CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 14

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CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 14
CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 14-22 LUGLIO
Seduta di lunedì 14 luglio2014 - notte
Di seguito un estratto degli interventi:
Comma 8. “Dibattito sull’emergere di fenomeni che hanno coinvolto alcuni ambiti politici”
Stefano Canti, Pdcs: “Non mi addentrerò nell’esaminare le vicende riguardanti il “Conto Mazzini”
anche perché non le conosco nei dettagli e le vogliono conoscere attraverso il giusto canale della
magistratura. Io penso che noi Consiglieri non dobbiamo, in questa fase, “prestare il fianco” a certe
persone, andando a racimolare informazioni solo perché si sono resi disponibili a raccontare quanto
di loro conoscenza, anche perché non ritengo sia nostro compito. Con questo non voglio dire che
non debbano emergere le responsabilità, io sono consapevole della forte esigenza di chiarezza e di
legalità, che emerge nell'opinione pubblica, ma le responsabilità devono emergere nelle sedi
opportune.
Se le accuse mosse nei confronti dei politici che hanno fatto parte o che appartengono alla
Democrazia Cristiana dovessero essere confermate, una cosa è certa, “il Partito Democratico
Cristiano Sammarinese è stato utilizzato per secondi fini” è questo deve essere detto in modo molto
chiaro. Io non ci sto ad essere messo nel tritacarne ed essere additato come un politico corrotto o
come un politico di un Partito coinvolto nelle vicende del “Conto Mazzini”; noi giovani della
democrazia cristiana, quello che va detto, lo diremo senza preoccuparci delle ripercussioni. Nella
Democrazia Cristiana chi ruba o chi utilizza il Partito per secondi fini verrà allontanato esattamente
come negli altri partiti.
Sulla questione morale come detto anche io mi sento chiamato in causa. Perché alle ultime elezioni
politiche, come me anche altri colleghi Consiglieri, ho messo il nome e la faccia per rappresentare
un cambiamento nel modo di fare politica e nel sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che certe
logiche sono state ampiamente superate con il rinnovamento del gruppo Consigliare non più
rispondenti al nostro modello di Partito.
Il gruppo Consigliare della Democrazia Cristiana è il risultato di un rinnovamento portato avanti
dalla dirigenza del partito. Noi giovani alla prima esperienza all’interno di quest’aula, abbiamo
scelto di appoggiare coloro che hanno iniziato a cambiare il sistema politico sammarinese perché
non hanno accettato i meccanismi corruttivi esistenti. Abbiamo scelto di sostenere la dirigenza del
partito perché si è impegnata a rinnovare il sistema, partendo dall’interno del nostro Partito,
invitando o a volte spingendo, alcuni soggetti a lasciare la scena politica. Abbiamo trovato il
coraggio per impegnarci in prima persona, con l’obiettivo di garantire a tutti il nostro impegno per
un futuro migliore, senza farci prendere dalla tentazione di salire sul carro dei vincitori, ma lottando
per ciò che sentiamo essere giusto. La settimana scorsa la Direzione del Partito ha approvato il
Codice Etico. Il codice rappresenta un ulteriore passo in avanti verso la formazione di un grande
movimento popolare rinnovato nei modi e nel metodo di fare politica. Il Partito Democratico
Cristiano Sammarinese intende proseguire con il percorso di trasparenza intrapreso e confrontarsi
con tutti coloro che abbiano la stessa visione politica”.
Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: Non reputo questo un dibattito qualsiasi, ma una
opportunità per affrontare la questione morale, quindi un’opportunità ragionare sul futuro che
vogliamo dare al Paese. Quando nel 2006 con un gruppo di amici ci mettemmo a ragionare su cosa
servisse al Paese avevamo deciso di partire dalla necessità di colmare la distanza che esisteva già tra
politica e cittadini. C’era infatti chi usava la politica per i propri interessi personali. Quello che è
stato fatto in questi anni è la dimostrazione forte di come il Paese ha la volontà di cambiare. Se oggi
parliamo di questo argomento non è perché ci siamo svegliati all’improvviso. Il tribunale sta
facendo il suo lavoro perché gli abbiamo dato gli strumenti per poterlo fare.
Il tribunale deve essere lasciato libero di operare, la magistratura deve essere libera di verificare le
varie vicende, di cui la più nota è quella del Conto Mazzini, conto legato ad azioni di revoca della
Banca commerciale e che aveva portato addirittura anche a una crisi di governo, grazie
all’autonomia concessa a Banca centrale.
