L`autostrada invisibile del benessere

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L`autostrada invisibile del benessere
L’autostrada invisibile del benessere.*
Giovanni Di Bartolomeo
[email protected]
Università degli Studi di Teramo
Sommario. Partendo dall’idea che sviluppo economico e benessere sono
strettamente legati all’economia della conoscenza e all’innovazione
tecnologica, questa relazione vuole evidenziare l’importanza del
sostenere piani per la realizzazione di infrastrutture telematiche.
L’obiettivo è quello di trasformare il territorio in un “luogo” digitale
attraverso la costruzione di una rete telematica a larga banda, pubblica
moderna ed efficiente, in grado di garantire sia la distribuzione di servizi
innovativi ed interattivi da parte delle pubbliche amministrazioni sia lo
sviluppo di altri servizi di tele-comunicazione alle imprese e ai cittadini,
gratuiti o a costi competitivi.
Esiste un consolidato consenso sia a livello teorico sia empirico che il motore dello
sviluppo, che spesso si traduce in maggior benessere, è l’innovazione tecnologica.
L’innovazione tecnologia in un modo sempre più competitivo e globale è sempre meno
il frutto del genio isolato nel deserto e sempre più il risultato degli effetti esterni
generati da economie di agglomerazione, lungimiranti politiche economiche ed una
amministrazione pubblica moderna in grado di supportarle.
Negli anni passati le economie di agglomerazione consistevano nella creazione di poli o
distretti industriale e le politiche economiche nella creazione, di grandi opere pubbliche,
infrastrutture legate soprattutto ai trasporti, viabilità o alla produzione di massa, spesso
purtroppo progettate con superficialità e logiche particolariste, i mutamenti sociali ed
economici avvenuti nel corso degli ultimi decenni invocano un cambiamo di tendenza.
Oggi il “benessere” non corre più sui binari di una ferrovia o sotto le pareti di un traforo,
ma corre nell’aria attraverso la rete telematica. Le politiche a sostegno dell’innovazione
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Relazione preparata per il Convegno CSI (Teramo 28 novembre 2006).
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o delle condizioni che la stimolano determinano le sorti della crescita e, spesso, del
benessere di un paese.
Questa relazione vuole evidenziare all’interno del contesto sopra descritto l’importanza
della creazione di una infra-struttura telematica che si ponga come obiettivo quello di
trasformare il territorio in un “luogo” digitale. In altri termini, autorità di governo locale
e nazionale dovrebbero concentrarsi nella costruzione di una rete telematica a larga
banda, pubblica moderna ed efficiente, che permetta sia la distribuzione di servizi
innovativi ed interattivi da parte delle pubbliche amministrazioni sia lo sviluppo di altri
servizi di tele-comunicazione alle imprese e ai cittadini, gratuiti o a costi competitivi.
Piani di sviluppo di una rete telematica a larga banda non sono progetti futuristici, ma
piani già realizzati in altre aree o in procinto di esserlo; si parla quindi di progetti a cui
associare costi e benefici tangibili e non teorici. In Italia, l’esempio più rilevante è il
piano telematico della regione Emilia-Romagna; un progetto pilota per la “messa online”, tramite tecnologia wi-fi, del centro di Bologna che è partito nello scorso gennaio.
In altri termini, l’idea centrale della relazione è quella di evidenziare in modo puntuale
la necessità della creazione e gestione di una rete telematica pubblica, ideata a gestita a
livello locale.
Dal punto di vista tecnologico, la proposta è supportata dallo sviluppo della tecnologia
wi-fi. Il termine wi-fi sta per wireless fidelity (letteralmente fedeltà senza fili), e si
riferisce alla tecnologia di reti locali senza fili basata sulle specifiche 802.11, approvate
dall'IEEE nel 1997 (Istitute of Electrical and Electronicsm Engineers). Utilizzando
economici apparati costruiti secondo tali specifiche, è possibile realizzare una rete
locale senza dover collegare fisicamente i computer tramite il classico cavo di rete,
utilizzando invece una tecnologia di trasmissione basata su onde radio, la WLAN, che
sta per Wireless Local Area Network. Una WLAN è composta tipicamente da un Access
Point (la centralina) e da vari terminali dotati di schede wi-fi.1
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Attualmente esistono schede wi-fi in vari formati (ad esempio, PCI, PCMCIA, CompactFlash), tali da
permettere il collegamento alle WLAN di Personal Computer, Notebook, Palmari, ecc., senza contare che
molti prodotti di ultima generazione vengono muniti di scheda wi-fi integrata.
