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istituto comprensivo di monte san pietro scuola dell`infanzia di san
ISTITUTO COMPRENSIVO DI
MONTE SAN PIETRO
SCUOLA DELL’INFANZIA
DI
SAN MARTINO IN CASOLA
PROGRAMMAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA
ANNO SCOLASTICO 2013-2014
INSEGNANTI:
DANIELA DAPRA’
ANNA GRIMALDI
COLLABORATRICI SCOLASTICHE:
GLORIA FRANCESCHINI
GRETA BIANCONI
Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo
ciclo d’istruzione
La scuola dell’infanzia
La scuola dell’infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni
di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo
culturale e istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convezione sui diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’Unione europea.
Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della
competenza e li avvia alla cittadinanza.
Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene,
essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale
allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irrepetibile. Vuol dire
sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quelle del figlio, alunno, compagno, maschio o
femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente a una comunità sempre più
ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti e ruoli.
Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare
da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando
progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni
esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti
sempre più consapevoli.
Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a
riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà,
quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere, narrazioni e discorsi, raccontare
e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di
descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed
eventi con linguaggi diversi.
Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva
importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole
condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto,
l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e
doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato,
rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura.
Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di
apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed
educativo con le famiglie e con la comunità.
I BAMBINI, LE FAMIGLIE, I DOCENTI, L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
I bambini
I bambini sono il nostro futuro e la ragione più profonda per conservare e migliorare la vita comune
sul nostro pianeta. sono espressione di un mondo complesso e inesauribile, di energie, potenzialità,
sorprese e anche fragilità che vanno conosciute, osservate e accompagnate con cura, studio,
responsabilità e attesa. Sono portatori di speciali e inalienabili diritti, codificati internazionalmente,
che la scuola per prima è chiamata a rispettare.
I bambini giungono alla scuola dell’infanzia con una storia: i famiglia, al nido di infanzia o alla sezione
primavera hanno imparato a muoversi e ad entrare in contatto con gli altri con livelli crescenti, ma
ancora incerti, di autonomia; hanno sperimentato le prime e le più importanti relazioni; hanno
vissuto emozioni ed interpretato ruoli attraverso il gioco e la parola; hanno intuito i tratti
fondamentali della loro cultura, hanno iniziato a porsi domande di senso sul mondo e la vita.
Ogni bambino è, in sé, diverso ed unico e riflette anche la diversità degli ambienti di provenienza
che oggi conoscono una straordinaria differenziazione di modelli antropologici ed educativi, che
comprendono famiglie equilibrate e ricche di proposte educative accanto ad altre più fragili e
precarie; una presenza genitoriale sicura ma anche situazioni diverse di assenza; il rispetto per chi è
bambino insieme al rischio della frettolosità e del precoce coinvolgimento nelle dinamiche della vita
adulta.
I bambini sono alla ricerca di legami affettivi e di punti di riferimento, di conferme e di serenità e, al
contempo, di nuovi stimoli emotivi, sociali, culturali, di ritualità, ripetizioni, narrazioni e scoperte.
La scuola dell’infanzia si presenta come un ambiente protettivo, capace di accogliere le diversità e
di promuovere le potenzialità di tutti i bambini, che fra i tre e i sei anni esprimono una grande
ricchezza di bisogni ed emozioni, che sono pronti ad incontrare e sperimentare nuovi linguaggi, che
pongono a se stessi, ai coetanei e agli adulti domande impegnative e inattese, che osservano e
interrogano la natura, che elaborano le prime ipotesi sulle cose, sugli eventi, sul corpo, sule relazioni,
sulla lingua, sui diversi sistemi simbolici e sui media, dei quali spesso già fruiscono non soltanto e
non sempre in modo passivo; e sull’esistenza di altri punti di vista.
La scuola dell’infanzia riconosce questa pluralità di elementi che creano tante possibilità di crescita,
emotiva e cognitiva insieme, per far evolvere le potenzialità di tutti e di ciascuno, creare la
disponibilità nei bambini a fidarsi e ad essere accompagnati, nell’avventura della conoscenza. La
scuola promuove lo star bene e un sereno apprendimento attraverso la cura degli ambienti, la
predisposizione degli spazi educativi, la conduzione attenta dell’intera giornata scolastica.
Le famiglie
Le famiglie sono il contesto più influente per lo sviluppo affettivo e cognitivo dei bambini. Nella
diversità di stili di vita, di culture, di scelte etiche e religiose, esse sono portatrici di risorse che
devono essere valorizzate nella scuola, per far crescere una solida rete di scambi comunicativi e di
responsabilità condivise.
L’ingresso dei bambini nella scuola dell’infanzia è una grande occasione per prendere più
chiaramente coscienza delle responsabilità genitoriali. Mamma e papà (ma anche i nonni, gli zii, i
fratelli e le sorelle) sono stimolati a partecipare alla vita della scuola, condividendone finalità e
contenuti, strategie educative e modalità concrete per aiutare i piccoli a crescere e imparare, a
diventare più “forti” per un futuro che non è facile da prevedere e da decifrare.
Per i genitori che provengono da altre nazioni e che sono impegnati in progetti di vita di vasta durata
per i loro figli nel nostro paese, la scuola si offre come uno spazio pubblico per costruire rapporti di
fiducia e nuovi legami di comunità. Modelli culturali ed educativi, esperienze religiose diverse, ruoli
sociali e di genere hanno modo di confrontarsi, di ripetersi e di evolvere verso i valori di convivenza
in una società aperta e democratica.
Le famiglie dei bambini con disabilità trovano nella scuola un adeguato supporto capace di
promuovere le risorse dei loro figli, attraverso il riconoscimento delle differenze e la costruzione di
ambienti educativi accoglienti inclusivi, in modo che ciascun bambino possa trovare attenzioni
specifiche ai propri bisogni e condividere con gli altri il proprio percorso di formazione.
I docenti
La presenza di insegnanti motivati, preparati, attenti alle specificità dei bambini e dei gruppi di cui
si prendono cura, è un indispensabile fattore di qualità per la costruzione di un ambiente educativo
accogliente, sicuro, ben organizzato, capace di suscitare la fiducia dei genitori e della comunità.
Lo stile educativo dei docenti si ispira a criteri di ascolto, accompagnamento, interazione
partecipata, mediazione comunicativa, con una continua capacità di osservazione del bambino, di
presa in carico del suo “mondo” di lettura delle sue scoperte, di sostegno e incoraggiamento
all’evoluzione dei suoi apprendimenti verso forme di conoscenza sempre più autonome e
consapevoli.
La progettualità si esplica nella capacità di dare senso e intenzionalità all’intreccio di spazi, tempi,
routine e attività, promuovendo un coerente contesto educativo, attraverso un’appropriata regia
pedagogica.
La professionalità docente si arricchisce attraverso il lavoro collaborativo, la formazione continua in
servizio, la riflessone sulla pratica didattica, il rapporto adulto con i saperi e la cultura. La costruzione
di una comunità professionale ricca di relazioni, orientata all’innovazione e alla condivisione di
conoscenze, è stimolata dalla funzione di leadership educativa della dirigenza e dalla presenza di
forme di coordinamento pedagogico.
L’ambiente di apprendimento
Il curricolo della scuola dell’infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche
che si realizzano nella sezione e nelle intersezioni, negli spazi esterni, nei laboratori, negli ambienti
di vita comune, ma si esplica in un’equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di
apprendimento, dove le stesse routine (l’ingresso, il pasto, la cura del corpo, il riposo, ecc.) svolgono
una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come “base sicura” per nuove
esperienze e nuove sollecitazioni.
L’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura,
l’arte, il territorio, in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e di
conoscenza. Nel gioco, particolarmente in quello simbolico, i bambini si esprimono, raccontano,
rielaborano in modo creativo le esperienze personali e sociali. Nella relazione educativa, gli
insegnanti svolgono una funzione di mediazione e di facilitazione e, nel fare propria la ricerca dei
bambini, li aiutano a pensare e a riflettere meglio, sollecitandoli a osservare, descrivere, narrare,
fare ipotesi, dare e chiedere spiegazioni in contesti cooperativi e di confronto diffuso.
L’organizzazione degli spazi e dei tempi diventa elemento di qualità pedagogica dell’ambiente
educativo e pertanto deve essere oggetto di esplicita progettazione e verifica. In particolare:
-
-
Lo spazio dovrà essere accogliente, caldo, ben curato, orientato dal gusto estetico,
espressione della pedagogia e delle scelte educative di ciascuna scuola. Lo spazio parla dei
bambini, del loro valore, dei loro bisogni di gioco, di movimento, di espressione, di intimità
e di socialità, attraverso l’ambientazione fisica, la scelta di arredamenti e oggetti volti a
creare un luogo funzionale e invitante;
Il tempo disteso consente al bambino di vivere con serenità la propria giornata, di giocare,
esplorare, parlare, capire, sentirsi padrone di sé e delle attività che sperimenta e nelle quali
esercita.
L’osservazione nelle sue diverse modalità, rappresenta uno strumento fondamentale per conoscere
e accompagnare il bambino in tutte le sue dimensioni di sviluppo, rispettandone l’originalità,
l’unicità, le potenzialità attraverso un atteggiamento di ascolto, empatia e rassicurazione. La pratica
della documentazione va intesa come processo che produce tracce, memoria e riflessione, negli
adulti e nei bambini, rendendo visibili le modalità e i percorsi di formazione e permettendo di
apprezzare i progressi dell’apprendimento individuale e di gruppo. L’attività di valutazione nella
scuola dell’infanzia risponde ad una funzione di carattere formativo, che riconosce, accompagna,
descrive e documenta i processi di crescita, evita di classificare e giudicare le prestazioni dei
bambini, perché è orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le loro potenzialità.
