IL VALORE DEL GIOCO - Centro Studi per la Famiglia

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IL VALORE DEL GIOCO - Centro Studi per la Famiglia
 IL VALORE DEL GIOCO. Curare e riabilitare bambini e ragazzi attraverso il gioco. Il gioco è il primo strumento di espressione nell’età dell’infanzia e dello sviluppo: attraverso il gioco bambini e ragazzi possono trovare uno spazio personale e soggettivo di comunicazione, di creatività, di piacevolezza, che permetta loro di vivere, sperimentare, di comunicare e di esprimere le proprie capacità, abilità ed emozioni. Insomma il gioco, per i più piccoli, è un linguaggio spontaneo ed immediato. Come curanti, terapeuti, riabilitatori siamo chiamati ad entrare con prontezza ed efficacia nel mondo del bambino e del ragazzo che a qualche livello ha bisogno di aiuto ed il gioco costituisce la porta di entrata più facile e immediata, quella che viene spontaneamente aperta. In logopedia, tramite il gioco si può ascoltare come un bambino parla nella spontaneità: infatti un bambino catturato da un gioco che gli piace, non presterà attenzione a “come” dire le cose nel gioco. Perciò, si può sentire come il bambino costruisce le frasi, che parole sceglie per parlare, come e cosa racconta. Tramite un gioco come il Memory si possono sviluppare o rinforzare le capacità di denominare cose ed oggetti, di mettere in categorie, di trovare sinonimi e contrari, abilità che possono essere deboli o non completamente raggiunte. In pedagogia il gioco permette di far apprendere, sviluppare o rinforzare alcune capacità specifiche che servono per acquisire un metodo di studio efficace, personale e proficuo. Per esempio nel gioco del “Forza 4” i bambini/ragazzi imparano a rispettare l’alternanza dei turni (cosa dipende da me e cosa no, saper attendere, rispettare l’altro) e il fatto che ci sono delle fasi (stabilire le priorità) che richiedono un ordine (organizzazione), imparano ad anticipare le mosse dell’altro e le proprie (previsione, pianificazione, controllo degli impulsi, pensiero), a mantenere sempre in mente l’obiettivo malgrado i passaggi intermedi (lavorare per obiettivi, attenzione sostenuta e focale). Nel gioco psicomotorio si utilizzano materiali di uso comune (palla, corda, cuscini, materassi, cerchi, coni ecc.) permettendo così ai bambini di sperimentare situazioni rassicuranti. Tuttavia è l’utilizzo di questi materiali in una dimensione ludica nuova a dare il senso terapeutico al gioco, in quanto si offrono nuovi spazi di creatività. Ad esempio giocare con la palla, in uno spazio chiuso ed organizzato appositamente, permette al bambino di dosare maggiormente la propria forza (controllo dell’impulsività e dell’energia), di controllare i movimenti del piede o della mano (coordinazione oculo-­‐podalica o oculo-­‐manuale) di tenere conto dello spazio e del proprio corpo nello spazio (organizzazione del movimento nello spazio), di rinforzare l’uso di un lato del corpo o dell’altro o di entrambi (es. lateralità destra o mancina, co-­‐coordinazione). In psicologia e psicoterapia il gioco permette l’espressione di desideri o paure difficilmente esprimibili sul piano verbale durante lo sviluppo. Per esempio nel gioco della casetta con i personaggi i bambini/ragazzi possono rivivere situazioni familiari o sociali o scolastiche talora difficili e trovare assieme al terapeuta altre modalità di espressione e di soluzione ai problemi , grazie al gioco delle parti. In definitiva, curare e riabilitare tramite il gioco significa usare il linguaggio preferito dal bmbino o dal ragazzo: noi scegliamo lo stesso linguaggio del nostro interlocutore!