provocava anche effetti disastrosi nella vita e nel lavoro: 14 ore di lavoro in
In Gran Bretagna questo passaggio avvenne gradualmente attraverso riforme che vanno dal 1832 al
un’atmosfera piena di polvere e scorie.
1885.
Molti vecchi lavoratori qualificati iniziarono a protestare distruggendo le macchine e questo fenomeno si
In Europa, però, accanto alle nuove proposte elettorali si stava realizzando il progetto di un’obbligatorietà
chiamò “luddismo”.
dell’istruzione.
Ma anche i lavoratori non qualificati iniziarono a protestare per le condizioni in cui erano e nella prima
In Italia, nel 1882 fu varata prima la legge Coppino sull’istruzione elementare, di quella sulla riforma
metà dell’800 le rivendicazioni operaie furono sostenute anche da ricchi come Richard Owen, che
elettorale.
progettò e fece costruire una città industriale ideale: New Lamark, dove accanto alle fabbriche furono
messi asili nido, scuole ed ospedali.
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Questo rientrava nell’ottica dell’ideologia socialista, che ipotizzava una società ideale in cui la proprietà
Par. 5 – Svaghi di massa
non fosse più il fine ultimo dell’economia e prospettava una divisione dei profitti anche fra i lavoratori (un
Il cammino verso la società di massa portò anche ad un cambiamento della natura e del concetto di
esempio di questo ci fu in Francia con i Falansteri di Charles Fourier).
divertimento.
Tra la fine del 18° sec. e l’inizio del 19° riprese vigore il dibattito sul pauperismo (povertà) e nel 1795 a
Nel Medioevo, le feste e gli svaghi erano cadenzati dalle festività religiose, ora era il tempo di lavoro delle
Speenhamland (Inghilterra) fu introdotto un sistema di aiuti che garantiva il diritto alla sussistenza
fabbriche a determinare i giorni di festa e di riposo.
almeno fino a raggiungere il minimo vitale.
Con la riduzione dell’orario lavorativo emerse il problema di come l’operaio dovesse occupare il suo
Una serie di crisi economiche spinse i lavoratori ad unirsi in associazioni; per prime si formarono le
tempo libero.
“società di mutuo soccorso”, il cui fine era quello di aiutare, con un sussidio, i soci in difficoltà perché
Il primo luogo di ritrovo per gli operai fu l’osteria, ma questo fece aumentare l’alcolismo, allora sorsero
malati o disoccupati.
associazioni sportive ed alcune aziende (come i grandi magazzini) proposero divertimenti.
Poi sorsero le leghe ed i sindacati: organizzazioni permanenti che raggruppavano i lavoratori fungendo
Anche le dittature fasciste furono coinvolte nell’organizzazione del tempo libero, per distrarre gli operai da
da intermediari nel rapporto tra datore di lavoro e lavoratore. Durante i moti del 1848, Lous Blanc
possibili attività antifasciste.
teorizzò il principio del “diritto al lavoro” garantito dallo stato, con l’istituzione di opifici nazionali,
Così l’Italia istituì l’Opera Nazionale Dopolavoro nel 1925 e la Germania creò “Forza Attraverso la Gioia”.
fabbriche statali che davano lavoro ai disoccupati.
Ma il tempo libero fu dedicato anche alla lettura, tant’è che gli editori iniziarono a puntare sulla creazione
(In seguito nacquero i partiti che si richiamavano ai valori socialisti).
di un prodotto di “genere”: fantascienza, giallo, romanzo d’amore ecc.
Nel periodo tra le due guerre i movimenti di massa operai chiesero un maggior controllo sulla produzione
Già in Francia, nel 1800, si era iniziata una produzione del genere con i “feuilleton” ed il “romanzo
e sull’attività economica, ottenendo sia buoni risultati che sconfitte.
d’appendice”.
Nel 1929 con il Wall Street Crash iniziò ad esserci un maggiore intervento dello Stato in economia (in
Si trattava di opere che venivano pubblicate a puntate (alla fine dei giornali”, da qui il nome “appendice2)
quasi tutte le nazioni).
e gli autori dovevano cercare sempre di lasciare i lettori con colpi di scena che mettessero la voglia di
Un
altro
elemento
da
tener
presente
per
quanto
riguarda
la
stratificazione
sociale
è
che
comprare il numero successivo (come “Beautiful” fa adesso).
l’industrializzazione non ha prodotto solo la nascita del proletariato, ma ha anche allargato l’area del ceto
Si diffusero anche le biblioteche pubbliche e di qui l’istruzione. Nel ‘900 iniziò la concorrenza del cinema
medio e creato nuove figure sociali, per es.: l’impiegato (proletariato intellettuale).
(fratelli Lumiere 1896) e della radio (Guglielmo Marconi 1920), che furono anche ottimi strumenti di
Par. 4 – Consumi di massa e industria culturale
propaganda fascista e la televisione iniziò le sue trasmissioni nel 1930 in Gran Bretagna ed USA.
L’aumento della produzione creò le condizioni per lo sviluppo della società dei consumi di massa.
Par. 6 – Masse giovani e anziane, di uomini e donne
Con la civiltà agricola c’era l’autoconsumo (il contadino coltivava la terra e ne consumava i prodotti), ora
L’avvento della società di massa ha provocato analoghi mutamenti nel modo di percepire i passaggi di età
era necessaria un’industria che provvedesse a soddisfare i consumi delle masse e così nacquero i grandi
e le differenze di genere.
magazzini. Il I grande magazzino sorse a Parigi nel 1852 (Au bon Marché) e dentro c’era di tutto un po’ e
Infatti, nel Medioevo la vita media era più breve, nell’epoca contemporanea si vive di più e questo ha
lì il compratore risparmiava tempo e denaro.
provocato modificazioni nella mentalità e nei comportamenti.
In questo periodo si sviluppò anche la vendita per corrispondenza utile a raggiungere i clienti lontani.
Basta pensare alla distinzione fra le varie fasce di età (infanzia, adolescenza, giovinezza, età adulta, età
Tutto questo provocò la chiusura dei piccoli negozi ma consentì a molte persone di migliorare il proprio
senile) e anche di genere (maschile e femminile).
tenore di vita.
Nelle società di massa i giovani hanno iniziato a dare vita a proprie associazioni giovanili (per es. i boy
E’ importante notare che le industrie produttive dovettero puntare a mettere sul mercato merci sempre
scout o i Wandervogel), che poi assunsero nel ‘900 anche carattere politico.
meno costose (i salari erano troppo bassi) e spesso le crisi economiche non si sono basate sulla penuria
Questo perché tutti i regimi autoritari hanno posto grande attenzione alla mobilitazione dei giovani ed alle
di beni (in passato c’era la carestia), ma sull’eccedenza dei beni che non trovavano compratori.
loro adesioni politiche.
Siamo nel periodo della nascita della pubblicità, del calo del valore estetico dei prodotti e della produzione
Ma anche nelle democrazie si tende alla formazione dei giovani intesa come formazione del cittadino.
in serie (che garantiva l’abbassamento dei prezzi).
Per quanto riguarda le donne, il discorso è più complesso: già durante la Riv. Franc. era stata scritta una
Addirittura verso il 1850 il Museo di Londra aprì una sala in cui erano esposti oggetti brutti. Questo fatto
“Dichiarazione dei diritti della donna” (Olympe de Gouges) , che non aveva ancora diritto di voto e non
provocò un movimento degli artigiani che iniziò a garantire l’originalità di alcuni oggetti, a chiaro
solo; basta pensare che in Italia nel 1865 il Codice Civile prevedeva l’autorizzazione del marito perché
appannaggio dei ricchi, per cui, l’artigiano diventò il simbolo di una società non alienata.
una donna potesse svolgere attività economiche o aprire anche un conto in banca.
Solo nel ‘900 si iniziò a considerare una produzione in serie con valore estetico e nel 1907, in Germania,
Nacque il Movimento delle Suffragette, che richiedeva il diritto di voto alle donne, che fu concesso per
nacque il Werkbund, un’associazione di artigiani, industriali ed artisti che tendeva a creare nuovi stili.
primo in Nuova Zelanda (1893) e poi in Finlandia (1906).
Nel 1919, un gruppo di artisti ed architetti, guidati da Water Gropius, fondò il Bahuaus, una scuola-
I regimi di destra cercarono di proporre un modello di donna tradizionale, ma organizzarono anche (per
officina che insegnava il design industriale e cercava di creare oggetti con forme semplici e funzionali.
avere più consensi) dei gruppi femminili (Fasci femminili).
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Solo nel secondo dopoguerra il movimento di rivendicazione femminista è cresciuto di intensità ed ha
CAPITOLO III
portato al moderno ruolo della donna.
RICCHEZZA E POVERTA’: L’ECONOMIA DIVENTA POLITICA
Par. 7 – La massa al potere
Molte analisi sulla società di massa insistono sulla perdita dei legami tradizionali e di punti di riferimento e
Introduzione
sull’isolamento dell’individuo, che sarebbe ricettore passivo di propagande, dai giornali, dalla TV ecc., che
Nel XIX secolo, l’idea del progresso economico influenzò sia i rapporti fra le nazioni che il ruolo dello Stato
porterebbe (ed ha portato) alla creazione del “comizio” , del “corteo di protesta” ecc. laddove l’individuo
nei confronti dei cittadini (ruolo non interventista).
si confonde con la massa.
Poi, intervennero dei fattori di cambiamento nell’economia: la Riv. Industriale, il taylorismo, il Welfare
Proprio il comizio ed il corteo divennero parte essenziale dell’attività politica e strumenti di diffusione di
ecc.
valori politici dei partiti.
Par. 1 – La nascita del mercato moderno
Anche il ricorrere a simboli, quali la bandiera, la svastica, la falce ed il martello ed altri portarono ad un
Lentamente, nell’età contemporanea, si è affermata l’importanza dell’economia nei rapporti fra le nazioni.
coinvolgimento emotivo agli adepti.
Prima tale importanza era data dalla superiorità militare, dalla vastità delle proprietà terriere o dalla
Ma non sono di minore importanza gli slogan e le canzoni ancora oggi presenti nei cortei.
cultura posseduta.
Quindi, i “riti politici” ed anche le “festività politiche” hanno assunto un ruolo fondamentale di propaganda
Tale situazione però non è da considerarsi valida per i paesi insulari e due fra tutti: Gran Bretagna ed
(in Francia si festeggia il 14 luglio = Presa della Bastiglia; in America il 4 luglio segna la nascita degli
Olanda, dove l’attività mercantile (e quindi l’economia) già dal ‘600 aveva avuto un ruolo fondamentale.
USA; in Italia il 1° maggio è considerata una festività della Sinistra, tant’è che il fascismo la vietò).
Il mercato di scambio, lentamente, cambiò e non fu più un luogo definito (come lo erano state le fiere
Come si è visto anche la radio, la TV ed oggi Internet hanno assunto carattere di diffusione di idee
cittadine o quelle continentali); ora il mercato era un luogo immateriale: non era più uno spazio tra luogo
politiche.
di produzione e luogo di vendita.
Era nato così il mercato moderno che funzionava sempre secondo le regole della domanda e
dell’offerta, solo che queste due forze erano mosse da una “mano invisibile” (come diceva Adam Smith),
azionata dal principio di interesse.
Il principio di mercato aveva bisogno dello Stato per svilupparsi perché aveva bisogno di norme per lo
Domande di verifica
scambio.
1) Illustrate il significato che l’istruzione ha avuto per lo sviluppo della società di massa.
Par. 2 – La nazione “industriale”
2) Quali
La gerarchia delle potenze (delle nazioni) incominciò a basarsi sul potere economico nel periodo che va
effetti
produsse
la
diffusione
del
principio
di
uguaglianza
sancito
dalla
Rivoluzione Francese nella sfera politica?
tra la fine delle guerre napoleoniche e la metà del XIX secolo.
3) Quale significato ha assunto l’essere giovani nella società di massa?
La Gran Bretagna, grazie alla Riv. Industriale, era l’unica nazione ad avere il primato commerciale,
4) Come si realizzò la diffusione del consumo di massa?
soprattutto nel settore tessile e nei trasporti che si avvalevano dell’invenzione della macchina a vapore.
5) Quali sono le differenze principali tra società di Antico Regime e la società di massa?
Il regno, guidato dalla Regina Vittoria, si arricchiva enormemente a spese degli operai, che erano coloro
6) Quale ruolo ha l’opinione pubblica nella società di massa?
che nel processo produttivo davano di più e meno ottenevano.
7) Quali mutamenti ha conosciuto il ruolo della donna nel processo di formazione della
Essi avevano abbandonato le campagne per vivere in città caotiche, nere di carbone e dove non c’era
società di massa?
solidarietà e gli imprenditori avevano approfittato di questi disagi per sfruttare la manodopera.
8) Quali caratteristiche hanno avuto le dittature di massa nel XX secolo?
Lo scontro sociale si faceva sempre più duro e così già nei primi anni ’20 dell’800 iniziarono a definirsi le
9) Quali sono le nuove forme di comunicazione politica della società di massa?
nuove regole di questo scontro sociale.
