) In rete contro l`anoressia

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) In rete contro l`anoressia
) In rete contro l'anoressia
Martedì 23 Giugno 2009 07:10
La Regione Lombardia ha deciso di finanziare il progetto,
promosso dalla ASL Città di Milano e guidato dall'AO San Paolo,
per mettere in rete tutti gli ambulatori di neuropsichiatria (UONPIA)
di Milano. Un investimento molto promettente
Le UONPIA (Unità Operative di NeuroPsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza) attive a
Milano negli ospedali Fatebenefratelli, Sacco, Niguarda, Policlinico, San Carlo e San Paolo più
quelle di Cinisello e Sesto partecipano a una iniziativa coordinata, volta a migliorare l'efficienza
e l'efficacia degli interventi sui DCA dell'infanzia e dell'adolescenza. Gli ambulatori sono sempre
costituti da equipe multidisciplinari che comprendono almeno un neuropsichiatra e uno
psicologo e, secondo le varie esperienze locali, altre figure come nutrizionisti, terapeuti ed
educatori. Ora grazie al sostegno della Regione Lombardia queste realtà saranno messe in
rete, un investimento che consentirà di aumentare il personale, sanitario e non, dedicato a
questi servizi e di attivare momenti di formazione e aggiornamento per tutti gli operatori
coinvolti. Mettere in comunicazione tra loro queste realtà, infatti, consente di condividere
trasversalmente le singole esperienze e competenze nonché, quando necessario, di usufruire
dei servizi di degenza specifica che non sono invece presenti in tutti i nosocomi. La scelta di
collaborare sul terreno dei DCA e soprattutto dell'anoressia deriva dalla gravità che il fenomeno
sta assumendo e dall'osservazione che si sta progressivamente abbassando l'età d'insorgenza
del disturbo. L'incidenza dei DCA è comunque bassa, purtroppo però il tasso di mortalità (15%)
per anoressia è il più elevato tra tutte le patologie psichiatriche. Se a questo si aggiunge che il
20% dei pazienti cronicizza, cioè non guarisce mai del tutto, si comprende la necessità di
attivare interventi il più possibile precoci e risolutivi. L'anoressia affligge prevalentemente le femmine, con un rapporto di 1 a 10 rispetto ai maschi,
ma non esiste un paziente tipo. Motivazioni, manifestazioni e reazioni sono molto soggettive e
mutevoli, ecco perché occorre la consulenza di molti specialisti per individuare un percorso
terapeutico ad hoc. Il pediatra e il medico di medicina generale sono i primi attori che possono
cogliere i segnali di un DCA, ma per giungere alla diagnosi si passa anche dall'internista e dal
ginecologo, oltre che dal neuropsichiatra. La terapia nella maggioranza dei casi è ambulatoriale
e prevede, sempre e comunque, un supporto psicologico anche alla famiglia; la partecipazione
dei genitori ai gruppi di psicoterapia, sebbene non obbligatoria è fortemente consigliata. In
aggiunta a questi percorsi tradizionali il San Paolo offre, dal 2005, un servizio pubblico di Day
Hospital (DH) che conta 10 posti letto, aperto a persone provenienti da qualsiasi ASL. Grazie
alla costituzione della rete delle UONPIA, anche la comunità terapeutica residenziale "I Delfini"
del Niguarda può integrare con alcuni dei suoi 8 posti letto l'attività ambulatoriale sui DCA. Il
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modello DH è sicuramente quello più innovativo per il trattamento continuativo (in genere
almeno un mese) dei casi difficili, e si presta anche come proseguimento riabilitativo del
percorso di cure oppure per accogliere pazienti fuori sede che necessitano di un rapido
accertamento diagnostico. Convegno "Curare insieme i Disturbi del Comportamento Alimentare a Milano: un progetto per il
bambino e l'adolescente" Milano, 5 giugno 2009 2/2