Bersellini Emanuela
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Bersellini Emanuela
UNITA’ DI RICERCA POLITECNICA DELLE MARCHE Direttore Scientifico: Prof. Giorgio Tosi L’analisi vibrazionale è divenuta una tecnica molto versatile e adatta allo studio dei materiali in svariati campi della chimica, della biologia e dell’ingegneria. Negli ultimi anni l’analisi vibrazionale è stata molto usata nello studio di proprietà funzionali di campioni biomedici e di biomolecole, dove possono essere identificati i diversi componenti molecolari e la loro distribuzione in una matrice. In questo contesto la microspettroscopia FTIR Imaging permette, nei settori biomedico e dei biomateriali, di sviluppare nuovi metodi di acquisizione delle immagini per lo studio delle caratteristiche composizionali, strutturali e morfologiche di svariati sistemi, primi fra tutti quelli biologici. Mediante tale tecnica e con l’ausilio di opportuni algoritmi, possono essere valutati numerosi parametri quali la natura molecolare, la quantità relativa, la distribuzione dei vari componenti. Ci si avvale di spettrometri a sorgente convenzionale, multidetectors o a luce di sincrotrone con risoluzione spaziale fino al limite di diffrazione. Di grande utilità, per una rapida acquisizione di dati spettrali, risulta il Focal Plane Detector (FPA) detector. Il trattamento dati per l’analisi multivariata e per procedure di analisi delle bande (deconvoluzione, curve-fitting, ecc.) viene effettuato mediante pacchetti software tra cui: Spectrum 5.0 (Perkin Elmer), Pirouette 4.0 (Infometrix Corp.), Cytospec, CytoSpec IR imaging (www.cytospec.com), Opus 5.5 (Bruker Corp.) e Grams AI (Galactic Corp.) Microspettroscopia FT-IR imaging su cellule e tessuti umani. (collaborazione con il: Dipartimento Scienze della Vita e dell'Ambiente, Università Politecnica delle Marche, Ancona; Dipartimento Scienze Biomediche e Sanita' Pubblica, Università Politecnica delle Marche, Ancona; Dipartimento Medicina Sperimentale e Clinica, Università Politecnica delle Marche, Ancona; Dipartmento of Scienze Biomorfologiche and Funzionali, Università Federico II di Napoli; SISSI Beamline, Elettra Synchrotron Light Laboratory, Trieste).) Abbiamo continuato lo studio FTIR di patologie della cavità orale nonché di altri compartimenti del corpo umanO. Le caratteristiche vibrazionali di campioni derivanti da operazioni chirurgiche sono state sfruttate per ottenere informazioni a livello molecolare e supramolecolare da affiancare ai dati provenienti dai più comuni mezzi diagnostici. Infatti, tramite le variazioni biochimiche e morfologiche che i tessuti subiscono durante la formazione di neoplasie, è stato possibile distinguere nei vari campioni zone sane da zone tumorali. I risultati sono stati comparati con dati istopatologici evidenziando una più che soddisfacente attendibilità. Si sono caratterizzati alcuni spectral markers, come i modi vibrazionali dei fosfati e del glicogeno, che permettono di valutare e verificare, nelle loro relazioni numeriche, la progressione ed il grado di tumorigeneità delle patologie della bocca (Figura 1). Figura 1. Andamento dei rapporti υsym/υasymPO2- e υC-O/υsymPO2-, nei tessuti sani (connettivo, C e muscolare, M), nelle displasie leggere e severe (mCMd, sCMd) e nelle forme tumorali tumori dei vari settori della cavità orale. Il valori maggiormente differenziati si ottengono nel caso di linfonodi metastatici. Procedimenti di analisi multivariata di trattamento dei dati spettrali, hanno permesso di di distinguere queste diverse patologie (Figura 2). Figura 2. Epiteli tumorali di campioni da: SCC (epit. non tumorale di controllo, SCC indiff. e epit. displastico), ghiandole salivari (tum. muco-secernente e carcinoma adenoideo cistico) e cisti odontogene (fibroma ameloblastico, ameloblastoma unicistico, ciste residua, ciste radicolare e KCOT). La figura 3a riporta la clusterizzazione di aree epiteliali: di controllo (non tumorale), di grado 1, di grado 2, caratterizzato dalla presenza di perle cornee ed un epitelio indifferenziato di grado 3. La netta suddivisione dei campioni in 4 clusters ben distinti