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Fondata da
Antonio Gramsci
nel 1924
Questo giornale
ha rinunciato
al finanziamento
pubblico
€1,40
Anno 93 n. 58
Domenica, 28 Febbraio 2016
A cinquanta giorni dal referendum
il sondaggio Swg per l’Unità conferma :
gli italiani non vogliono le trivelle P. 12- 13
unita.tv
La caduta del muro di Teheran
L’Iran svolta al primo voto dopo l’embargo. Trionfano i riformisti di Rohani. Reazionari all’angolo
Gli elettori hanno premiato le aperture con l’accordo sul nucleare e la fine delle sanzioni P. 3
L’occasione
dell’Iran
La domenica
di Walter Veltroni
Siavush Randjbar-Daemi
L
Trump, pericolo
per tutti noi
M
entre il nostro
paese sembra
impegnato
- colonne di
pagine dei
giornali,
televisioni, siti invasi e mobilitazione
dell’Accademia della Crusca - dal
decisivo tema della possibilità che
venga introdotto o no il termine
“petaloso” , inventato da un creativo
bambino, nei nostri vocabolari ,
il mondo rischia di precipitare in
una avventura senza ritorno.
«Donald Trump sta scalando
le vette dei sondaggi sul prossimo
candidato repubblicano alle
elezioni presidenziali del 2016.
Sta sbaragliando i suoi avversari
usando un armamentario retorico
che ci è ormai noto : l’essere un
imprenditore che si è fatto da solo,
il proporre soluzioni disumane
per il fenomeno della migrazione,
l’insultare le donne. Il tutto
condito da un linguaggio estremo,
dalla totale indifferenza per ogni
coerenza e praticabilità reale delle
proposte». Con queste parole, in un
editoriale di fine agosto dell’anno
scorso, quando tutti ironizzavano
su Trump, cercavo di richiamare
l’attenzione su quello che stava
accadendo nella più importante
democrazia del globo. Vorrei tornarci
oggi, visto che quella profezia si
sta tragicamente avverando.
Trump sta dominando le primarie
, in beffa agli osservatori radical
chic che alzavano il sopracciglio
immaginando che ,come è sempre
avvenuto nella storia americana,
gli estremismi fossero costruzioni
alla periferia dell’impero. Trump
dice nefandezze che , secondo lo
schema del politicamente corretto,
avrebbero dovuto condurlo
al totale isolamento politico e
morale . Invece Trump cresce.
Se Papa Francesco richiama
alla disumanità della proposta del
candidato repubblicano riguardante
i muri contro gli immigrati, Trump
vola nei consensi. Se il magnate dice,
sempre a proposito dei migranti,
«non possiamo farli entrare. Sono
un cavallo di Troia. Abbiamo già
troppi problemi. Angela Merkel
ne ha accolti un milione? Che si
vergogni», i suoi voti aumentano.
Segue a pag 2
Un voto storico. Donne iraniane a Teheran mostrano i documenti prima di entrare nella cabina elettorale: anche loro hanno contribuito alla
vittoria dei riformisti che sostengono Rohani. Foto: Ansa-Ap
Staino
Unioni civili, Renzi:
«Siamo straorgogliosi»
Alla scuola di formazione
del Pd: «Fare 0-0 sui diritti
sarebbe stato una vergogna»
«Io sono straorgoglioso». Il premier Matteo Renzi lo dice parlando di unioni civili davanti alla platea della scuola di formazione del
Pd. «Fare uno zero a zero sui diritti
sarebbe stato una vergogna - prosegue - Come quando nelle squadre si fa catenaccio ci voleva un
colpo per vincere la partita». E il
ministro Boschi aggiunge: «La
mano mi tremava quando ho firmato il maxiemendamento: non è
stata una firma qualunque come
altre fatte in precedenza». Ma è
ancora tensione con la minoranza che chiede il congresso anticipato dopo il voto dei verdiniani alla fiducia sul maxiemendamento. P. 6
Sarà imperfetta
ma almeno c’è
Gianfranco Spadaccia
B
ella o brutta che sia, la
legge sulle Unioni civili
corona positivamente
una lotta politica durata
oltre quaranta anni per la
libertà e la pari dignità civile
e politica degli omosessuali.
Non è una legge perfetta.
Ma per la prima volta sancisce
alcuni diritti riconosciuti
in tutta Europa e solo in
Italia e forse in Polonia
ancora negati. P. 14
a Repubblica islamica ha
tenuto venerdì il primo
turno delle elezioni per il
rinnovo del Parlamento e
dell’Assemblea degli Esperti, l’oscuro
organismo che è tenuto a vegliare
sull’operato dalla più alta carica
dello Stato, la Guida Suprema, e di
sceglierne quella nuova. Sull’orizzonte
dei dati, tuttora frammentari, si
staglia una buona affermazione dei
sostenitori del presidente Hassan
Rohani, e almeno il 60% dei 54.8
milioni di aventi diritto si sono
recati alle urne. I risultati non sono
disponibili immediatamente.
L’Iran ha un sistema elettorale
particolarmente tortuoso per le
proprie elezioni camerali, assai
diverso dalla semplicità delle sue
presidenziali alla francese (la
prossima è in programma a metà
2017). Gli elettori si trovano di fronte
ad una scheda contenente la spazio
per apporre i nomi del numero
massimo di candidati della propria
circoscrizione. Nella capitale Teheran,
dove si gioca la sfida più rilevante dal
punto di vista politico, erano in palio
30 seggi dei 290 del Parlamento e 16
del totale di 88 membri dell’Assemblea
degli Esperti, unico organismo
statale iraniano interamente ristretto
al clero sciita. Per il Parlamento,
viene eletto chi ottiene almeno il
25% dei consensi, pena il passaggio
al secondo turno in programma tra
un paio di mesi. Segue a pag 3
Pittella:
la Grecia
non diventi
una gabbia
«Profughi, Atene fa il
massimo. Tutti devono
rispettare le regole». P. 4
Brexit, allarme
G20: shock
per economia
globale
Concluso il vertice di
Shanghai. Preoccupazione
per la ripresa che stenta. P. 5
Sport, Serie A: continuano le rimonte di Roma e Milan. Stasera Juventus-Inter. Intanto Ronaldo spacca il Real P. 22-23