In tutto questo si siedono i ‘maneggioni’, figure che cercano di inserirsi nel contesto della
magistratura per imporre la propria verità, attraverso blog, social network, personaggi che non
hanno il coraggio di presentarsi in tribunale. I maneggioni non hanno avuto il coraggio di mantenere
la residenza e si nascondo dietro rogatorie. Mi sto riferendo a Roberti. E’ ingiusto mettere la
politica tutta sullo stesso piano e lasciare la possibilità a certe persone di utilizzare i media per
imporre la propria verità. Se verità deve essere, sia quella accertata dai tribunali. Mi chiedo se la
macchina del fango si sia fermata. Questa deve essere l’occasione per dare tutti gli strumenti
possibili al tribunale per portare avanti la sua azione per creare la massima trasparenza e
impossibilità che questo possa riaccadere".
Elena Tonnini, Rete: “La scusa della black list non c’è più, l’economia è ferma ma tangenti,
operazioni finanziere, corruzione tornano alla ribalta coinvolgendo ex segretari di Stato, come
Podeschi, quelli attuali e altri personaggi politici, attraverso il filo comune di una politica interessata
agli affari e non al bene del Paese.
San Marino per far fronte a una crisi imminente e che era prevedibile avrebbe dovuto rispondere ad
esigenze primarie come garantire autonomia e indipendenza in settori chiave che riguardano le
risorse. Avremmo dovuto pensare a rendere San Marino più autonoma per esempio dal punto di
vista energetico. San Marino demandava le sue autonomie a soldi che entravano facili. Avete
cercato di far credere che il futuro di San Marino fosse legato a imprenditori esteri che si
prendessero carico di un’economia al collasso, magari in cambio di qualche residenza.
Oggi la politica si svolge su due piani, quella dell’immagine, delle leggi e delle normative, dei
lavori consiliari, dei tavoli, ma è il livello delle parvenze. Poi c’è il livello dei tavoli sulle sorti dei
governi, delle mazzette che non sono scomparse, del clientelismo, dei conti di partiti in rosso e dio
sa cos’altro. Il livello dell’immagine nasconde una realtà diversa che va combattuta.Non c’era
bisogno di aspettare Roberti per parlare di voto di scambio e finanziamento ai partiti La giustizia di
certo il suo corso lo farà in tribunale, ma giustizia è anche esporre i fatti di cui si è a conoscenza”.
Nicola Renzi, Ap: “La mia forza politica può essere fiera per aver portato avanti nel tempo la
denuncia delle storture che negli anni si erano evidenziate. Vorrei cercare di dividere la questione, il
comma in oggetto è la questione morale. Qui dobbiamo concentrarci su quello che il Consiglio
grande e genere può fare per affrontare un tema macroscopico come la questione morale. Ricordo le
fibrillazioni nella passata legislatura, ricordo le richieste di staccare la spina e oggi le risposte
iniziano a diventare chiare. C’è commistione tra azione morale e politica. Il sistema passato
consentiva diverse cose, con cui venivano soldi facili ma anche parte della sporcizia che sta
emergendo. Cambiare vuol dire per forza anche avere standard di ricchezza e sviluppo per forza
ridimensionati. Ho sentito parlare di inerzia, è simpatico che in alcuni casi si parli invece di
strumentalizzazioni o di ingerenze nella magistratura. Che si tratti di strumentalizzazioni o di
debolezza, c’è anche un’altra parte del discorso. In una commissione Affari e Giustizia è stato
auspicato che tutto fosse ricondotto nella sede naturale delle vertenze giudiziarie. Ed è
fondamentale. Concludo lodando il coraggio dell’intervento di Manuel Ciavatta che ho apprezzato
nella sua fermezza. Credo sia fondamentale accompagnare prima l’esito dell’indagine della
magistratura e poi successivamente compiere una riflessione politica per arrivare a una
commissione d’inchiesta che faccia chiarezza su quanto di distorto c’è stato in passato. Ringrazio
infine l’indirizzo dato dalla Reggenza, il contributo più valido a questo dibattito. Auspichiamo che
la magistratura infine possa arrivare a conclusione nei tempi più rapidi, questo ci consentirà di
continuare a voltare pagina verso il rinnovamento che i cittadini ci chiedono”.