L’urbanesimo creò problemi enormi, tant’è che nel 1834 fu fatta una “legge sui poveri” che prevedeva il
finanziamento di case di lavoro (ricoveri in realtà malsani)da parte di chi contribuiva.
E’ evidente che questa ed altre leggi servivano allo Stato anche come controllo sui ceti definiti
“pericolosi”.
Ma gli operai capirono ben presto che dovevano associarsi fra di loro e le Trade Unions (1824-1825)
furono il primo sindacato moderno.
Nel 1833 furono varate le prime leggi contro il lavoro minorile e nel 1844 si diede vita ad una prima
cooperativa di lavoratori “Probi pionieri di Rochdale”, titolari di un’attività economica.
11
12
Par. 3 – Progresso e libera concorrenza
Lo sviluppo delle potenze industriali vide il formarsi di 2 gruppi sociali:
Per tutto il XIX secolo lo Stato rimase fuori dai discorsi economici e varò solo delle leggi a tutela dei
-
classe operaia = che produceva le merci
lavoratori. Questo perché si aveva un’enorme fiducia nelle capacità di auto regolazione del mercato e nel
-
ceti medi = che facevano funzionare i commerci
progresso industriale.
I governi si resero conto che era necessaria però una formazione culturale dei cittadini e così iniziò una
Par.4 – Geografia dello sviluppo
forte lotta all’analfabetismo, che portò lentamente alla crescita del numero di “impiegati” nel settore
Le nuove città industriali erano luoghi di produzione e non di mercato (come in passato) e questo perché
dei servizi: amministrazione pubblica, magazzini, scuole, banche ecc.
il concetto di mercato era stato portato su larga scala (come si è visto nel paragrafo 1).
I servizi erano ora il legame fra compratori e venditori e le nazioni non ne potevano fare a meno (I
Il resto dell’Europa sembrava ancora rimanere fuori da questo cambiamento e la Gran Bretagna ne
settore = agricoltura; II = industria; III = Terziario).
approfittò perché dalle terre d’Oriente cominciò a trasportare materie prime da lavorare e spezie che
Ma l’economia vera e propria e le ricchezze da dividere erano roba per pochi e questo è testimoniato
richiedeva proprio il mercato europeo.
anche dalle grandi guerre doganali che vedevano una distorsione dei principi liberalistici, ma uno
Sulla sua scia si posero anche il Belgio, la Germania, la Sassonia ecc., tranne l’Italia, in cui tutto
sviluppo del nazionalismo (che avrebbe portato a forti investimenti nelle industrie d’armi).
sembrava fermo al ‘700.
Il baricentro della civiltà europea divenne il triangolo Londra-Parigi-Amburgo.
Par. 5 – La Grande depressione e la teoria dei cicli economici
La grande crescita economica della prima metà dell’800 subì un rallentamento fra il 1873 ed il 1896.
Questo perché dalle fabbriche inglesi, belghe, francesi e tedesche uscivano più prodotti di quanti il
mercato ne richiedeva e queste marci rimanevano invendute,così i prezzi scendevano.
Vendendo di meno, le fabbriche licenziavano la manodopera e gli azionisti non compravano le azioni
industriali ma i titoli di Stato.
La crisi colpì maggiormente la Germania e gli USA (nuove arrivate nell’industrialesimo).
La Grande Depressione non è da paragonare al Wall Street Crash del 1929, ma insegnò ai paesi
capitalistici che l’economia ha una natura ciclica, nella quale c’è un inizio folgorante che porta ad un apice
di successo a poi c’è un naturale declino.
Allora gli stati dovevano intervenire in questi momenti e tanti economisti hanno all’epoca teorizzato sulle
varie possibilità, per esempio: Kondrat’ev e Shumpeter (vedi programma di filosofia).
Par. 6 – La II Rivoluzione Industriale
Iniziò una seconda ondata di industrializzazione dal 1860-80 che giunse fino al 1915, che vide emergere
nuovi paesi industriali, come l’Italia che avanzava a piccoli passi ed il boom di Germania ed USA.
Questo secondo periodo industriale fu caratterizzato dallo sviluppo di nuovi settori (siderurgia,
elettrotecnica, chimica e meccanica) che richiedevano più capitali delle industrie precedenti (tessile e
ferroviaria).
Tali capitali non erano alla portata dei singoli imprenditori capitalisti (soprattutto quelli inglesi) e così si
formarono forti gruppi di società di capitalisti, uniti in trust e cartelli.
Lo Stato entrava in questi gruppi aiutandoli con dazi protettivi, nel senso che la merce acquistata
dall’estero costava di più e per questo si consumava la merce prodotta nella propria nazione.
In Germania questa II Rivoluzione Industriale vide un forte spopolamento delle campagne così come era
accaduto precedentemente in Inghilterra.
Par. 7 – L’internazionalizzazione dei capitali e la nazionalizzazione delle economie.
Ora non esisteva più la figura del “padrone” dell’industria, perché egli si faceva rappresentare da tecnici
ed amministratori.
Si svilupparono le società anonime e le società per azioni che raccoglievano il denaro dei
risparmiatori e lo investivano nelle azioni delle industrie.
Par. 8 – Stato, mercato, lavoratori
13
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Par. 9 – Dal “decollo” ai primi arbori della società dei consumi
Par. 11 – Dalla guerra al Welfare State (stato di benessere)
Una volta sviluppati il settore terziario ed avviata la nazione ad una crescita equilibrata, agli imprenditori
La II Guerra Mondiale, come già la I, incrementò ulteriormente l’intervento sociale dello Stato nel mondo
rimase il dubbio di come evitare crisi di sovrapproduzione, come era accaduto in precedenza.
della produzione.
A chi vendere le merci in surplus?
Gli USA erano usciti rafforzati dalla guerra e decisero di aiutare i paesi europei con il Piano Marshall
L’idea venne agli USA che adottarono un nuovo sistema economico, basato non solo sui trust e sulle
(1947). Ora il nuovo ordine mondiale nasceva sul principio di cooperazione e di libero scambio e questo
corporations.
permise lo sviluppo dei successivi 30 anni.
Henry Ford (proprietario di un industria di auto) applicò, per primo, il taylorismo (1914) (catena di
La società di massa si sviluppò sempre più e così i consumi individuali. Le vecchie divisioni di classe si
montaggio) e riuscì a produrre migliaia di auto a basso costo, che con il principio del “five dollars a day”
attenuavano e si allargava il ceto medio; lo Stato non cessò di intervenire nell’economia e rafforzò il
(5 dollari al giorno fissi per ciascun operaio), aumentò i salari e gli stessi operai potevano permettersi le
settore pubblico e quello assistenziale.
macchine che producevano (comprandole anche a rate chiedendo prestiti alle banche)
Il termine Welfare State nacque in Inghilterra con il piano Beveridge (1942-44) e denominò uno stato
E così accadde poio per le cucine, il telefono, il frigo ecc, ma questo in Europa non avvenne a causa della
di benessere di cui potevano godere i cittadini aiutati anche dallo stato.
I Guerra Mondiale.
Par. 12 – La fine del ciclo espansivo
Finita la guerra, i reduci tornavano e non trovavano lavoro, le fabbriche che dovevano essere riconvertite
Negli anni ’60 ci fu il cosiddetto “miracolo economico” dovuto al fatto che i paesi industrializzati si
e licenziavano gli operai, gli stati si erano indebitati.
arricchivano sfruttando le zone del mondo nell’emisfero meridionale. (Terzo mondo)
Solo gli USA erano cresciuti grazie:
Ma con la crisi petrolifera degli anni ’70 (aumento dei prezzi dovuto alla guerra arabo-israeliana) si
-
alla creazione di una società fondata sui consumi di massa;
ricominciò ad entrare in crisi e riapparve il fantasma della disoccupazione.
-
alla favorevole situazione finanziaria, dovuta alle conseguenze del Trattato di pace
La situazione era determinata da una forte instabilità monetaria che testimoniava le difficoltà crescenti
I banchieri, per lo più americani, cominciarono ad investire nella ristrutturazione dell’industria tedesca,
degli stati a dominare un’economia di mercato fattasi sempre più planetaria.
ormai a pezzi per i forti debiti da pagare per i danni della guerra.
I cambiamenti economici che si sono consumati negli aultimi 15 anni del secolo sono imponenti:
Ma fra il 24 ed il 29 ottobre del 1929 la borsa di new York cominciò a perdere colpi e questo perché gli
- aumento della disoccupazione
investitori erano convinti che il boom economico avrebbe subito una battuta d’arresto se si fosse avverata
- fine del taylorismo
la teoria della ciclicità dell’economia.
- invecchiamento rapido della popolazione
I titoli delle imprese cominciarono a scendere e le banche non finanziavano più, le persone non avevano
- spesa sociale dello stato ormai insostenibile
più denaro liquido ed alcune industrie dovettero chiudere.
- stato garantista prossimo alla fine.
Aumentarono i disoccupati ed in Germania gli effetti furono peggiori, tanto da permettere ad Hitler di
approfittarne e salire al potere.
Domande di verifica
1. In quali stati l’attività mercantile affiancò il sistema economico basato sulla proprietà
La ciclicità aveva colpito ancora e per evitare questo bisogna prospettare un maggior intervento dello
terriera?
Stato, che non poteva più essere un arbitro neutrale.
2. Quali furono le origini e la localizzazione del fenomeno dell’urbanesimo?
Questa azione fu teorizzata dall’economista liberale inglese: John Maynard Keynes, il quale affermò che
3. Quali conseguenze provocò l’urbanesimo?
i governi dovevano investire per poter far ripartire la domanda di lavoro.
4. Quale atteggiamento politico mantenne il governo inglese nel XIX secolo di fronte alle
Negli USA questo sistema di intervento fu adottato dal presidente Franklin Delano Roosevelt con una
nuova politica, detta del New Deal, che varò fra l’altro due provvedimenti:
questioni economiche?
5. In che periodo ebbe luogo la Grande depressione
-
il National Labor Relations Act
6. Quali furono le nazioni maggiormente colpite dalla crisi?
-
il Social Security Act
7. Illustrate la teoria dei grandi cicli economici
attraverso i quali, da un lato si promuoveva e si rafforzava l’autonomia sindacale e dall’altro si deliberava
8. Quali furono i principali mutamenti introdotti nel mercato dopo la II Guerra Mondiale?
un piano assistenziale per i più deboli.
Anche in Europa si adottò il sistema dell’interventismo anche se fu di carattere misto, cioè un incontro fra
interessi di imprese private , industrie pubbliche o semipubbliche.
In questo periodo si iniziò a dare attenzione al PNL (prodotto nazionale lordo = valora di tutti i beni ed i
servizi prodotti in un anno dai cittadini di una nazione)ed al PIL (prodotto interno lordo = valore dei beni
e dei servizi prodotti all’interno di un paese) perché così si riusciva ad intervenire subito a favore dei
cittadini.
Molta attenzione si diede anche all’economia dell’URSS che era uscito indenne dalla crisi.
15
16
CAPITOLO IV
b) l’ideologia può ritenere che le circostanze politiche, economiche e sociali non debbano
L’ETA’ DELLE IDEOLOGIE
essere cambiate solo perché l’uomo non è in grado di farlo;
c)
Par. 1 – Che cos’è un’ideologia?
l’ideologia può pensare che la realtà possa essere trasformata dall’uomo (riformismo);
d) l’ideologia ritiene che in passato qualcosa di positivo c’è stato, ma che poi la corruzione
Il termine ideologia proviene dalla filosofia. Fu utilizzata per la prima volta da un gruppo di filosofi
ha cambiato tutto ed allora c’è da rimuovere solo le negatività.
francesi fra la fine del ‘700 e l’inizio del ‘800.
2 – dalla società allo Stato. L’ideologia deve indicare quale sia il soggetto individuale o collettivo che
Il termine stava ad indicare lo studio delle sensazioni e delle idee che si producono nella coscienza
detiene il potere; deve cioè rispondere alla domanda: A chi spetta governare?. Si hanno 4 soluzioni:
umana.
a) un sovrano assoluto che avrebbe ricevuto il potere da Dio stesso, o un gruppo
Questi filosofi illuministi e liberali erano contro Robespierre e Napoleone e quest’ultimo diede alla parola
aristocratico;
“ideologia” un connotato negativo, dandole il significato di “un pensiero politico astratto e senza contatto
b) tutti gli individui maggiorenni;
con la realtà”.
c) un unico individuo con capacità personali che rappresenti <<misticamente>> la
Qualche decennio dopo la parola fu utilizzata da Marx ancora negativamente, infatti, per lui l’ideologia
collettività;
era:
d) un gruppo sociale, che può rappresentare la burocrazia (come diceva Hegel) o i capitalisti
-
prodotta dalla classe dominante;
(costituzionalismo
liberale
moderato);
-
falsa perché nasconde al proletariato la realtà.
