Observatoire européen du plurilinguisme

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Observatoire européen du plurilinguisme
Osservatorio europeo del plurilinguismo
Lettera d'informazione N°38 (dicembre 2010)
http://www.observatoireplurilinguisme.eu/
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L'OEP vi augura FeliciFeste di fine anno
Traduzioni in francese, greco, inglese, polacco, portoghese, rumeno,spagnolo e tedesco accessibili
on line
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Quale lingua franca ?
Erratum
Gli ultimi aggiornamenti del sito
Anno europeo del volontariato, anno dell’OEP !
Polo Ricerca dell’OEP. Seminari di ricerca sul plurilinguismo
Annunci e pubblicazioni
Rileggere le lettere precedenti
1) Quale lingua franca ?
Una comunicazione insistente tende ad imporre l'idea che la lingua inglese sarebbe la lingua franca
di tutto cio’ che conta oggi : l'economia, le finanze, la ricerca, le medias, il turismo, una sorta di
coltellino svizzero linguistico universale. Siamo sufficientemente legati alla lingua inglese come
lingua di cultura, per trattare con circospezione la questione della lingua franca, principale
argomento promozionale del tutto inglese.
Storicamente, conosciamo una lingua franca, che esisté nell’area mediterranea dell'Antichità nel
XIX secolo, miscuglio d'italiano, di spagnolo, di francese e di arabo ad uso dei mercanti. Questa
lingua senza grammatica, essenzialmente orale, i cui scritti, essenzialmente delle corrispondenze, si
conoscono solo in maniera indiretta, ha avuto l'immenso merito di permettere degli scambi minimi
senza interprete, ma non ha prodotto nessuna letteratura né produzione scientifica, ed essa non era
la lingua materna di nessuno.
Le differenti lingue latine (latino classico, latino medievale, latino scientifico) sono pure stati delle
lingua franca per gli eruditi del Medio Evo poi dei letterati del Rinascimento, salvo che costoro
erano anche molto plurilingui, che questi latini (perchè ve ne sono numerose forme) non erano più
la lingua materna di nessuno da secoli, che l'esplosione del latino in senso largo non ha potuto
essere evitata e che l'emergere delle lingue moderne europee (le lingue dette vernacolari) ha
sconvolto la geopolitica delle lingue sin dal Medio-Evo attraverso la cristianizzazione dei popoli
pagani poi nel Rinascimento tramite Lutero e la nascita della stampa.
Contrariamente a cio’ che si dice comunemente, le lingue moderne non sono generalmente delle
lingue etniche, cioè esse non sono il prodotto della dominazione di un’ etnia su altre, di dialetti che
sarebbero stati imposti di forza. Esse sono il prodotto di contatti linguistici che si sono operati
durante le grandi invasioni pre-medievali e dei chierici e dei letterati che hanno permesso
l'emergere de lingue maggiori, lingue scritte prima di essere orali, sul substrato dei dialetti e del
latino. Il tedesco moderno è nato con Lutero, l'italiano moderno con Dante, il francese di cui i
Serments de Strasbourg dell’ 842 sono, con il tedesco a fronte, una delle prime forme arcaiche
conservate di manifestazione storica linguistica tradotta in tre lingue (francese primitivo, tudesco e
latino), non ha alcun ancoraggio dialettale, e deve la sua forma a un contatto linguistico semplice da
analizzare quando si capisca il francese, il tedesco e il latino. Già nel Medio-Evo, il clero aveva
capito che per evangelizzare i popoli, bisognava smettere di parlar loto in latino, ma che bisognava
ricorrere alla lingua popolare, alla loro lingua vernacolare. E’ nel 1539, che l’editto di VillersCotterêts ha imposto questa lingua non etnica a tutta l'amministrazione del reame.
Per proiettarsi nel mondo di oggi, non c’è una lingua franca oggi ma una moltiplicà di lingua
franca. Nel mondo latino-americaino, è inutile cercare di fare degli affari in inglese. Nel mondo
arabo, se non parlate che l’inglese, siete solo un monolingue, per costruzione chiuso all’altra
cultura. Siete perdente per definizione. Solo qualche anno fa, eravate il conquistatore, forte della
vostra superiorità. Il capitalismo finanziario trionfante dopo trenta anni di ascesa aveva
definitivamene vinto e garantiva crescita e pieno impiego. La storia doveva fermarsi sul regno
assoluto della libertà e del benessere ultraliberale attraverso la mondializzazione e la pax
americana. Oggi, bisogna relativizzare. La crisi economica senza precedenti che viviamo
attualemente dovrebbe permettere di rimettere le cose a posto anche se i responsabili della crisi
sono sempre alla guida.
