Le manifestazioni orali dei disturbi del comportamento alimentare
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Le manifestazioni orali dei disturbi del comportamento alimentare
special _ stili di vita Le manifestazioni orali dei disturbi del comportamento alimentare Autori_Silvia Bottanelli & Andrea Butera, Italia _Introduzione I DCA (disturbi del comportamento alimentare) sono alterazioni del comportamento alimentare caratterizzati da non adeguata assunzione e/o assorbimento di cibo che comportano una signiicativa compromissione del benessere psicoisico da parte dell’individuo2. Nella seconda metà del Ventesimo secolo, l’incidenza dei DCA è notevolmente aumentata. Spesso risulta dificile differenziare quelli che sono clinicamente deiniti disturbi dell’alimentazione da quelli che invece sono solamente comportamenti alimentari insoliti. Questa dificoltà è data dalla grande varietà di culture e alimentazioni presenti nel mondo e dal fattore “dieta”, ormai estremamente comune in qualunque luogo e a qualunque età. Il cibo e l’alimentazione perdono il proprio valore di nutrimento e di piacere, assumendo nella mente dell’individuo connotazioni totalmente negative. Un disturbo del comportamento alimentare protratto nel tempo causa effetti estremamente dannosi sull’organismo, ponendo talvolta l’individuo in pericolo di vita. Tra le conseguenze di questi disordini sono state segnalate nella letteratura scientiica diverse implicazioni oro-dentali che coinvolgono la mucosa orale, gli elementi dentali, il parodonto, l’articolazione temporo-mandibolare e le ghiandole salivari. Spesso, questi segni e sintomi appaiono nelle prime fasi del disturbo, permettendo una diagnosi precoce della malattia. Questo progetto si propone di analizzare la letteratura scientiica degli ultimi dieci anni, in particolare gli studi clinici su umani e le revisioni della letteratura, selezionando gli articoli più pertinenti alla ricerca ed effettuando su di essi uno studio approfondito. Scopo del lavoro sarà quello di fornire un quadro più completo e dettagliato possibile sulle manifestazioni oro-dentali dei disturbi del comportamento alimentare. La conoscenza dettagliata della manifestazioni oro-dentali dei disturbi alimentari dovrebbe rappresentare una sezione rilevante del background culturale dell’igienista dentale, al ine di fornirgli le capacità per effettuare una diagnosi precoce della patologia. Fig. 1_Struttura anatomica del parodonto (© shutterstock.com). Fig. 1 cosmetic dentistry 4_2016 39 special _ stili di vita Fig. 2_Visione anatomica del cranio, della muscolatura facciale e dell’articolazione temporomandibolare (© shutterstock.com). Fig. 3_Popolazione di Candida Albicans (© shutterstock.com). Fig. 2 Fig. 3 _Le manifestazioni oro-dentali dei DCA: l’erosione dentale L’erosione dentale è per deinizione la dissoluzione chimica dei tessuti duri del dente. Esistono molti studi in letteratura che mostrano che l’erosione dentale rappresenta la più comune e drammatica manifestazione del passaggio del contenuto acido dello stomaco in seguito a vomito nei pazienti con disturbi del comportamento alimentare. Da una revisione della letteratura effettuata nel 2014 da Moazzez e Bartlett si evince che il vomito persistente rappresenta una causa primaria delle erosioni dentali che sono comunemente riscontrate in pazienti con disordini del comportamento alimentare. Inoltre, dalla revisione di Lussi et al. emerge che altri fattori oltre al vomito sono causa di erosione dentale. Coloro che soffrono di anoressia nervosa e non ricorrono quindi al vomito autoindotto come forma di dimagrimento, ma a una dieta restrittiva, hanno sicuramente meno possibilità