(costituzionalismo
liberale
progressista);
Dopo la II Guerra Mondiale il concetto di “ideologia” si è trasferito dalla filosofia alle scienze sociali senza
assumere valore né negativo e né positivo, ma prendendo molti significati:
a) le componenti di base di un’ideologia sono elementi teorici, idee, principi, credenze come: libertà,
il
individui
con
proletariato
un
minimo
(Marx);
le
di
istruzione
avanguardie
del
proletariato (Lenin) ecc.
3 – Dallo Stato alla società: l’ideologia deve affrontare il problema del rapporto fra Stato e società,
ovvero di quanto il primo possa o debba intervenire sulla seconda. Si hanno 3 soluzioni:
uguaglianza ecc.;
a) posizioni anarchiche = rifiuto dello stato;
b) l’ideologia assume anche le caratteristiche di un sistema che fa interagire in esso molti elementi.
b) posizioni liberali = nelle quali lo stato deve intervenire pochissimo negli affari della società;
(per es.: il liberalismo si fonda sulla libertà, sulla fede nel progresso, sulla base e la cooperazione
c)
gli
c) posizioni non liberali = nelle quali lo stato deve sempre intervenire egli affari sociali.
ecc e questi elementi si fondono ed interagiscono fra loro);
4 – Individuo e collettività: l’ideologia ritiene che l’individuo sia l’entità fondamentale della vita sociale e
l’ideologia da una parte interpreta la realtà (economia, politica, società ecc.) e dall’altra da’ delle
politica.
regole di azione e delle mete da raggiungere;
d) l’ideologia ha la funzione di legittimazione, cioè giustifica il comportamento di chi la utilizza.
Par. 2 – Le caratteristiche delle ideologie
Par 4 – Il Reazionarismo dall’Antico Regime alla società di massa
L’ideologia reazionaria vuole reagire ad un evento o ad una serie di eventi che giudica negativamente.
Nell’800, l’evento negativo per i reazionari fu la Rivoluzione Francese ed essi volevano ritornare alla
Un’ideologia non viene prodotta da una sola persona o da un solo partito, ma nasce dalla convergenza di
situazione settecentesca dell’Ancien Régime.
concetti, valori e principi elaborati da più individui, in tempi , luoghi e circostanze diverse e viene
Gli anti-rivoluzionari (= reazionari) negano che gli uomini si possano associare ed affermano il valore del
utilizzata da un numero più grande di persone che, in qualche modo, la reinterpretano, adattandola alle
potere assoluto concesso direttamente da Dio.
proprie necessità, ne accetta degli elementi ma non altri e, per questo, per una stessa ideologia
Per questo la Rivoluzione viene vista come qualcosa di sacrilego. I principi dei reazionari sono:
potremmo avere innumerevoli versioni. (vedi ad es. il Cristianesimo).
-
il potere politico spetta al re per volontà divina;
Le ideologie in campo politico sono spesso motivo di scontri fra partiti, perché ognuno vuole imporre la
-
il potere del re non può essere limitato, controllato e sindacato;
propria interpretazione. Ma le ideologie possono anche essere studiate dai giuristi, dagli storici ecc.
-
il sovrano non
quindi, hanno carattere di interdisciplinarità.
può andare contro il volere di Dio e, quindi, non può sovvertire la struttura
gerarchica sociale a forma di piramide;
Sostanzialmente, le ideologie rispondono a degli interrogativi per dare risoluzione a problemi ed ognuno,
-
gli individui non possono cambiare la loro posizione sociale datagli dalla nascita.
quindi, da soluzioni diverse e spesso capita che delle ideologie si mischino con altre (per es.:
Il reazionarismo ottocentesco si appoggia, come si è visto, sull’elemento divino e religioso, che deve
liberalsocialismo)
legittimare il sistema politico e sociale.
Par. 3 – Alcune questioni fondamentali: mutamento, stato, società, individuo
Il reazionarismo si sviluppa in tutta l’Europa dell’800 ad eccezione della Gran Bretagna che aveva vissuto
Gli ordini di problemi che tutte le ideologie si trovano a risolvere possono esser, generalmente, quattro:
una situazione storica particolare che l’aveva portato alla monarchia costituzionale.
1 - il problema del mutamento: l’ideologia deve affrontare la questione del rapporto fra realtà storica ed
L’apice del reazionarismo in Europa è il 1815, anno del Congresso di Vienna, ma già ci si rendeva conto
azione sociale. Si hanno così 4 soluzioni ideologiche:
che forse sarebbe stato impossibile ritornare all’Ancien Régime.
a) l’ideologia può considerare positivamente le circostanze politiche, sociali ed economiche
(che hanno prodotto) e decidere di mantenerle e legittimarle;
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Tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 il reazionarismo assunse caratteristiche nuove:
-continua a respingere la Rivoluzione Francese ed a richiamarsi al Cattolicesimo;
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- rimane avverso al liberalismo, alla democrazia ed al socialismo;
L’elemento centrale della filosofia politica liberale è l’individualismo, cioè la tutela del singolo e la sua
ma in politica ora si muoveva anche il popolo e per questo il reazionarismo deve usare, necessariamente,
valorizzazione. Questa forma di tutela si sarebbe sviluppata già durante il periodo della Rivoluzione
strumenti nuovi per rivolgersi al nuovo pubblico.
Protestante, quando caddero quelle certezze della Chiesa Cattolica e sorsero varie interpretazioni della
Lo strumento che esso sceglie è la nazione, il senso di appartenenza alla comunità nazionale
religione cristiana che posero la necessità di una convivenza e reciproca tolleranza di opinioni differenti ed
(nazionalismo). Questo fenomeno sarà visibile di più con le dittature nazista e fascista.
il diritto di ciascun individuo a scegliere liberamente fra esse.
Le dittature abbandonano l’idea della monarchia e quella del diritto divino, ma scelgono di affidare il
Il Liberalismo ha, quindi, come base la libertà dell’individuo e, nel corso dei secoli, il costituzionalismo
potere politico ad un unico individuo, scelto per abilità personale e queste ideologie sono, per lo più, atee
liberale ha elaborato una serie di norme tese a limitare l’intromissione dello Stato nella vita pubblica:
ma utilizzano una serie di rituali (divise uguali, svastiche, aquile ecc.).
-
la suddivisione del potere statale in più istituzioni;
Il reazionarismo novecentesco smarrisce, almeno in parte, il riferimento al passato ed alla tradizione e la
-
la subordinazione di ogni atto pubblico alla legge;
rivoluzione del 1789 viene vista considerata importante perché rappresenta il momento in cui la realtà è
-
gli articoli di legge che garantiscono la libertà dei cittadini;
stata modificata con gli strumenti politici.
-
la creazione di istituzioni giudiziarie speciali che costringano lo stato a rispettare queste regole.
Par. 5 – Il Conservatorismo
Portate alle estreme conseguenze le idee del liberalismo sulla centralità dell’individuo e la conseguente
Fra tut6ti i filoni ideologici, il conservatorismo è quello più complesso perché più vario negli aspetti, in
avversione per lo Stato, portano a sostenere la completa scomparsa di ogni potere pubblica e questo
quanto si è modificato sempre rispetto al periodo storico.
porta anche a soluzioni anarchiche o inarco-capitaliste.
Il conservatore è contro la rivoluzione del 1789, ma a differenza dei reazionari, non ha in mente una
Normalmente, i liberali dicono che lo Stato deve esistere se non altro per intervenire in difesa della libertà
società immobile e non vuole ritornare all’Ancien Régime, ma vuole interagire con il mutamento,
individuale contro eventuali attacchi.
rallentandolo e limitandone i danni.
Ma l’attività economica deve essere sempre libera, perché solo in una condizione di libertà economica
I valori del conservatorismo sono:
individuale (nel rispetto della proprietà privata) si può garantire il benessere della collettività.
- strutturazione gerarchica della società;
Questo perché la ricchezza, il progresso e lo sviluppo sono, secondo i liberali, il frutto della creatività e
- l’ordine e la coesione sociale (piramide gerarchica);
l’intraprendenza dei singoli, stimolata dalla concorrenza; da qui il libero scambio economico fra le
- la famiglia;
nazioni (abolizione di dogane e dazi).
- la religione;
L’affermarsi dei valori liberali ha avuto nel mondo dei percorsi differenti:
- la proprietà privata.
1) in Gran Bretagna si sono affermati prima ed addirittura hanno portato poi negli USA alla
Il conservatorismo non è mai individualistico ma crede nel gruppo che, inizialmente, è rappresentato dalla
comunità locale e poi, alla fine dell’800, dalla nazione. Crede nella proprietà privata ma crede anche nel
fatto che chi ha di più deve aiutare chi ha di meno (paternalismo) e, quindi, crede in una dimensione
Rivoluzione Americana;
2) nel continente europeo si sono sviluppati lentamente ed hanno riguardato di più la tutela dei
“diritti dell’individuo” contro l’Ancien Régime (una grande spinta fu data da Hegel).
comunitaria.
I conservatori credono anche al potere dello stato ed è proprio quest’ultimo che deve aiutare i meno
fortunati con sussidi di disoccupazione, pensioni di anzianità ecc.
Qual è il rapporto fra liberalismo e democrazia?
Questo filone è detto <<conservatorismo sociale>> e durerà per tutto il ‘900 (ma bisogna ricordare che
Il termine “democrazia” ha assunto storicamente 2 significati diversi:
intorno al 1970, soprattutto negli USA ed in Gran Bretagna, nasce un filone di <<conservatorismo
individualistico liberale>> che è contro l’intervento statale nell’economia).
1) partecipazione del popolo al governo dello Stato;
2) tendenze a creare uguaglianza fra i cittadini
Negli ultimi decenni dell’800 ed i primi 30 anni del ‘900 il conservatorismo si confonde con
Il liberalismo è legato al primo di questi significati ed ha portato allo sviluppo del costituzionalismo
l’imperialismo, cioè un modello più aggressivo di gestione delle relazioni internazionali, che porta
liberale, la cui teoria principale è quella che attraverso il parlamento i cittadini possono impedire o
all’interno dell’Europa alla I Guerra Mondiale e fuori dell’Europa a consolidare i possedimenti coloniali.
ostacolare i provvedimenti lesivi della loro libertà e, soprattutto, controllare i livelli di imposizione fiscale.
L’intento dei conservatori ha, comunque, sempre gli stessi elementi:
Accanto a questo liberalismo ne è sorto un altro nel XIX sec. più democratico: il radicalismo, sempre
-
salvaguardare gli interessi nazionali;
sostenitore della libertà dell’individuo e della limitazione dei poteri dello Stato, crede nel suffragio
-
utilizzare il principio nazionale (l’idea di nazione) per unificare la comunità e far accettare la
universale e nel diritto che il popolo ha ad entrare nelle istituzioni con regolari elezioni.
struttura gerarchica sociale;
Nel ‘900 il liberalismo lo si può ribattezzare con il termine di liberaldemocrazia, laddove non si parla di
limitare i danni dell’avvento delle masse sulla scena politica.
eguaglianza fra cittadini (democrazia), ma di uguaglianza “formale”, secondo la quale tutti hanno gli
-
C’è, quindi, un’avversione alla democrazia, ma dopo la II Guerra Mondiale quest’avversione si calmerà.
stessi diritti e doveri di fronte alla legge.
Par. 6 – Il Liberalismo
19
20
Già alla fine dell’800, l’ideologia liberale iniziò a mostrare segni di cedimento a favore di quel senso di
-
Il leninismo affermava che solo con una rivoluzione guidata dal Partito Comunista si sarebbe
nazionalismo di cui si è parlato per quanto riguarda il conservatorismo e della cosiddetta questione
arrivati a costituire una società senza classi. Una volta acquisito il potere, i comunisti avrebbero
sociale.
instaurato una nuova forma di democrazia incentrata sui soviet, assemblee di operai (dittatura
Tanti liberali si adattarono a queste idee (liberali imperialisti) e, per quanto riguarda la questione
del proletariato) guidate dal Partito Comunista, che era garante del socialismo nel paese.
sociale, molti liberali cominciarono ad affermare che non tutti gli individui sono in grado di fare ciò che
Ma il comunismo russo diventò una dittatura davvero (Stalin) e dopo la II Guerra Mondiale, l’Unione
vorrebbero e qui si introdusse il concetto di libertà positiva (legata al Positivismo) e si coniò il termine
Sovietica fu una delle nazioni vincitrici, partecipando di diritto al nuovo assetto geopolitica europeo, che
di liberalismo sociale (= Keynes e Beveridge) che identificava nello Stato il fornitore di aiuto per i più
crollerà fra gli anni ’80 e ’90.
sfortunati socialmente e per quegli imprenditori che avevano avuto problemi con il loro lavoro.
Gli anni fra le due guerre hanno represso il liberalismo (c’erano le dittature) e l’occidente post-bellico ha
visto
nascere
quella
liberaldemocrazia
citata
prima
e
quei
movimenti
neo-radicali
come
:
l’ambientalismo, il femminismo, la tutela delle minoranze ecc. (ma queste sono uscite dall’ambito
dell’ideologia liberale).
Par. 7 – Socialismo e Comunismo
Se il liberalismo deriva dal primo dei tre concetti del 1789: <<Libertà-Uguaglianza-Fraternità>>, la
tradizione socialista (comunista) si basa sugli altri due.