Ci si rende progressivamente conto dei cambiamenti profondi che sono avvenuti negli ultimi
decenni al punto di sconvolgere radicalmente non solo gli equilibri economici mondiali, ma in
Occidente le basi stesse della democrazia. Il fenomeno più fondamentale è senza dubbio la
collusione tra denaro, la politica, ricerca e medias. Questa collusione raggiunge il suo parossismo
nel sistema americano di oggi, avvallato dalla Corte Suprema degli Stati-Uniti, cio’ che consente di
pensare che un abisso si sta scavando tra i valori dell'Europa e quelli degli Sati-Uniti. Perchè
continuare a copiare un modello politico, economico e sociale che, come abbiamo visto, non
fonziona più ?
Quele rapporto, direte, con le lingue e il plurilinguismo?
La grande marea di sregolatezza sul piano economico e finanziario è stata provocata da un certa
ideologia economica, in cui il fattore umano non aveva posto e ha generato in risposta un’ortodossia
che riduce al silenzio o all'impossibilità di esprimere qualsiasi opinione contraria. Le scienze
economiche, la classe dirigente e la finanza sono stati impregnati di questa ortodossia. Gli effetti
perversi di questo movimento sono stati tristemente rivelati dalla crisi finanziaria ed economica. Da
una parte, si son viste fiorire le teorie economiche più stravaganti pubblicate da istituzioni
scientifiche autorevoli talvolta pagate dalle stesse banche. La pretesa capacità dei mercati di
autoregolarsi è più di natura ideologica che scientifica e la sua funzione sociale è più di fare
esplodere le disuguaglianze che di assicurare l'optimum collettivo. Si sono viste delle serie di
suicidi di impiegati di imprese che pretendevano troppo dai loro stipendiati, togliendo loro ogni
possibilità di costruire una vita personale serena; questa tendenza suicidaria ha cominciato col
toccare gli Stati-Uniti, poi il Giappone, e recentemente la Francia. D'altre parte, le scienze
économiche ne sono risultate inaridite e la polarizzazione della ricerca e delle pubblicazioni
scientifiche sull'inglese è stato un fattore aggravante.
Ma l'economia dell'edizione scientifica ed i modelli universitari derivanti dalla strategia di Bologna
non sono che l'applicazione alla ricerca e all'insegnamento superiore dell'ideologia di mercato vale a
dire del profitto. Il plurilinguismoe puo’ cosi’ sembrare un simpatico archaismo che puo’
eventualmente coesistere con le scienze umanistiche giudicate esse stesse poco redditizie dunque
votate alla marginalizzazione.
La nostra analisi qui non è economica ma linguistica e il nostro approccio è di considerare che i
grandi movimenti macroeconomici e geopolitici attualmente in atto hanno implicazioni linguistiche.
Dunque, per tornare alla lingua franca, è gioco forza constatare che ne esistono molte nel mondo
odierno. Se si esce dall’universo confinato dei consigli d'amministrazione delle grandi imprese
internazionali, cosa si constata ?
- innanzittutto che per le imprese internazionali, la lingua più importante è quella del cliente, cio’
che implica da parte loro un impegno importante nelle lingue e non in una lingua in particolare. La
questione della o delle lingue dette ufficiali dell'impresa internazionale diventa una questione di
secondo piano per non dire secondaria.
- che a fianco della lingua del cliente, c’è o ci si sono la o le lingue degli impiegati. La questione
linguistica diventa allora uno degli elementi della dinamica dell'imprisa e della coesione sociale. La
diversità culturale e linguistica diventa allora un atout.
- che la ricerca scientifica e l'insegnamento superieure hanno bisogno della diversità linguistica e
culturale in tutti i campi. Il monolinguismo nell’elaborazione, nella comunicazione e valorizzazione
dei risultati della ricerca presenta i più grandi pericoli e non è una garanzia di qualità come si è
potuto constatare nel campo dell’economia e della finanza. Bisogna dunque che altre lingue diverse
dall’inglese continuino a progredire per contribuire alla richerca e all'insegnamento superieure e a
mantenerne la diversità e la creatività.
- che la questione fondamentale delle lingua franca non è quella delle loro utilità ma quella del loro
territorio funzionale. Principalmente mezzo di scambio, di comunicazione, in nessun momento
devono sostituire le lingue di cultura nell’elaborazione dei saperi e nella loro interpretazione.