di incorrere in problematiche, come l’erosione dentale, tipiche della bulimia. Ciò non toglie, però, che il rischio di presentare lesioni di questo tipo sia alto anche in questi soggetti nel corso della vita. Inoltre, anche coloro che hanno tenuto sotto controllo il proprio disturbo alimentare possono continuare ad essere a rischio di erosione dentale, poiché può persistere nel tempo un problema di relusso gastroesofageo nell’individuo3. Il manifestarsi dell’erosione può pervenire in seguito all’assunzione frequente, durante l’attività sportiva, di bibite energetiche acide. Anche l’assunzione di bibite a base di caffeina e/o carbonato, al ine di contrastare il senso di fame e fornire energia, può essere causa dell’insorgenza di lesioni di tipo erosivo. Diversi individui, inoltre, ricorrono regolarmente ad aceto e succo di limone al ine di eliminare o diminuire la fase gustatoria che regola i meccanismi della fame. L’assunzione di queste sostanze dal contenuto altamente acido 40 cosmetic dentistry 4_2016 può contribuire al manifestarsi delle erosioni1. In una revisione sistematica effettuata nel 2014 da Hermont e collaboratori, gli autori tentarono di trovare un’evidenza scientiica alla domanda: «Possono i disordini alimentari aumentare il rischio di erosioni dentali?». Dallo studio emerse che i pazienti con disordini alimentari che effettuavano il vomito autoindotto presentavano un rischio maggiore di erosione dentale rispetto a coloro che, pur soffrendo di disordini alimentari, non effettuano vomito autoindotto5. _Le manifestazioni oro-dentali dei DCA: la carie dentale Studi recenti hanno dimostrato come anche una patologia come la carie dentale sia estremamente comune in pazienti che soffrono di disturbi del comportamento alimentare. Lo Russo et al., nella Revisione critica della Letteratura pubblicata nel 2007, affermano come l’uso frequente da parte di pazienti affetti da DCA di bevande zuccherate, dolci e chewing gum al ine di placare il costante senso di fame, aumenti moltissimo il rischio di carie. Infatti, a causa della quantità di zuccheri e della frequenza con la quale vengono ingeriti la possibilità che presentino carie è elevatissima. Il rischio aumenta notevolmente in coloro i quali presentino anche un’alterazione del lusso salivare3. Uno studio del 2012 (Back-Brito et al.) volto a trovare un’associazione signiicativa tra i DCA e l’insorgenza di specie batteriche patogene nella microlora del cavo orale riscontrò, durante un’esaminazione intraorale, un 50,8% di soggetti che presentavano lesioni cariose6. _Le manifestazioni oro-dentali dei DCA: gli effetti sul parodonto Danni di notevole entità sono stati riscontrati nei pazienti con disturbi alimentari anche per quan- special _ stili di vita to riguarda il parodonto, causati soprattutto da una scarsa igiene orale. L’eziologia delle patologie che coinvolgono il parodonto è complessa e multifattoriale. Alcuni fattori che inluenzano la composizione della microlora batterica, i meccanismi di difesa dell’ospite contro gli attacchi batterici o i meccanismi di riparazione dei tessuti molli possono avere un’inPubblicazione Tipo di studio #1 Aranha, Eduardo, Cordás (2008) Review. luenza nella progressione della malattia parodontale. La causa primaria delle malattie che coinvolgono il parodonto è la placca batterica. Una povera igiene orale è riscontrata più comunemente in pazienti affetti da anoressia nervosa rispetto a quelli affetti da bulimia nervosa. Sembra infatti che un soggetto affetto da anoressia sia meno interessato alla propria Popolazione Tab. 1_Sintesi degli studi inclusi nella revisione. Risultati I disordini alimentari sono strettamente associati con la salute del cavo orale dei pazienti. Possono causare manifestazioni patologiche come carie, erosioni dentali, xerostomia, allargamento delle ghiandole salivari, gengiviti e parodontiti. #2 Studio caso-controllo. 