Lorella Stefanelli, Pdcs: “Oggi i fatti confermano la centralità della questione morale che sembra
riguardare non solo le persone, ma un sistema che ha condizionato scelte pubbliche e private. La
commissione Carisp è solo l’inizio di un cammino che porterà nei mesi successivi a un’altra
inchiesta. Non mi piace il nome ‘tangentopoli’ sul Titano perché in Italia c’è stato uno scontro tra
politica e magistratura. Qui invece non vedo alcun colpo di mano, la magistratura sta facendo il suo
lavoro. Ai giudici rivolgo pieno sostegno e fiducia che sapranno giungere alla fine delle indagini
con imparzialità e senza alcun timore reverenziale. Molti si chiedono come mai tutto ciò che
emerge dal Conto mazzini sia potuto avvenire. Vent’anni di condizionamento della vita politica con
il voto di scambio sono un’attentato alla democrazia. Alla magistratura chiedo di andare fino in
fondo e che nessuno possa pensare di condizionarla. Chi ha approfittato della politica e dei posti di
ruolo deve pagare, giustizia non giustizialismo però . Fin qui la sfera penale. Ma ci sono anche
responsabilità politiche e verso cui bisogna essere inflessibile, chi ha abusato del proprio ruolo
politico per procurare a se e al suo partito vantaggio si faccia da parte. Ch non è libero di scegliere
perché in debito con il potente di turno, si faccia da parte. Auspico i partiti continuino il proprio
rinnovamento. Esprimo il mio favore per qualsiasi commissione d’inchiesta che faccia chiarezza,
ma mi auguro non distolga l’interesse e l’impegno per l’occupazione e lo sviluppo, le emergenze
del Paese ”.
Paolo Crescentini, Ps: “Al governo dico che ha fatto la fine del Brasile ai mondiali, arrivati in
semifinale pensavano di trovare una discesa, invece si sono trovati la Germania e si sono arenati.
Questo immobilismo non aiuta il Paese. Siete inadeguati e non si può perdere altro tempo. Mentre il
Paese sta collassando emerge la questione morale su cui le forze politiche come il Ps stanno attento.
Ribadiamo il nostro sì convinto alla commissione d’inchiesta e a tutte quelle che verranno avanti
perché la classe politica dovrà fare chiarezza senza interferenze a quello che sta portando avanti la
magistratura.
Basta con la politica miope del tirare a campare fino alle prossime elezioni, alla giornata. Questo
governo non è stato ancora capace di dire dove vuole portare il paese. Il governo è fermo. Noi ci
abbiamo creduto che uscendo dalla black list si potevano dare risposte al Paese”.
Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “L’azione che siamo chiamati a
compiere nel Paese non può prescindere dal giudizio su questi fatti. E’ evidente nel Paese il senso di
sgretolamento del Paese. Si ha l’idea che l’illegalità abbia intaccato tutte le istituzioni. Dal dibattito
sento due atteggiamenti contrari, prendere spunto da questo per dire che tutto è un fallimento, che
tutti dobbiamo andare a casa. L’altro invece è una domanda posta dal segretario del mio partito.
Perché oggi stanno emergendo questi fatti? Non è l’esplosione della questione morale, sta
emergendo la conseguenza di un cambiamento avvenuto e non è un passaggio scontato. Chi è che
oggi se la sentirebbe di difendere l’operatività della Banca commerciale, di Finproject di Pradofin?
Mi piacerebbe proprio sentire dire che quello era il modo in cui si svolgevano i rapporti tra politica
e finanza. Andatevi a leggere le reazioni scomposte al commissariamento di Banca commerciale, la
richiesta di un consiglio straordinario, perché Banca centrale era considerata Terminator e io che
ero segretario alle Finanze dovevo andare a casa. Era tutta l’opposizione a dirlo, anche chi oggi
recita il contrario. Oggi viene fuori quello che viene fuori perché la politica ha dimostrato, anche
con fatica, di avere gli anticorpi. La rabbia con cui diciamo le cose pare voglia interrompere il
percorso iniziato per far capire quale era il rapporto tra politica ed economia”.
Roberto Venturini, Pdcs: “In questi anni abbiamo potuto vedere l’arricchimento veloce di alcuni
cittadini e alcuni politici, siamo un piccolo Paese. Il sistema delle triangolazioni ha portato un
enorme danno economico. Se esiste un corrotto esiste anche un corruttore, chi ha pagato è giusto
che paghi. Chi si è candidato ed è stato eletto in Consiglio ha fatto un giuramento. Chi è sotto
indagine e riveste ruoli politici, a mio parere, dovrebbe fare un passo indietro. Vedo di buon grado
un inasprimento delle pene per chi siede in Consiglio e viene condannato per corruzione. E’
portante che l’attuale governo non entri in crisi, perché mentre la magistratura andrebbe comunque
avanti, si arresterebbe il processo delle commissioni d inchiesta. Non vorrei che i proclami per far
cadere il governo vogliano fermare il percorso verso la verità. Il dato è ormai tratto e la
moralizzazione della politica non si può fermare”.