Da leggere :
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Lingua franca, Histoire d'une langue métisse en Méditerranée, Jocelyne Dakhlia, Actes Sud,
Paris, 2008
L'éclipse du savoir, Lindsay Waters, traduit de l'anglais par Jacques Courtine, Prickly
Paradigm Press LLC, Illinois, USA, Editions Allia, Paris, 2008 pour la traduction française,
titre original : Enemies of Promise, Publishing, perishing, and the Eclipse of Scholarship
Le triomphe de la cupidité, Joseph Stiglitz, traduit de l'anglais (américain) par Paul Chemla,
titre original : Freefall: America, Free Markets, and the Sinking of the World Economy, LLL
Les Liens qui Libèrent, 2010
La naissance du français, Bernard Cherquiglini, PUF Que sais-je?, 1991
« Les langues du Moyen-Âge », Astrid Guillaume, in Texto, sld François Rastier, 2009
Linguistic imperialism, Robert Phillipson, Oxford University Press, 1992
« Géopolitique des langues : L'enseignement supérieur en anglais véhiculaire », Claude
Truchot, in Diploweb.com, 2010
Le plurilinguisme européen, les univers scientifiques et les défis d’une hiérarchisation des
langues, Wulf Oesterreicher, XXVe CILPR Congrès International de Linguistique et de
Philologie Romanes, Innsbruck, 3 – 8 septembre 2007
Propagande, médias et démocratie, Noam Chomsky, Robert W. McChesney, titre original
Corporate Media and the Threat to Democraty, 2002, 2004 pour la traduction française
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« Enjeux et conséquences de l’utilisation de l’anglais pour les études d’économie et de
gestion à l’université », Marc Chesney, Université de Zurich
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Academic Freedom as a Fundamental Right , Jogchum Vrielink, Paul Lemmens, Stephan
Parmentier and the LERU Working Group on Human Rights
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L'avenir des Humanités - Économie de la Connaissance ou Cultures de L'interprétation ?
Yves Citton, Ed. La Découverte, 2010
Da vedere : film Inside Job de Charles Ferguson, presentato nella selezione ufficale del Festival de
Cannes 2010, presentato nelle sale cinematografiche in novembre 2010.
2) Erratum
Nel nostro articolo della Lettera N°37, abbiamo indicato che 14 paesi dell'Unione europea erano
membri o membri associati dell'OIF (Organisation internationale de la francophonie). In realtà, non
sono 14 paesi, ma 16 Stati membri dell'UE che sono membri o membri associati dell'OIF. Eccone la
lista : Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Estonia, Francia, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo,
Polonia, Repubblica Ceca, Rumania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria.
3) Fra i più recenti aggiornamenti del sito
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Brevet européen: La Commission autorise une "coopération renforcée"
Union européenne : Les Chartes de la diversité
CIA Director Calls for a National Commitment to Language Proficiency...
La Suisse, un melting-pot linguistique plutôt réussi
Probleme und Konsequenzen des Gebrauchs der englischen Sprache...
De plus en plus d'étudiants américains apprennent l'arabe
La asistencia a familias multilingües (Sorosoro.org)
OLP-Observatório da Língua Portuguesa
¿Por qué darle preferencia a la educación multilingüe basada en la lengua materna?
Busuu.com, una red social donde todos aprenden idiomas
L'enseignement des langues vivantes en France (6/8) (VousNousIls.com)
Pratique linguistique de la Commission européenne et réponse du médiateur européen :...
La connaissance des langues étrangères importante lors du recrutement pour les entreprises
La identidad lingüística de Andalucía
Sprache als soziale und kulturelle Praxis: Neue Ergebnisse aus der Linguistik
Usage de l'anglais: la CFTC boycotte une réunion européenne
Dialoghi sulle Lingue e sul Linguaggio
Base de connaissances sur le secteur des langues dans l’UE
Manoeuvres contre la loi Toubon !
MultiTree: A Digital Library of Language Relationships
Las mujeres y las lenguas extranjeras en la Europa moderna
Le potentiel du plurilinguisme est sous-estimé, selon une étude
Le multilinguisme en Europe et les exportations des entreprises
El español, lengua global. La economía
ForumSprache 4. 2010 (Zeitschriftenheft)
Frühkindliche Bildung: Start der „Offensive Frühe Chancen“
L'enseignement des LV en France (5/8) Les langues vivantes en primaire
Molan Netzwerk mit Blog zum Sprachenlehren
L’enseignement en langue maternelle dans l’Outre-mer français
Wettbewerb: Erzähl Europa deine Geschichte
Le Projet Gutenberg et les langues
Un livre qui dénonce les jargons utilisés en entreprise
Bilingualität kann Alzheimer-Ausbruch aufschieben!