79 donne ospedalizzate affette da DCA cronico. 48 donne Emodi-Perlman et al. (2007) sane (gruppo controllo). Le donne affette da DCA soffrono in misura maggiore di disturbi legati all’ATM e di logoramento e distruzione dei tessuti duri (erosione dentale, sensibilità). #3 Uhlen et al. (2014) Studio clinico. L’erosione dentale afligge comunemente individui con DCA che praticano vomito autoindotto. Le lesioni si trovano maggiormente sulle superici palatali/linguali dei denti. Erosione dentale riscontrata nel 69,7%. Il 30,3% non mostra lesioni. #4 Back-Brito et al. (2012) Studio caso-controllo. Gruppo ED: 59 pazienti. Gruppo controllo: 59 pazienti. Il gruppo dei DCA mostra altissimi livelli di Candida Spp. #5 Imai e Michizawa (2013) Studio clinico di n = 1. Donna di 26 anni con stomatite ulcerativa nella parte posteriore del palato duro. In pazienti che praticano il vomito autoindotto, la pressione indotta o il micro trauma nella mucosa posteriore del palato dovuta all’ingestione rapida di cibo o all’uso del dito o di uno strumento per indurre il vomito, è considerato un fattore locale predisponente per la sialometaplasia necrotizzante (NS). Inoltre, la soglia del dolore nei pazienti con DCA si alza, soprattutto in coloro che praticano alimentazione incontrollata e vomito autoindotto. Questa componente può essere un fattore predisponente allo sviluppo della NS. Per affermare con certezza che esiste un’associazione tra NS e DCA si è in attesa di ulteriori risultati scientiici. Sicuramente, la presenza di una profonda ulcera palatale che si forma in seguito a un doloroso goniore eritematoso in una giovane donna adulta con un sospetto DCA con binging purging, dovrebbe indurre ad accertamenti diagnostici sulla NS. #6 Lifante-Ovila et al. (2007) Studio osservazionale. 17 donne affette da DCA. Riscontata una signiicativa alterazione nei tessuti orali. Alterazioni nel lusso salivare Alterazioni di Ph. Ingrossamento ghiandole salivari. #7 Johannson et al. (2012) Studio caso-controllo. 54 pazienti con DCA. 54 soggetti: gruppo controllo. #8 Dyenesen et al. (2008) 72 pazienti ospedalizzati affetti da DCA, di cui 66 soggetti hanno praticato/praticano vomito autoindotto. 20 donne con BN. Gruppo controllo: 20 donne sane. Il 41% dei pazienti con DCA presenta problemi dentali. I pazienti che praticavano vomito autoindotto presentavano un’igiene orale peggiore rispetto agli altri. Coloro che praticavano vomito autoindotto da più tempo presentavano più comunemente erosioni dentali. Il gruppo affetto da BM ha un lusso salivare più basso rispetto al gruppo controllo. L’allargamento delle ghiandole salivari è presente nel 25% dei pazienti affetti da BN. Il 60% dei soggetti appartenenti al gruppo BN presenta xerostomia. Il livello di erosione dentale è signiicativamente alto nei pazienti con BN. La durata del DCA inluenza sicuramente lo sviluppo delle erosioni nel gruppo BN. #9 Westmoreland et al. (2016) Review. L’erosione della dentina e dello smalto sulle superici linguali dei denti è causata dalla ripetuta esposizione al contenuto acido dello stomaco. Nei pazienti che praticano vomito autoindotto sono state riscontrate anche mucositi orali e cheiliti. L’esposizione all’acido causa inoltre danni alla laringe e iniammazione alle corde vocali con conseguente voce rauca. Il vomito autoindotto può inoltre essere la causa di un allargamento delle ghiandole parotidi (o sialadenosi), i cui segni si manifestano circa 3-4 giorni dopo la cessazione dell’eccessivo ricorso alla pratica del vomito. #10 Johannson et al. (2010) Gruppo casocontrollo. 