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Il notevole interesse suscitato dal wi-fi è giustificato dall'estrema funzionalità offerta da
una soluzione senza fili; essa permette, fra l'altro, di evitare costosi e deturpanti
cablaggi, e consente al medesimo tempo all'utente di muoversi all'interno della zona
coperta dall'Access Point, mantenendo il collegamento con la rete (si pensi all'uso
sempre più massiccio di personal computer portatili e palmari, nelle realtà lavorative).
Le sperimentazioni di questa tecnologia sono diffuse a livello italiano e mondiale. In
alcuni paesi questa è già una realtà diffusa (ad esempio San Francisco e Tapei).
In Italia un’esperienza da segnalare è quella di Bologna. Da gennaio 2006 parte del
centro storico del comune è in rete attraverso la tecnologia wi-fi (gestita dalle società
Hi-tel e Acanto con la collaborazione del Comune di Bologna). Si tratta di un progetto
pilota2 rivolto ad estendere la copertura a tutta la città. La messa in rete sarà testata per
sei mesi fornendo il servizio agli studenti che affollano le biblioteche universitarie e che
spesso, causa la ridotta presenza di postazioni informatiche, hanno difficoltà a
connettersi alla rete. Sempre nell’ambito dello stesso progetto è stata predisposta la
realizzazione del sistema Blue tooth, un sistema di informazioni vocali sviluppato su
due binari: uno per non vedenti, che informa sugli ostacoli architettonici; l’altro per
turisti, dedicato alle bellezze della città. Questo sistema sarà realizzato grazie alla
comunicazione di dati tra radiofari piazzati nel centro storico e i telefonini degli utenti.
L’iniziativa bolognese va vista nel quadro del piano telematico regionale dell’Emilia
Romagna. La regione sta realizzando un´infrastruttura telematica, denominata Lepida,
in grado di raggiungere ogni Pubblica amministrazione, affinché non si creino aree di
minor sviluppo o fasce di emarginazione e tutti possano usufruire delle nuove
opportunità.3
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La connessione wireless è possibile nel perimetro che corre da piazza Maggiore all´Archiginnasio, per
proseguire verso le due Torri e la zona universitaria di via Zamboni.
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La nuova rete, in corso di realizzazione collegherà tra loro la Regione, i 341 Comuni, le 9 Province, le
18 Comunità montane, Università, Aziende sanitarie, ospedali e scuole. Saranno connessi ad alta velocità
43mila dipendenti delle Pubbliche amministrazioni, favorendo la realizzazione di servizi interattivi on
line per cittadini e imprese, oltre alla razionalizzazione ed allo snellimento delle pratiche. Per la
realizzazione della rete vengono utilizzate tre diverse tecnologie: 1) la fibra ottica sarà posata in 243 aree
comunali; 2) l´Hdsl sarà portato in 51 aree comunali; 3) il satellite servirà 47 aree comunali
prevalentemente. montane. Le fibre ottiche che costituiscono la rete Lepida sono di proprietà della
Regione Emilia-Romagna e delle altre Pubbliche amministrazioni: in particolare, la Regione è
proprietaria delle fibre ottiche che costituiscono le dorsali geografiche della rete e delle tratte che da
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Insieme agli interventi sulle infrastrutture, sono in avanzata fase operativa i progetti
destinati a potenziare i servizi on line della pubblica amministrazione: dal catasto
digitale al sistema integrato per la rilevazione di fenomeni di degrado urbano dal
progetto d´intermediazione digitale a supporto del territorio alla rete informatica tra
ospedali, medici e cittadini; in corso di realizzazione anche il sistema informativo sul
lavoro e il sistema di servizi on line per l´agricoltura.