Analogamente, per l’istituzione scolastica, le pratiche dell’autovalutazione, della valutazione
esterna, della rendicontazione sociale, sono volte al miglioramento continuo della qualità educativa.
I CAMPI DI ESPERIENZA
Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei
bambini e creano occasioni di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini
vanno scoprendo. L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al
bambino, opportunamente guidato, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti. Ogni campo
di esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici
della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente
più sicuri.
Nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono all’insegnante
orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed
esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario.
Il se l’altro
I bambini formulano tanti perché sulle questioni concrete, sugli eventi della vita quotidiana, sulle
trasformazioni personali e sociali, sull’ambiente e sull’uso delle risorse, sui valori culturali, sul futuro
vicino e lontano, spesso a partire dalla dimensione quotidiana della vita scolastica. Al contempo
pongono domande di senso sul mondo e sull’esistenza umana. I molti perché rappresentano la loro
spinta a capire il significato della vita che li circonda e il valore morale delle loro azioni. Nella scuola
hanno molte occasioni per prendere coscienza della propria identità, per scoprire le diversità
culturali, religiose, etniche, per apprendere le prime regole del vivere sociale, per riflettere sul senso
e le conseguenze delle loro azioni.
Negli anni della scuola dell’infanzia il bambino osserva la natura e i viventi, nel loro nascere, evolversi
ed estinguersi. Osserva l’ambiente che lo circonda e coglie le diverse relazioni tra le persone; ascolta
le narrazioni degli adulti, le espressioni delle loro opinioni e della loro spiritualità e fede; è testimone
degli eventi e ne vede la rappresentazione attraverso i media; partecipa alle tradizioni della famiglia
e della comunità di appartenenza, ma si apre al confronto con altre culture e costumi; si accorge di
essere uguale e diverso nella varietà delle situazioni, di poter essere accolto o escluso, di poter
accogliere o escludere. Raccoglie discorsi circa gli orientamenti morali, il cosa è giusto e cosa è
sbagliato, il valore attribuito alle pratiche religiose. Si chiede dov’era prima di nascere e se e dove
finirà la sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le
domande dei bambini richiedono un atteggiamento di ascolto costruttivo da parte degli adulti, di
rasserenamento, comprensione ed esplicitazione delle diverse posizioni. A questa età, dunque, si
definisce e si articola progressivamente l’identità di ciascun bambino e di ciascuna bambina come
consapevolezza del proprio corpo, della propria personalità, del proprio stare con gli altri e esplorare
il mondo. Sono gli anni della scoperta degli adulti come fonte di protezione e contenimento, degli
altri bambini come compagni di giochi e come limite alla propria volontà. Sono gli anni in cui si avvia
la reciprocità nel parlare e nell’ascoltare; in cui si impara discutendo.
Il bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo, sperimenta il piacere, il divertimento, la
frustrazione, la scoperta; si imbatte nelle difficoltà della condivisione e nei primi conflitti, supera
progressivamente l’egocentrismo e può cogliere altri punti di vista.
Questo campo rappresenta l’ambito elettivo in cui i temi dei diritti e dei doveri, del funzionamento
della vita sociale, della cittadinanza e delle istituzioni trovano una prima “palestra” per essere
guardati e affrontati concretamente.
La scuola si pone come spazio di incontro e di dialogo, di approfondimento culturale e di reciproca
formazione tra genitori e insegnanti per affrontare insieme questi temi e proporre ai bambini un
modello di ascolto e di rispetto, che li aiuti a trovare risposte alle loro domande di senso in coerenza
con le scelte della propria famiglia, nel comune intento di rafforzare i presupposti della convivenza
democratica.
Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi,
sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.
Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa
esprimerli in modo sempre più adeguato.
Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e
le mette a confronto con altre.
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la
reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.
Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male,
sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del
vivere insieme.
Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente e futuro e si muove con crescente
sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e
movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise.
Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il
funzionamento delle piccole comunità e della città.
Il corpo e il movimento
I bambini prendono coscienza del proprio corpo, utilizzandolo fin dalla nascita come strumento di
conoscenza di sé nel mondo. Muoversi è il primo fattore di apprendimento: cercare, scoprire,
giocare, saltare, correre a scuola è fonte di benessere e di equilibrio psico-fisico. L’azione del corpo
fa vivere emozioni e sensazioni piacevoli, di rilassamento e di tensione, ma anche la soddisfazione
del controllo dei gesti, nel coordinamento con gli altri; consente di sperimentare potenzialità e limiti
della propria fisicità, sviluppando nel contempo la consapevolezza dei rischi di movimenti
incontrollati.
I bambini giocano con il corpo, comunicano, si esprimono con la mimica, si trasvestono, si mettono
alla prova, anche in questi modi percepiscono la completezza del proprio sé, consolidando
autonomia e sicurezza emotiva.
Il corpo ha potenzialità espressive e comunicative che si realizzano in un linguaggio caratterizzato
da una propria struttura e da regole che il bambino impara a conoscere attraverso specifici percorsi
di apprendimento: le esperienze motorie consentono di integrare i diversi linguaggi, di alternare la
parola e i gesti; di produrre e fruire musica, di accompagnare narrazioni, di favorire la costruzione
dell’immagine di sé e l’elaborazione dello schema corporeo. Le attività informali, di routine e di vita
quotidiana, la vita e i giochi all’aperto sono altrettanto importanti dell’uso di piccoli attrezzi e
strumenti, del movimento libero o guidato in spazi dedicati, dei giochi psicomotori e possono essere
occasione per l’educazione alla salute attraverso una sensibilizzazione alla corretta alimentazione e
all’igiene personale.
La scuola dell’infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di leggere e
interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio e altrui, rispettandolo e avendone cura. La
scuola dell’infanzia mira altresì a sviluppare la capacità di esprimersi e di comunicare attraverso il
corpo per giungere ad affinare le capacità percettive e di conoscenza degli oggetti, la capacità di
orientarsi nello spazio, di muoversi e di comunicare secondo immaginazione e creatività.
Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed
espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della
giornata a scuola.
Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche
corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.
Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi
individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni
ambientali all’interno della scuola e all’aperto.
Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento,
nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva.
Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.
Immagini, suoni, colori
I bambini esprimono pensieri ed emozioni con immaginazione e creatività: l’arte orienta questa
propensione, educando al piacere del bello e al sentire estetico. L’esplorazione dei materiali a
disposizione consente di vivere le prime esperienze artistiche, che sono in grado di stimolare la
creatività e contagiare altri apprendimenti. I linguaggi a disposizione dei bambini, come la voce, il
gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione dei materiali, le esperienze graficopittoriche, i mass-media, vanno scoperti ed educati perché sviluppino nei piccoli il senso del bello,
la conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà.
L’incontro dei bambini con l’arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo che li circonda.
I materiali esplorati con i sensi, le tecniche sperimentate e condivise nell’atelier della scuola, le
osservazioni di luoghi (piazze, giardini, paesaggi) e di opere (quadri, musei, architetture) aiuteranno
a migliorare le capacità percettive, coltivare il piacere della fruizione, della produzione e
dell’invenzione e ad avvicinare alla cultura e al patrimonio artistico.
La musica è un’esperienza universale che si manifesta in modi e generi diversi, tutti di pari dignità,
carica di emozioni e ricca di tradizioni culturali. il bambino, interagendo con il paesaggio sonoro,
sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare, ricercare e
discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significativi. Esplora le proprie
possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative, accrescendo la fiducia nelle proprie
potenzialità. L’ascolto delle produzioni sonore personali lo apre al piacere di fare musica e alla
condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali.
Il bambino si confronta con i nuovi media e con i nuovi linguaggi della comunicazione, come
spettatore e come attore. La scuola può aiutarlo a familiarizzare con l’esperienza della
multimedialità (la fotografia, il cinema, la televisione, il digitale), favorendo un contatto attivo con i
“media” e la ricerca delle loro possibilità espressive e creative.
Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio
del corpo consente.
Inventa storie e sa esprimere attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività
manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative,; esplora le potenzialità
offerte dalle tecnologie.
Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione…);
sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte.
Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando
voce, corpo e oggetti.
Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali.
Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per
codificare i suoni percepiti e riprodurli.
I discorsi e le parole
La lingua, in tutte le sue funzioni e forme, è uno strumento essenziale per comunicare e conoscere,
per rendere via via più complesso e meglio definito, il proprio pensiero, anche grazie al confronto
con gli altri e con l’esperienza concreta e l’osservazione. È il mezzo per esprimersi in modi personali,
creativi e sempre più articolati. La lingua materna è parte dell’identità di ogni bambino, ma la
conoscenza di altre lingue apre all’incontro con nuovi mondi e culture.
I bambini si presentano alla scuola dell’infanzia con un patrimonio linguistico significativo, ma con
competenze differenziate, che vanno attentamente osservate e valorizzate. In un ambiente
linguistico curato e stimolante i bambini sviluppano nuove capacità quando interagiscono tra di loro,
chiedono spiegazioni, confrontano punti di vista, progettano giochi e attività, elaborano e
condividono conoscenze. I bambini imparano ad ascoltare storie e racconti, dialogano con adulti e
compagni, giocano con la lingua che usano, provano il piacere di comunicare, si cimentano con
l’esperienza della lingua scritta.
