Il trionfo di Trump rende ancora più imprevedibile uno scenario

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Il trionfo di Trump rende ancora più imprevedibile uno scenario
Il trionfo di Trump rende
ancora più imprevedibile
uno scenario globale già
incerto
Novembre 2016
Il nuovo presidente USA è un outsider della politica intenzionato a far sentire la sua
presenza per ribaltare lo status quo. I mercati forse apprezzano alcune idee di Trump,
ma richiedono soprattutto certezze, che probabilmente saranno “merce rara”.
Punti chiave

Finché non si farà chiarezza sulle politiche di Trump, le sue dichiarazioni su commercio,
immigrazione e cooperazione internazionale avranno impatti sulla crescita dell’economia
americana e globale

I mercati USA dovrebbero entrare in una fase di avversione al rischio caratterizzata da un
aumento della volatilità e della domanda di oro e Treasury; i titoli delle aziende ospedaliere
potrebbero subire una decisa flessione

Il protezionismo potrebbe diventare uno tra i principali temi di investimento, in particolare in
Asia; sui mercati obbligazionari asiatici il nostro scenario prevede un periodo di “flight to
quality”

Le borse azionarie europee, potrebbero diventare - ironicamente - un baluardo della stabilità
rispetto a quelle americane. In ambito fixed income, nel breve termine riteniamo probabili:
una fase di avversione al rischio, rendimenti più bassi e un appiattimento della curva
Negli ultimi 20 mesi gli Stati Uniti hanno vissuto una
delle campagne presidenziali più caustiche e
controverse della storia, che ha calamitato l’attenzione
dei governi e dell’opinione pubblica di tutto il mondo.
Dopo un lungo e doloroso confronto, i risultati sono
finalmente noti e Donald Trump è il presidente eletto
degli Stati Uniti. Una notizia scioccante per milioni di
Americani e non solo, che senza dubbio ridimensionerà
la posizione degli USA agli occhi del mondo. Il quadro è
chiaro: a giudicare dalle sue dichiarazioni e dal suo
comportamento, Trump cercherà di scuotere l’ordine
mondiale. E non avrà neppure bisogno dell’appoggio
del suo partito al Congresso, che potrebbe comunque
non avere. Come capo dell’esecutivo, può già fare
molto per sovvertire le attuali relazioni internazionali. I
rischi geopolitici sono quindi significativamente
aumentati e quasi certamente nell’immediato i mercati
reagiranno di conseguenza. Ancor più importante è
contestualizzare la vittoria di Trump, giunta in un anno
pieno di sorprese – v. Brexit – che ha sfidato le opinioni
comuni sulla globalizzazione e l’intera ortodossia
postbellica. Dal canto loro, gli investitori possono
evitare di crearsi ulteriori problemi astenendosi dal
prendere decisioni a lungo termine almeno per qualche
giorno, finché i mercati non avranno assimilato la
notizia; di recente abbiamo osservato significative
oscillazioni nell’andamento dei mercati riassorbite
nell’arco di 24 - 48 ore. Detto ciò, i rischi di
investimento vanno gestiti e le opportunità devono
essere colte. Ecco dunque la nostra visione dei possibili
effetti del risultato elettorale su economie, mercati e
investimenti nelle prossime settimane.
Impatto sull’economia americana
La storica vittoria di Trump e il suo rifiuto dello status
quo politico hanno ampie implicazioni per l’economia
USA. La sua visione del mondo è diversa da quella di
molti dei suoi omologhi e, anche se forse non godrà del
pieno sostegno del Congresso repubblicano, non
incontrerà grossi ostacoli nell’attuazione di alcuni
aspetti del suo programma. Gli investitori devono
considerare tre punti principali nel valutare gli effetti
economici della vittoria di Trump:
1. L’opposizione di Trump all’establishment politico e
la mancanza di informazioni dettagliate sul suo
programma aumentano notevolmente i rischi,
almeno finché i mercati non avranno un’idea più
chiara di dove e come intenda condurre il Paese. Le
sue dichiarazioni estreme su commercio,
immigrazione e cooperazione internazionale
rappresentano una minaccia non solo per la
crescita USA ma anche per quella globale.
2. La presidenza Trump potrebbe stimolare
l’economia americana, date le proposte di riforma
della tassazione delle aziende e di investimenti
nelle infrastrutture.
3. Tuttavia, le proposte di Trump in materia di
bilancio potrebbero far lievitare il debito nazionale,
creando problemi economici sul lungo termine,
con un possibile aumento dell’inflazione e dei tassi
d’interesse.
Implicazioni per gli investimenti negli USA
Date le incognite e l’imprevedibilità che circondano
l’elezione di Trump, prevediamo una fase di “risk-off”
con elevata volatilità e un aumento della domanda di
beni rifugio come oro e Treasury.
Considerando le ripetute dichiarazioni di Trump sulla
fine dell’“Obamacare”, i titoli delle aziende ospedaliere
