That`s Italia

Transcript

That`s Italia
weekendLiguria
Liguria. da Levanto
a Bonassola e Framura
pedalando verso
le altre “tre terre” .
Via col
«S
Vento
testo e foto
di Lucia Galli
iamo liguri: non buttiamo via nulla». È così che da
queste parti hanno riciclato, dopo 40 anni di abbandono, perfino le gallerie rugose della ferrovia vecchia, facendone una delle ciclabili più belle e accoglienti di tutta la
Liguria. Da Levanto a Framura e ritorno, passando per Bonassola,
ecco le nuove “Tre terre” che fanno sistema, proprio accanto alle
più blasonate “Cinque terre”. Il tutto grazie a un treno che non
c’è più. O meglio passa ancora, ma più in là, sotto le verdi balze
dell’entroterra. In auto è un “viaggio” fra colline scoscese e strade impervie. A piedi? Bello, certamente, ma bisogna calcolare una
mezza giornata di escursione fra tratturi e scalette spacca fiato
da lasciare agli amanti del trekking più che delle spiagge. Ed ecco
che allora qui la ruota ha sconfitto non solo le gambe, ma perfino il
ferro del treno e tutti, d’estate come d’inverno, turisti e abitanti, si
spostano in bici con una pedalata che, in sei chilometri e meno di
mezz’ora, unisce tre mondi diversi. Per scoprire le molte spiagge
della zona, questa è la miglior scorciatoia. C’è chi la paragona alla
High Line, la sopraelevata newyorchese dismessa e rinata a parco
urbano in centro a Manhattan. Ma qui, tra gli ulivi cantati da Montale, scomodare la “grande mela” non serve: basta avere una bici
munita di luce e, tutt’al più, un golfino per i tratti più ombreggiati
IL CONSORZIO OCCHIOBLU DI LEVANTO ORGANIZZA IN ESTATE IL FREE WALKING TOUR,
UNA PASSEGGIATA GUIDATA ALLA SCOPERTA DEL PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO E
CULTURALE DEL BORGO. IL TOUR SI SVOLGE IL LUNEDì IN LINGUA INGLESE E IL VENERDì
IN LINGUA ITALIANA. PER PARTECIPARE è SUFFICIENTE ISCRIVERSI CHIAMANDO
L’UFFICIO DEL TURISMO (TEL. 0187 808 125 - WWW.VISITLEVANTO.IT).
110 THAT’SITALIA
TI2_110_117_WeekLiguria.indd 110
28-07-2014 19:42:46
INCONTRI SOTTOMARINI
info utili
online
www.comune.levanto.sp.it
www.visitlevanto.it
In auto: da Milano si percorre
l’A7 fino a Genova Est e l’A12 fino
all’uscita Carrodano/Levanto. Da
Roma si percorre l’A1 fino a Firenze
e poi l’A11 fino a Lucca, quindi ci si
aggancia alla bretella autostradale
per Viareggio e si prosegue in
direzione Genova fino all’uscita
Carrodano/Levanto. Il casello dista
circa 15 minuti da Levanto che si
raggiunge percorrendo la SP566.
In treno: treni per la stazione di
Levanto partono da Genova e da La
Spezia. In estate Levanto è collegata
in treno anche con i paesi delle
Cinque terre. Info: www.trenitalia.com
«Non possiamo garantirvi quali pesci incontrerete, ma vi assicuriamo che il
mare qui è protetto». Lo ribadisce Dario Ferrari dal suo centro diving Punta
Mesco, aperto dal 1990 sul lungomare di Levanto. Il film di presentazione delle attività è sempre acceso e sembra, però, contraddirlo: aragoste, scorfani,
cernie, murene, perfino il pesce luna e i barracuda. Tutti sembrano mettersi
in posa davanti alle maschere dei sub, fra foreste di posidonia e intrecci di
gorgonia. Nelle acque di Levanto ognuno troverà quello che cerca, ma soprattutto la professionalità e il rispetto per l’ambiente. Le immersioni avvengono
infatti in alcuni punti prestabiliti all’interno dei 4.600 ettari dell’Area marina
protetta delle Cinque terre. Punta Mesco è la star con il suo vivace habitat e
i suoi fondali multicolore. Già a 15 metri sott’acqua un’immersione fra questi
fondali permette di andare alla scoperta di pareti ricche di vita e sinuosi canyon. Per chi vuole di più ci sono anche i relitti come il rimorchiatore ribattezzato Colosso, affondato nel 1944. Se ne sta sonnacchioso fra i 32 e 44 metri
di profondità. Al diving di Levanto prima di immergersi si parla. Sott’acqua si
sa, i “dialoghi” sono ridotti al minimo. Per questo Dario ha lavagne e plastici su
cui illustrare l’immersione che si sta per affrontare. Con il suo staff ha anche
allestito un percorso per non vedenti. Il costo di un’immersione singola parte
da 30 euro. C’è anche la possibilità di frequentare corsi e conseguire brevetti
di vario livello (tel. 0187 807 055 - www.divingcenter.net).
