SUOCERA E NUORA

Transcript

SUOCERA E NUORA
DI MANUEL GANDIN
[INCHIESTA]
Un terzo dei matrimoni fallisce per le troppe
intromissioni dei genitori nella vita delle
giovani coppie. Le donne al centro dei conflitti
SUOCERA
E NUORA
TI VOGLIO BENE MA A GIUSTA DISTANZA
C
redevamo che certe vicende appartenessero solo al mondo delle barzellette e invece dobbiamo, purtroppo, ricrederci. Il matrimonio, meta d’arrivo per i giovani e al contempo punto di partenza della nuova coppia che andrà a costituire una famiglia, spesso viene rovinato per
colpa... sì, proprio delle suocere. La conflittualità fra nuore e suocere è molto alta e finisce addirittura per essere decisiva nelle separazioni fra coniugi.
«Diciamo che possiamo stabilire in un terzo i matrimoni falliti a causa dei cattivi rapporti tra suocera e nuora o, più in generale, per
l’intromissione dei genitori nella vita dei figli».
L’avvocato Mirella Cicciò presenta una situazione allarmante. «Sono civilista, esperta in diritto di famiglia e debbo dire che nella nostra
professione troppo spesso è mancato l’approccio psicologico su questi temi. Mi sono specializzata in mediazione familiare, uno strumento
che vuole dare più peso alle problematiche di
DECALOGO PER UNA BUONA CONVIVENZA
EVITATE I PARAGONI.
La famiglia che ospitate
è diversa dalla vostra.
Deve esserlo e non serve
a niente metterla
a confronto con il modello
di famiglia in cui voi siete
vissuti. Una volta che avete
1
12
SETTEMBRE 2007
CLUB3
stabilito che la vostra
famiglia è migliore
della loro, che cosa
ve ne viene in tasca?
NON FATE
PREFERENZE e
non date ragione a vostro
figlio o a vostra figlia
2
contro il genero e la nuora.
Non ve lo perdoneranno.
NON FATE ALLEANZE
SOTTOBANCO.
Le alleanze creano conflitti
che scatenano la guerra.
NON INTERVENITE
NEI LORO DISCORSI.
3
4
Sono capaci di non capirsi
da soli, senza il vostro
contributo.
NON DATE
CONSIGLI. Non ne
sentono il bisogno.
NON PARLATE
DI SOLDI e tanto meno
5
6
di risparmi. È argomento
esplosivo. Amministrazioni
separate.
NON PAGATE PER
LORO. Creereste forme
di dipendenza che rischiano
di tornarvi sulla testa.
Dividete le spese in
maniera chiara.
LA VOSTRA MANO
DESTRA non sappia
7
8
chi si separa, per ottenere un maggiore spazio
per i figli. Non va dimenticato, infatti, che separarsi male fa male soprattutto ai figli, che
non debbono essere usati come un’arma».
Cerchiamo di capire: ci si separa per colpa della suocera? E il suocero, allora?
«Il ruolo della suocera resta comunque
predominante. E in questi casi comporta
che il marito di quella suocera sia una figura
spesso evanescente, una persona che non ha
peso. Dunque, la suocera impicciona diventa una figura, ahinoi, ricorrente».
Ma perché ci si intromette nel matrimonio dei figli in modo così catastrofico?
«Guardi che non c’è solo il complesso di
Edipo. A volte esiste un legame morboso anche tra madre e figlia, e quindi si ricrea un
rapporto a due, una “diade” che è pericolosa per la nuova coppia».
Ma è sempre stato così?
«La famiglia è cambiata tantissimo. Nel
dopoguerra, i rapporti erano più cementati.
씮
quello che fa la sinistra.
Se hanno problemi
economici e voi potete dare
un contributo, fatelo solo se
siete sicuri di non arrivare
prima o poi a
rinfacciarglielo. Non date
per scontato che vi
dimostrino riconoscenza.
Quasi sempre, nel giro di
qualche mese, il contributo
dei genitori diventa un diritto
acquisito. Preventivatelo. Se
non succede, vi godrete una
soddisfazione in più.
NON METTETE IN
VENDITA LA VOSTRA
ESPERIENZA. Resta solo
vostra e non è esportabile.
Tocca a loro imparare.
NON IMPEDITE
A VOSTRA NUORA
9
10
DI CONFRONTARSI
COI FORNELLI. Anzi,
stimolatela. Una buona
occasione per una dieta
che sicuramente
non vi farà male.