A Milano sono presenti progetti simili e in molte città del modo questi progetti sono in
realizzazione, ad esempio a New York, Parigi4, Tapei o a San Francisco, la capitale del
wireless, dove è ad uno stadio avanzato il San Francisco Gate, progetto pilota per
rendere accessibile internet in tutto il territorio degli Stati Uniti via hi-fi.
In Italia, tra le altre esperienze, una delle sperimentazioni più complesse è effettuata
dalla società Megabeam Italia Spa, che attualmente offre il servizio di connessione ad
Internet tramite wi-fi nelle aree passeggeri degli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano
Linate e Verona, oltre che in alcuni alberghi a Roma e Milano. Va anche segnalato
l'interessante esperimento effettuato dal Comune di Vicopisano, che ha realizzato una
rete municipale adottando un'infrastruttura basata interamente su tecnologia wireless. Il
comune ha avviato la sperimentazione per l'accesso ad Internet senza fili connettendo in
un'unica rete il palazzo comunale, la biblioteca e la sede della polizia municipale.
Obiettivo (strategico) del governo a livello nazionale e locale dovrebbe essere quello di
fornire gratuitamente a tutti i cittadini, pubbliche amministrazioni ed aziende la
possibilità di accedere ad una rete integrata comune tramite una tecnologia
d’avanguardia, nel maggior numero dei casi possibili quella wi-fi. Tale rete si compone
di due distinte fattispecie, una fisica ed una virtuale: il braccio e la mente del progetto.
queste dorsali collegano i Comuni; gli altri Enti invece, saranno proprietari delle reti urbane necessarie al
collegamento degli uffici distribuiti nelle città. La rete viene realizzata in collaborazione tra Regione
Emilia-Romagna e Aziende multiservizi, incaricate della realizzazione delle tratte fisiche e della gestione
dei servizi attivi di connettività.
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Il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe, ha recentemente dichiarato l’intenzione di installare 400 hot spot
wi-fi gratuiti, che saranno allestiti entro la fine del 2007 e garantiranno la copertura dell’intera città. Le
autorità cittadine sperano di coprire tutte le aree e a questo scopo permetteranno ai provider di installare
antenna in proprietà pubbliche (parchi, biblioteche, piazze). Il piano del sindaco prevede anche sgravi
fiscali per le aziende che allestiranno reti di fibre ottiche; l’intento è di far sì che entro il 2010 l’80% degli
edifici cittadini risulti cablata con fibra ottica.
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Per quanto riguarda la rete fisica si intende la possibilità di accesso ai servizi informatici
gratuita. Si tratta quindi di costruire attraverso un piano telematico, che preveda la
creazione di apposite strutture di vario tipo, dalle centraline per la diffusione del segnale
a postazioni per fruire del servizio anche se non si possiede un computer oppure alla
rete di segnalazione tramite la tecnologia blue tooth per i non vedenti e percorsi turistici.
Dal punto di vista delle infrastrutture fisiche, un progetto dettagliato deve iniziare
valutando lo stato attuale della situazione della regione e le risorse disponibili. Partendo
dal censimento dello stato corrente, il progetto deve valutare le diverse possibilità
alternative di realizzazione, attraverso il confronto della realtà in cui viene proposto con
esperienze simili già realizzate (all’estero) oppure in itinere (ad esempio nella citata
Regione Emilia Romagna).
Per quanto riguarda invece la rete virtuale si intende la creazione e il potenziamento dei
servizi on-line. Si tratta di costituire uno sportello di consulenza, monitoraggio e
sviluppo dei progetti di informatizzazione a servizio della regione. La stessa azienda
dovrebbe occuparsi della gestione e manutenzione della rete fisica. L’idea è di creare
servizi di supporto ai cittadini e alle imprese, servizi che vadano dalla creazione dei
percorsi digitali e portali per la gestione e promozione del turismo, alla possibilità di
effettuare tutti i pagamenti verso le pubbliche amministrazioni in via digitale attraverso
il coinvolgimento nel progetto del sistema bancario. Il coinvolgimento dei cittadini e dei
soggetti produttivi nell’iniziativa è decisivo per il suo piano successo in quanto questo
permetterebbe la realizzazione di un circolo virtuoso perfettamente in linea con le
prerogative di sviluppo europeo delineate dalla strategia di Lisbona in termini di
sviluppo e diffusione dell’innovazione tecnologia. L’aspetto virtuale non va quindi
sottovalutato per non creare rischio di dotarsi di un potente gigante dalla forza erculea,
ma totalmente cieco.