La scuola dell’infanzia ha la responsabilità di promuovere in tutti i bambini la padronanza della lingua
italiana, rispettando l’uso della lingua di origine. La vita di sezione offre la possibilità di sperimentare
una varietà di situazioni comunicative ricche di senso, in cui ogni bambino diventa capace di usare
la lingua nei suoi diversi aspetti, acquista fiducia nelle proprie capacità espressive, comunica,
descrive, racconta, immagine. Appropriati percorsi didattici sono finalizzati all’estensione del
lessico, alla corretta pronuncia di suoni, parole e frasi, alla pratica delle diverse modalità di
interazione verbale (ascoltare, prendere la parola, dialogare, spiegare), contribuendo allo sviluppo
di un pensiero logico e creativo.
L’incontro e la lettura di libri illustrati, l’analisi dei messaggi presenti nell’ambiente incoraggiano il
progressivo avvicinarsi dei bambini alla lingua scritta, e motivano un rapporto positivo con la lettura
e la scrittura.
I bambini vivono spesso in ambienti plurilingui e, se opportunamente guidati, possono familiarizzare
con una seconda lingua, in situazioni naturali, di dialogo, di vita quotidiana, diventando
progressivamente consapevoli di suoni, tonalità, significati diversi.
Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e
discorsi, fa ipotesi sui significati.
Sa esprimere e comunicare agi altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio
verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative.
Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e
analogie tra i suoni e i significati.
Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il
linguaggio per progettare attività e per definire regole.
Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingua diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei
linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia.
Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la
scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.
La conoscenza del mondo
I bambini esplorano continuamente la realtà e imparano a riflettere sulle proprie esperienze
descrivendole, rappresentandole, riorganizzandole con diversi criteri. Pongono così le basi per una
successiva elaborazione di concetti scientifici e matematici che verranno proposti nella scuola
primaria.
La curiosità e le domande sui fenomeni naturali, su se stessi e sugli organismi viventi e su storie,
fiabe e giochi tradizionali con riferimenti matematici, possono cominciare a trovare risposte
guardando sempre meglio i fatti del mondo, cercando di capire come e quando succedono,
intervenendo per cambiarli e sperimentando gli effetti dei cambiamenti. Si avviano così le prime
attività di ricerca che danno talvolta risultati imprevedibili, ma che costruiscono nel bambino la
necessaria fiducia nelle proprie capacità di capire e di trovare spiegazioni. Esplorando oggetti,
materiali e simboli, osservando la vita di piante ed animali, i bambini elaborano idee personali da
confrontare con quelle dei compagni e degli insegnanti.
Imparano a fare domande, a dare e a chiedere spiegazioni, a lasciarsi convincere dai punti di vista
degli altri, a non scoraggiarsi se le loro idee non risultano appropriate. Possono quindi avviarsi verso
un percorso di conoscenza più strutturato, in cui esploreranno le potenzialità del linguaggio per
esprimersi e l’uso di simboli per rappresentare significati.
Oggetti, fenomeni, viventi
I bambini elaborano la prima “organizzazione fisica” del mondo esterno attraverso attività concrete
che portano la loro attenzione sui diversi aspetti della realtà, sulle caratteristiche della luce e delle
ombre, sugli effetti del calore. Osservando il proprio movimento e quello degli oggetti, ne colgono
la durata e la velocità, imparano a organizzarli nello spazio e nel tempo e sviluppano una prima idea
di contemporaneità.
Toccando, smottando, costruendo e ricostruendo, affinando i propri gesti, i bambini individuano
qualità e proprietà degli oggetti e dei materiali, ne immaginano la struttura e sanno assemblarli in
varie costruzioni; riconoscono e danno un nome alle proprietà individuate, si accorgono delle loro
eventuali trasformazioni. Cercano di capire come sono fatti e come funzionano macchine e
meccanismi che fanno parte della loro esperienza, cercando di capire anche quello che non si vede
direttamente le stesse trasformazioni della materia possono essere intuite in base a elementari
modelli di strutture “invisibili”.
Il proprio corpo è sempre oggetto di interesse, soprattutto per quanto riguarda i processi nascosti,
e la curiosità dei bambini permette di avviare le prime interpretazioni sulla sua struttura e sul suo
funzionamento. Gli organismi animali e vegetali, osservati nei loro ambienti e in microambienti
artificiali, possono suggerire un “modello di vivente” per capire i processi più elementari e la varietà
dei modi di vivere. Si può così portare l’attenzione dei bambini sui cambiamenti insensibili o vistosi
che avvengono nel loro corpo, in quello degli animali e delle piante e verso le continue
trasformazioni dell’ambiente naturale.
Numero e spazio
La familiarità con i numeri può nascere a partire da quelli che si usano nella vita di ogni giorno; poi,
ragionando sulle quantità e sulla numerosità di oggetti diversi, i bambini costruiscono le prime
fondamentali competenze sul contare oggetti o eventi, accompagnandole con i gesti dell’indicare,
del togliere e dell’aggiungere. Si avviano così alla conoscenza del numero e della struttura delle
prime operazioni, suddividono in parti i materiali e realizzano elementari attività di misura.
Gradualmente, avviando i primi processi di astrazione, imparano a rappresentare con simboli
semplici i risultati delle loro esperienze.
Muovendosi nello spazio, i bambini scelgono ed eseguono i percorsi più idonei per raggiungere una
meta prefissata scoprendo concetti geometrici come quelli di direzione e di angolo. Sanno
descrivere le forme di oggetti tridimensionali, riconoscendo le forme geometriche e individuandone
le proprietà (ad esempio, riconoscendo nel “quadrato” una proprietà dell’oggetto e non l’oggetto
stesso).
Operano e giocano con materiali strutturati, costruzioni, giochi da tavolo di vario tipo.
Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune
proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando
strumenti alla sua portata.
Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana.
Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro
immediato e prossimo.
Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali,
accorgendosi dei loro cambiamenti.
Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi.
Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie
per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità.
Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro,
sopra/sotto, destra/sinistra, ecc.; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni
verbali.
PROGETTI D’ISTITUTO
Ai seguenti progetti partecipano quasi tutte le insegnanti delle scuole dell’infanzia dell’istituto
comprensivo di Monte San Pietro
“Non solo parole”
Questo progetto curricolare coinvolge e unisce tutte le scuole dell'infanzia dell'IC di Monte San
Pietro ed è stato pensato e sarà realizzato per favorire nei bambini una maggiore presa di coscienza
di sé e delle proprie potenzialità. Le esperienze contenute nel progetto considerano la presa di
coscienza del valore del corpo, legata alla concezione della personalità, che può essere definita
come un sistema dinamico ed unitario di fusioni interagenti. Motricità e corporeità contribuiscono
infatti alla crescita e alla maturazione complessiva del bambino e sono condizione funzionale,
relazionale, comunicativa e pratica da sviluppare in ordine a tutti i piani di attenzione formativa. La
scuola dell'infanzia mira a sviluppare nel bambino la capacità di capire ed interpretare i messaggi
provenienti dal corpo proprio ed altrui, di rispettarlo, averne cura, di esprimersi e comunicare
attraverso esso. Fonte di gioco e di scoperta, di potenzialità e di piacere, luogo privilegiato di
sentimenti ed emozioni, che rendono il movimento pulsione emotiva in un' alternanza di ritmi e
linguaggi non verbali, il corpo diventa "creativo" strumento di comunicazione nel suo continuo
divenire tra materiali e situazioni diverse.
Obiettivi per tutte le fasce d'età:
• Prendere coscienza del proprio corpo
• Rafforzare l'autostima ed il senso di fiducia negli adulti e nei compagni
• Rafforzare lo spirito di gruppo e le esperienze di socializzazione (anche a livello di
intersezione), rispettare ed aiutare gli altri
• Parlare, descrivere, raccontare e dialogare con i grandi ed i compagni
• Scoprire ed utilizzare diverse modalità di comunicazione che non sono solo quella verbale
• favorire la maturazione della propria identità
• favorire lo sviluppo dell'autostima attraverso la consapevolezza delle proprie capacità e dei
propri limiti
Metodologia
Il progetto prevede un percorso di esperienze motorie e corporee, espressivo-creative, di attività
e giochi finalizzati e strutturati attraverso i quali i bambini possono sperimentare, conoscere ed
interiorizzare la propria corporeità e la propria creatività. La forma ludica sarà quella privilegiata
in quanto il gioco ( libero, di regole, simbolico..) rappresenta una risorsa importante per
l'apprendimento e la socializzazione.
Tempi di realizzazione
Da ottobre 2013 a maggio 2014
Le scuole dell’infanzia di Monte San Giovanni e di Amola svolgeranno il progetto nella palestra di
Ponterivabella e verrà privilegiata l’attività motoria, mentre le scuole dell’infanzia di San Martino in
Casola e di Tignano svolgeranno il progetto a scuola privilegiando esperienze e attività espressivocorporee.
Crescere con la musica
Si propone un percorso di incontri, in sezione, per gruppi di bambini e bambine di tre anni
nell’ambito del progetto “la curiosità di crescere, il piacere di capire e la voglia di comunicare”. La
musica è da sempre un mezzo comunicativo ed espressivo importantissimo per l’essere umano:
musica intesa come comunicazione ed espressione ma anche divertimento e interazione con l’altro.