54 soggetti (metà femmine, metà maschi) tra i 10 e i 50 anni affetti da DCA. I pazienti con DCA hanno generalmente un alto rischio (o tendenza alla comorbidità) di soffrire di DTM. Abitudini come il vomito autoindotto e il binge eating possono incrementare questo rischio. #11 Elzbieta Paszynska et al. (2015) Studio clinico controllato. 94 pazienti di sesso femminile: gruppo X: 25 soggetti bulimici; gruppo Y: 25 soggetti non bulimici; gruppo Z: 44 pazienti sani. TWI = 3 (totale perdita di smalto e dentina) è stata rilevata solo nel gruppo X. La presenza di cambiamenti patologici nella struttura dei denti delle pazienti bulimiche indica la perdita delle proprietà protettive della saliva. #12 Hermont et al. (2014) Meta-analisi. Revisione sistematica della letteratura. #13 Hermont et al. (2013) Controlled crosssectional study. 1203 soggetti di sesso femminile tra i 15 e i 18 anni. Viene identiicato un gruppo di soggetti con comportamenti a rischio DCA (20 soggetti). Il 45% di questi soggetti era affetto da erosione dentale e l’80% da carie dentale. #14 Conviser, Fisher, Mtvhell (2014) Studio clinico. 201 donne affette da BN di età media 27,4 anni. Il 92,4% dei pazienti aveva uno o più problematiche dentali: sensibilità a denti e gengive, 69,1%; erosione dello smalto, 63,8%; cambio di colore, forma o lunghezza dei denti, 46,7%; dolore, 42,9; lesioni orali, 18,1%; carie, 37,1%; recessioni gengivali, 39,1%; bocca secca, 32,9%. #15 Lo Murzio (2007) Review. Un disordine alimentare di tipo restrittivo causa una deicienza di vitamina B. Questo causa un rallentamento del turn over cellulare e/o neuropatie che coinvolgono la mucosa linguale che si denuda totalmente e diventa rossa (glossite). Un DCA di questo tipo può causare inoltre un allargamento delle ghiandole salivari, provocato da una malnutrizione o da un eccessiva salivazione data dal continuo vomito. Anche l’erosione dentale è una manifestazione molto comune, principalmente nei versanti palatali dei denti anteriori e posteriori (perimolysis). I molti zuccheri assunti per placare il senso di fame causano l’insorgenza di carie. In un soggetto con un DCA di tipo spurgativo (con vomito autoindotto) si possono riscontrare effetti deleteri sia sui tessuti molli sia sui tessuti duri, causati dal contenuto acido dello stomaco. #16 Moazzez e Bartlett (2014) Review. Si riscontra una stretta associazione tra i disturbi alimentari e l’erosione dentale. Il vomito persistente è stato dimostrato essere la causa dell’erosione dentale nei pazienti con DCA. #17 Lo Russo et al. (2007) Review. Le manifestazioni orali dei DCA causano un impoverimento delle funzioni orali, dolore e un deterioramento dell’estetica e della qualità di vita. Esse coinvolgono la mucosa orale, i denti, il parodonto, le ghiandole salivari. #18 Romanos et al. (2012) Review. Labbra secche, lingua che brucia, rigoniamento delle ghiandole parotidi sono manifestazioni comuni in pazienti con DCA. L’associazione di carie dentali e problematiche parodontali in pazienti con DCA resta ancora da veriicare. I disordini temporo-mandibolari sembrano essere più comuni in pazienti con DCA rispetto ai pazienti appartenenti ai gruppi controllo. #19 Brown e Mehler (2015) Review. L’erosione dentale causata dal continuo passaggio dei contenuti acidi dello stomaco è una manifestazione comunemente riscontrata nei soggetti bulimici. L’erosione è particolarmente accentuata nei versanti linguali dei settori anteriori. Moderate erosioni vengono anche riscontrate nei versanti occlusali e linguali dei molari superiori. Il