badavo
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SOCIETÀ A cura di Donna Onorina * Io badavo a mia suocera e... a me chi bada?!? are amiche, vi ricordate la pubblicità di un detersivo che lavava sempre più bianco e di un pulcino nero che continuava a ripetere ogni volta che perdeva un confronto: è uningiustizia però ? Bene, è quello che dovrei dire io ogni volta che vedo una suocera buttata nelle braccia di una signora badante. Sono arrabbiata e indignata per una serie di motivi, ma soprattutto per due: 1. Io, dal giorno stesso in cui mi sono sposata quel galantuomo di mio marito, ho dovuto prendere in carico la famiglia dei miei suoceri. Insieme con donna Bice, mia cognata che ricorderete, a turno abbiamo sfaccendato, fatto la spesa, controllato la dispensa e il vestiario, stabiliti con la cuoca i vari menù per tutta la settimana, fatti i patti con il lattaio, lortolano, il macellaio, il carbonaio, la sarta, la ricamatrice, alias con tutti coloro che dovevano servire la gran madre ma non potevano avere con lei contatti popo lani, mentre noi nuore eravamo allaltezza di averli, come diceva lei. Insomma non mi dilungo, perchè avrete capito che portavamo sulle spalle due case. E questo peso concreto, diciamo così, era il minore, perché si trattava poi di farle una gentilezza come si ostinava a chiedere tremila volte al giorno con voce flebile: fammi questa gentilezza (sì, una, alla volta, appunto!). E ovviamente nel corso della giornata - e ahimè anche della nottata quando non stava bene - un elenco infinito: un bicchiere dacqua fresca ; un fazzolettino, quello bianco ricamato ; riempi lo scaldino, ma non con molta brace, mi si rovinano le mani ; un cucchiaio di miele per la tosse ; spostami il poggia-piedi...; chiamami don Orazio per la confessione ; domani ho delle visite vieni presto e vi risparmio la lavanda dei piedi, per decenza, perché questa era un rito che noi nuore dovevamo fare una volta alla settimana come prova della nostra sottomissione e devo zione filiale! 2. Il secondo motivo legato alennesima di mia suocera è quello di essere stata costretta a fare lipocrita adescatrice. Complice il figlio, che non mi ha mai detto un grazie per sua madre, anzi più era soddisfatta sua madre di me e pugliasalute più lo era lui, ho dovuto imparare nel corso degli anni che, se vole vo ottenere qualcosa di speciale da mio marito, dovevo Pica, detta "gazza" prima corteg giare mia suocera! Ora direte che cosa centra lingiustizia in tutto questo? Centra, centra se il paragone lo faccio, dopo tanti anni di sacrifici, con oggi. Alle suocere non è dovuto nulla, i mariti non dicono niente a favore delle loro madri forse perché già fanno fatica a farsi accettare loro dalla compagna (specie se decaduti economicamente come lo era il mio!?) e la prima cosa che si fa è quella di affidare le suocere alle badanti. Chi sono le badanti? Donne che badano agli anziani in una famiglia che non può o non vuole badare a loro. Vi invito, care amiche, indipendentemente rispetto a tutto quello che si può dire sulla bontà e professionalità di queste persone, sulla solidarietà, sul lavoro che non cè, sulle frontiere aperte etc etc , vi invito a riflettere sul cambiamento enorme che cè stato: prima il verbo badare si usava solo con i bambini, vuoi perchè non sono autosuf ficienti vuoi perchè ne sanno e ne combinano una più del diavolo e dunque bisogna stargli dietro, affinché non si facciano e non facciano male. Oggi sì, ci sono le badanti per i piccoli, comunemente delle baby-sitter utilizzate ad ore o a tempo pieno che vanno a sostituire le mamme assenti da casa per il loro lavoro. Prima era possibile affidare i figli a qualche zia o amica o vicina di casa, al massimo pagando qualcuna per qualche ora e il gioco era fatto. Ora dunque cè la badante, ma la diffusione di questa figura con chi si è affermata di più? - quattro - aprile 2008 Proprio con noi anziani, di una certa età. I figli (che come diceva un vecchio proverbio una pica curò 10 piccole piche, dieci piccole piche non curarono una pica) che non hanno più tempo per figli e genitori perchè sono sempre sotto stress e con un telefonino in mano, ti piazzano subito accanto la badante (magari pagata anche con la tua pensione, e se ne vantano!) e sentono di aver fatto il loro dovere. E io, che dovere ho fatto quando per 45 anni mi sono presa in carico i suoceri? La colpa è di mia madre, sì di mia madre, che mi ripeteva sempre con la sua filosofia accomodante e rispettosa della sua generazione di inizio Novecento: Fallo col cuore a mammà, che quello che fai un giorno ti sarà fatto. Col cavolo! Io sono qui, quasi prigioniera in casa di due braccia robuste, di una testa bionda, di una cucina a base di cavoli e cuscus e di una bocca da cui esce sempre la solita frase non capisco signora E non posso lamentarmi, tutto sommato, perché meno male che ci sono loro a sopportare le nostre lune e a farci un po di coccole. Guai se non ci fossero! Ahivoglia ai tempi doggi ad aspettare la nuora che venga a toglierti un paiolo o ad aiutarti a fare la doccia! Del resto da che mondo è mondo le ingiustizie si toccano con mano più delle giustizie e i figli sono sempre piezze e core. Dunque: abbasso le badanti? No, no, viva le badanti! Foto tratta dal libro Ije marrecord Schena ed. 2002 a cura dell'Ass. Culturale Darf * La cognata pugliasalute - cinque - aprile 2008