Già nei primi 9 mesi di vita il bambino interagisce con la mamma attraverso giochi vocali di proposta
e risposta: lo stimolo sonoro, il suono, il linguaggio musicale contribuiscono allo sviluppo affettivo,
sociale, motorio della persona.
Questo percorso intende stimolare nei partecipanti quella attitudine musicale presente fin dalla
nascita e creare situazioni di gioco e incontro con la musica, il ritmo, la voce, il corpo.
Il percorso, articolato in sei incontri a cadenza settimanale, sarà un momento nel quale i partecipanti
possono avvicinare giochi musicali, canti (ritmici e vocalizzati, con e senza parole), ascolti musicali
(adatti nella complessità e durata alle potenzialità dei partecipanti e adatte a stimolare
un’espressione corporea nel movimento), la scoperta di strumenti musicali (nella proposta musicale
‘dal vivo’ del gesto e del suono del violino, violoncello , chitarra e arpa) e l’uso di oggetti sonori e
strumenti a percussione (adatti a stimolare la motricità, il controllo del gesto, la manualità nei
partecipanti).
Sarà centrale l’uso del corpo e della voce, strumenti importantissimi nell’esperienza musicale del
bambino, pur stimolando il piacere della scoperta del suono di oggetti e strumenti musicali.
Il riconoscimento e la memorizzazione di alcuni giochi e canti darà ai partecipanti la possibilità di
realizzare un piccolo ‘repertorio’ sonoro e musicale nella relazione con l’adulto (insegnante e
conduttrice) e i genitori che potranno essere coinvolti in un incontro ‘divulgativo’ del percorso.
Viene infatti previsto un incontro con tutti i genitori, in auditorium, al termine degli incontri nel
quale relazionare l’esperienza, presentare alcuni materiali proposti e come momenti di
sensibilizzazione per le famiglie all’importanza dello stimolo musicale nella crescita del bambino dai
0 ai 6 anni.
Alcuni obiettivi del percorso sono:
-
stimolare l’attitudine musicale dei partecipanti attraverso la proposta di materiale musicale
anche complesso e vario, attraverso la proposta, la risposta, la ripetizione
creare situazioni di scoperta del suono, della voce e del corpo che suona
creare una situazione di scambio e interazione con l’adulto e il gruppo attraverso giochi
musicali, canti senza le parole, giochi di movimento
stimolare l’uso della voce e del corpo nella percezione e ripetizione di canti e ritmi
stimolare l’ascolto di brani musicali adatti attraverso giochi di movimento
-
stimolare capacità di tempi di attenzione adeguati alla partecipazione e alla proposta dei
giochi
stimolare motricità e capacità motorie (nel controllo del gesto) e di coordinazione nel
movimento, nell’uso degli strumenti musicali, della voce e del corpo
stimolare una migliore capacità linguistica e dell’articolazione nella proposta di canti con
vocalizzazioni, ritmi, fonemi, filastrocche
Traccia di un incontro:
Ogni incontro presenterà momenti diversi che tenderanno a stimolare la motricità e la vocalità dei
partecipanti e a stimolare la scoperta della voce, del corpo, del gesto che suona.
Ogni momento avrà breve durata tenendo conto delle possibilità alternative dei partecipanti.
Ecco un breve esempio dell’articolazione dell’incontro che prevederà:
1. accoglienza: canto di benvenuto
2. canti senza le parole; canti con le parole; giochi di motricità accompagnati da canti e ritmi
con il corpo e la voce
3. scoperta e utilizzo di strumenti ritmico-musicali in giochi di gruppo
4. presentazione, scoperta di gesto e suono di uno strumento musicale portato dalla
conduttrice (violino, violoncello, arpa, chitarra)
5. ascolto di un brano musicale attraverso giochi motori e di movimento
6. conclusione: canto di saluto
INCONTRO DI PROGRAMMAZIONE: collettivo di due ore con le insegnanti che aderiscono al
percorso, in luogo, orario e data da concordare: per esporre il lavoro, organizzare il calendario, i
gruppi, l’ambiente degli incontri.
L’incontro di programmazione sarà un momento nel quale sensibilizzare le insegnanti all’importanza
della valorizzazione dell’attitudine musicale nel bambino oltre che un momento di spiegazione degli
intenti, obiettivi e modalità della proposta.
L’Associazione intende offrire questo incontro, essendo importante il coinvolgimento delle
insegnanti a questa proposta che tende a “valorizzare l’attitudine musicale nei bambini e la
sensibilizzazione all’importanza della musica e della pratica musicale”.
ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO: per ogni gruppo di massimo dodici partecipanti: sei incontri, a
cadenza settimanale, in orario e calendario da concordare nell’incontro di programmazione, alla
mattina, in compresenza con l’insegnante.
INCONTRO CON I GENITORI: al termine dei percorsi, in auditorium, in data e orario da definire. Un
momento ‘divulgativo’ nel quale verrà spiegato il percorso alle famiglie (anche tramite brevi esempi,
foto, video e registrazioni audio realizzati durante gli incontri in sezione) nel quale la conduttrice
potrà esporre le motivazioni e i criteri metodologici del lavoro proposto, avvicinando l’argomento
dell’importanza dello stimolo musicale nella crescita del bambino e la valorizzazione dell’attitudine
musicale come importante strumento di crescita della persona.
Considerando l’importanza di questo momento l’Associazione intende offrire questo
‘appuntamento’ che potrà essere un momento di coinvolgimento delle famiglie e di comprensione
della proposta nella direzione di una “valorizzazione dell’attitudine musicale nei bambini e
sensibilizzazione all’importanza della musica e della pratica musicale nello sviluppo della persona”
che sono tra gli intenti dell’Associazione.
L’Associazione Culturale Musicale Madamadorè metterà a disposizione materiali e strumenti
musicali per gli incontri.
Pianeta di cioccolato
(progetto coop)
Questo percorso si pone l’obiettivo di sviluppare nei bambini consapevolezza e primo senso critico
nelle scelte alimentari. Il prodotto cioccolato viene esplorato a 360 gradi partendo dall’albero fino
ad arrivare alle tavolette.
Obiettivi formativi:
-
giocare con i colori del cioccolato
-
comprendere la provenienza del cioccolato e le sue trasformazioni
-
conoscere il cacao attraverso attività ludico-sensoriali
Attività:
-
laboratori sensoriali in cui sono coinvolti tutti i cinque sensi che guidano i bambini alla
scoperta del cacao come prodotto primario (tocco, annuso, sento, vedo, assaggio)
Durata:
due incontri di due ore ciascuno nei mesi tra ottobre e novembre 2013.
Il progetto è rivolto ai bambini di anni tre, quattro e cinque.
Amico vigile
Verranno a scuola due vigili del comune di Monte San Pietro per fare ai bambini una piccola
“lezione” teorica. Si faranno dei giochi, si parlerà insieme e i bambini faranno tantissime domande.
Nel mese di giugno tutti i bambini di cinque anni delle scuole dell’infanzia dell’istituto si recheranno
nella palestra del palazzetto dello sport di Ponterivabella per fare de percorsi stradali e per giocare
insieme.
Continuità scuola dell’infanzia e scuola primaria
I bambini di cinque anni andranno nel mese di maggio a visitare la classe 1 a modulo di Calderino. Si
farà un’attività insieme. Verrà letto il libro “Scherzi di strega” che sarà acquistato dall’istituto.
Questo libro avrà delle pagine mancanti e quindi i bambini si improvviseranno scrittori e
inventeranno il finale della storia.
PROGETTI DI SEZIONE
Teatro a passo di danza
(nell’ambito del progetto di istituto “Non solo parole”)
Questo laboratorio è adatto per bambini dai tre ai cinque anni. È un percorso centrato
sull’espressività corporea in cui si mescolano le tecniche dell’improvvisazione teatrale e del teatrodanza alla scoperta dello spazio (attorno a me, fra me e te, fra noi e loro); del gesto che comunica
più delle parole; del ritmo che c’è dentro di me e che posso condividere con gli altri. Il corpo, il
movimento, possono dare l’opportunità ai bambini di raccontarci finalmente quello che con le
parole non riescono a dire.
Il laboratorio verrà sviluppato in un modulo da sei incontri, dove ogni incontro ha la durata di un’ora
e mezza, per un totale di nove ore. Questo laboratorio viene proposto da esperti del Teatro delle
Temperie (associazione di promozione sociale) di Calcara (BO).
Il Teatro delle Temperie collabora già da diversi anni con gli istituti scolastici della provincia di
Bologna e di Modena (Castello di Serravalle, Savigno, Bazzano, Pavullo) per l’ideazione e la
realizzazione di percorsi laboratoriali e didattici teatrali.
L’esperienza di un lavoro teatrale può avere un profondo valore formativo indipendentemente dal
tipo di percorso scelto perché, oltre ad essere un potente canale di apprendimento culturale,
consente di affrontare numerosissimi aspetti della vita, delle emozioni, dei rapporti interpersonali,
delle dinamiche di gruppo.
Musica con Beppe!!!
(nell’ambito del progetto di istituto “Non solo parole”)
Che valori possono acquisire i bambini scoprendo la musica, il movimento, il suono, il rumore ed il
silenzio?
L’attività sonora e musicale nella scuola dell’infanzia, si fonda sulla consapevolezza che il suono,
prima di manifestarsi come una forma artistica, è un potente strumento di comunicazione,
alternativo e, al tempo stesso, coadiuvante del linguaggio verbale.