prolungato contatto con gli acidi gastrici, causa una decolorazione dei denti e una sensibilità dentale. Nei pazienti affetti da bulimia sono comuni anche patologie come le cheiliti e lesioni del palato duro. L’ipertroia delle ghiandole parotidi, o scialoadenosi, afligge il 10-25% dei pazienti che praticano vomito autoindotto. Le evidenze scientiiche suggeriscono una relazione casuale tra l’erosione dentale e i disordini del comportamento alimentare. Tuttavia, vi è una mancanza di prove scientiiche per soddisfare i criteri di base di causalità tra il comportamento a rischio per i disturbi alimentari e l’erosione dei denti. cosmetic dentistry 4_2016 41 special _ stili di vita Patologia Erosione dentale Carie dentale Xerostomia Lingua secca/rotta Allargamento delle ghiandole salivari Recessioni gengivali Sensibilità denti/gengive Gengivite Sensazione della bocca che brucia Limitazione in apertura Logoramento dei denti Candida albicans Dolore all’ATM Dolore ai denti Cambio colore/forma/lunghezza denti Lesioni orali Cheiliti Bruxismo notturno Bruxismo diurno Click articolare all’ATM Tensione/sensibilità all’ATM Ulcerazione dei tessuti molli Abrasioni Tab. 2_Manifestazioni orali. Figg. 4, 5_Manifestazioni orali DCA. Fig. 4 42 Campione analizzato (n.) 1742 1551 312 54 91 365 292 73 56 79 79 56 65 292 292 292 17 79 79 79 79 59 59 Media % 47,93% 55,96% 46,45% 69% 42,50% 31,27% 69,66% 34,20% 27,10% 24,10% 42,40% 81,63% 48% 42,90% 46,70% 18,10% 17,74% 19% 38% 24,70% 15,40% 1,70% 1,70% igiene orale. Questa mancanza di interesse potrebbe essere causata da una natura psicopatologica più marcata nell’anoressia che nella bulimia. I pazienti affetti da bulimia hanno un’immagine del proprio corpo più realistica e sono più preoccupati per il loro aspetto; questo presuppone che siano anche più meticolosi nella cura della propria igiene orale. Non sono comunque state trovate inora differenze signiicative in fatto di malattia parodontale tra pazienti affetti da disturbi alimentari e pazienti sani (Fig. 1). Le deicienze nutrizionali, inoltre, in particolare la carenza di vitamina C, possono creare una predi- Fig. 5 cosmetic dentistry 4_2016 sposizione alla gengivite. La carenza di vitamina C, conosciuta anche come “scorbuto”, è una malattia dovuta a carenza alimentare o a insuficiente assorbimento intestinale di quest’ultima, caratterizzata da un estremo deperimento dell’organismo e da manifestazioni emorragico-ulcerose della cute, delle mucose e degli organi interni. Questa carenza ha degli effetti estremamente negativi sul parodonto: causa infatti una sintesi del collagene difettosa, che può essere associata al sanguinamento gengivale spontaneo, alle ulcerazioni, alla mobilità dentale e a un incremento delle infezioni parodontali9-11. _Le manifestazioni oro-dentali dei DCA: i disordini dell’ATM Nel 2010, venne pubblicato uno studio casocontrollo (Johannson et al.) dal quale emerse un’associazione signiicativa tra i disturbi del comportamento alimentare e i disordini legati all’articolazione temporo-mandibolare (Fig. 2). Lo scopo dello studio era quello di esaminare i segni e i sintomi relativi ai disordini temporo-mandibolari in pazienti con disturbi alimentari lungo un periodo di 12 mesi. Lo studio esaminò un campione di 54 pazienti affetti da DCA e un gruppo controllo composto da 54 soggetti tramite un esame clinico e un questionario relativo ai disordini temporo-mandibolari. Dallo studio emerse che i pazienti con DCA hanno un altissimo rischio di soffrire di TMD (temporomandibular disorder), e comportamenti come il vomito autoindotto e l’alimentazione incontrollata possono aumentare ulteriormente questo rischio8. In uno studio di