Anticamente abbiamo matrici di questo pensiero nelle utopie di Platone, sir Thomas More, Tommaso
Campanella ecc e nelle idee di J.J. Rouuseau.
L’elemento fondamentale del socialismo è il benessere del corpo sociale contro l’individualismo.
Sul piano politico si attua tutto questo nella democrazia, sul piano economico si porta a sostenere la
scomparsa della proprietà privata e favore di forme collettive di possesso.
I primi decenni dell’800 vedono emergere una forma di socialismo che più tardi si definirà
<<utopistico>>, ad opera di autori come: Fourier, Proudhon, Saint-Simon ed Owen, che intendono
realizzare una nuova società non attraverso una rivoluzione, ma con un passaggio graduale (a questo
filone appartiene anche Giuseppe Mazzini).
Il contributo più rilevante all’ideologia socialista è stato dato da Marx ed Engels che hanno trattato del
materialismo storico secondo cui nella storia c’è sempre stata la lotta fra le classi, ma la classe
dominante è destinata ad essere sconfitta e soppiantata dal proletariato con una rivoluzione.
Cadrà così il capitalismo ed il potere della borghesia a favore di un nuovo assetto economico, sociale e
politico fondato sul potere del proletariato.
La dittatura del proletariato è diversa dalle altre dittature perché è costituita dalla maggioranza delle
persone, ma sarà transitoria perché porterà alla realizzazione di una società senza classi e senza
proprietà privata = Comunismo.
E’ evidente che nell’epoca dell’Imperialismo i socialisti ne furono dei forti oppositori, anche perché quando
Marx parla di rivoluzione la intende in senso mondiale e non locale.
Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 in molti paesi europei si iniziarono a discutere la questione sociale e
sorsero più scuole socialiste:
-
il revisionismo (o riformismo) di Bernstein che proponeva di lavorare con le istituzioni per
migliorare gradualmente la condizione degli operai e sostituire la proprietà privata con la
proprietà collettiva;
-
l’integralismo
che
proponeva
un
completo
distacco
dalle
istituzioni
nell’attesa
di
un
cambiamento del potere;
-
il rivoluzionarismo che vide la massima espressione nella rivoluzione russa del 1917 ad opera
del leninismo.
21
22
Domande di verifica
CAPITOLO V
1- Illustrate il concetto di ideologia, le sue principali caratteristiche e la sua funzione primaria
LA TRASFORMAZIONE DELLA POLITICA E LE COSTITUZIONI
2- Che cosa caratterizza l’ideologia reazionaria?
3- Come si modifica l’ideologia reazionaria negli ultimi decenni del XIX secolo?
L’evoluzione costituzionale tra la fine del 17^ sec. e la fine del 20^ ha seguito il “modello inglese”,
4- Che cosa s’intende per ideologia conservatrice?
dominato dai principi di:
5- Quali sono le principali differenze tra conservatorismo e reazionarismo?
-
balance of power = bilanciamento dei poteri;
6- Qual è il valore fondante dell’ideologia liberale e quali ne sono le forme estreme?
-
government by discussion
7- Illustrate i concetti di radicalismo, liberaldemocrazia e costituzionalismo liberale
-
introduzione del partito politico extraparlamentare
8- Su quali concetti si fonda il socialismo?
Par. 1 – I modelli originari: tra Francia ed Inghilterra
9- Illustrate i caratteri dell’ideologia socialista teorizzata da Marx
Il modello inglese affondava le sue radici nel mondo medievale e tendeva ad assicurare alla nazione
10- Quali sono i tratti principali del leninismo?
stabilità e progresso.
Il momento eclatante da cui si sarebbe sviluppato questo modello è visto nella Gloriosa Rivoluzione del
1688, con la quale si creò la monarchia costituzionale che lasciava ampi spazi di autonomia ed
autodecisione alle comunità locali.
Il re era titolare del potere esecutivo (ma anche di quello controllo e garanzia); le due camere (quella dei
Lords = nobili e quella dei Comuni = camera elettiva) detenevano il potere legislativo.
I due partiti storici erano quello dei Whigs (liberali) e quello dei Tories (conservatori) ed il I Ministro era
scelto da chi deteneva la maggioranza parlamentare. In questa forma di potere c’è un collegamento tra
esecutivo e legislativo.
Il modello inglese non fu estraneo ai cambiamenti che in Europa furono apportati dalla Rivoluzione
Americana e da quella francese.
Tant’è che negli USA il modello inglese fu preso ad esempio per l’autogoverno delle istanze locali
(federalismo americano) e per il sistema presidenziale.
In Francia il tentativo di imitare l’Inghilterra uscì sconfitto.
La rivoluzione, però, non riuscì ugualmente a dare un sistema alternativo e nei primi 50 anni del secolo,
la nazione conobbe l’impero, la monarchia restaurata, quella costituzionale , la repubblica presidenziale.
Un ritorno al modello inglese in Francia si ebbe con la Monarchia di Luglio (dopo il 1830) con Luigi Filippo
d’Orleans, ma durò poco e fu corrotto tanto che nel 1848 causò la nuova ondata rivoluzionaria e portò
alla successiva II Repubblica, che crollò nel 1851 con un colpo di stato
e fu restaurato l’impero con
napoleone III.
Secondo lo scrittore Bagehot., l’impero di Napoleone III si avvicinò molto al modello inglese ma con la
caduta di Sedan e la nascita della III repubblica si ebbe una forma intermedia
di modello
costituzionale.
Infatti, ci fu una sorta di compromesso tra monarchici e repubblicani: i primi avevano la maggioranza ma
non avevano il giusto sovrano da proporre, mentre i secondi avevano il modello costituzionale ma erano
in minoranza.
Così, i monarchici appoggiarono la Repubblica con la speranza di poter proporre in seguito un re al posto
del Predente.
Par. 2 – La prima crisi del Parlamentarismo liberale: nascita dei partiti ed avvento della politica di massa
Il modello inglese iniziò lentamente a perdere il suo interesse perché variò la realtà politica ed
istituzionale della Gran Bretagna.
Era nato il moderno Partito politico extra-parlamntare dopo il Reform Act del 1867 ed il suo inventore
fu Joseph Chamberlain.
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Chi otteneva la maggioranza dei voti aveva il potere di eleggere il Primo Ministro.
regime totalitario = abolizione del mercato
Anche in Italia il modello inglese non attecchì.
regime autoritario = si disinteressa dell’economia
Gli anni ’70 dell’800 videro in Europa la formazione dell’Impero tedesco che sconvolse l’ordine
-
nella sfera politico-istituzionale:
geopolitica europeo, compromettendo l’equilibrio dato dal Congresso di Vienna.
regime totalitario = monopartitico e falsità delle forme costituzionali adattate alle
Artefice di questo impero fu Bismarck che “costruì” nel 1871 una costituzione imperiale fondata sul
esigenze della dittatura (basta pensare che nella Russia post-rivoluzionaria si ebbero 4
principio monarchico (modello tedesco).
costituzioni – leggere pag. 126-127); struttura piramidale.
Il sistema era una monarchia militare che conviveva con un parlamento eletto a suffragio universale, con
Regime autoritario = poteva essere anch’esso monopartitico ma con un valore marginale
sistema maggioritario.
all’interno di uno Stato.
La struttura del parlamento era bicamerale; il suo potere era relativo perché comunque tutto doveva
La Germania nazista con Hitler prese il potere nel 1933 in conseguenza di una crisi economica e politica
essere approvato dall’imperatore.
(1929). Il partito unico era il Nazionalsocialismo = un partito –milizia a struttura piramidale (come tutti i
La costituzione imperiale prevedeva anche la figura del cancelliere dell’impero che dipendeva solo
regimi totalitari) e con una precisa simbologia.
dall’imperatore, ma era al di sopra di tutti i ministri.
I responsabili politici erano esenti dal giudizio dei tribunali e fu creata un’apposita legislatura per avallare
Il modello tedesco univa la richiesta dei movimenti liberali e democratici (suffragio universale) con il
la posizione del Fuhrer.
conservatorismo, anche se favoriva lo sviluppo di forti partiti extra-parlamentari.
Il fascismo italiano salì al potere con Mussolini nel 1922 e già tre anni dopo ’25-’26 furono approvate le
Questi venivano fuori dal sistema del suffragio universale e dal fatto che alcuni partiti necessariamente
“leggi fascistissime” che non abrogarono lo Statuto Albertino ma segnarono una rottura con esso.
dovevano costituirsi come opposizione. Come, per es., l’SPD (Partito dei Socialdemocratici) che si pose
La presenza della monarchia ha impedito al duce di unificare in lui tutti i poteri.
come modello del partito moderno extra-parlamentare di massa all’opposizione del potere.
Nel ’26 furono soppressi i partiti dell’opposizione e si costituzionalizzò il partito unico (’28-’29) PNF
Nel 1890, Bismarck fu licenziato dall’imperatore Guglielmo II perché non riusciva più a porsi come
(Partito Nazionale Fascista).
mediatore di forze politiche all’interno del paese.
Fu abrogata la camera elettiva nel 1939 e fu istituita la Camera dei fasci e delle Corporazioni; si compì
Anche in Francia questo fu un periodo politicamente negativo a causa dell’affare Dreyfus.
così la costruzione dello stato corporativo = critica dell’individualismo borghese, opposizione al
In Italia, a fine ‘800, ci fu una forte crisi politica e furono adottate misure di repressione a causa dei
mercato, rifiuto della concorrenza.
continui disordini pubblici.
Questi elementi erano considerati veicoli pericolosi di disgregazione sociale.
Da queste situazioni di crisi uscì vittorioso Giovanni Giolitti.
Con la crisi del ’29, inoltre, il corporativismo fascista e le sue idee sull’economia rappresentarono una via
Par. 3 – La Guerra Mondiale e <<l’era delle tirannie>>.
d’uscita dalla crisi, quindi, un’alternativa fra socialismo e capitalismo.
La guerra mondiale fu un salto nel buio per tutti gli stati. Coinvolti ed apportò delle novità politiche:
Un altro elemento che caratterizzò il corporativismo fascista fu il rapporto con le generazioni più giovani
prima fra tutte la Rivoluzione bolscevica del ’17, di cui fu protagonista un partito nuovo, (partito
dalle quali ebbe l’appoggio per la condotta a livello internazionale.
bolscevico), non più di massa, ma composto da rivoluzionari di professione che avevano avuto il compito
Ma secondo lo storico Aquarone, che nel 1965 ha condotto un’analisi storiografica, il fascismo fu diverso
di causare una rottura violenta dalla continuità dello Stato (in questo caso dell’impero zarista).
dalle altre forme di totalitarismo per almeno 3 motivi:
Il partito bolscevico cercò di esportare le sue idee anche al di fuori della Russia e l’occasione era
1) non riuscì ad eliminare i residui liberali;
favorevole in quei paesi usciti sconfitti dal conflitto mondiale, come la Germania.
2) la dittatura era di tipo marcatamente personale;
Ma questo tentativo non riuscì.
3) il ruolo istituzionale del partito fu sempre unito a quello della monarchia.
Il I dopoguerra fu un periodo di crisi europea per i sistemi liberaldemocratici che non riuscirono ad
apporsi ai nascenti partiti con ideali totalitari.
Par. 4 – Il II dopoguerra: la <<rivincita>> della liberaldemocrazia
La conclusione della guerra segnò una ripresa della democrazia e tale processo fu limitato per 2 motivi:
In Germania ci fu il tentativo della Repubblica di Weimar (nome della città dove aveva sede
1) la II Guerra non fu lo scontro finale tra totalitarismo e democrazia, perché l’URSS totalitarista
l’Assemblea Costituente) che prevedeva una repubblica federale con suffragio universale., allargato anche
aveva lottato a fianco degli anglo-americani e si era seduto al tavolo delle trattative consentendo
alle donne. Il potere era del Presidente affiancato da un cancelliere; questa repubblica non fu in grado di
evitare la salita al potere di Hitler. (1933).
la divisione del mondo in blocchi, anche ideologicamente diversi;
2) la tirannide aveva lasciato dei forti residui culturali (per es. – le vecchie generazioni
Così in Germania, Russia ed Italia si stabilivano regimi totalitari.
rimpiangevano in Italia l’era del duce).
L’idealtipo del regime totalitario si può così descrivere:
Le carte costituzionali del dopoguerra prendevano in considerazione il ruolo dei partiti nascenti. Intorno
<<un sistema che garantiva ad un’unica forza il controllo dei processi sociali e politici, che imponeva una
agli anni ’70 si iniziò a parlare di neocorporativismo, termine che ha un’accezione diversa rispetto a
rigida pianificazione economica senza una logica di mercato>>.
quello riferito al fascismo. Con esso si intende: una forma di politica economica stabilita tra grandi gruppi
Si pongono così le differenze fra regime totalitario e regime autoritario:
organizzati (comparti produttivi, organizzazioni sindacali e d’impresa e governo).