Tratto da: Manuale di
manutenzione dei rapporti
tra suoceri, generi e nuore,
di Giampaolo Redigolo,
Ancora Editrice, 2004
CLUB3
13
SETTEMBRE 2007
[INCHIESTA]
“
Oggi in famiglia gli
spazi di libertà sono
quasi totali purché
all’interno del nucleo
originario: così i
giovani non imparano
ad affrontare le nuove
responsabilità
”
씮
C’era maggiore capacità di fornire risposte
ai problemi. I dati Istat lo confermano. Oggi
ci si sposa tardi: l’età media è di 32 anni per
gli uomini e 30 per le donne. Una generazione fa, i trentenni erano già genitori».
Insomma, abbiamo figli mammoni?
«Sì, ed è un fenomeno storicamente tutto
italiano. Il 54% dei giovani fra i 18 e i 34 anni vive ancora in casa coi genitori. E non solo
per la difficoltà di trovare un lavoro o una casa. Anzi, questi motivi sono secondari. La vera ragione è che non esiste più lo “scontro generazionale”. Oggi possiamo parlare di famiglia “tutti in jeans”, tutti uguali, all’apparenza. È un nucleo iperprotettivo che concede
moltissimi spazi di libertà e autonomia purché sempre all’interno della struttura familiare d’origine. Così, l’ambizione di farsi una
nuova famiglia viene meno. I giovani, quindi, sono diventati più fragili e non si assumono, come accadeva una volta, responsabilità
e impegni con la propria esistenza».
Eppure, le opportunità di indipendenza
sono aumentate rispetto al passato...
«Sì, ma c’è una visione più individualistica
della vita. Insomma, potremmo dire che la famiglia... si è allontanata dalla famiglia. E il matrimonio è diventato come un vestito alla moda: finché dura lo tengo, poi lo butto. Credo
che una giusta analisi dello stato delle cose
l’abbia fornita lo psicoterapeuta Fulvio Scaparro quando afferma: “La gente convive
per paura di vivere insieme”. Inoltre, oggi abbiamo situazioni familiari nuove rispetto
al passato: pensi a
quella che viene
LE CIFRE
23
milioni è il numero
di famiglie in Italia
ma i matrimoni sono scesi
da 419.000 del 1972 a
250.000 del 2005.
Sono aumentate, invece, le
convivenze: le coppie di
fatto sono 600.000
14
SETTEMBRE 2007
CLUB3
ed è
aumentata
la convivenza
prima del
matrimonio. Negli
anni Settanta era del 2%
ma ha raggiunto, tra il
1998 e il 2003, il 25%.
씰 In controtendenza,
invece, le nascite,
addirittura dimezzate in
definita famiglia ma che in realtà è composta
da single. O a quel 36,5% di famiglie in cui vivono persone con più di 65 anni».
Anche questo fa sì che vi siano intromissioni nella vita della nuove coppie?
«Certo: l’intromissione è maggiore oggi e si
esprime in modo sottile, velenoso e con molti,
piccoli ma decisivi gesti. Se un figlio, per esempio, consente al genitore di inserirsi nel proprio matrimonio – magari con un aiuto economico non espressamente concordato, o con
un parere su una scelta che dovrebbe appartenere solo a moglie e marito – ebbene, quel figlio o quella figlia dà inizio a un percorso scivoloso che consentirà ai genitori di intromettersi per sempre. E, quindi, i genitori o i suoceri vorranno gestire, nei casi in cui il matrimonio crolla, anche la separazione. Non dimentichiamo che le suocere impiccione sono, prima ancora, delle madri castranti. Non è raro
per noi vedere coppie che si separano accompagnate da familiari, proprio perché il legame
è diventato indissolubile. Dice Eugenia Scabini, ordinaria di Psicologia sociale della famiglia e direttrice del Centro studi e ricerche sulla famiglia all’Università Cattolica di Milano:
“Il legame, quale esso sia, non è mai disinteressato. Perché attende sempre una risposta. Il legame diventa ingiusto quando la risposta non
arriva. Il legame dunque è un dono che va riattivato. Forse, non per caso, la parola perdono
ne contiene un’altra che è dono”».
Insomma, la situazione non è rosea anche se non dobbiamo darci per vinti...
«Possiamo dire che oggi la famiglia è di vetro, non perché sia trasparente ma perché è
diventata sempre più fragile».
왎
quarant’anni:
nel 1964
erano oltre
un milione,
nel 2005 sono
scese a 554.000.
씰 Il numero di persone
per famiglia è mediamente
di 2,6. Il 26,8% delle
famiglie è formato da due
persone, il 21,8% da tre,
il 19,4% da quattro.