Giovanni Lonfenrini, Upr: “Desidero avanzare una proposta all’Aula perché possa essere tenuta in
debita considerazione e che va nella direzione di quanto auspicato dal segretario di Stato Valentini
per fare luce su Banca commerciale. Avanzo quindi richiesta che, nel momento in cui verrà istituita
una commissione d’inchiesta su Conto Mazzini questa riguardi anche l’inchiesta chalet. Ho avuto
modo in questi giorni di visionare le 700 pagine dell’inchiesta Mose-chalet, conclusa con l’arresto
di un amico della Repubblica di cui si ricordano i sorrisi in fotografia. Di quelle pagine molte
riguardano San Marino.
Risulta che la segretaria di Galan, Minutillo, portava grosse cifre nel nostro Paese. Da una nostra
interpellanza ci risulta siano giunte rogatorie e che il nostro tribunale sta collaborando con la
procura di Venezia e che abbia fatto un fascicolo a carico di Colombelli, amministrare di una
finanziaria, Bmc Broker, e della Minutillo. Si ripercorre la storia del bonifico emesso al tempo di
blocco di pagamento. Nessuno ci ha mai detto perché con il commissario Antonio Gemma, che poi
si è dimesso, è stato ottenuto l’ok al bonifico, autorizzato da Antonio Gumina. Sappiamo che la
procura di Venezia ha in mano documenti importanti che riguardano anche un politico sammarinese
che ha dato garanzie sul bonifico.
E qui mi fermo. Credo che una parte della commissione dovrebbe riguardare questi fatti, ascoltando
i diretti interessati, Colombelli e Minutillo, e magari anche colui che era il referente e politico del
Veneto per San Marino”.
Mariella Mularoni, Pdcs: “La lotta alla corruzione deve essere una priorità della politica perché
intacca la fiducia dei cittadini, A seguito dell’adesione al Greco, San Marino ha intrapreso un
percorso per il contrasto del fenomeno corruttivo e l’instaurare della nascita della cultura della
legalità. Oggi abbiamo bisogno di personalità forti e oneste in ogni campo, non avide di successo
immediato. E’ sbagliato l’atteggiamento di chi pensa che tutti i politici sono corrotti. La vera
prevenzione ha la radice nella moralità della persona, Di qui l’importanza della formazione ed
educazione. La prima azione preventiva è inserire il senso di una comune appartenenza nella
formazione e di questo deve farsi carico la scuola di primo grado. Tornando alla questione morale,
si dovrà cercare di fare emergere le responsabilità politiche, chi ha agito contro la legge deve
risponderne e restituire quanto ha tolto alla comunità.
In questi anni il nostro partito ha intrapreso la strada del rinnovamento ma bisogna continuare. Se
qualche esponente di maggioranza non ha la coscienza a posto deve fare un passo indietro”.
Augusto Michelotti, Su: “Mi chiedo se quando si è indagati si riesca a dormire. L’economia si
blocca ungendo il meccanismo del potere. In passato queste cose si sapevano e mi fa ridere chi fa lo
stupito. C’è qualcuno che si vanta del cambiamento che la politica obtorto collo è stata costretta ad
intraprendere e non si vergogna di essere di uno dei partiti responsabili di un certo sistema.
Grazie al cielo, da quando la magistratura ha iniziato a fare il suo dovere si respira un’aria nuova,
un’aria di trasparenza,”
Luca Santolini, C10: “Si dice che la politica rispecchi il popolo che rappresenta. Le chiacchiere da
bar stanno prendendo corpo e le indagini della magistratura sveleranno quanto è successo con la
compiacenza della maggior parte delle persone. Proprio la maggior parte dei cittadini deve capire
che la legalità paga a lungo termine. Alla politica si chiede un segno importante di discontinuità
anche chi ha accettato in silenzio il sistema della corruzione deve fare un passo indietro, non
ripresentarsi. Ritengo sia più facile arrivare al cambiamento dialogando come persone più che come
sigle, ed è ciò che muove Civico 10. Servono mani pulite per salvare il Paese. E’ vero le leggi sono
state fatte, le lacune colmate, ma non basta”.