-
nella sfera economica
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Nel periodo di transizione fra regimi totalitari e regimi democratici si colloca la V Repubblica francese del
Domande di verifica
generale Charles de Grulle (1958), in cui si ebbe il semi-presidenzialismo in Francia:
-
presidente eletto a suffragio universale;
1) Che cosa s’intende a livello politico-istituzionale, per “modello inglese”?
-
i suoi poteri si ampliano in periodi di emergenza;
2) Per quale motivo la Terza repubblica francese nella sua veste originaria può essere considerata
-
non è capo dell’esecutivo, funzione questa riservata al Presidente del Consiglio
un modello costituzionale intermedio?
La V Repubblica francese è stata d’esempio alle costituzioni di Spagna, Portogallo e molti paesi dell’ex
3) Che cosa s’intende per <<partito extra-parlamentare>>?
area di influenza sovietica ed ha segnato la subordinazione del potere esecutivo al potere legislativo.
4) Illustrate i caratteri del “modello tedesco”.
5) Come viene definito il modello di partito politico rappresentato dalla SPD e perché?
6) Perché il Partito bolscevico può essere considerato un “partito nuovo”?
7) Che cosa s’intende per “idealtipo totalitario”?
8) Quali sono le principali differenze tra un sistema autoritario ed uno totalitario?
9) Descrivete il progetto fascista di creazione di uno stato corporativo.
10) Illustrate l’apporto della V Repubblica alla storia del costituzionalismo.
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CAPITOLO VI
Ma anche con l’Illuminismo ebraico non si ebbe quell’apertura prospettata verso gli ebrei a livello sociale.
RELIGIONI E SECOLARIZZAZIONE
Questo perché, ottenuto il riconoscimento dei loro diritti come cittadini, agli ebrei si prospettavano due
Par. 1 – I fenomeni religiosi in età contemporanea: confini e concetti fondamentali
Per molto tempo lo studio della religione è stato separato da quello delle dinamiche sociali per vari
motivi:
scelte fondamentali:
1) assumere la prospettiva nazionalista = cioè avere diritto ad una nazione;
2) inserirsi all’interno degli stati in cui vivevano.
-
la religione, secondo molti, entrava nella sfera del privato.
In Europa occidentale prevalse questa seconda tendenza, in Europa orientale, soprattutto in Russia, dove
-
i religiosi stessi non ritenevano che gli altri potessero capirne quanto loro in materia di religione.
iniziarono nel 1881 i pogrom = distruzione; veri e propri assalti della popolazione civile ai villaggi ebraici.
Ma cosa s’intende per religione?
L’antisemitismo fu stimolato anche da uno scritto “Protocolli dei Savi di Sion”, un falso che mostrava un
<<E’ quell’insieme di credenze e di riti che collegano uno o più individui con entità ( Dio o dei )
presunto complotto degli Ebrei per conquistare il mondo.
sovrumani>>
Molti ebrei emigrarono in USA e proprio in questo periodo ci fu in Francia l’affare Dreyfus e fra gli ebrei si
Alcuni studi fanno derivare il termine “religione” dal latino “religare = tenere insieme (unire)” ed
diffuse il movimento sionista (Sion era il luogo su cui era sorta Gerusalemme) che si proponeva di
effettivamente le religioni hanno lo scopo di tenere unite le comunità.
riportare gli Ebrei in Palestina.
Cosa significa “secolarizzazione”?
Dal punto di vista religioso, l’ebraismo contemporaneo si può dividere in tre grandi correnti:
<<E’ quel processo che sottrae spazi d’azione e di potere alla religione per conferirle ad altri soggetti>>.
1) i sostenitori della riforma: movimento nato in Germania che suggeriva l’integrazione degli ebrei
Negli ultimi decenni si sono molto studiati i fenomeni di secolarizzazione per vedere in che modo si erano
nelle varie nazioni e la lettura in chiave scientifica della Bibbia, con traduzione di preghiere nelle
evolute la politica, la società e la cultura mano a mano che la religione perdeva il suo ruolo direttivo.
Una prima grande suddivisione in ambito religioso è fra:
lingue locali;
2) i sostenitori dell’ortodossia: movimento nato negli USA che non voleva alcuna innovazione nella
1) religioni monoteiste = religioni abramitiche (che trovano la stessa radice nella figura di Abramo):
ebraismo, cristianesimo, islamismo.
Bibbia e nelle tradizioni frutti del volere di Dio;
3) i sostenitori del movimento conservatore: che si pongono in posizione intermedia fra i primi due.
2) Religioni politeiste = difficili da raggruppare.
Par. 3 – I Cristianesimi
Un altro elemento da tenere in considerazione è l’evoluzione della religione negli ultimi due secoli. Il
All’inizio dell’età contemporanea il Cristianesimo era diviso nel seguente modo:
grande cambiamento si è avuto con la Rivoluzione Francese che segnò una svolta nella struttura dei
a) Cristianesimo riformato o protestante: nome che deriva dalla Riforma di Lutero e che inizialmente
rapporti fra lo Stato e
reagì bene alla rivoluzione ed alla concessione dei diritti fondamentali ed alla libertà di culto, ma che si
la religione.
Innanzi tutto, lo Stato iniziò a riconoscere la libertà di religione, anche quella dell’ateismo.
oppose in seguito alla “scristianizzazione” dello stato voluto dai rivoluzionari francesi.
Chi si avvantaggiò di tale libertà sarà l’ebraismo, ma anche l’Islam trovò il suo spazio vitale, tant’è che si
Il filosofo Shleiermacher (1768-1834) sostenne che l’approccio illuministico alla religione era errato,
effettuarono molte traduzioni del Corano.
perché andava non eliminato in senso religioso, ma bisognava optare per una maggiore consapevolezza
Par. 2 – L’Ebraismo
nei riguardi della religione (movimento del risveglio).
L’Ebraismo è la religione che ha subito meno il trauma delle novità apportate dalla Rivoluzione Francese,
Da qui si sviluppò il movimento del Pentacostalismo negli USA (ed oggi in Africa ed Asia) che poneva
perché già da secoli era stato sradicato dalla terra d’origine e si era diffuso in ogni angolo del mondo
un’importanza rilevante al potere dello Spirito Santo ed all’attualità del messaggio di Gesù.
(diaspora = allontanamento). Questo aveva caratterizzato la fine della fase in cui la religione ebraica
Sempre negli USA si sviluppò il Protestantismo nero che si legò poi ai diritti civili con Marthin Luther
vedeva la centralità del tempio: Gerusalemme, come luogo esclusivo di culto a Dio.
King.
Ora vi erano varie sinagoghe in cui si leggevano i passi della Bibbia. Il sabato era dedicato alla preghiera
In generale, quindi, possiamo affermare che l’aprirsi
ed il rabbino non si poteva come mediatore fra Dio e gli uomini (come il sacerdote) ma era (ed è)
cristianesimo protestante grazie all’attività missionaria intrapresa dalle varie chiese riformate.
semplicemente uno specialista dello studio e del commento del testo biblico.
Ci fu un approccio ed uno studio più ampio della teologia che portò ad innovazioni di pensiero che alcuni
Gli ebrei non erano, però, molto tolleranti e non trovavano pieno inserimento nelle società, dopo la
reputarono come una “scristianizzazione”.
diaspora.
Le comunità protestanti dovettero fare anche i conti con i totalitarismi nel ‘900 e, ad esempio, Hitler da
I cristiani, infatti, li vedevano come gli eredi di coloro che avevano ucciso Gesù e li cacciarono da varie
alcuni fu visto come espressione dell’autorità dello Stato e da altri come un anti-cristiano: lo stesso
nazioni o li misero a vivere appartati nei ghetti.
accade con il Comunismo dei paesi dell’Europa orientale.
Molti ebrei si trasferirono in Polonia ed in Russia dove erano più tollerati.
Oggi, prosegue il cammino dell’ecumenismo, cioè il contatto fra le varie chiese cristiane, per giungere
All’inizio del 18^, in Occidente si assistette al fenomeno dell’illuminismo ebraico, cioè al tentativo di
ad una prospettata unione.
rompere l’isolamento culturale e sociale dell’ebraismo.
b) Il Cristianesimo ortodosso: con questo termine si raggruppano tutte le chiese cristiane che a partire
In Europa orientale avvenne, invece, il fenomeno dello chassismo, un movimento culturale e religioso
dalli sec. hanno cessato di vedere la Chiesa di Roma come punto di riferimento unico.
che attribuiva grande importanza ad un contatto mistico e gioioso con Dio.
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del XIX sec. segna la fase di espansione del
Essa si è sviluppata in Europa centro-orientale e le differenze più importanti con le altre chiese cristiane si
Nell’Islam contemporaneo ha giocato un ruolo importante il movimento dei Fratelli Musulmani (Egitto
evidenziano dalle solennità dei riti liturgici e dalle discipline che regolano la vita del clero (per es. i preti
1928) che rifiutò il processo di laicizzazione della vita pubblico intrapreso dall’antico impero islamico.
possono sposarsi).
La Rivoluzione iraniana del 1979, ad opera di Khomeini, ha anch’essa segnato un movimento
Inizialmente, il Cristianesimo ortodosso si riuniva intorno al Patriarca di Costantinopoli, distaccandosene
importante per il mondo religioso islamico che voleva tornare con questa rivoluzione indietro di secoli.
in seguito.
Par. 5 – I dinamismi delle religioni asiatiche
In Russia, dopo la rivoluzione del 1917 l’attività religiosa fu vietata e così avvenne in altri stati ruotanti
intorno alla Russia; solo in Grecia assunse una grande importanza anche nella vita politica.
Il panorama religioso contemporaneo mostra altre forme di culto che sono rimaste lì dove sono sorte:
-
Oggi, la chiesa ortodossa è libera ma si registra un calo della fede e dei rapporti con le altre chiese
l’induismo: presente nella religione indiana dal 2000 a.C.; religione politeista cha da una
motivazione alla divisione sociale in caste presente in quella regione; ammette la reincarnazione
(inverno dell’ecumenismo).
e mediante questa, il raggiungimento della libertà degli individui. Maggiore esponente è Gandhi.
c) Il Cristianesimo cattolico: all’aprirsi dell’età contemporanea la chiesa cattolica vive un vero e proprio
-
shck a causa della Rivoluzione Francese che rompe il suo predominio, ma con la Restaurazione inizia un
periodo di “intransigenze” che porta ad un ritorno al passato del cosiddetto regime di cristianità, in cui
Il buddismo: è scaturito dall’induismo. Il suo fondatore Sakyamuni cerca il perché delle
sofferenze umane e come eliminarle (Asia sud-orientale, Cina, Tibet).
-
non c’è separazione fra Stato e Chiesa.
Confucianesimo: ha avuto inizio dalla predicazione di Confucio (551-479 a.C.) cerca le virtù
dell’amore per gli altri uomini e della giustizia (Vietnam e Giappone).
Dominante è la figura di Papa Pio IX (Pontificato: 1846-1878) che condannò qualsiasi forma di dialogo
-
con la società; promulgò il Sillabo con cui rifiutò la libertà di religione, il socialismo, il comunismo ed il
Shintoismo: si è diffuso in Giappone e si basa su miti e leggende non avendo un testo scritto.
Prima della II guerra mondiale, l’imperatore veniva identificato come entità divina, oggi non più.
potere temporale dei papi.
Par. 6 – Le religioni tra secolarizzazione e fondamentalismi
Nel 1870 convocò il Concilio Vaticano I e confermò scismatici gli ortodossi ed eretici i protestanti
La secolarizzazione, in Occidente, ha messo definitivamente in crisi quei rapporti tra potere politico e
Nel ‘900 la chiesa cattolica dovette far fronte:
potere religioso che si reggevano da secoli e questo ha creato un drastico calo della pratica religiosa.
-
al modernismo che voleva un rinnovamento della Chiesa, ma queste idee vennero censurate;
Le religioni, però, hanno mostrato anche di poter interagire con il processo di secolarizzazione e non solo
-
alla I Guerra Mondiale, che naturalmente avversò;
subirlo.
-
ai totalitarismi, verso i quali fu ambigua;
Negli ultimi decenni si è fatto ricorso sempre più spesso al termine fondamentalismo per identificare
-
alla II Guerra Mondiale, che la spinse a riflessioni sui comportamenti adottati precedentemente.
quelle correnti che, all’interno delle varie religioni, si distinguono per una pratica del culto estremamente
Tra la fine degli anni ’40 e ’50 si tentarono dei lenti rinnovamenti fino ad arrivare agli anni ’60, in cui
rigida e fondata su un’obbedienza letterale ai principi basilari della fede.
venne convocato il Concilio Vaticano II da papa Giovanni XXIII e nel quale si dichiarò la volontà di
Nella seconda metà del 20^ secolo si è assistito ad un crescente dialogo fra le religioni (ecumenismo) con
rinnovamento, l’apertura alle altre chiese cristiane ed il riconoscimento alla libertà religiosa.
lo scopo anche di impegnare le religioni di tutto il mondo a rivestire un ruolo pacificatore in un’epoca
Par- 4 – La religione musulmana (Islam)
storica pericolosamente segnata da contrasti e divisioni.