Emodi-Perlman et al. pubblicato nel 2007 venne preso in esame un campione di 79 donne ospedalizzate affette da disturbi del comportamento alimentare. Tale campione di individui fu esaminato clinicamente e tramite dei questionari, al ine di valutare gli aspetti psicologici, dentali e gli eventuali disturbi temporomandibolari (TMD) manifestati dalle pazienti affette in maniera cronica da disordini alimentari. Dallo studio risultarono dati statisticamente signiicati che special _ stili di vita differenziavano il gruppo affetto da DCA dal gruppo controllo. Una differenza signiicativa veniva riscontrata nella limitazione in apertura, manifestata nel 20,3% dei pazienti con DCA. Anche la sensibilità dentale era maggiore nel gruppo di pazienti con DCA (70,9%). La presenza di logoramento sulle superici dei denti fu riscontrata nel 42,4% dei pazienti con DCA, mentre quella di erosioni dentali nel 26,1%. Non emersero dallo studio differenze signiicative tra il gruppo DCA e il gruppo controllo per quanto riguarda le parafunzioni, il bruxismo diurno, il bruxismo notturno, sensibilità e tensione all’articolazione temporo-mandibolare, presenza di click articolare. Dallo studio, quindi, emerse che, le donne con un disturbo cronico dell’alimentazione soffrono maggiormente di sensibilità muscolare alla palpazione e distruzione dei tessuti duri (erosione dentale, sensibilità dentale) rispetto alle donne sane7. _Le manifestazioni oro-dentali dei DCA: le patologie che coinvolgono la mucosa orale Nella letteratura degli ultimi dieci anni esistono degli studi svolti al ine di trovare delle associazioni signiicative tra i disordini alimentari e le patologie che coinvolgono il cavo orale considerate meno comuni in questi pazienti. Nel 2012 è stato pubblicato uno studio volto ad analizzare e valutare la microlora presente nel cavo orale di pazienti affetti da DCA confrontandola con quella riscontrata in soggetti “sani” (non affetti da DCA). Dallo studio emerse una differenza statisticamente signiicativa tra il gruppo dei DCA e il gruppo controllo, mentre non emerse una differenza altrettanto signiicativa tra il gruppo di pazienti affetti da bulimia nervosa e quello di pazienti affette da anoressia nervosa. Dei pazienti con DCA, l’81,63% presentava Candida Albicans nella microlora batterica del cavo orale, mentre il restante 18,4% manifestava la presenza di altri tipi di candida6. Un ambiente acido favorisce la colonizzazione da specie della famiglia della candida. Un altro fattore che porta i soggetti bulimici a manifestare livelli alti di candida è l’alto consumo di carboidrati e saccarosio. La candida orale è stata associata anche a deicienza nutrizionale, in soggetti che presentano quindi bassi livelli di ferro, zinco, vitamina K e altre vitamine solubili in acqua6. Come molti studi hanno confermato, i soggetti con disturbi alimentari presentano cambiamenti a livello della mucosa orale, dei denti e della salivazione. In associazione a queste patologie orali che insorgono in seguito ai disturbi del comportamento alimentare, la sialometaplasia necrotizzante (NS – Necrotizing Sialometaplasia) sembra essere una non comune, ma concreta ed esistente, complicazione. La NS è una malattia logistica che coinvolge le ghian- Fig. 6 dole salivari maggiori e le ghiandole salivari minori. Raramente può essere associata a tumori. Si manifesta con un’ulcera crateriforme a margini irregolari. Istologicamente presenta una necrosi degli acini ghiandolari e una metaplasia squamosa dell’epitelio dei dotti salivari con associato un iniltrato iniammatorio. Uno studio pubblicato nel 2013 sulla rivista “American Association of Oral and Maxillofacial Surgeons” descrive