Il semaforo verde per i surfisti arriva quando spirano Libeccio e
Maestrale e talvolta anche Scirocco. La contemporanea presenza
di fondali sabbiosi e rocciosi rende, per oltre 100 giorni l’anno, il
golfo di Levanto un luogo perfetto per cavalcare onde di diversa
grandezza, comprese quelle di oltre tre metri che ne fanno un
“big wave spot”. Un occhio all’arrivo delle mareggiate e poi grazie
alle numerose scuole presenti sulla spiaggia è questo il momento
preferito per cominciare la danza con le onde.
In alto, una veduta della splendida
spiaggia di Levanto dalla pista ciclabile.
In questa immagine, il tratto iniziale della
ciclabile da Levanto a Framura. A destra,
le gallerie tra Bonassola e Framura.
THAT’SITALIA 111
TI2_110_117_WeekLiguria.indd 111
28-07-2014 19:43:14
weekendLiguria
La lunga spiaggia libera di Levanto, con sabbia grossa,
è incastonata come un gioiello in un anfiteatro collinare
TI2_110_117_WeekLiguria.indd 112
28-07-2014 19:43:27
TI2_110_117_WeekLiguria.indd 113
28-07-2014 19:43:39
weekendLiguria
appuntamento con...
• Festival “Amfiteatrof”, dal 3 agosto al 6 settembre, a
Levanto, nella Chiesa di Sant’Andrea: dall’orchestra del Maggio
Musicale Fiorentino al concerto per solo Corno delle Alpi, ecco la
colonna sonora dell’estate (www.festivalamfiteatrof.it)
• Traversata del Golfo, agosto, dallo scoglio della Pietra
ai bagni Sirena e ritorno: la traversata del golfo a nuoto è una
“passeggiata” fra le onde di 1500 metri aperta a tutti. I più
veloci impiegano anche solo un quarto d’ora e poi attendono gli
altri. Tel. 0187 802 562.
• Gita a Portovenere e Golfo dei Poeti, fino al 7
settembre, tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.20. Una crociera alla
scoperta delle Cinque terre, di Portovenere e Lerici e delle
isole del Golfo dei Poeti con diverse possibilità di sosta. Tel
0187 732 987. Biglietto da 20 euro.
• Crociera per Portofino, fino al 12 settembre, ogni lunedì,
mercoledì e venerdì dalle 10.30 alle 16.50 con due ore e mezzo
di sosta a Portofino e il tour di San Fruttuoso. Tel. 0187 818 440.
Biglietto da 23 euro.
• RASSEGNA ORGANISTICA LEVANTESE, fino al 20
settembre, una serie di concerti con l’obiettivo di valorizzare
i tre organi storici presenti nel comune di Levanto (www.
comune.levanto.sp.it).
• LA STRALEVANTO, il 12 ottobre, alle 10.00, una gara podistica di
circa 14,5 chilometri che si svolge tra il centro di Levanto e alcuni
borghi collinari limitrofi (www.stralevanto2000.it).
Sopra, una veduta del Porticciolo di Framura. Sotto, le ville sul
lungomare di Levanto. Nella pagina a fianco, in alto, la spiaggia di
Porto Pidocchio, e sotto Mario Bertolotto della Cantina Levantese.
in galleria. Perché il mare si respira anche nel cuore della montagna: sotto le arcate ad ogiva, nell’alternanza
di luce e ombra regalata dalle finestre nella roccia, c’è
chi corre, chi pattina, chi pedala e chi si gode il fresco.
La “terra” più lontana che raggiungiamo è Framura,
una manciata di borghi appesi a un cocuzzolo: da Castagnola giù per Costa, Setta, Ravecca ed Anzo tutti
scendono a mare lungo una “Creusa de ma” e l’appuntamento è sempre alle spiagge Arena, Vallà o Torsei,
davanti al porticciolo dove uno scoglio e una Madonnina riparano dai marosi. Qui c’è anche un avveniristico
ascensore per i più pigri e la ciclabile conduce dritta
alle arcate dove oggi ci si crogiola al sole o si gioca a
calcio balilla fra le barche dei pescatori. L’aperitivo alla
Cueva ( tel. 327 310 5 873 – [email protected]) poi,
è un rito: «Era la grotta dove dormivano i pescatori per
non tornare in montagna: il treno per distribuire il pesce
nei paesi passava all’alba e non si poteva rischiare di
perderlo», spiega Carlo, cultore delle tradizioni locali.