All’inizio del 1800 l’Islam è la religione principale in Nord Africa e Medio Oriente.
E’ una religione monoteista; il dio Allah annuncia un giudizio sugli uomini malvagi ed esorta un rapporto
più corretto con i beni terreni.
Maometto (570-632 d.C.) che è il predicatore di questa religione si era posto come colui che portava a
compimento la rivelazione di Allah agli uomini ed aveva scritto il Corano
Vi era anche una tradizione orale (la Sunna) che regolava ogni aspetto della vita dei fedeli musulmani.
L’Islam da religione divenne così uno Stato che, lentamente, ne inglobò altri fino a diventare un impero.
Conobbe un periodo di crisi all’inizio dell’età contemporanea, quando gli egiziani rimasero affascinati del
grado di avanzamento culturale dei francesi, durante la campagna d’Egitto di Napoleone.
Nasce, quindi, una divisione fra coloro che auspicano un ritorno al passato e gli innovatori (riformisti).
L’Islam, oggi, a differenza della Bibbia e del Corano non ha ancora intrapreso un serio programma di
studio scientifico.
Attualmente, il fondamentalismo islamico tende ad allargare la religione musulmana in uno spazio
pubblico ed istituzionale. Questo era cominciato già nel XVIII sec. con il movimento wahabita che
rifiutava tutti quegli elementi che erano penetrati con il trascorrere dei secoli nella religione musulmana e
che contraddicevano il messaggio rivelato dal profeta Maometto.
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Domande di verifica
CAPITOLO VII
1) Di che cosa parliamo quando impieghiamo i termini “religione” e “secolarizzazione”?
LE RELAZIONI INTERNAZIONALI
2) Per quale ragione la Rivoluzione Francese costituisce un evento così importante per comprendere
la vicenda delle religioni nell’età contemporanea?
Par. 1 – La <<società internazionale>> europea e le grandi potenze
Le grandi rivoluzioni economiche, ideologiche e politiche che contrassegnarono l’ingresso nell’epoca
3) Quali sono state le evoluzioni principali dell’ebraismo dalle origini all’età contemporanea?
contemporanea non ebbero una manifestazione parallela nelle relazioni internazionali.
4) Quali sono i caratteri che l’ebraismo ha assunto in epoca così recente?
Come si sa, nell’800 i Europa si erano stabilizzati gli stati moderni (venuti fuori da un processo iniziato
5) Secondo quale tripartizione possiamo considerare oggi l’ebraismo?
6) In quanti gruppi può essere suddiviso il cristianesimo e quali sono le caratteristiche che
distinguono?
nel ‘600) nei quali i principi erano autonomi nel proprio territorio e cercavano di mantenere in vita,
li
comunque, una sorta di comunità tra gli stati stessi.
Burke, a proposito di questo, affermava che nel ‘700 c’era una <<repubblica diplomatica d’Europa>> che
7) Quali sono gli eventi più importanti che hanno inciso nella storia recente del Cristianesimo?
portò allo sviluppo di un insieme di regole di relazione (il diritto internazionale), di mezzi di
8) Quali sono le correnti che hanno animato la vicenda dell’Islam in età contemporanea?
comunicazione e di scambio (la diplomazia), che configurò lentamente una vera e propria <<società
9) Che cosa s’intende con l’espressione “fondamentalismo islamico”?
internazionale>> di stasi in Europa.
Bisogna notare che all’interno di quest’ordine vi era anche lo ius belli = il diritto di fare la guerra, cioè il
ricorso allo strumento militare per salvaguardare i territori da eventuali invasioni.
Le diversità fra gli stati, comunque, c’erano ed erano determinate anche dal desiderio dei principi che,
concependo lo stato come proprietà personale (patrimonialismo), finanziavano gli imprenditori ed i viaggi
nei vari continenti (mercantilismo).
Così all’inizio dell’800 venne formalizzato il concetto di grande potenza e 5 erano gli stati che avevano
quest’appellativo: Francia, Impero asburgico, Inghilterra, Russia e Prussica, fra le quali esisteva una sorta
di equilibrio (bilance of power).
Par. 2 – L’età delle rivoluzioni e l’avvio dell’età contemporanea
Questo sistema fu scosso dalle 2 grandi rivoluzioni di fine ‘700, ma il termine di potere non cambiò
molto. Ma in termini di cultura del sistema i cambiamenti furono forti; per es.: in Francia cambiò il
concetto di nazione, che da “comunanza di nascita di un gruppo sociale su un territorio” diventò “popolo
che è soggetto politico unitario ed organizzato, di fronte al potere del sovrano”.
La Francia diventò con la rivoluzione prima e Napoleone poi, la Grande Nation e solo Gran Bretagna e
Russia furono capaci di affiancarla nel ruolo di grande potenza.
Ma fu proprio l’incontentabilità di Napoleone che portò alla formazione di una Coalizione europea
antinapoleonica (1813) che s’impegnò a riportare la Francia nei vecchi territori e dichiarò di voler
cooperare per 20 anni per controllare la pace europea (Trattato di Chaumont – 1814).
Par. 3 – L’ordine di Vienna ed il <<concerto europeo>>
Nel 1815 fu convocato a Vienna un grande congresso europeo che avrebbe dovuto ri-sistemare l’Europa
dopo la rivoluzione e dopo Napoleone.
Si parlò subito di legittimismo: l’Europa era una comunità basata sul diritto, in cui i governi validi erano
quelli sanzionati dalla tradizione, dalla legge e dalla religione (assolutismo monarchico).
Fu rivista la carta d’Europa e ri-divisa fra le potenze:
-
l’Impero asburgico ottenne l’Italia e la Germania;
-
l’Inghilterra ebbe confermato il predominio extra-europeo;
-
la Russia si spinse verso il centro Europa ed ottenne la Polonia;
-
la Prussica ottenne tutti i territori sul fiume Reno;
-
la Francia rimase con i territori prima dell’avvento di Napoleone.
Sempre al Congresso, lo zar Alessandro I propose una Santa Alleanza dei sovrani cristiani europei, che
impegnava i firmatari a darsi reciproco sostegno nel nome di <<giustizia, amore e pace>>.
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Un altro tipo di cooperazione è quello del concerto europeo da parte inglese, che funzionò per circa 40
Nella seconda metà dell’800, lo Stato era entrato sempre più a far parte delle trame della vita sociale e
anni dal 1815.
questo necessitava di una legittimazione da parte del popolo (accettazione).
Iniziò con diverse riunioni al vertice tra gli esponenti delle grandi potenze (diplomaci by conference) e le
Tale legittimazione poteva venire solo se si sfruttava la forza dell’appello nazionale (ufficial-
regole stabilivano che nessun problema europeo dovesse ricevere soluzioni “europee”; nel senso che ogni
nazionalismo).
potenza prima di intervenire in situazioni non sue doveva consultare i paesi interessati al concerto.
Questa nazionalizzazione delle masse fu possibile grazie all’allargamento del suffragio ed alla
Quindi, nessuno aveva diritto a modificare lo status quo creatosi con il Congresso di Vienna.
mobilitazione politica dei ceti piccolo-borghesi e popolari.
Ma a partire dal 1820 molte furono le rivolte costituzionali e liberali verso le quali ci furono due posizioni:
Ma tutto questo portò anche ad un distacco dal liberalismo ed alla nascita dell’età dell’imperialismo,
1) Metternich richiedeva subito l’intervento militare;
basata sulla centralità della conquista coloniale europea di territori extra-europei (l’Africa fu tutta
2) L’Inghilterra non intendeva sostenere tutti quei troni vacillanti, ma voleva intervenire solo in
spartita).
questioni territoriali (= cioè se qualcuno voleva spostare i territori stabiliti dal Congresso di
Bisognava allargare i confini commerciali per trovare materie prime, per favorire il commercio estero ed
Vienna).
accrescere potere sulla concorrenza commerciale di altre nazioni.
Anche gli USA con la famosa “dottrina di Monroe” (1823) dichiarando la diversità fra mondo europeo e
Nasce in questo periodo anche il protezionismo, cioè cercare di produrre e consumare le merci all’interno
mondo americano, si distaccò dal contesto europeo.
della propria nazione, senza acquistare dall’estero.
In Grecia ci fu, in questo periodo, da risolvere la cosiddetta questione d’Oriente: l’impero ottomano
Ma le rivalità crescevano e si viveva con la paura di una guerra imminente, paura che veniva combattuta
(turco) perdeva la sua egemonia nei Balcani, che rimanevano frammentati in nazioni piccole ed isolate
con uno stile di vita molto libero, che è quello della Belle Epoque.
(fra queste la Grecia) e su questi stati sia la Russia che la Gran Bretagna volevano mettere le mani.
Si facevano anche accordi segreti fra le nazioni, ne sono l’esempio: l’Alleanza franco-russa del 1891-94
Ma il concerto europeo prese delle decisioni importanti fra il 1829-40, fra cui l’indipendenza della Grecia.
che doveva servire a contrastare il potere di Germania ed Inghilterra (bipolarismo).
Par. 4 – I nuovi movimenti nazionali e la <<Pax Britannica>>
Alla morte di Bismarck la Germania voleva ingrandire il suo impero a spese della Gran Bretagna
Dopo queste vicende , la diplomazia delle conferenza non funzionò più e le crisi successive (per es.: le
(Weltpolitik = politica mondiale) e così quest’ultima cercò alleanze con la Francia (Entente Cordiale) e
rivolte del ’30 –’31) furono risolte con i criteri di compromessi fra le grandi nazioni.
con la Russia.
In questo periodo erano sorti dei movimenti che si ispiravano al <<principio di nazionalità>> e che
Inoltre, altre grandi potenze, come USA, Giappone e Cina si stavano affacciando sul panorama economico
richiedevano l’indipendenza nazionale a livello politico.
mondiale.
Ma anche a livello economico, grazie al modello liberale inglese ed alle idee dell’utilitarismo, si creò
Par. 7 – La I Guerra Mondiale
un’opposizione con i sovrani al potere.
La I Guerra Mondiale scoppiò, come si sa, per un problema austro-serbo ed un gioco di alleanze che non
Si ebbe così la nascita di una nuova egemonia mondiale sul motto della Pax Britannica, con lo sviluppo
potettero negare il loro appoggio. Da europea divenne mondiale perché l’America poco tollerava il forte
di nuovi mercati e nuovi territori, con al centro l’Inghilterra e Londra, che regolavano gli scambi
militarismo tedesco. La Russia lasciò la guerra a causa della Rivoluzione scoppiata contro lo zar e la
internazionali, basati sul liberalismo economico.
Germania capitolò perché non riuscì a reggere contro gli USA.
Par. 5 – La crisi del concerto europeo: l’unità italiana e quella tedesca
Gli anni ’30 videro, in Europa, il crearsi di due fronti:
Si dovette, a questo punto, costruire una pace che doveva essere duratura e non basata sulle alleanze
precedenti.
-
le corti reazionarie: Vienna, Berlino, San Pietroburgo;
Così, il presidente americano Wilson creò il principio dell’associazione delle forze: community of power
-
l’Europa occidentale “liberale”: cooperazione tra Parigi e Londra
basato sulla Società delle Nazioni (SDN), che nacque a Parigi nel 1919.
Si indeboliva così il concerto europeo e la crisi sfociò nelle rivolte del 1848, votate principalmente alle
Era un’associazione di stati sovrani che si accordavano di limitare le proprie sovranità: avrebbe potuto
cause della libertà nazionale.
intervenire nelle crisi internazionali con sanzioni politiche ed economiche.
Si iniziò con la Rivoluzione parigina che instaurò la II repubblica, poi iniziò la crisi dell’impero asburgico,
In effetti, poi l’associazione si risolse fra 4 nazioni: USA, Gran Bretagna, Francia ed Italia.
che pose la questione dell’unificazione italiana e tedesca.
La Germania era uscita dalla guerra lacerata e sconfitta, ma demograficamente ed economicamente
Tutte le rivolte furono sedate ma ormai il sistema internazionale di Vienna era allo sbando e bastò un
ancora forte, dovette subire pesanti spese per le <<riparazioni>> dei danni di guerra.
momento particolare: la guerra di Crimea (1853-56) a spazzare via tutto.
Ciò creò le premesse per un forte risentimento tedesco.
Questa guerra per il potere sui balcani portò alla rottura del legame fra Austria e Russia (grazie a grandi
Francia e Gran Bretagna approfittarono della crisi dell’impero ottomano nei Balcani (vedi capitolo
uomini politici come Bismarck e Cavour) all’indipendenza.
precedente).
Con la guerra d’Austria del 1866, gli Asburgo furono fatti fuori dagli affari tedeschi e Bismarck aveva
L’Italia era impegnata a ristabilire le proprie frontiere (= questione adriatica).
ottenuto ciò che voleva, poter gestire la nuova egemonia della Germania.
Per tutti questi motivi il Trattato dell’SDN non fu mai ratificato e così in Europa non si ebbe un forte punto
Par. 6 – Stato e Nazione nell’epoca degli imperialismi
di riferimento.