Nei bambini vi sono molti sentimenti che hanno bisogno di essere espressi e la musica è un modo
costruttivo attraverso il quale sfogare i propri sentimenti.
Muoversi animatamente seguendo un ritmo, battere un tamburo, lasciarsi assorbire
completamente dall’ascolto di un breve brano di musica classica o cantare, sono tutti degli sfoghi
necessari che danno la forza di far fronte alle difficoltà di ogni giorno. E’ possibile acquisire un gusto
per la musica che duri per tutta la vita se l’impatto con essa è piacevole. Costringere invece i bambini
contro la loro volontà a partecipare ad un’esperienza musicale, può produrre l’effetto opposto.
Si può introdurre la musica in molti modi: valorizzare ed arricchire le esperienze diverse attraverso
l’uso della musica aumenta la possibilità di esprimersi. Quando i bambini arrivano alla scuola
dell’infanzia con esperienze limitate verso la musica può essere necessario fornire anche esperienze
dirette sulle quali basare ulteriori approfondimenti. Per esempio, se un bambino non ha mai visto
un treno da vicino, può aver bisogno di alcune spiegazioni prima di poter capire che ci sono treni
lenti e treni rapidi, che i suoni prodotti dai treni possono essere diversi, che i treni possono servire
per svariati usi.
Tutto può essere musica. Un bambino può cogliere il gocciolare ritmico di un rubinetto e introdurlo
nel suo gioco mentre un adulto può restarne disturbato. Un bambino può notare il soffio del vento;
può fare commenti sul movimento di un animaletto domestico nel campo da gioco. Capita spesso
che in questo settore i bambini abbiano molto più spirito di osservazione degli adulti che stanno
loro insegnando. C’è molto da imparare stando con i bambini e ascoltandoli è possibile che un
bambino esprima la sua creatività inventando canzoncine mentre gironzola tra cose a lui familiari.
Vale la pena di fare attenzione a tutto questo.
Un bambino può svilupparsi anche fisicamente attraverso tutti i possibili contatti con la musica;
infatti può venire stimolato a muoversi con la muscolatura del tronco o con quella delle mani.
L’introduzione della musica tra le sue attività può cambiarne il ritmo, le modalità ed il suo modo di
esprimersi.
Esprimersi attraverso la musica può anche essere un modo per approfondire delle conoscenze
immediate. Come cammina un’anatra? Un gatto? Quali sono i rumori che si sentono nella scuola?
Il rumore fa parte della vita di ogni scuola. E’ segno di vita e di attività ma a volte, se eccessivo, può
infastidire, oltre a diventare un ostacolo alla buona conduzione della vita comunitaria ed educativa.
Eppure, i bambini si esprimono facendo rumore. I loro gesti producono rumore, fanno cadere gli
oggetti, gridano, parlano a voce alta, parlano da soli.
Se si potesse osservare tutto questo sarebbe una grande miniera di informazioni, si potrebbero
conoscere i vari bambini nella propria genuina spontaneità.
Ovviamente è indispensabile fare i conti con la realtà e cercare di ridimensionare i “rumori” dei
bambini per favorire espressioni più contenute e mature.
… il silenzio nella musica è un suono che non fa rumore
Il silenzio non è vuoto, non è solo l’assenza di un’attività e una costrizione all’immobilità, ma è una
necessità del suono organizzato, una magnifica e privilegiata occasione di distensione e di ascolto.
I rumori che divertono maggiormente i bambini sono le auto che passano, gli amici che urlano o le
gru del cantiere vicino che si muovono.
La psicologia della musica ha dimostrato che lo sviluppo dell’abitudine percettiva dei bambini è
influenzata dalla qualità e dall’organizzazione dei suoni. Tuttavia la presenza massiccia di suoni che
caratterizzano i nostri giorni e l’assenza di un’alternanza tra suono e silenzio che distingua e valorizzi
entrambi, ha creato una diffusa indifferenza anche nell’età delle scoperte infantili per l’ambiente
sonoro che li circonda. Immersi nel rumore i bambini non conoscono più il silenzio. La musica ha
bisogno di silenzio non solo per l’ascolto, ma è un elemento essenziale della composizione.
Obiettivi formativi:
-
capacità di ascoltare, distinguere ed interpretare
uso di suoni della voce
produzione e ascolto di suoni e di brani musicali
capacità di cantare insieme agli altri
sonorizzazione di storie, fiabe, racconti
ricerca ed esplorazione della realtà sonora e sapersi esprimere con dei suoni
costruire semplici strumenti musicali
Attività svolte con la partecipazione di “Beppe” (Giuseppe Cacciatore) insegnante presso l’istituto
comprensivo di Monte San Pietro:
-
ascolto di musiche
movimenti seguendo un ritmo
canzoni
utilizzo di semplici strumenti musicali e non
conoscenza della chitarra classica portata da “Beppe”
giochi per la scoperta e l’uso di semplici regole musicali
gioco dei rumori misterosi
caccia sonora
Bruno Munari e i cappuccetti
“La fiaba è un’opera d’arte poiché è l’unica forma d’arte completamente comprensibile dal
bimbino”
B. Bettelheim
Bruno Munari affermava che cercare di capire e spiegare che cosa è l’arte è una preoccupazione
dell’adulto, mentre il bambino è interessato a capire come si può farla vivere e renderla autentica.
L’arte diventa così lo stimolo, il pretesto per fare esperienza creativa. I libri Cappuccetto Rosso,
Cappuccetto Verde, Cappuccetto Giallo, Cappuccetto Blu e Cappuccetto Bianco, mantengono gli
elementi specifici della fiaba classica, ma l’idea di Bruno Munari è quella di rendere il testo un libro
aperto, vale a dire una specie di esercitazione della fantasia alla creatività. Pertanto il libro può
risultare un valido supporto didattico per far conoscere ai bambini la struttura della fiaba e allo
stesso tempo per guidarli nel piacere di manipolare un testo per inventarne di nuovi in cui mettere
in gioco liberamente emozioni e sentimenti da cui possono prendere corpo personali
rappresentazioni simboliche.
I libri presentano illustrazioni di particolare pregio realizzate con varie tecniche e uno degli aspetti
più interessanti è l’idea di prendere spunto da essi e con un atteggiamento giocoso, manipolarli per
inventare altre fiabe.
Cappuccetto Rosso, Cappuccetto Verde, Cappuccetto Giallo, Cappuccetto Blu e Cappuccetto Bianco
presentano gli stessi elementi: la necessità di far visita alla nonna, la strada pericolosa da percorrere
e una paura da vincere. Si differenziano, invece, per alcuni aspetti quali, ad esempio, i colori del
cappuccio, lo scenario ed il percorso da attraversare (bosco, città, mare, neve); il contenuto del
cestino da portare alla nonna; l’aspetto del lupo e l’esito della storia.
Bruno Munari, autore e illustratore con il suo grande talento creativo, ha saputo creare nei suoi libri
veri e propri scenari e ha cercato sempre di esprimersi con qualunque mezzo che gli potesse servire
per rendere con la massima evidenza e immediatezza quello che voleva comunicare. Una volta ad
esempio ha fatto un libro strappando le pagine per rappresentare una grotta, un’altra volta ha usato
della carta trasparente per dare al lettore l’idea della nebbia… dal che si capisce che abitava a
Milano.
“Non voglio leggere più nessun autore di cui si noti che volle fare un libro: ma solo quelli i cui pensieri
divennero improvvisamente un libro”
F. Nietzsche
Tutti i bambini conoscono Cappuccetto rosso ma adesso conosceranno anche Cappuccetto verde
con le sue amiche ranocchie, anche…
Un lupo in automobile insidia Cappuccetto Giallo, ma questa ha un piano con i suoi amici canarini…e
Cappuccetto blu che abita nell’isola bluetta.
E Cappuccetto bianco?
Assolutamente sconosciuta fino al giorno in cui è andato in stampa il libro. Bruno Munari ha saputo
creare un vero e proprio scenario invernale che lascia spazio all’immaginazione, alla fantasia, al
ricordo, alla percezione e alla creatività. Il testo, infatti, è illustrato in un modo assolutamente
geniale: tutto è assolutamente bianco, le pagine sono interamente bianche proprio come la neve!
Cappuccetto bianco c’è. E’ qui in queste pagine, ma non si vede. Si sa che c’è questa bambina tutta
vestita di bianco, sperduta nella neve. Si sa che c’è una nonna, una mamma, un lupo. Si sa che c’è
una panchina di pietra nel piccolo giardino coperto dalla neve, ma non si vede niente, non si vede
la cuccia del cane, non si vedono le aiuole, non si vede niente, proprio niente, tutto è coperto dalla
neve.
Mai vista tanta neve.
Questo progetto vuole intraprendere insieme ai bambini, un percorso basato sul confrontorapporto colori ed emozioni: un binomio che accompagna tutte le attività del bambino: il gioco,
l’osservazione della natura, le attività grafico-pittoriche e anche la lettura. Scopriamo allora insieme
passo dopo passo, che cosa cambia nella storia di Cappuccetto rosso se al posto del colore rosso si
trova il verde, il giallo, il blu o il bianco. Come cambiano le emozioni provate dai bambini? Si possono
far rappresentare graficamente con il disegno le storie ascoltate: osserviamo allora come cambia la
rappresentazione e se il colore dominante nel racconto è stato tradotto anche nell’elaborazione
grafico-pittorica. Si sa che questa attività riveste per il bambino un ruolo molto importante perché
non risponde solo al bisogno profondo di manifestare la propria creatività e la propria fantasia, ma
anche può liberare tramite il segno e le forme, le ansie, le paure e le emozioni che a volte i piccoli
non riescono ad esprimere con le parole. i bambini potranno fare esperienze con materiali di
riciclaggio lavorando con le mani, da soli, in gruppo e con oggetti di uso quotidiano.