씰 Le famiglie composte
da single sono il 25,9% e le
coppie senza figli il 21,1%
Queste due tipologie sono in
aumento mentre calano le
coppie con figli (40,3%) e
le famiglie estese (5,1%).
씰 Le famiglie più
numerose, con cinque o
anche più componenti, sono
Se un genitore
interferisce nella
vita dei figli
sposati, finirà per
voler interferire
anche nei casi
di separazione
al Sud: Campania (13,1%),
Sardegna (10,4%), Calabria
(10,2%), Puglia (9,5%).
Il 52,3% dei bambini fino
a due anni, con madre che
lavora, è affidato ai nonni.
La regione in cui i
matrimoni falliscono con
più facilità è la Liguria (8
separazioni e 5,8 divorzi ogni
mille coppie sposate).
Nel 1995 ogni mille
matrimoni si verificavano
158 separazioni e 80
divorzi. Nel 2005 si è
passati a 272 separazioni
e 151 divorzi. A chiedere
maggiormente la
separazione sono le donne
(71,7%) mentre a chiedere
maggiormente il divorzio
è l’uomo (56,3%).
CLUB3
15
SETTEMBRE 2007
[INCHIESTA]
Quella “linfa buona”
che aiuta genitori e figli
Gli anziani passano ai giovani tutta la
loro esperienza e il loro aiuto in cambio
del rispetto e della solidarietà
“
”
State insieme ma non
troppo vicini perché le
colonne del tempio
stanno separate e le
querce e il cipresso
non crescono mai l’una
all’ombra dell’altro
U
na delle specificità del sistema Italia è la centralità
della famiglia, che continua a essere un luogo di
cura insostituibile. In particolare la famiglia allargata è
il principale garante di un prezioso scambio solidaristico tra generazioni: da un lato gli anziani sono
risorsa per le nuove famiglie, offrendo cure e
accudimento per i nipoti, sostegno economico per l’acquisto della casa o per una tranquillità economica difficile per i giovani; dall’altro, i figli adulti aiutano i genitori nella vita
quotidiana fino a farsi carico della cura dei
propri anziani fragili. In una parola, nelle rela-
PER SAPERNE DI PIÙ
Ecco quattro libri per
approfondire l’argomento:
쎲 Cisf - Centro internazionale
studi famiglia - La famiglia
si racconta - San Paolo
쎲 Giampaolo Redigolo Professione suoceri - Ancora
쎲 Madeleine Natauson - Io ho
bisogno dei nonni! - Edizioni Magi
쎲 Mariateresa Zattoni - Il nonno
e il laureato - San Paolo
16
SETTEMBRE 2007
CLUB3
zioni familiari tra generazioni scorre con vivacità, in tutte le direzioni, la linfa di una solidarietà e di cure che si scambiano incessantemente. Tuttavia, possono scorrere anche sfruttamenti, inimicizie, conflitti e rancori a volte nascosti,
che possono però esplodere
con violenza e dolore, quando non si costruiscono le
“giuste distanze”; così, se
ferisce un atteggiamento
d’indifferenza ed estraneità
(«Che tua madre non entri
da quella porta!»), altrettanto
dolorosa è l’invadenza di quei
genitori che screditano il o la coniuge dei propri figli, con giudizi di incompetenza o sostituzioni di ruolo magari utili, ma gravemente dannose per la dignità delle nuove famiglie («Solo io so stirare le tue camicie come si deve!»). Occorre quindi scegliere di far circolare nelle relazioni familiari
la “linfa buona”, che genera aiuto, solidarietà, rispetto, amando la diversità e la novità di
quell’estraneo che sta costruendo una storia
d’amore col proprio figlio o la propria figlia, e
rispettando la storia particolare di quei genitori che hanno dato la vita al proprio partner.
Le parole della poesia visionaria di Gibran
descrivono la necessità di questa giusta distanza nell’amore, in una comunione che non deve mai essere né possesso, né confusione indistinta: vale per i coniugi, con l’esortazione «E
state insieme, ma non troppo vicini: perché le
colonne del tempio stanno separate, e la quercia e il cipresso non crescono mai l’una all’ombra dell’altro», ma vale anche per i genitori di
ogni età, che devono ricordare che «i vostri figli non sono vostri… Voi siete gli archi da cui i
figli come frecce vive sono scoccati avanti». 왎
Francesco Belletti
Sociologo, direttore Cisf
(Centro internazionale studi famiglia)