un caso di NS accompagnato da signiicative erosioni dentali sulle superici palatali causate da vomito autoindotto. Dallo studio è emerso che lo sviluppo di manifestazioni orali nei pazienti affetti da DCA potrebbe potenzialmente rappresentare. Nel 2008 venne pubblicato uno studio (Dynesen et al.) che si proponeva di osservare l’impatto che una patologia come la bulimia nervosa aveva sulla funzione delle ghiandole salivari e sui cambiamenti nella composizione della saliva. Dallo studio emerse che un 25% dei pazienti affetti da bulimia presentava un allargamento delle ghiandole salivari. Questo stato di ipertroia delle ghiandole potrebbe essere associato, come suggeriscono molti studi, a ripetuti Fig. 6_Gli effetti sui denti dei DCA. Fig. 7_Gli effetti sulla mucosa orale. Fig. 7 cosmetic dentistry 4_2016 43 special _ stili di vita episodi di binge eating e vomito autoindotto. Il 60% dei pazienti bulimici era soggetto a una sensazione di secchezza della bocca (xerostomia). Dallo studio emerse anche che il gruppo di pazienti bulimici presentava valori molto più alti del gruppo controllo per quanto riguardava l’erosione dentale4 (Fig. 3). biblioteca del Policlinico San Matteo di Pavia. Sono poi stati esclusi gli studi che non rispettavano i criteri di inclusione preventivamente deiniti. La ricerca, basandosi sui sopracitati criteri, ha portato all’individuazione di 913 articoli. Dopo un attento screening iniziale sono stati eliminati 806 articoli e gli studi tenuti in esame sono stati 107. L’attento esame di questi ultimi ha portato all’ulteriore eliminazione di altri 65 articoli, poiché ritenuti pertinenti all’argomento, ma non funzionali al lavoro di revisione della letteratura in atto. Dei 43 articoli rimasti, è stato effettuato un’ulteriore screening e dalla completa lettura di questi ultimi studi ne sono stati scartati 24. Sono stati dunque presi in considerazione, per questo studio, 19 articoli, selezionati perché strettamente pertinenti all’argomento di studio, quindi relativi alle manifestazioni oro-dentali dei disturbi del comportamento alimentare. Tutti gli studi sono stati esaminati, attentamente analizzati e confrontati. Sono stati successivamente inseriti in una tabella che ne offre una sintesi completa. Dalla tabella (Tab. 2) emergono dati relativi al tipo di studio, alla popolazione di riferimento e ai risultati ottenuti. _Materiali e metodi _Risultati Il progetto è iniziato con la ricerca bibliograica degli articoli scientiici, avendo preventivamente deinito i criteri di esclusione e di inclusione della ricerca (Tab. 1). Sono stati presi in considerazione review e studi clinici su umani, senza restrizioni linguistiche ed esclusi gli studi effettuati più di 10 anni fa. La revisione ha analizzato inizialmente i titoli e i riassunti degli articoli trovati tramite la ricerca della letteratura (motori di ricerca PubMed, ricerca manuale, confronto con previe revisioni), eliminando quelli che non soddisfacevano i criteri di inclusione. Dopo la prima fase di selezione, gli articoli completi, che potevano potenzialmente soddisfare i criteri di inclusione, sono stati richiesti dal revisore in formato elettronico alla Dopo una prima fase di screening, sono stati individuati 40 articoli che, sulla base del titolo e dell’abstract, potevano potenzialmente soddisfare i criteri di inclusione ed esclusione. La ricerca manuale di articoli non ha portato ad alcun risultato aggiuntivo. Dagli studi analizzati sono state riscontrate una 24 patologie associate ai DCA di frequente manifestazione (Figg. 4, 5). Tutte le patologie riscontrate sono state inserite in una tabella (Tab. 2): la prima colonna “patologia” indica