produzioni biologiche nella regione
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produzioni biologiche nella regione
2009 –SARDEGNA BIO IN CIFRE Operatori Totale 2009 1.351 Totale 2008 2.620 Variazione - 48,4% Superfici e colture (in Ha) Totale 2009 81.881 Totale 2008 59.930 Variazione +36.6% Colture Cereali Colture proteiche, leguminose da granella Piante da radice Colture industriali Foraggio e altri seminativi Ortaggi* Frutta** Frutta secca Agrumi Uva Olive Altre colture permanenti Prati permanenti (prati e pascoli) Terreni incolti Superfici in Ha 6.621 816 16 154 12.874 226 212 97 228 906 2.376 63 57.014 278 * Agli ortaggi sono accorpate le voci "fragole" e "funghi coltivati". ** Alla frutta è accorpata la voce "piccoli frutti". Dati: MiPAAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali) Fonte: OdC (organismi di controllo) Elaborazione: SINAB (Sistema informazione nazionale sull'agricoltura biologica) www.sinab.it IL MERCATO DEL BIOLOGICO IN SARDEGNA In Sardegna, crescono le bio-superfici e le bio-colture, ma diminuiscono gli operatori del settore. E' quanto emerge dai dati ministeriali che confrontano i dati 2009 con quelli del 2008, anche se “nel 2010 si registra una controtendenza – spiegano i rappresentati dell'Asab Sardegna – e pur in assenza di dati ufficiali risultano 800 nuovi operatori nel settore del biologico”. Il comparto più importante per numero di capi trattati, secondo i dati forniti dall'Asab, è la pastorizia (400 mila ovini, 14.000 bovini e 700 suini) con la produzione dei formaggi pecorini, che si colloca subito dopo l’ortofrutta per volume di fatturato bio. Le aziende zootecniche hanno una dimensione che oscilla da 30/40 ettari a 300/400 ettari e sono collocate soprattutto nelle zone interne; l’ortofrutta bio si è sviluppata principalmente nel centro sud dell’Isola con aziende anche solo di 1 ettaro e quasi sempre con una superficie serricola. Numerosi sono i prodotti tipici biologici con riconoscimento DOP/IGP/DOC. Le produzioni biologiche sarde sono presenti sui mercati nazionali ed esteri, grazie anche a quattro organizzazioni di produttori, tra ortofrutta ed altri settori, riconosciute dalla UE o dalla Regione: una nel settore ortofrutta, S’Atra Sardigna, cooperativa agricola con un centinaio di soci che producono anche formaggi pecorini, olio, vino, pasta, miele e confetture ed altri trasformati, che gestisce 6 punti vendita diretta ed ha costituito una specifica società di produttori italiani biologici con un centro di importazione e distribuzione diretto in California- USA ; due nel settore carni, la prima Consorzio Produttori Sardegna Biologica con 150 soci, e l'altra, Sardegna Isola Biologica, che aggrega una sessantina di aziende del comparto carni per la commercializzazione delle carni biologiche sarde. L'ultima appena costituita, è per le Produzioni apistiche. I prodotti biologici sardi sono venduti nel mercato regionale per il 40%, in quello nazionale per il 15% ed in quello estero per il 45% (in particolare Germania, Francia, altri paesi europei, USA e Giappone). I GAS (Gruppi di Acquisto di Consumatori) sono attualmente 5 ed in forte crescita. Le mense scolastiche con prodotti biologici si stima siano una decina (non ci sono dati ufficiali), anche qui il dato è in continua crescita anno per anno. I produttori biologici sardi sono ai vertici nazionali delle Organizzazioni e delle strutture del biologico italiano. Biologico in Provincia di Cagliari In questo periodo registriamo una situazione davvero interessante e ricca di prospettive per il comparto dell’agricoltura biologica nella Provincia di Cagliari. Delle circa 1.351 aziende biologiche presenti in Sardegna, più di 400 (poco meno di un terzo), sono nella Provincia di Cagliari, che conta anche più della metà dei punti vendita specializzati biologici presenti in Sardegna: 7 su 13 complessivi. Si stima che, su base regionale, il fatturato delle aziende bio sia di 70 milioni di euro, 5,5 milioni di euro quello dei punti vendita specializzati biologici. Il biologico è presente anche, oramai, in tutti i punti della GDO con propri corner. Comparti produttivi principali del biologico in Sardegna e in Provincia di Cagliari sono: • l’ortofrutta, • i formaggi pecorini, • l’olio, • il vino, • i prodotti trasformati vari (miele, confetture, etc.). UNO SGUARDO AL MERCATO ITALIANO DEL BIOLOGICO Sana, Ismea presenta Il mercato dei prodotti biologici: i trend della domanda e la dinamica dei prezzi (dal sito www.ismea.ii) Corrono i consumi di alimenti biologici in Italia anche nel primo semestre del 2010. In base agli ultimi dati Ismea presentati nel corso del convegno "Il Biologico tra valore e valori" al Sana di Bologna, gli acquisti domestici di prodotti biologici confezionati sono cresciuti del 9% nella prima metà del 2010, consolidando la dinamica positiva degli ultimi anni ( +6,9% la variazione 2009/2008, +5,2% quella 2008/2007). In riferimento alla dinamica degli acquisti in valore, le referenze bio che hanno registrato variazioni positive sia nel primo I semestre 2010 che nell'arco del 2009 sono: l'ortofrutta fresca e trasformata (+26,6% la var.2009/2008, +0,9% la var.I sem.2010/I sem.2009), le bevande ( +5,7% in entrambi i periodi), le uova (+21,8%, +8%), il miele (+14%, +13,7%), il pane e sostituti (+8,7%, +19,2%), i salumi ( +91,2% +20,4%). Hanno invece registrato delle buone performance di mercato nel I semestre del 2010, a fronte di un trend negativo nel 2009: i lattiero caseari (+11,2%), i prodotti per la prima colazione ( +17,3%), quelli per l'infanzia (+31,1%), gli oli (+9,9%), la pasta e il riso (+7,9%). Nella top ten dei prodotti bio più consumati nel 2009 e nel I semestre 2010 ( in base ai dati in valore), figurano al primo posto le uova, seguite dal latte fresco e dallo yogurt. Il buon andamento degli acquisti in questa prima metà dell'anno, sottolinea Ismea, è anche attribuibile al ribasso medio dei prezzi al consumo (-2,3% rispetto al primo semestre 2009). Dalle elaborazione dell'Istituto si evince, infatti, una domanda piuttosto elastica rispetto alle variazioni di prezzo. Riguardo alla ripartizione degli acquisti bio per canale distributivo (la rilevazione non include i negozi specializzati), prosegue nel 2010 la crescita degli acquisti negli ipermercati, che registrano un incremento del 19,6%, mentre i supermercati perdono il 3,2% e i negozi tradizionali dopo aver ceduto il 30% nel 2009 guadagnano il 48,6% nel 2010, anche se il valore degli acquisti in questo canale è limitato. In merito, infine, alla variazione degli acquisti bio per area geografica nel corso deI I semestre 2010 l'indagine Ismea mostra le aree del Nord Ovest e Nord Est in costante aumento, rispettivamente con un +6,3% e un +10,6% sul I semestre 2009. Particolarmente soddisfacente la performance delle regioni del Sud passate da una variazione negativa registrata nel corso del 2009 (-11,5%) al +20,9% del 2010, anche se in associazione a valori di acquisto ancora molto contenuti. L'area geografica invece che nell'anno in corso mostra un leggero decremento degli acquisti bio, è la zona Centro e Sardegna la quale passa dal +16,9% registrato nello scorso anno al +8,2% di quest'anno.