Meno di un chilometro e ci si può riposare nella caletta
rocciosa di porto Pidocchio oppure sulla sabbia fine di
Bonassola. Il paese è un susseguirsi di piazzette dove
ancora si gira scalzi e i bimbi giocano a pallone. Di nuovo in sella, e dopo solo tre chilometri ecco Levanto, la
“capitale” di queste terre dove si può scegliere tra le
onde buone per il surf e i fondali per i sub, ma anche le
114 THAT’SITALIA
TI2_110_117_WeekLiguria.indd 114
28-07-2014 19:44:01
CHI AMA GLI ARENILI sassosi può raggiungere la spiaggia di porto pidocchio, chiamata anche “la spiaggia nera”, per la
presenza di pietre fini di colore scuro, o l’arena, la baia più ampia di framura, costituita da sassi levigati dall’acqua.
le spiagge di vallà e di fornaci sono particolarmente indicate a chi preferisce posare l’asciugamano su una distesa di
sabbia fine, mentre sul lato occidentale di bonassola la spiaggia si presenta con sabbia mista a ghiaia.
colline più adatte a perdersi in quel “labirinto” - così
lo hanno soprannominato - di sentieri e paesini che
sono oggi il paradiso non solo di escursionisti e biker. Anche i vignaioli hanno creato in questa terra il
loro eden privato. Come la famiglia Bertolotto che si
divide tra i vigneti di Bosco, Albarola e Vermentino,
dove lavora sodo fin dall’alba, e una vetrina in città
dove vende le etichette della propria cantina (www.
cantinalevantese.it). «Non è questione di campanilismo, ma rispetto al Cinque terre Dop, il nostro Levanto
Bianco Dop è meno secco; e facciamo pure un po’ di
rosso!», spiegano Mario e Santina.
In bici, però, è meglio bilanciare i calici con
un assaggio di focaccia, quella originale, solo farina, acqua, sale e ovviamente olio ligure da addentare bollente nei tanti forni del paese che ha
conservato la sua tradizionale divisione in due, in
un derby di arte e storia. C’è il borgo vecchio con
il castello medievale e la chiesa di Sant’Andrea, la
loggia del mercato e la torre dell’orologio e poi i
vicoli Finollo e Paraxo che con via Guani e Garibaldi incorniciavano l’antico porto canale. «Eravamo
gente di montagna: il mare una volta portava solo
buriane di vento e pirati», ripetono tutti. Eppure,
sul lungomare trapuntato di ville e giardini, sembra
impossibile che tutto quel blu possa far male.
THAT’SITALIA 115
TI2_110_117_WeekLiguria.indd 115
28-07-2014 19:44:34
weekendLiguria
Made in Italy Le acciughe di monterosso
« L’acciuga è la principessa del nostro mare ». Non ha dubbi Manrico
Cappellini, titolare della pescheria per eccellenza di Levanto. E non
a caso da queste parti, in dialetto, questo pesce umile e saporito si
chiama pan de mà , il “pane del mare”. La pescheria di Levanto se ne sta
appena fuori dal borgo antico e curiosamente lontano dalla riva. Cappellini però non vi racconterà la solita storia che Levanto è un paese
innanzitutto di contadini con lo sguardo rivolto alla collina. No, perché lui è originario delle Cinque terre e precisamente viene da Monterosso, la più “marina”, se non l’unica vera terra marinara fra questi
borghi. Lui ha saputo superare i campanilismi e ha deciso di lavorare
appena “fuori confine” perché è qui, a Levanto, che si pescano ancora
le migliori acciughe made in Italy. « Le lampare oggi sono quasi sparite
perché non reggono la concorrenza con i pescherecci più grossi ». Il
suo racconto parla delle acciughe che tutti ritengono abbiano patria a
Monterosso, ma che invece si pescano ancora e soprattutto in questa
zona fra Punta Mesco e Sestri Levante. Oggi la sua pescheria è anche
un laboratorio autorizzato alla salagione delle acciughe, un delicato
procedimento da cui dipende la qualità del prodotto. Inutile chiedere
la ricetta: ognuno nasconde i propri segreti. Pochi grassi, sapore ricco, questo pesce azzurro è alla base della cucina povera, cardine della
dieta mediterranea. Ma anche le principesse risentono della crisi: « E
del clima - aggiunge Cappellini -. Oggi la salagione avviene anche più
tardi, fino a luglio, e non più entro giugno ». Il Banco dei Pescatori si
trova in via Martiri della Libertà (tel. 0187 807 687).