potrebbero registrare correzioni significative.
Dopo lo shock iniziale, Wall Street probabilmente si
concentrerà sulle riforme fiscali proposte da Trump e
sul ruolo di contenimento che eserciteranno i
Repubblicani al Congresso sulle posizioni più estreme
del Presidente.
Inoltre, i mercati potrebbero iniziare a scontare un
rischio di de-globalizzazione, con conseguenze
negative per le azioni, e un rischio inflazionistico, con
impatti negativi per le obbligazioni. Tuttavia, molto
dipenderà da quanto Trump riuscirà a convincere un
Congresso che, seppur nelle mani dei Repubblicani,
potrebbe non essere completamente dalla sua parte .
Implicazioni per gli investimenti nell’area Asia
Pacifico
Con l’elezione di Trump, il protezionismo potrebbe
diventare uno tra i principali temi di investimento;
prevediamo una graduale ma marcata flessione degli
scambi commerciali e un aumento dei dazi doganali,
che influenzeranno le economie dei Paesi asiatici
particolarmente dipendenti dalle esportazioni.
Trump non potrà contare sul sostegno politico di
diversi Paesi dell’area, anche se dovrebbe avere molti
punti in comune con il Presidente delle Filippine
Duterte.
Trump potrebbe chiedere agli alleati degli USA di
contribuire ai costi per garantire la sicurezza degli
americani. In caso contrario, gli Stati Uniti potrebbero
decidere di ridurre la propria presenza nel contesto
internazionale dando così modo alla Cina di mostrare
la propria forza.
E’ prevedibile ipotizzare un massiccio incremento
nella spesa per la difesa in tutta l’Asia, soprattutto in
Giappone e Corea.
Prevediamo una fase caratterizzata dal “flight to
quality” sul mercato obbligazionario asiatico, che
potrà perdere terreno in linea con il mercato dei
Treasury USA.
Probabilmente gli spread dell’area si amplieranno;
parallelamente si registrerà una correzione dei
mercati azionari dovuta alle preoccupazioni per le
implicazioni sulla crescita economica delle politiche
protezionistiche del nuovo Presidente.
Implicazioni per gli investimenti in Europa
L’impatto diretto della vittoria di Trump sul mercato
europeo dovrebbe essere limitato e l’Europa potrebbe
– ironicamente – diventare un baluardo della stabilità
rispetto agli Stati Uniti.
L’elezione di Trump dovrebbe penalizzare le società
europee che generano utili prevalentemente in USD,
poiché la valuta americana potrebbe indebolirsi a
causa dell’incertezza nel breve termine.
Nel breve, il mercato obbligazionario entrerà in una
fase di “risk-off”, con conseguente flessione dei
rendimenti e appiattimento della curva.
Nel lungo si potrebbe osservare un incremento dei
rendimenti delle obbligazioni a lunga scadenza, in
previsione di un significativo taglio delle imposte e di
ingenti investimenti nelle infrastrutture negli USA.
Lo scenario futuro
Queste elezioni, allo stesso tempo avvincenti e
inquietanti, hanno sollevato una serie di
domande scomode sul futuro che sono ancora
senza risposta. L’attenzione è stata catturata più
dal temperamento dei due candidati e dalle
accuse reciproche che non dai loro programmi e
obiettivi politici, e gran parte dell’America è
profondamente divisa. Da qui i dubbi sulla
capacità degli Stati Uniti d’ora in avanti di
svolgere un ruolo di guida a livello internazionale,
anche se la forza della Costituzione USA dovrebbe
prevalere e garantire l’ordine. Dopo lo shock
della Brexit e la sfiducia generalizzata nella classe
politica e nei governi, ulteriormente messe alla
prova dalle quattro importanti elezioni europee
dell’anno prossimo, riteniamo che potrà
emergere un nuovo tema. I trend politici stanno
subendo cambiamenti significativi, provocando
maggiori rischi in termini di de-globalizzazione,
ri-regolamentazione e ingerenza dei governi su
mercati e società. Le crescenti preoccupazioni sul
fronte geopolitico e le tensioni negli scambi
commerciali sono destinate ad intaccare la fiducia
degli investitori e i piani di spesa delle imprese,
con la conseguente ulteriore decelerazione della
crescita globale rispetto a livelli già contenuti.
Riteniamo quindi che proseguirà lo scenario di
financial repression e di tassi bassi per un periodo
di tempo prolungato, in cui gli investitori
continueranno a ricercare rendimenti “riskadjusted” accettabili in un contesto politico e
macroeconomico più critico. La gestione attiva
assumerà quindi un ruolo sempre più rilevante ai
fini di un’asset allocation flessibile, processi di
investimento solidi e decisioni di investimento
basate su una ricerca globale approfondita.
L’investimento implica dei rischi. Il valore di un investimento e il reddito che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso,
l’investitore potrebbe non ricevere l’importo originariamente investito.
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