le manifestazioni oro-dentale riscontrate negli studi inclusi. La seconda colonna, denominata “campione analizzato (n)” rappresenta una somma del numero di pazienti presenti in ogni studio analizzato. La terza e ultima colonna, denominata “media %”, rappresenta una media percentuale di tutti i casi documentati negli studi per una data patologia. Alla luce dei risultati ottenuti dall’attenta analisi della letteratura recente è chiaro come i disordini del comportamento alimentare costituiscano un problema serio per la salute orale degli individui che ne soffrono. Le patologie associate riscontrate nella ricerca sono numerose, si ritiene dunque opportuno raggrupparle in gruppi omogenei per avere una visione più chiara e limpida (Tab. 2, Figg. 4-11). Fig. 8 Fig. 8_Gli effetti sull’ATM. Fig. 9_Gli effetti sul parodonto. _Conclusioni Negli ultimi anni l’incidenza dei disturbi alimentari è notevolmente aumentata. La conoscenza delle gravi conseguenze riscontrate sugli individui che Fig. 9 44 cosmetic dentistry 4_2016 special _ stili di vita Fig. 10_Gli effetti sulle ghiandole salivari. Fig. 11_Le manifestazioni oro-dentali dei DCA. Fig. 10 ne soffrono mette in luce l’esigenza di una diagnosi precoce, in modo da evitare il cronicizzare e l’aggravarsi della patologia. Non sono solo i denti a risentire della dieta restrittiva, dell’alimentazione incontrollata e della pratica del vomito autoindotto, ma gravi effetti sono stati osservati anche sulla mucosa orale, sulle ghiandole salivari, sul parodonto e sull’articolazione temporo-mandibolare. Nel corso di questo studio è emerso come il cavo orale sia una delle prime sezioni dell’organismo a mostrare i segni dei disturbi del comportamento alimentare. Molte manifestazioni oro-dentali dei DCA inoltre appaiono nelle prime fasi della malattia e possono costituire un campanello d’allarme per l’operatore e rappresentare uno spunto per effettuare un’analisi più approfondita. Diventa dunque indispensabile una conoscenza dettagliata di queste manifestazioni da parte dell’igienista dentale e dell’odontoiatra al ine di effettuare una diagnosi differenziale precoce e di aumentare così le possibilità di guarigione del paziente. È importante che l’igienista dentale assolva, nei confronti dei pazienti con disturbi alimentari, una funzione Fig. 11 sia preventiva che intercettiva. La funzione preventiva verrà esplicata a seguito di una raccolta dettagliata di informazioni relative alle abitudini di igiene orale e alimentari del paziente che permettano di elaborare un corretto programma di motivazione, al ine di istruirlo e educarlo a un regime dietetico equilibrato e controllato. L’igienista dentale potrà ricoprire un ruolo intercettivo solo possedendo una conoscenza adeguata dei segni e dei sintomi delle manifestazioni nel cavo orale dei DCA. Oltre a informare il paziente sulla cariogenicità di certi alimenti, dovrà inserire nel programma di cura di igiene orale un’attenta valutazione dietetica e gli opportuni consigli nutrizionali. I consigli nutrizionali vanno impartiti in modo individuale a ciascun paziente. Solo personalizzando la motivazione sarà possibile indurlo a modiicare le proprie abitudini. Per il futuro non è da escludersi l’effetto beneico di una collaborazione tra il medico specialista e il team odontoiatrico, al ine di monitorare il paziente negli stadi della patologia, accompagnarlo verso la guarigione e segnalarne le eventuali ricadute. _bibliograia 1. L Lo Russo, G Campisi, O Di Fede, C Di Liberto, V Panzarella, L Lo Muzio. Oral manifestations of eating disorders: a critical review. Oral Diseases (2008) 14, 479–484. 2. 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