Par. 8 – L’Europa verso la catastrofe
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36
Intorno al 1925 sembrava che, lentamente, l’Europa si fosse avviata verso una stabilità sociale ed
economica. Ma si erano introdotte nel sistema delle innovazioni:
-
il totalitarismo russo;
-
il fascismo italiano
E questo contribuì allo sfacelo quando sopraggiunse la crisi del 1929 (Wall Street Crash); questa era nata
come fenomeno di inceppamento della macchina produttiva e finanziaria americana e si tradusse in una
forte depressione produttiva europea ed extra-europea.
Le economie dei vari paesi si chiusero e si aprirono le porte a forti nazionalismi con il sistema economico
del protezionismo.
In Germania questo causò il crollo della Repubblica di Weimar e la salita al potere di Hitler.
La Gran Bretagna cercò di limitare gli eventuali danni di Hitler con l’idea dell’appeasement: una politica
che intendeva pacificare il dittatore tedesco accettando le sue mosse e raggiungendo compromessi politici
per stemperare la sua aggressività.
L’aggressione italiana all’Etiopia nel 1935 peggiorò il quadro delle relazioni europee e Mussolini,non
accettato dalle altre nazioni, si legò ad Hitler e nel 1936 iniziò il cosiddetto asse Roma-Berlino.
Altro focolaio di crisi fu la Spagna con l’instaurazione del regime di Franco (guerra civile 1936-39).
Par 9 – La II Guerra Mondiale ed il nuovo bipolarismo
(leggere il susseguirsi degli avvenimenti da pag. 180 a pag 182)
Par. 10 – Guerra fredda e stabilizzazione dei blocchi
Alla fine della guerra si delineava il bipolarismo di due superpotenze extraeuropee: USA ed Unione
Sovietica.
La Germania fu divisa in 4 zone d’occupazione militari e nel 1947 fu proclamata dagli USA la dottrina
Truman (manifesto ideologico anti-comunista) e fu approvato il Piano Marshall = progetto di
ricostruzione europea con l’aiuto degli USA.
La Germania fu, infine, divisa fra Est ed Ovest e questa divisione vide la nascita della Guerra Fredda =
uno scontro ideologico fra USA ed URSS che rasentò la III Guerra Mondiale, ma che fu evitato grazie
all’equilibrio del terrore (paura delle armi nucleari).
Infatti, i paesi alleati avevano “occupato” la Germania dell’ovest, mentre i russi quella dell’est e la città di
Berlino era stata divisa in due da un muro.
Fu fatta un’alleanza atlantica nel 1949 che doveva giovare all’America per acquistare la leadership
mondiale.
Inoltre, l’America accettò che per giungere alla meta di un’economia mondiale aperta, gli stati nazionali
governassero prudentemente la propria integrazione ed apertura.
Nel 1950, a partire dal piano Schuman finalizzato a controllare la ripresa produttiva e poi quella militare
tedesca, nacque la prima comunità europea a sei la CECA.
Il blocco sovietico era più circoscritto geograficamente ed incuteva paura per il suo volto brutale, legato
alla figura di Stalin ed alle sue voglie di espansione.
Per quanto riguarda i paesi extraeuropei, molti iniziarono a chiedere l’indipendenza ed a decolonizzarsi e
come frutto della decolonizzazione, apparvero sulla scena mondiale nuovi interlocutori.
Intorno al 1955 iniziò la cosiddetta distensione e questo cammino incontrò molte difficoltà, tra cui la
crisi di Cuba (che ci fu quando Fidel Castro con un colpo di stato prese il potere e si schierò dalla parte
della Russia) e la guerra nel Vietnam.
Par. 11 – L’indebolimento progressivo e la fine del bipolarismo.
Il bipolarismo iniziò a terminare quando le due superpotenze cominciarono a mostrare i loro limiti:
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-
-
l’URSS quando iniziò il suo confronto economico e sociale con la Cina e dovette superare le fasi di
Domande di Verifica
sviluppo economico basate sull’industria pesante (siderurgia e meccanica);
1) Quando nasce la <<società internazionale>>?
gli USA quando ebbero difficoltà finanziarie e si videro superati dalle economie europee e
2) Che cosa s’intende con l’espressione balance of power?
giapponese. Nel 1971 ci fu la crisi del dollaro che cessò di essere la prima moneta di cambio.
3) Che cosa sono l’ordine di Vienna e il <<concerto europeo>>?
Tutte queste situazioni portarono ad un dialogo sul controllo degli armamenti nucleari.
4) Quando si sviluppa ed in che cosa consiste la pax britannica?
La distensione però, non fu solo fra USA ed URSS perché le potenze europee la utilizzarono per trovare
5) Quali sono le principali caratteristiche dell’età dell’imperialismo?
forme di convivenza e cooperazione nuove.
6) Che cosa s’intende con le espressioni Weltpolitik e Ostpolitik?
Ne è l’esempio l’ostpolitik dei governi tedeschi:
7) Quali ricadute sul sistema delle relazioni internazionali ha la crisi economica del ’29?
1) nel 1966 quando vennero firmati 2 trattati di non aggressione della Germania occidentale con
l’Unione Sovietica e con la Polonia;
8) Che cosa s’intende con l’espressione appeasement?
9) Che cosa sostengono la dottrina Monroe e la dottrina Truman?
2) nel 1975 quando ci fu la Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (CSCE) ad
10) Illustrate i tratti distintivi e l’evolversi della Guerra Fredda.
Helsinki.
Gli USA, dopo le difficoltà dei primi anni ’70, iniziò a riprendersi la posizione di leadership:
-
normalizzando i rapporti con la Cina;
-
riducendo i costi dell’apparato militare
Cosa che non riuscì a fare l’Unione Sovietica.
Tra il 1974 ed il 1979 i paesi del Terzo Mondo ed in particolare i paesi esportatori di petrolio si avvidero
delle loro possibilità.
I primi anni ’80 videro una battuta d’arresto della distensione globale e la crisi più grave fu suscitata dal
dispiegamento della Russia europea di nuovi missili nucleari e dall’invasione dell’Afghanistan (1979),
sempre da parte dell’Unione Sovietica.
Ma questa fase terminò con la salita al potere di Gorbacev, che applicò il sistema della Perestrojka
8ristrutturazione) e Glasnot (trasparenza) per riformare l’URSS ed abbandonare le velleità imperiali
precedenti.
Terminò così, definitivamente, la Guerra Fredda, ma rimase in questo modo un’unica superpotenza
politico-militare, cioè gli USA e questo lo si è visto in varie occasioni:
-
guerra del golfo;
-
intervento nella crisi della ex-Jugoslavia
-
operazioni militari in Iraq ed Afghanistan.
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CAPITOLO VIII
I primi giornali femministi comparvero in Francia e Svizzera nel 1868 e ciò significò che il movimento
I MOVIMENTI DELLE DONNE
femminista aveva preso corpo dalla seconda metà dell’800, unito ai partiti che lottavano per la
Il ‘900 è stato spesso definito il <<secolo delle donne>> che con movimenti suffragisti e femministi
democrazia (liberali, democratici, socialisti) e vide spesso dei contrasti con i partiti stessi.
hanno conquistato i diritti di cittadinanza (politici, sociali e civili) e si sono, soprattutto, costituite come
Particolarmente complesso fu il rapporto tra socialismo e femminismo; questo perché Engels (in
individui autonomi.
L’origine della famiglia, della proprietà e dello Stato) e Bebel (in La donna ed il Socialismo) avevano
Il ruolo subordinato della donna va rintracciato nella differenza fra:
individuato la radice della subordinazione delle donne nella divisione sessuale fra produzione e
-
individui autonomi;
riproduzione imposta dal capitalismo.
-
individui in funzione di un ruolo = figlia, moglie, madre
Verso la fine del secolo si assistette ad un’accelerazione dell’azione suffragista anche con modalità di
Questo lo si ritrova nel mondo greco, laddove già Aristotele distingueva fra 2 sfere: polis = politica (ciò
proteste violente. Sorsero molti clubs ed associazioni.
che doveva essere visibile a tutti) ed oikos = sfera privata (ciò che doveva rimanere nascosto).
Par. 2 – Cittadinanza politica e cittadinanza sociale
Secondo i filosofi greci, le donne a causa della differenza biologica e delle loro funzioni riproduttive non
Durante la I Guerra Mondiale le donne diventarono il pilastro della società e dell’economia di guerra, visto
potevano essere in grado di costituirsi come soggetto autonomo nella polis.
che gli uomini erano impegnati al fronte e questo, al termine del conflitto, favorì l’apertura del voto alle
Nell’800, la teoria delle sfere separate significava l’esclusione della donna dalla sfera politica, ma non
donne (1918 Regno Unito e di seguito nelle altre nazioni).
comportava necessariamente la sua subordinazione all’interno della sfera privata (soprattutto in area
Ma fu solo il primo passo, infatti, la richiesta successiva fu l’apertura alle donne all’istruzione superiore
anglo-americana).
(prerogativa degli uomini), seguita da quella per i diritti civili.
Questa contraddizione di fondo provocò, nell’800 e nel ‘900, la formazione dei primi movimenti suffragisti
In Italia, a partire dal 1918, fu riconosciuta alle donne la piena capacità giuridica, ma l’avvento del
e femministi per il riconoscimento e la rivendicazione dei diritti di cittadinanza.
fascismo tentò di relegare le donne nella sfera familiare e furono vietate loro alcune cariche (presidi di
Tali movimenti si mossero in due sensi:
scuola media, insegnanti di storia, di filosofia e di economia alle superiori).
-
rivendicazione dell’uguaglianza e del riconoscimento dei diritti universali;
Per quanto riguarda il lavoro, la lotta principale delle donne fu per il miglioramento delle condizioni di
-
rivendicazione e difesa di una specificità femminile.
vita delle donne lavoratrici e madri, per il diritto alla maternità ed alla cura dei figli piccoli (femminismo
Par 1 – I movimenti suffragisti e femministi dell’800
materialista).
La teoria liberale nell’800 riprese la differenza citata prima fra sfera pubblica e sfera privata. E fu così che
In Italia nel 1919 fu istituita la Cassa di Maternità ed uguali istituzioni si riscontrano nelle altre nazioni.
nel 1791, Olympe de Gouges riprendendo la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino” del
In linea di massima però la questione della tutela della maternità provocò delle fratture all’interno del
1789, scrisse la “Dichiarazione dei diritti della donna e delle cittadine”.
movimento femminista, poiché una parte delle donne rivendicava solo questi diritti ed altre volevano
Nel 1792, l’inglese Mary Wollstonecraft, nella sua Vindication of the Rights of Women sosteneva non solo
raggiungere obiettivi più elevati.
che le donne dovevano godere degli stessi diritti dell’uomo, ma anche che non si voleva superare il
Fra le due guerre, l’alto tasso di mortalità convinse lo Stato ad emanare leggi a tutela delle madri, ma
potere dell’uomo ma ottenere il potere su sè stesse.
questo rientrava anche in un disegno che voleva ricondurre la donna solo al ruolo di madre del focolare
Già qualche anno prima negli USA, la moglie del presidente Adams sollecitò con una lettera al marito a
domestico.
porre fine alla tirannia che subordinava le donne ai padri ed ai mariti.
In Italia, nel 1925, venne istituita l’ONMI (Opera Nazionale per la Maternità e l’Infanzia), finanziata dallo
Nel 1848, a Seneca Falls, ci fu la convenzione delle donne che avanzò la rivendicazione del diritto di voto
Stato che forniva educazione sanitaria ed assistenza soprattutto alle madri povere ed a quelle nubili.
ed approvò una Declaration of Sentiments (che richiamava la Dichiarazione d’Indipendenza Americana).
Il regime nazista, invece, si fece interprete di una politica demografica di tipo selettivo: la prima legge
Si comprende subito che le donne non volevano solo conquistare il voto ma volevano vedersi riconosciute
sulle
come individui con autonomia, libertà di giudizio ed azione.
<<biologicamente inferiori>>.
Per cui: accesso all’istruzione; al diritto di proprietà; al diritto al lavoro; alla parità salariale; al divorzio ed
Nel periodo tra le due guerre fu messo, definitivamente, in crisi il modello liberale di divisione netta fra
alla sessualità. Questo fu possibile nei paesi anglo-americani perché la donna, nella sfera privata, era
pubblico e privato, famiglia, individuo e stato.(politica di Welfare).
già detentrice di valori morali superiori che dovevano solo essere trasferiti nella sfera pubblica. In
In questo modello l’azione delle donne fu spesso silenziosa e di resistenza ai modelli politici e culturali che
America, la lotta delle donne venne equiparata, dalle donne stesse, alla lotta contro la schiavitù allora
si volevano imporre loro.
molto sentita.
nascite
del
1933
prevedeva
la
sterilizzazione
obbligatoria
per
gli
<<inadatti><
ed
i
Par. 3 – La seconda ondata del femminismo
Ma il tentativo di ottenere nel 1868 il voto si risolse con un insuccesso, che accelerò l’organizzazione del
La fine della II Guerra Mondiale ebbe, in quasi tutti i paesi d’Europa, la concessione del voto.
movimento suffragista e furono formati 2 gruppi, che poi si unirono.