I costi e benefici del progetto vanno valutati attentamente; per far questo occorre un
sostanziale lavoro di progettazione e valutazione inter-disciplinare, perché diversi sono
gli aspetti che un progetto di questa portata viene a coinvolgere, da quelli meramente
tecnici di realizzazione delle infrastrutture fisiche, a quelli economici di valutazione
degli effetti diretti ed indiretti attraverso la creazione di economie esterne, a quelli
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giuridici come privacy, possibili conflitti concorrenziali con altre tecnologie (in
particolare, ma non solo, quella Umts, Universal Mobile Telecommunication System) e
sicurezza.
Considerando quanto detto, i principali benefici della proposta possono essere
sintetizzati in tre punti molto generici.
1.
Miglioramento dell’efficienza della pubblica amministrazione.
2.
Partecipazione democratica dei cittadini.
3.
La creazione di un volano tecnologico per tutta l’area.
Non vi è in questa sede lo spazio per discutere i suddetti punti nel dettaglio, per altro
oggetto di un dibatto sempre più serrato soprattutto a livello d’Unione Europea dalla
strategia di Lisbona all’e-democracy, evidenziamo brevemente solo tre aspetti
particolarmente rilevanti per il caso dell’Abruzzo.
Si noti, innanzitutto, che lo sviluppo di Radio Lan in piccole località dove le
infrastrutture fisse (Fibra Ottica, Adsl) probabilmente non arriveranno mai potrà fornire
un impulso decisivo alla diffusione della banda larga, aiutando a ridurre il cosiddetto
digital divide.
In secondo luogo, evidenziamo che un’attenta valutazione va rivolta agli aspetti
agglomerativi del progetto ossia all’impatto delle esternalità positive che questo può
creare sulla filiera produttiva e sul terziario (settore turistico in particolare).
L’innovazione tecnologia, in senso lato, è il motore della crescita, ma l’innovazione non
nasce nel nulla; la creazione di una struttura integrata può permettere la tecnologia di
innovazione e superare la logica della innovazione-imitazione che vede un’area
giungere sempre seconda nella corsa per il benessere.
In terzo luogo, occorre chiarire la differenza tra e-government e informatizzazione dello
stato, fonte di potenziali equivoci. L’e-government non è l’informatizzazione dello Stato,
ma è piuttosto un processo che migliora l’efficienza, contribuisce alle riforme, aiuta a
rafforzare la fiducia tra governi e cittadini e mette alla prova i modi di pensare
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tradizionali5, in questa ottica il processo di creazione della rete telematica a banda larga
non deve essere unicamente un problema di cablaggio, ma più un problema di ideazione
di ideazione e gestione di servizi, dalla pubblica amministrazione al cittadino/impresa e
dalla pubblica amministrazione alla pubblica amministrazione, che tramite questa rete si
rendono disponibili.
In conclusione ci appare importante sottolineare che una rete telematica per aree, come
l’Abruzzo, è un progetto ambizioso, ma non è un lusso per la regione, al contrario è un
passo necessario per non rimanere indietro rispetto ad altre realtà sia nazionali sia
estere.
La lungimiranza è cruciale. Come evidenziato da uno dei più brillanti economisti del
secolo scorso, Joseph Schumpeter, nel descrivere il cosiddetto processo di distruzione
creativa, che è alla base dello sviluppo economico, solo anticipando i tempi si possono
guadagnare le rendite monopolistiche generate dal vantaggio della prima mossa e creare
importanti circoli virtuosi.
5
Secondo la definizione dell’OECD (e-Government Project).
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