Il problema di Trump non è "pussy" ma Putin

Transcript

Il problema di Trump non è "pussy" ma Putin
Fabrizio Cicchitto
Parlamentare Ncd e presidente Commissione Esteri Camera dei deputati
Il problema di Trump non è "pussy"
ma Putin
Co
Il linguaggio e le scelte politiche e personali di Donald Trump sono rozze e brutali quale che sia
l'argomento che affronti: l'isolazionismo politico ed economico degli Usa, il muro da erigere
nei confronti dei messicani giudicati nel loro complesso dei delinquenti e degli stupratori,
l'atteggiamento negativo e aggressivo nei confronti dei musulmani che vivono negli Usa,
l'attacco frontale alla sua avversaria Hillary alla quale promette l'arresto se arriverà al potere,
una profonda contrapposizione a chiunque è di colore e per di più, sul piano economico,
l'ipotesi di un aumento smisurato del debito pubblico.
In questo quadro, quindi, quello che egli ha detto undici anni fa, nel 2005, in un'occasione del
tutto privata, sulle belle donne esibendo una prorompente e anche ridicola sessualità è la cosa
meno grave di tutto quello che egli ha finora sbraitato, ragion per cui francamente molte
reazioni ci sono sembrate ipocrite e forzate. In effetti, come hanno dimostrato le reazioni non
del vertice repubblicano, ma del "popolo di destra", egli rimane in campo perché dà voce a una
posizione oltranzista che esiste nell'America profonda.
Il punto davvero inquietante, e anche inesplicabile, se non collegandolo ad interessi assai
opachi, è il suo rapporto con Putin e con i russi. Infatti sarebbe del tutto coerente con il suo
atteggiamento duro e "machista" su ogni tema anche una posizione "dura" nei confronti del
neo-imperialismo russo che è chiaramente all'attacco in molte aree del mondo. Sarebbe logico
che a sua volta Trump attaccasse Obama perché le sue posizioni troppo morbide in Siria hanno
messo gli Usa in un vicolo cieco.
Invece Donald Trump è arrivato a invocare l'aiuto della Russia per acquisire le e-mail della sua
avversaria e sulla Siria ha assunto una posizione del tutto allineata con quella di Putin
rifiutandosi di condannare i bombardamenti russi e siriani su Aleppo. Questa posizione
"morbida" su un tema così delicato negli Usa quali sono i rapporti con la Russia è
contraddittoria con l'approccio aggressivo di Trump su tutti gli altri problemi. Da cosa deriva
questo atteggiamento non è affatto chiaro. Vale però, anche, il rovescio della medaglia. Mai la
Russia è intervenuta in modo così avvolgente e invasivo (vedi anche l'azione degli hacker), in
una campagna elettorale americana.