A écouter sur RadioFrance : "Les humanités non rentables"
25 anni a difesa dell’italiano (Swissinfo.ch)
Journées d’hommage : "Penser les langues avec C. Blanche-Benvéniste"
Kulturelle Identität / Schutz der deutsche Sprache
HS VousNousIls : L'enseignement des langues vivantes en France (4/8)
4) Anno europeo del volontariato, anno dell'OEP !
Voi pensate forse che l'OEP sia un’ amministrazione o un’ organizzazione dotata di sede propria con
locali, segreteria e finanziamenti istituzionali. Ricredetevi. L'OEP non ha locali permanenti, la sua
unica struttura stabile è il sito Internet la cui webmestre è una signora basata a Bruxelles che svolge
un grande lavoro a tempo parziale. E’ l’unico impegno finanziario che gode di un appoggio
permanente del ministero francese della cultura che copre i 2/3 del costo di funzionamento del sito.
Fondamentalemente, l'OEP è una rete europea che si basa su una squadra di volontari – è per questa
ragione che la sua azione si inserisce nell'anno europeo del volontariato – e sulla webmestre che
insieme svolgono una vigilanza strategica ad ampio raggio, in grande parte su Internet, che
scrivono, allacciano contatti in Europa e al di la, organizzano o partecipano a eventi. Malgrado la
sobrietà e l'economia della struttura, nulla è realmente gratuito. Dunque, l'OEP risponde a delle
richieste di progetti o si registra su diversi programmi, per lo più europei. Ma cio’ non basta. L'OEP
ha besoin dell’appoggio dei suoi aderenti.
L'OEP è un’ avventura intellettuale ed umana straordinaria alla quale potete partecipare. A tal fine,
potete prendere contatto con l'OEP, potete appoggiarlo aderendovi. Diventate membro de l'OEP
oppure fate un dono.
5) Polo Ricerca dell'OEP : Seminari di ricerca sul plurilinguismo
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In partenariato con l'UFR Études Interculturelles de Langues Appliquées, École doctorale
132 :
Séminaire de recherche Université Paris 7 – Denis Diderot/OEP
Politiques linguistiques et plurilinguisme
Prossime conferenze :
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28 janvier 2011 : Politiques linguistiques et plurilinguisme en Roumanie
- Marina Dumitriu (Université Paris 3 Sorbonne Nouvelle)
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11 février 2011 : Politiques linguistiques et plurilinguisme en Grèce
- Christos Clairis (Université Paris V René Descartes)
Pour en savoir plus et s'inscrire
6) Annunci e pubblicazioni
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Expolangues, dal 2 febbraio al 5 febbraio 2011 a Parigi, Parc des Expositions de la Porte de
Versailles, l'OEP vi organizza una tavola-rotonda sul tema "La necessità di lingue in
Europa : avveniri professionali e culturali - Al-di là della lingua franca" mercoledi’ 3
febbraio alle 11,30.
Les Journées de la Traduction, Commission européenne, Direction générale de la
Traduction, Centre de conférence Charlemagne (CHAR), salle Mansholt, Bruxelles, du 17
au 18 février 2011
(En) Jeux esthétiques de la traduction, revue Translationes N° 2 /2010
Plurilinguisme et éducation en français, Réflexions théoriques et analyses de cas, Félicia
Dumas, Ed. Junimea, Iasi, 2010
Les variétés du français parlé dans l’espace francophone : ressources pour l’enseignement
(avec DVD) (S. Detey, J. Durand, B. Laks & C. Lyche éds) dans la collection L’Essentiel
français, aux Editions Ophrys
Savoirs et formation
◦ N°75 : Les politiques européennes de formation linguistique pour les migrants
◦ N°76 : Apprentissage du français par les migrants
Magazine “Synergie Europe”: Appel à articles “Synergie Europe” consacrera un numéro
spécial sur le Cadre européen commun de référence pour les langues et son impact dans
différents contextes, en adoptant une approche comparative européenne et non-européenne.
Kindliche Mehrsprachigkeit (Chilla, Rothweiler, Babur)
Convegno internazionale “Plurilinguismo e mondo del lavoro"
Usages des langues vivantes : Civilisation et méthodes en sciences humaines
S. Valenti (dir.), L'Espace francophone, une mosaïque de langues et de cultures
Bulletin "Travailler en français" Automne 2010 , bulletin de la Fédération des travailleurs et
travailleuses du Québec
Appel à contribution Cahiers de Didactique du FLE dans les pays slaves
1. Saarbrücker Fremdsprachentagung (Am 4. und 5. November 2011 )
6) Rileggere le precedenti Lettere dell'OEP cliccando qui
Se non desiderate più ricevere questa lettera, rispondete a questo messaggio intitolandolo NON.
O.E. P. - 4 rue Léon Séché F-75015 Paris, France –
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