Obiettivi formativi:
-
esplorare e conoscere la realtà attraverso esperienze senso-percettive
dimostrare curiosità e gusto per la scoperta
esprimersi creativamente
ricercare e trasformare in maniera creativa materiali ed oggetti per la realizzazione di un
progetto intenzionale comune
scoprire le caratteristiche degli ambienti presenti all’interno delle fiabe
raccontare delle storie
formulare ipotesi rispetto all’identità dei personaggi protagonisti della fiaba
capacità di inventare una storia
Attività:
-
narrazioni
giochi con i travestimenti
conversazioni
creazione di nuove fiabe
fiabe a confronto
giochi con i colori
collage
pitture con i colori a tempera, gli acquerelli, i colori a dita…
fiabe a rovescio
attività con materiali di recupero
insiemi di oggetti aventi lo stesso colore
Le storie del nostro giardino
“Conosco un gatto che, giocando con un gomitolo di lana, è diventato agile e svelto.
Conosco un bambino che, giocando con un gomitolo di storie, è diventato adulto.
Conosco un adulto che, giocando con un gomitolo di storie, è diventato bambino…”
La narrazione e la lettura di storie ai bambini sono ormai riconosciute come un ambito di primaria
importanza fin dalla primissima infanzia, sia a livello educativo che didattico. Oltre a rispondere ad
un bisogno e ad un piacere per il bambino dal punto di vista emotivo-affettivo, espressivo e
cognitivo, riescono da sempre e nelle diverse culture a creare, tra l’adulto che narra (genitori, nonni,
insegnanti, ecc.) ed il bambino che ascolta, un momento di unione intenso di comunicazione,
condivisione e scambio di emozioni e di pensieri. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che l’ascolto
di narrazioni aiuta a parlare e a comunicare poiché favorisce un potenziamento di abilità
fonologiche, lessicali, sintattiche, immaginative e logiche che risulteranno in seguito fondamentali
nel differenziare un buon lettore da un cattivo lettore, nelle attività di fruizione e comprensione
della lingua scritta.
Il racconto e l’ascolto di storie offrono molteplici spunti operativi per imparare ad imparare, tramite
la comunicazione. La magia della comunicazione è nelle parole: esse regalano storie, fiabe,
racconti… e viaggiano nella mente richiamando l’immaginazione e il pensiero creativo. Allora
nascono e si espandono le capacità di immaginare e di inventare, così il bambino diventa anche
persona capace di raccontare se stesso, le proprie gioie, i problemi, i desideri e i sogni. Anche
quando sarà grande ed avrà a che fare con libri più importanti, manterrà quell’atteggiamento
positivo e confidenziale che avrà costruito fin dall’infanzia.
I bambini potranno inventare delle storie, le realizzeranno “praticamente” arricchendole
successivamente con un lavoro grafico-pittorico, di ritaglio, di collage, di strappo e di assemblaggio.
L’alternarsi reciproco di ascolto, scambio e dialogo, attraverso la conversazione, regolata anche
dall’adulto, spinge poi alla produzione della sequenza finale del racconto che termina con la
creazione di una storia composta dal piccolo gruppo o dall’intera sezione dei bambini.
Verbalizzare le esperienze risulta molto ricco di possibilità di sviluppo linguistico verbale perché il
bambino si sforza di far comprendere agli altri quanto ha da raccontare e lo fa con molto impegno
e calore.
Questo progetto propone un’esperienza in cui l’uso della lingua costituisce un modo piacevole di
comunicare nel quale il bambino raccoglie, elabora e traduce verbalmente i propri pensieri. Le
possibilità di esplorazione ambientale sono infinite: basta una piccola aiuola, una siepe, un muro o
un angolo fiorito per offrire spunti e motivo di osservazione e di comunicazione di esperienze.
Obiettivi formativi:
-
capacità di raccontare una storia relativa all’ambiente ambientale
sviluppo del linguaggio verbale e del linguaggio grafico-espressivo
sviluppo cognitivo (capacità di osservazione e di riflessione)
disponibilità ad ascoltare i discorsi degli altri
comprendere le storie
sviluppare competenze a livello metalinguistico. Ascoltare e partecipare attivamente a
scambi sulla comprensione di storie
operare scelte, modificare ed integrare quanto precedentemente pensato sulla base di
nuove informazioni
condivisione di idee e pensieri riferiti alla conclusione delle storie
invenzione di storie in collaborazione con gli altri bambini
ascoltare
Attività:
-
racconti
disegni
osservazioni
produzioni individuali e di gruppo di storie
invenzione della sequenza finale di storie
La catena di carte
(per i bambini di cinque anni)
Le elaborazioni cognitive non sono divise dalle esperienze comunicative ed affettivo-relazionali
poiché si considerano come interpretazioni circa il significato di situazioni vissute ed agite. Queste
elaborazioni vanno inserite in un contesto di dialogo: i bambini risolvono problemi, si rapportano
con le ipotesi degli altri, interagiscono con le loro argomentazioni, si sforzano di capire la logica che
è alla base delle ipotesi degli altri e delle proprie. Le loro rappresentazioni soggettive della realtà, i
modi personali di comprensione logica, le interpretazioni trovano spazi per confronti e linguaggi
condivisi. Le storie, le narrazioni, le argomentazioni permettono di collegare spazi, persone, cose,
luoghi e creano rapporti tra il reale e il simbolico, il vissuto e l’immaginato.
Nuove idee e nuove categorie, si creano le possibilità di allargare e modificare criteri, modalità di
pensare, percepire, rappresentare. Questo progetto permette ai bambini di giocare liberamente con
delle figure facendole diventare gli elementi di una storia, anche di individuare il rapporto analogico
che le collega ed arrivare ad organizzarle in maniera logica.
Obiettivi formativi:
-
il ragionamento del bambino che potrà rendere possibile la costruzione della catena di carte
-
fare delle associazioni tra gli elementi (aspetto grafico e il contesto)
Attività:
-
giochi con oggetti da collegare
seriazioni
associazioni
domino
memory
tombole
scelta di figure
disegni
coloritura
ritaglio
incollo
invenzione di storie
I rifiuti una risorsa
(rispettiamo l’ambiente)
Ricicliamo
All’interno della scuola dell’infanzia è bene che i bambini maturino un comportamento attivo di
rispetto e di protezione dell’ambiente. La cura delle piante, le regole di comportamento in giardino
e all’interno della scuola basate sul rispetto degli altri e delle cose (grandi strutture, piccoli attrezzi,
giocattoli, materiale didattico, arredamento…) li aiutano a capire ed a verificare, attraverso
l’esperienza diretta, i danni che vengono prodotti quando non sono riconosciuti i diritti degli altri,
delle cose e l’importanza del rispetto in tutte le situazioni.
Molti giochi della nostra tradizione popolare ci possono essere di aiuto per raggiungere questo
obiettivo. Molti materiali dell’ambiente circostante o di rifiuto, possono essere utilizzati per svolgere
giochi motori che si facevano tanto tempo fa quando i bambini delle diverse regioni italiane
sapevano inventare per trascorrere il tempo in maniera divertente.
Facciamo la raccolta differenziata
Anche quest’anno nella nostra scuola facciamo una raccolta differenziata
Nei sacchetti
di colore azzurro mettiamo la carta
Nei sacchetti
di colore giallo mettiamo la plastica
Nei sacchetti
di colore rosa mettiamo i rifiuti indifferenziati
Nei sacchetti
di colore bianco-trasparenti mettiamo i rifiuti organici
Nella nostra scuola abbiamo stabilito delle regole importanti:
-
non consumare più del necessario
è importante riutilizzare
è bene fare una raccolta differenziata
Attività alternativa alla religione cattolica
Gli altri intorno a me
Questo percorso si svolge secondo le seguenti tappe:
-
quante persone intorno a me
abbiamo bisogno degli altri
chi ha bisogno di te
dagli altri si impara
quando ero piccolo…
Quante persone intorno a me
La famiglia
Il primo passo è la scoperta degli altri più vicini a se stessi. La consapevolezza di quanti circondano
ognuno. Le persone in assoluto più vicine ai bambini sono i familiari. Quante persone compongono
la tua famiglia? Chi sono?
A scuola
Il secondo ambiente vicino ai bambini è la scuola. Si possono avviare delle conversazioni.
Come si chiama la nostra scuola? C’è il giardino?
Il paese
Ora il discorso si allarga e i bambini cominciano a riflettere che esistono anche altri al di fuori della
scuola.
Come si chiama il nostro paese? Quali persone conosci?
Abbiamo bisogno degli altri
Questo punto del percorso prende in esame la relazione che c’è tra ogni persona, tra ogni bambino
e gli altri che sono attorno.
C’è chi semina e raccoglie il grano
C’è chi impasta la pasta
C’è chi vende la pasta
C’è chi la compra
C’è chi la cucina
Questo esempio può essere applicato ovviamente a molti altri cibi ed oggetti conosciuti dai bambini.
Poi, il discorso si può estendere anche alle esigenze che possono avere i bambini.
Quando sei a scuola di chi hai bisogno?