viene confermata anche dall’analisi bidimensionale (Figura 3b). Grado 1 Grado 3 Controll o Grado 2 Figura 3a Figura 3b Sempre nel distretto della cavità orale, l’indagine spettroscopica ha permesso di verificare la progressione e l’infiltrazione del tumore nei comparti connettivali. Figura 4. Clusterizzazione di zone connettivali derivanti dagli SCC e dalle ghiandole salivari: carcinoma adenoideo cestico (cluster blu), SCC indiff. (cluster verde), tumore muco-secernente (cluster rosso), SCC displastico (cluster arancione) ed epitelio di controllo (cluster celeste). Si è continuato lo studio vibrazionale di lesioni cutanee benigne (nevo dermico, nevo di Reed), displastiche e maligne (melanomi invasivi) e contemporaneamente, con l’utilizzo di una risoluzione spaziale al limite della diffrazione (6.35x6.25μm2), si iniziato lo studio di nevi ‘border line’ come quelli Spitz o nevi a penetrazione anomala e che presentano notevoli difficoltà a livello di analisi clinica. Caratterizzazione tramite marker spettrali delle gonadi di Zebrafish durante la fase di maturazione (collaborazione con il Dipartimento Scienze della Vita e dell'Ambiente, Università Politecnica delle Marche, Ancona;). Nello studio del ruolo della melatonina nella crescita e nella maturazione di ovociti femmine di zebrafish, la spettroscopia FTIR imaging ha ben evidenziato modifiche biochimiche nella oonogenesi di femmine trattare con melatonina, in grado di influire sul pattern proteico, sulla composizione della membrana e sulle caratteristiche di gruppi fosfato. Tramite le analisi Real TimePCR e l’Enzyme-Linked Immuno Sorbent Assay (ELISA) , si è dimostrato che la somministrazione di questo ormone favorisce la sintesi della vitellogenina in zebrafish femmine, promuovendo quindi il relativo aumento dell’indice gonadosomatico (GSI) e della produzione dell’embrione. Applicazione della Microspettroscopia Infrarossa per la caratterizzazione di biomateriali e di biomolecole. (collaborazione con il gruppo del prof. Norberto Roveri della UNIBO) Particolarmente utile si è rivelata l’applicazione dell’imaging infrarosso nello studio ed utilizzo di materiali sintetici per operazioni di ricostruzione ossea e per evidenziare il fatto che tessuti artificiali possono mimare il tessuto osseo da sostituire, per studiare processi di biomineralizzazione con possibilità di individuare la formazione di idrossiapatiti su bio-vetri nonché per delucidare le varie fasi di ricostruzione di tessuti ossei danneggiati. E’ stato messo a punto un nuovo metodo per la sintesi di materiali nano strutturati a base di compositi collagene/idrossiapatite su leghe di titanio, combinando l’elettrospinning con la mineralizzazione biomimetica. Gli scaffolds mineralizzati esibiscono caratteristiche morfologiche, strutturali e chimiche molto simili a quelle di una matrice extracellulare dell’osso naturale. Oltre che con la microscopia elettronica, la distribuzione topografica della composizione chimica nella matrice mineralizzata, è stata studiata con la microspettroscopia FTIR, evidenziando come, nel processo di elettrospinnig, i nano cristalli di idrossiapatite ricoprono parzialmente le fibre di collagene (Figura 5, 6). Figura 5. Spettri FT-IR del collagene (rosso) e del composito collagene-idrossiapatite (nero) nella regione 1800-700 cm-1. Figura 6. Mappe di correlazione ottenute caricando lo spettro del collagene nelle mappe chimiche da elettrospun del collagene puro (A) e del collagene mineralizzato (B), e (C) mappa di correlazione ottenuta caricando lo spettro del composito collagene-idrossiapatite sulla mappa chimica del collagene mineralizzato. Dall’analisi spettroscopica si è anche dedotto che la distribuzione di gruppi funzionali di materiali a base di collagene, come i gruppi carbonilici, hanno un ruolo cruciale nel processo di mineralizzazione in vitro. Ne deriva che, nanocompositi fibrosi potrebbero trovare applicazioni come materiali di rivestimento di dispositivi medicali a base di titanio o come fillers per compositi rinforzati da fibre migliorarando il contatto e l’interazione dell’impianto osseo con l’intorno biologico.