IL BASILICO GENOVESE DOP SI COLTIVA ESCLUSIVAMENTE
IL LIGURIA IN SERRA O IN CAMPO APERTO. SI DISTINGUE
PER IL COLOR VERDE TENUE, LA FORMA OVALE E
CONVESSA DELLA FOGLIA E L’AROMA DELICATO, SENZA
TRACCIA DI MENTA. le sue foglie sono l’ingrediente
principale del pesto alla genovese, ma sono
adatte anche a piatti a base di uova, con il pesce,
le verdure mediterranee o per preparare le
lasagne alla genovese ( www.basilicogenovese.it ).
116 THAT’SITALIA
TI2_110_117_WeekLiguria.indd 116
28-07-2014 19:45:09
Italia nel piatto
Per tutti è
“a fügassa” e
occorrono anche 8
ore per prepararla
a puntino. Nel 1500
si usava consumarla
perfino in Chiesa
durante i matrimoni
come benedizione
agli sposi. Oggi a
regola d’arte la
focaccia alla
genovese deve
essere alta
due centimetri,
croccante,
morbida e friabile,
mai gommosa, lucida
d’olio. Alcuni, prima
d’infornarla, usano
bagnarla con una
leggera spruzzata
di vino bianco.
È l’antipasto di Levanto per antonomasia, fin dal 1999 quando ha
ottenuto il titolo di Prodotto autoctono della Regione, per essere
poi registrato nel 2003 come vero e proprio “brand”. L’etimologia
del suo nome è oscura e confusa: il termine potrebbe derivare
da “gattafura”, che indicava in passato un tortino a base di erbe,
oppure potrebbe avere a che fare con la “Cala della gatta” dove
gli scalpellini che vi lavoravano per estrarre la pietra, trovavano
anche le erbe selvatiche più profumate di tutta la zona da portare
alle mogli per le loro ricette. Per tutti, oggi il gattafin è un grosso
“raviolone” realizzato con un sapiente impasto di erbe, formaggio e uova fritto nell’olio bollente.
Ingredienti (per 4 persone). Per la sfoglia:
500 g di farina - 1 uovo - olio extravergine
ligure - acqua - sale;
per il ripieno: 1 chilo di erbette di campo e
bietole - 1 cipolla dolce - 2 uova - 100 g
parmigiano - olio - maggiorana - noce
moscata - sale.
Procedimento: preparare la pasta
sfoglia con farina, uovo, acqua e sale
fino a ottenere un impasto liscio e morbido. Lessare le erbette
e le bietole, scolarle, strizzarle, tritarle e rosolarle con la cipolla.
Sbattere le uova e unirvi verdure, parmigiano grattugiato, sale e
spezie, compresa la maggiorana e un filo d’olio. Stendere la pasta
e mettervi il ripieno - un cucchiaio per ogni raviolo -, ripiegare poi
il raviolo e chiudere pigiando bene sui bordi. Tagliare con la rotella
dando la classica forma a mezzaluna. Friggere in olio ben caldo,
scolare e servire subito.
ospitalità
HOTEL
Hotel Garden
Levanto, Corso Italia, 6
www.nuovogarden.com
Albergo in posizione centrale a pochi metri dalla spiaggia,
dotato di 17 camere. Dalle stanze dei piani più alti si gode
di una splendida vista mare.
Agriturismo Villanova
Levanto, Località Villanova,
www.agriturismovillanova.it
Tenuta settecentesca, immersa nel verde di oliveti e vigneti.
Dispone di camere, suite e appartamenti. Si organizzano
escursioni, corsi di cucina, degustazioni di vino e olio, con
possibilità di partecipare alle attività agricole.
RISTORANTE
Ristorante Pochi Intimi
Levanto, Via Garibaldi, 1
www.ristorantepochintimi.com
Elegante locale con soli sei tavoli. Propone specialità della
cucina ligure, quali il pesto e i ravioli con il tucco (sugo tipico).
THAT’SITALIA 117
TI2_110_117_WeekLiguria.indd 117
28-07-2014 19:45:31