Quando sei ammalato di chi hai bisogno?
Quando vuoi giocare chi cerchi?
Chi ha bisogno di te
Continuiamo il discorso cercando di sottolineare che ognuno di noi è importante per gli altri.
Gli altri che ci vogliono bene hanno bisogno di noi per affetto.
Gli altri che stanno con noi durante il giorno hanno bisogno di noi per quello che sappiamo fare con
loro.
Se tu per una magia diventassi invisibile, quante persone si dispererebbero perché non ti trovano
più?
Ti senti importante quando qualcuno ti dice…
Qualche volta sei stato utile a qualcuno? Perché?
Quando sarai grande ti piacerebbe essere un…
Chi avrà bisogno di te?
Dagli altri si impara
Tutte le persone imparano dagli altri, in modo particolare i bambini durante i loro primi anni di vita.
Si possono leggere ai bambini delle filastrocche.
Quando ero piccolo…
Ai bambini piace molto osservare la propria crescita ed i propri cambiamenti. Osservando delle loro
fotografie, i bimbi potranno metterle in sequenza osservando i cambiamenti del corpo e del viso,
della posizione e della statura.
I bambini possono anche riflettere su quante cose hanno imparato rispetto a quelle che sapevano
al momento delle foto.
I bambini potranno anche comprendere da chi hanno imparato tutto ciò che sanno fare.
Si impara molto anche da tante altre persone. Si possono osservare le figure più vicine alla realtà
dei bambini (il vigile, un artigiano…)
Obiettivi formativi:
-
ricordare e raccontare la propria storia personale
conoscere i componenti della propria famiglia e saperne ricordare il nome
sapere in quale paese si vive
riflettere sul ruolo delle persone accanto a sé
riflettere sul proprio ruolo all’interno della famiglia e della scuola
Attività:
-
osservazione di fotografie di immagini sui giornali
disegni
collage
conversazioni
filastrocche
canzoni
racconti
Tecniche creative con fantasia
Questo progetto “manipolativo” nasce dall’esigenza di far sperimentare ai bambini, attraverso
esperienze concrete, degli strumenti e dei materiali che permettono loro di agire secondo la propria
iniziativa personale. Il progetto permette di esprimere con immaginazione e creatività, emozioni,
pensieri e la naturale curiosità dei bambini della fascia di età dai tre ai sei anni. Inoltre permette di
esplorare e toccare degli oggetti. Questa è l’età dove l’apprendimento passa attraverso l’esperienza:
si impara facendo ed è proprio mediante le diverse azioni che si sviluppano e potenziano molte
capacità (attenzione, concentrazione, osservazione, confronto, riflessioni e sintesi) che sono alla
base della crescita personale e culturale di ciascuno. Il progetto, quindi, vuole dare la possibilità ai
bambini di giocare con materiali semplici: sassolini, foglie, carta, farina gialla, pasta ecc. attraverso
un percorso che vede questi oggetti come protagonisti per nuovi spunti, nuove invenzioni e nuove
attività. I bambini scopriranno attraverso il gioco tutte le possibilità d’uso e di trasformazione del
materiale a loro disposizione. Tutto ciò con cui i bambini entreranno in contatto, sono materiali che
fanno parte del loro “mondo” ed è grazie a questi che i piccoli possono manipolare, trasformare e
costruire nuovi oggetti. Con le mani che sono il mezzo privilegiato con cui i bambini affrontano e
scoprono la realtà e possiedono una loro espressività “intrinseca” che accoglie o allontana, che
accetta o nega, che accarezza o pasticcia. Le attività manipolative permettono ai bambini di passare
dal dire al fare, attraverso una molteplicità di linguaggi, verbali e non attivando un processo di
apprendimento costruttivo: per privilegiare l’approccio alla curiosità, al gioco esplorativo, alla
socializzazione e alla scoperta. Verrà messa a disposizione dei bambini una grande varietà di
materiali che i piccoli potranno manipolare liberamente con fantasia: toccare, strappare,
appallottolare, travasare, modificare attraverso il piacere di “fare” per creare nuove cose.
Obiettivi formativi:
-
sviluppare la creatività esplorando con i “sensi” una grande varietà di materiali
sollecitare il desiderio e il piacere di lavorare insieme
favorire la coordinazione dei movimenti della mano nel selezionare, osservare, ritagliare,
incollare
superare situazioni di disagio in rapporto ai vari materiali, accettandone il contatto
rafforzare la vita di relazione tra coetanei, adulti e bambini
sperimentare varie tecniche espressive
utilizzare materiale comune e di uso quotidiano per manipolare
socializzare
Attività:
-
frottage con le foglie
conversazione: i colori dell’autunno
osserviamo le foglie
drammatizzazioni
giochi con i sassolini
pasta di sale e plastilina
giochi con la farina gialla
stampa con la frutta
collane con la pasta
-
collage con carta di vario genere
disegni con i semi
pittura con le dita
Materiali:
foglie, colla, sassolini, farina gialla, sale, acqua, frutta, semi, carta, giornali, cartone, vaschette, piatti,
bicchieri, forchette, cucchiai di plastica, bottiglie di plastica, pasta.
Un piccolo mondo verde
Per suscitare la curiosità nei bambini e portarli a scoprire la magia della vita, li accompagniamo alla
scoperta di un avvenimento naturale: la germinazione dei semi e la nascita delle piantine. Questo
evento offre la possibilità di esplorare con cura i semi, le parti della pianta e le loro relative funzioni.
Consente, inoltre, di osservare la crescita delle piante e di comprendere che cosa occorre per
crescere e di capire il meccanismo del nutrimento e della crescita. Permette anche di scoprire,
attraverso l’esperienza diretta, le fasi di trasformazione e di crescita di un seme. Questo è un modo
naturale di suscitare curiosità, fare domande, e formulare delle ipotesi. Accostare il bambino al
gusto di esplorare e di scoperta dell’ambiente utilizzando il corpo e affinando in lui atteggiamenti di
tipo scientifico come la curiosità e la ricerca. L’uso della fiaba offre tanti spunti e farà da sfondo
integratore al percorso: verranno fatti, dopo la lettura di una fiaba, diversi esperimenti nel quale i
bambini potranno osservare come e dove può crescere un seme e sperimentare se, ad esempio, da
un bottone o da una caramella può nascere qualcosa.
Come si trasforma un seme in piantina… come si nutre una pianta… i bambini dovranno prendersi
cura delle piantine nate… dovranno osservare con atteggiamento scientifico alcune piante in diversi
contesti: sperimentazione della semina in contenitori di plastica, nel cotone, nei sassi, nella terra al
buio e alla luce, bagnati e asciutti, semi e non semi (caramelle-bottoni).
Materiali:
libri, semi (fagioli, lenticchie, basilico, prezzemolo), cotone, sassi, terra, acqua, palloncini, vaschette,
piatti, vasetti dello yogurt, cucchiai in plastica.
Obiettivi formativi:
-
scoprire che dentro un seme c’è una piantina
scoprire e rispettare l’ambiente naturale circostante
conoscere ed individuare le caratteristiche dell’elemento terra per poi passare dalla fase
dell’osservazione a quella della formulazione di ipotesi e previsioni
comprendere l’importanza vitale della terra per la vita degli esseri viventi
socializzazione
Attività:
-
lettura di libri
classificazioni
semina
drammatizzazione
topologia sopra/sotto
esperimenti
giochi
manipolazione
Giochi motori in sezione
Il campo di esperienza della corporeità promuove la presa di coscienza del corpo inteso come modo
di essere della personalità e come condizione per lo sviluppo integrale della persona. È per questo
motivo che le esperienze formali previste all’interno di un progetto didattico si devono far carico di
sviluppare le capacità senso-percettive e quelle coordinative di ciascun bambino. La conquista e
l’interiorizzazione del sé corporeo, sono quindi, obiettivi fondamentali per un armonico ed
equilibrato sviluppo della persona in tutta la sua globalità. Il movimento e l’attività motoria in
genere, oltre a rendere consapevoli i bambini rispetto al sé, risultano essere basilari anche per lo
sviluppo dei processi cognitivi come la memoria, l’attenzione, la percezione ed il linguaggio.
L’attività motoria viene svolta nella scuola dell’infanzia di San Martino in Casola nella sezione. I
bambini prima di iniziare l’attività si siedono in cerchio, e a turno, lanciano un palloncino in alto e
dicono il proprio nome. Vengono definite delle regole: non spingere, non fare male agli altri, non
farsi male. Attraverso il gioco il bambino impara e socializza. Nella sezione saranno proposte
molteplici attività allo scopo di favorire il naturale sviluppo psicomotorio del bambino. E’ importante
che i bimbi possano disporre di molti materiali per effettuare giochi ed esercizi per raggiungere i
seguenti obiettivi generali:
-
conoscenza del corpo
l’insegnante nomina le parti del corpo ed i bambini le toccano su se stessi con entrambe le mani
(ripetendo il nome è più facile ricordarlo).