Come era successo dopo la I guerra alla donna fu affidato il ruolo di ricostruzione dei valori persi con la
In Europa, il movimento non fu così forte, il codice napoleonico del 1804 affermò che la donna era un
guerra, per cui negli anni ’50 trionfò il modello della donna-moglie-madre-casalinga.
diritto dell’uomo e serviva solo per procreare.
Fu in questi anni che si sviluppò la II ondata del femminismo,grazie al libro Il II sesso di Simone de
Beauvoir (scrittrice francese), nel quale si affermava che l’individualità della donna era stata sempre
41
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messa in relazione all’uomo. Questa individualità negata non costituiva un dato naturale, ma era il frutto
CAPITOLO IX
di processi e rapporti economico-sociali. Per questo motivo, secondo de Beauvoir, la liberazione della
MASS MEDIA E POLITICA
donna non poteva essere “collettiva”, ma solo individuale, per cui ogni donna doveva avere un suo lavoro
Una delle caratteristiche delle società moderne è che i governanti sono obbligati a parlare, a spiegarsi: la
con un’indipendenza economica ed un’uguaglianza politica, economica e sociale.
politica nel nostro tempo è fondata sulla comunicazione, sul dialogo.
Fu solo a partire dagli anni ’70, a seguito di alcune manifestazioni delle donne, che vennero approvate e
La parola era già al centro della civiltà greca (nella polis), ma il dialogo delle società moderne possiede
modificate le norme per accogliere le istanze di uguaglianza giuridica e sociale fra uomo e donna. Il
qualcosa di particolare: la parola dei governanti si indirizza ormai a tutti, mentre la parola ateniese si
movimento femminista che si sviluppò negli anni ’70 ebbe come obiettivo non solo l’emancipazione della
indirizzava ad una minoranza di cittadini che non lavorava.
donna ma anche la liberazione dal sistema patriarcale.
Questa evoluzione è stata possibile tra il 19^ ed il 20^ secolo grazie alla comparsa dei mass-media,
Esso prese il via dai movimenti di contestazione giovanile e studentesca e portò avanti le idee della de
strumenti che fanno giungere un messaggio a più persone distanti fra loro.
Beauvoir.
Par. 1 – I media e l’idea di comunicazione
Non si trattò però di un movimento omogeneo perché ci furono molte differenze fra le nazioni, ma nel
Nella metà dell’800 non esisteva il concetto del flusso delle informazioni perché le notizie arrivavano con i
1979 ci fu l’approvazione della Carta dei Diritti delle Donne.
mercanti che viaggiando le portavano nei vari paesi.
Fu solo nel 1840 con l’invenzione del telegrafo elettrico che si spezzò il legame fra trasporto e
Domande di Verifica
1) Quale contraddizione nelle teorie liberali era alla base dell’esclusione dalla politica delle donne
nell’800?
comunicazione di messaggi e nel 1844 Samuel Morse inaugurò il collegamento telegrafico fra
Washington e Baltimora; questo momento secondo il teorico Marshall McLuhan ha segnato l’inizio del
villaggio globale, in cui <<il tempo è cessato e lo spazio è svanito>>.
2) Quali furono le rivendicazioni dei primi movimenti suffragisti e femministi dell’800?
3) Maternità, diritto al voto, istruzione: in che modo tali questioni permearono la lotta per
l’emancipazione femminile?
Par.2 – Industrializzazione e sviluppo dei mass-media
Inizia a svilupparsi anche l’industrializzazione della produzione culturale con la nascita dei nuovi
generi letterari a portata del pubblico che è diventato massa ed è anonimo e differenziato.
4) Quale impatto ebbero la Prima e la seconda Guerra Mondiale sulla questione femminile?
5) Quali furono le principali politiche riguardanti la
Iniziano anche le prime forme di pubblicità.
questione femminile attuate dai governi nel
periodo fra le due guerre?
Par. 3 – Fine secolo: la stampa di massa
Il periodo compreso tra gli anni ’50 dell’800 e la I Guerra Mondiale è stato nel mondo occidentale l’età
6) Quali furono le politiche attuate dai regimi totalitari in materia?
7) Quali furono le differenze principali fra i primi movimenti suffragisti e la seconda ondata del
femminismo?
8) Illustrate l’importanza dell’opera di Simone de Beauvoir, Il secondo sesso.
dell’oro della stampa grazie a:
-
innalzamento del livello medio d’istruzione e diminuzione dell’analfabetismo;
-
trasformazione della stampa stessa per diffondersi alle masse (industria dei giornali)
-
uso di un linguaggio più leggero e diretto.
In Inghilterra Alfred Harmsworth nel 1905 fondò il Daily Mail venduto a mezzo penny (penny paper); in
USA si ricordano Pulitzer ed Hearst che fondarono due giornali molto famosi.
In Francia, i giornali più diffusi inaugurarono la pratica della pubblicazione dei romanzi a puntate: i
feuilleton (= romanzi d’appendice, perché erano alla fine del giornale) si ricordano I 3 Moschettieri, I
Misteri di Parigi ecc.
Con i penny paper cambiò anche il modello di lettore che era ora il lettore di massa, interessato alle
letture rapide, poco sensibile al linguaggio tecnico.
Par. 4 – Le agenzie di stampa
All’epoca non vi erano ancora i corrispondenti dall’estero a causa degli alti costi, ma si sviluppò un vero e
proprio mercato delle notizie, grazie alla nascita delle agenzie di stampa., il cui precursore fu un
francese nel 1935, Charles Havas.
Inizialmente, si trattò di un semplice ufficio di traduzione per la stampa estera, ma ben presto Havas
decise di creare una rete di corrispondenti vendendo le loro informazioni.
Lo sviluppo dell’agenzie si fondò su due attività principali:
1) la borsa = i cui erano affidati a piccioni viaggiatori
2) la guerra = venivano mandati i giornalisti nei luoghi di guerra.
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Havas comprese anche il ruolo importante che avrebbe giocato la pubblicità nei giornali e le notizie
Nel 1938, Orson Welles (attore) interpretò radiofonicamente “La guerra dei mondi” di H.G.Wells e come
venivano pagate acquistando spazi pubblicitari.
in un radiogiornale annunciò al mondo l’arrivo dei marziani ed il panico si diffuse tra i radio ascoltatori.
Si ricordano poi le famose agenzie Wolff (1849) in Germania e Reuter (1851) a Londra, che insieme ad
Welles dimostrò in modo spettacolare l’onnipotenza dei mass-media e come il vero poteva diventare falso
Havas stabilirono un vero e proprio monopolio del mercato delle notizie.
e viceversa.
Par. 5 – Controllo politico e libertà di stampa
Iniziò così la spettacolarità dell’informazione.
In USA e Gran Bretagna la libertà di stampa era un principio affermato da tempo; in Germania e
Par. 10 – I mass-media: uno strumento onnipotente?
Francia fu assicurata nel decennio 1870-80.
I mass-media erano divenuti ormai dei mezzi utilizzati dal potere e capaci di coinvolgere le masse in
Alle soglie del XX sec. , la stampa era considerata il IV potere e con essa doveva fare i conti la politica.
ascolto.
Par. 6 – La I Guerra Mondiale: tra censura e propaganda
Par. 11 – La II Guerra Mondiale e la <<voce della libertà>>
Il conflitto conferì alla propaganda ed ai mass-media una prima dignità ed a dominare fu lo scontro
Durante la II G.M. la BBC divenne la <<voce della libertà>>, capace di trasmettere alle popolazioni
durissimo fra ragion di stato (i giornali avrebbero dovuto mantenere alto il morale della nazione in
appresse le azioni di resistenza ai regimi e di mobilitare la resistenza, trasmettendo in 45 lingue.
guerra) e diritto alla verità.
Gli
Lo stato adottò anche azioni negative come la censura e positive come la propaganda.
Voice of America.
USA cominciarono a rispondere alla propaganda dopo l’attacco di Pearl Harbour (1941) con la sua
I mezzi della propaganda furono: volantini e cinegiornali (Istituto Luce).
Par. 7 – La rivoluzione della radio
Par. 12 – La televisione ed i nuovi media
Dopo la guerra, la fotografia ed il cinema favorirono lo sviluppo della televisione che dal 1947 al 1954
Il primo mezzo di trasmissione a distanza dei suoni è stato il telefono (1876), poi ad esso si affiancò la
conquistò più della metà delle abitazioni americane.
radio (18959 grazie a Guglielmo Marconi, usata per primo dai militari per i collegamenti con le navi in
Subito la TV fu utilizzata come mezzo di propaganda politica, soprattutto in periodo di elezioni e lo è
mare.
tutt’ora.
La diffusione circolare delle onde hertziane, che si propagano nell’etere e sono captabili da tutti quelli
Par 13 – La televisione del <<benessere>> e le prospettive attuali
che hanno l’attrezzatura adatta, ha differenziato la radio dagli altri strumenti perché con il telegrafo ed il
A partire dagli anni ’60 il volto del mezzo televisivo iniziò a cambiare:
telefono i contenuti restavano privati (chi trasmetteva e chi riceveva).
- l’introduzione del colore che diede maggior realismo; la televisione via cavo; il videoregistratore; la TV
L’espansione della radio fu rapida sia in Europa che in America ed il settore industriale della radio si
satellitare.
costituì intorno a due modelli:
Par. 14 – I media oggi: una rete globale
1) americano:si finanziava con la pubblicità; mettere su una radio era possibile per tutti;
I media di oggi non hanno decretato la scomparsa di quelli vecchi, ma essi coesistono costituendo una
2) britannico: non aveva pubblicità ma si basava sugli abbonamenti del pubblico. Unica azienda era
rete globale che confluisce nell’industria dell’informazione.
la BBC.
Par. 15 – I media: <<Polis>> elettronica o meta-mondo?
In Italia vi erano due agenzie: URI ed EIAR che furono unite durante il Fascismo.
Par. 8 – Gli anni ’30: la radio ed il potere
La TV permette di realizzare quella “polis elettronica”, quel “villaggio globale” in cui il popolo assiste in
diretta ai discorsi del potere.
Nel corso degli anni ’30 la radio diventò un mezzo di massa ed il potere politico si rese conto delle
Oggi si assiste ad un capovolgimento dei rapporti di forza: se fino a qualche decennio fa la politica
straordinarie opportunità offerte da questo mezzo.
controllava i mezzi di comunicazione oggi c’è una mediatizzazione della politica, vale a dire che le
Il primo uomo politico ad utilizzarla fu il presidente americano Roosevelt con i suoi “discorsi dal
idee ed i contenuti politici si sottopongono alle esigenze dei formati televisivi: brevità, umorismo,
caminetto”, con i quali entrava nelle case degli americani, riuniti intorno alla radio.
semplicità del linguaggio, ripetitività dei messaggi.
Il paese che utilizzò la radio per propaganda fu la Germania nazista dove fu nominato proprio il ministro
Si avvera così quella spettacolarizzazione televisiva in cui le linee di demarcazione tra informazione,
della propaganda Joseph Goebbels e così fu in Italia con il regime fascista.
intrattenimento ed educazione si confondono.
Par. 9 – La radio e l’internazionalizzazione delle frequenze
La radio oltre ad essere un mezzo di propaganda interna consentiva il valico dei confini nazionali e la
prima nazione che realizzò strategie internazionali fu l’Unione Sovietica (leggere pag. 233) tant’è che a
partire dal 1929, il governo diede il via a regolari trasmissioni in tedesco, francese, inglese ed olandesi.
Dal 1931 anche la chiesa cattolica si dotò di un mezzo di comunicazione poliglotta: Radio vaticana e la
Germania nazista trasmise i giochi olimpici del 1936 in 28 lingue, per mostrare al mondo la superiorità
della razza ariana.
Ma già l’Austria si era ribellata con il cancelliere Dollfuss che si oppose, nel 1934 alle trasmissioni da
Berlino tanto che fu assassinato dai nazisti. Fu una vera e propria <<battaglia delle onde>>.
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Domande di verifica
1) Perché il telegrafo può essere definito il primo medium che ha dato vita al <<villaggio
globale>>?
2) Che legame intercorre tra industrializzazione e sviluppo dei mass-media?
3) Quale fu l’età dell’oro della stampa e cosa s’intende con questa espressione?
4) Quali caratteristiche contraddistinsero la “commercializzazione” della stampa alla fine dell’800?
5) Perché le agenzie di stampa giocarono un ruolo importante nello sviluppo della pubblicità?
6) Che differenza intercorre tra censura e propaganda e quali caratteristiche assunsero durante la
Prima guerra mondiale?
7) Perché l’introduzione della radio nel sistema dei mass-media è paragonabile ad una rivoluzione?
8) Cosa s’intende per “internazionalizzazione delle frequenze”?
9) Perché i media costituiscono una “rete globale”?
10) In che modo lo sviluppo dei mass-media ha influenzato la vita, il linguaggio ed i criteri di
legittimazione della politica?
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