-
assumere posizioni su imitazione
l’insegnante assumerà posizioni diverse e chiederà ai bambini di ripeterle
-
equilibrio statico
le attività dovranno essere graduate iniziando con il proporre esercizi semplici che richiedono di
rimanere il più possibile fermi, mantenendo sempre la stessa posizione. I bambini imitano
l’insegnante la quale assume una posizione e rimane immobile: seduta o in piedi con le braccia
lungo il corpo. “Il gioco delle belle statuine”, invece, richiede ai bambini il controllo del proprio
corpo e il mantenimento dell’equilibrio
-
equilibrio dinamico
effettuare la gimcana tra i compagni, un bambino deve spostarsi da un punto all’altro dell’aula
senza urtare i compagni, camminare prima lentamente, poi velocemente, senza urtare gli
oggetti disposti sul pavimento, camminare all’interno di due strisce di scotch poste sul
pavimento in modo da formare una strada dritta, camminare appoggiando i piedi sullo scotch,
camminare tenendo sulla testa un sacchetto pieno di pasta e seguire una linea tracciata sul
pavimento con lo scotch, marciare e correre sul posto, spostarsi nell’aula facendo dei saltelli a
piedi uniti, saltare su un piede solo, camminare in silenzio, camminare come elefanti, camminare
come se fossimo piccoli come una formica, camminare imitando le andature degli animali.
-
coordinazione oculo-manuale
pallone in volo, giochi con la palla
Obiettivi formativi:
-
socializzazione
scoprire il proprio corpo
Costruire una positiva immagine di sé
favorire la crescita individuale attraverso la collaborazione e il gioco
conoscere e sviluppare il proprio corpo in relazione allo spazio e all’immagine di sé
collaborare con i compagni più grandi e condividere esperienze con i compagni più piccoli
Attività svolte con la partecipazione dell’insegnante Manuela Todini dell’istituto comprensivo di
Monte San Pietro:
-
percorsi
andature
girotondi
giochi motori in relazione al contatto
giochi con palloncini colorati
giochi con un pallone morbido
giocofiaba
capriole
Materiali:
secchielli, bottiglie di plastica, scotch, materassini grandi e sottili, tunnel, tavoli, sedie, scatole di
cartone, giornali.
Scopriamo i numeri
(per i bambini di cinque anni)
La matematica è un modo di guardare e di rappresentare la realtà. Il progetto nasce dal desiderio di
accompagnare i bambini alla scoperta dei numeri in modo giocoso e divertente, ma anche tecnico
e scientifico, perché possano non solo sviluppare una mente matematica, ma soprattutto
“affezionarsi” al pensiero logico-matematico. Il progetto risponde in modo particolare agli interessi
e alle curiosità manifestate dai bambini nei confronti dei simboli numerici che quotidianamente
incontrano in casa, per strada, a scuola. Il percorso progettuale, sempre rispettoso della strategia
del gioco e delle esperienze pratiche, vuole anche essere il supporto dell’acquisizione delle abilità,
delle competenze e dei prerequisiti utili per un positivo ingresso alla scuola primaria. Le nostre
proposte tendono a sviluppare il pensiero matematico, per suscitare la curiosità dei bambini, per
stimolare ipotesi, trovare soluzioni, classificare, ordinare, contare, per operare con insiemi, quantità
e numeri, la rappresentazione grafica, il coinvolgimento del corpo e l’espressione verbale. La
conquista dei concetti matematici avviene principalmente attraverso esperienze reali e concrete,
ma non possiamo sottovalutare quei momenti di apprendimento indiretto che emergono, grazie a
contesti spontanei e occasionali. La lettura di libri, poesie, conte, filastrocche, giochi, diventano lo
sfondo per le attività dei bambini come elementi attraverso i quali il bambino sviluppa conoscenze
e competenze. Ogni esperienza può diventare un’occasione per parlare di matematica. Iniziando dal
corpo del bambino, dalle esperienze di routine, le presenze, il calendario, i giochi spontanei, le conte
possono servire per sperimentare e scoprire il mondo fantastico e reale dei numeri.
Obiettivi formativi:
-
acquisire alcuni prerequisiti logico matematici attraverso un approccio ludicomotorio
raggruppare e ordinare secondo criteri diversi
riconoscere forme geometriche (cerchio, quadrato, rettangolo e triangolo)
classificare e seriare
memorizzare filastrocche
conoscere i numeri da 0 a 10
riconoscere e saper scrivere i numeri da 0 a 10
portare a termine le attività
formulare ipotesi
contare in modo intuitivo
acquisire concetti di primo-ultimo
Attività:
-
numeri con il corpo
giochi con il corpo
filastrocche, poesie, conte
lettura di libri
classificazioni di oggetti in base alla forma
attività di gruppo
costruire un cartellone dei numeri
percorsi
costruzione di un libro
Materiali:
libri, fogli bianchi e colorati, blocchi logici, plastilina, pennarelli, pastelli a cera, costruzioni,
giocattoli, tempera.
Io sono fatto così
(per i bambini di cinque anni)
Questo progetto si pone come obiettivo di aiutare, i bambini alla scoperta della propria storia,
finalizzando le attività alla conoscenza di sé e degli altri. Si vuole far imparare a capire il proprio
corpo, tenendo conto di tutte le dimensioni formative e fisiche: funzionale (saper fare con il corpo),
cognitiva (conoscere il corpo attraverso il corpo), affettiva (amare il proprio corpo) ed etica
(rispettare il proprio corpo). Il corpo interagendo con la mente, media il rapporto con il mondo e gli
altri. Il linguaggio del corpo è fondamentale per lo sviluppo degli altri linguaggi verbali e non. Questo
progetto relativo alla storia personale di ogni bambino, rappresenta una tappa fondamentale per
prendere coscienza del fatto che ciascuno, per il solo fatto di esistere, costruisce la storia in qualità
di protagonista. Ripercorrere e costruire la propria storia aiuta il bambino a capire e a rafforzare il
concetto di sé, valorizzare le proprie capacità e scoprire il valore degli altri. Il raccontare di sé
attraverso i disegni, gli autoritratti, i giochi con il corpo, le conversazioni, le letture di immagini, le
foto, il costruire il proprio corpo prima e adesso, mediante anche le canzoni e il leggere dei racconti,
possono stimolare nei bambini di cinque anni, il desiderio di conoscere la loro storia personale.
Questo susciterà sicuramente delle conversazioni nelle quali ognuno parlerà di sé e delle proprie
esperienze. Proporremo ai bambini di ricostruire la storia personale con l’aiuto dei genitori, e alla
fine del percorso, ogni bambino costruirà un libro.
Attività:
-
lettura di libri
giochi motori
narrazioni di favole in cui il bambino si può riconoscere
filastrocche, poesie, canzoncine
rielaborazione grafica
io sono fatto così, adesso sono così
conversazioni
disegno i miei amici
i miei giochi preferiti
la mia famiglia
il mio colore preferito
scrivere il proprio nome
racconti autobiografici e giochi alla scoperta della propria crescita
La verifica
La verifica si basa sull’osservazione dei bambini e si articola in diverse fasi:
-
momenti iniziali per avere un quadro delle capacità/competenze/conoscenze con cui ogni
bambino entra nella scuola dell’infanzia. Un’attenzione particolare, viene riservata alla
serenità emotiva-affettiva
-
momenti intermedi durante lo svolgimento delle attività didattiche e i percorsi di
apprendimento
momenti finali delle esperienze educative viste in un quadro complessivo
le attività verranno documentate con fotografie (con l’autorizzazione dei genitori), disegni ed
osservazioni. Per tutti i bimbi saranno preparate delle schede in base alle diverse fasce di età. Per i
bambini di cinque anni verrà acquistato il libro: “Passaparola. Percorsi operativi per la scuola
dell’infanzia secondo le nuove Indicazioni Nazionali di Antonella Roli - Edizioni del Borgo con
l’allegato: I miei ricordi più belli della scuola dell’infanzia- Edizioni del Borgo.
Le ricorrenze
18 dicembre 2013
festa di Natale con i bambini
data da definire
festa di Carnevale con i bambini, stelle filanti, musica, balli e
tanta allegria
23 maggio 2014
festa di fine anno scolastico con i bambini e i genitori
Le uscite
10 ottobre 2013
all’agriturismo Malcantone Guidotti a San Lorenzo in Collina
(Monte San Pietro). Percorso: dall’uva al vino. Conoscere i
processi e le fasi della lavorazione dell’uva per ottenere il vino
10 dicembre 2013
al Teatro Orione – Bologna. Andremo ad assistere allo
spettacolo: fiabe di Natale, tecniche, prevalenti: teatro d’attore
e pupazzi animati
04 marzo 2014
al Teatro delle Temperie a Calcara (BO). Andremo ad assistere
allo spettacolo: “Stramboletto”. Tecniche prevalenti: teatro
d’attore e nuovo circo
05 marzo 2014
alla biblioteca di Calderino. Percorso: conoscere la casa dei libri
ed ascoltare una storia raccontata da Carlotta (la bibliotecaria)
19 marzo 2014
all’agriturismo Relais Quadrifoglio a Calcara (BO). Percorso:
preparazione dei succhi di frutta
22 maggio 2014
visita alla classe 1° modulo di Calderino (per i bambini di cinque
anni)
03 giugno 2014
percorso stradale nella palestra di Ponterivabella con i vigili del
comune di Monte San Pietro (per i bambini di cinque anni)
Tutte le esperienze dei bambini all’interno della scuola dell’infanzia di San Martino in Casola sono
finalizzate al raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze che vengono esposte
nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione. E’
importante sottolineare che la programmazione didattico-educativa della sezione è “aperta”, cioè
accoglie gli interessi e le esperienze che vengono dai bambini e tutte le “idee” che nascono nel corso
dell’anno scolastico. Proprio perché programmazione e non un programma rigido, le insegnanti
sono entusiaste di proporre ai bambini dei progetti e delle attività nuove.