Gian Nicola Berti, Ns: “Mi rendo conto che è un dibattito doveroso ala luce delle cronache, ma
credo nell’indipendenza del ruolo politico e giudiziario e ognuno deve fare il proprio dovere. La
politica di oggi dovrebbe stare vicino alle persone che hanno sofferto per pressioni e logiche
affaristiche, penso a Fincapital, Banca commerciale e a chi ha perso il lavoro e i propri risparmi.
Penso alle influenze del mondo degli affari sulla politica, a un italiano che a Roma si vantava di
poter decidere le sorti di San Marino. In un certo momento storico la regia delle sorti del Paese non
erano in questo luogo ma in una banca che pensava di poter fare affari a discapito di una collettività.
Condivido gli interventi di maggioranza e di opposizione verso un periodo storico che è passato ma
di cui ancoraggi e in futuro pagherei dazio. E’ errato pensare che è tutto superato, dobbiamo alzare
il livello di attenzione, possiamo dare gli strumenti per fare la lotta alla corruzione, ma non
possiamo farla noi.Un intervento mi è parso invece stonato. Non faccio i nomi, perché mi lega una
simpatia. Quando uscì il suo nome sottolineai l’esigenza di garanzia della difesa.
Non comprendo il suo intervento e i suoi sospetti, non li deve fare in quest’aula o sulla stampa ma
in tribunale. Non si può dire lo fanno tutti, è tipico di chi delinque. Per questo dico, superiamo
questa pagina, attendiamo l’operato della magistratura”.
Michele Muratori, Psd: “Non avrei mai voluto affrontare questo dibattito che sconforta. Sono
giovane e mi fa molto male venire a conoscenza di pratiche vergognose a carico di un politico
sammarinese. Si deve guardare avanti, ma non dare un colpo di spugna a quello che è accaduto.
Inorridisce l’arricchimento a spese dello Stato e mi dissocio da questo modo di fare politica Chi ha
sbagliato deve pagare. Ma c’è chi sta lavorando per rinnovare i propri partiti, fare leggi per
promuovere la trasparenza nelle istituzioni. Dalle ultime elezioni è uscito un Consiglio
enormemente rinnovato. Un’altra stagione è iniziata”.
Oscar Mina, Pdcs: “La situazione è preoccupante, sulla base delle accuse emerse. Non mi sopendo
affatto perché nell’aria era la percezione che la situazione non poteva continuare. E’ un passo
storico, dannoso per l’immagine del paese che sta rilanciando sé stesso.
La politica deve reagire e dimostrare di non essere corrotta. Oggi esistono ancora persone che
credono nelle tradizioni culturali dei partiti e che nulla hanno a che fare con certe vicende. Crea
preoccupazione invece chi crede di cavalcare quest’onda per andare contro tutta la politica. Un’altra
crisi politica non ce la possiamo permettere e un’alternativa ad oggi non c’è. Riconoscersi negli
aspetti morali e culturali di un partito non è dequalificante. La magistratura deve fare il possibile
per far emergere i fatti, ma la politi deve reagire con tutti gli strumenti a disposizione.
Tutti concordiamo con la questione morale, ma mi chiedo se può essere messa in discussione tutta
la politica?La Dc ha già preso le distanze dal suo passato ma qualcuno lo deve ancor fare, risposte
devono arrivare da tutta la politica, non solo dalla magistratura”.
Filippo Tamagnini, Pdcs: Non è possibile non essere feriti da certi accadimenti per il senso di
giustizia che ognuno di noi ha. Occorre partire dalla constatazione che le responsabilità personali
non sono sempre state utilizzate per il bene pubblico, ma per interessi propri. Negli ultimi anni sono
stati fatti passi avanti verso l’approccio politico e la produzione normativa. E’ proprio la fedeltà alla
propria appartenenza politica che ha portato a questo cambiamento”.
Andrea Belluzzi, Psd: “I fatti accaduti sono molto gravi, non solo per le accuse formulate dai
tribunali, ma anche per quelli emersi dalle dichiarazioni sulla stampa che sui media imperversano e
imperverseranno anche contro il rispetto del segreto istruttorio. Ci sono persone che per 15 anni, pur
non avendo titolo, hanno ricevuto molto da questo Paese, con le loro ingerenze . A chi dice che ci
vuole il cambiamento, dico che è già iniziato. Ma stiamo attenti a non confondere gli errori delle
persone con quelli dei partiti. Il voto espresso prima con la commissione Carisp-Sopaf è una prima
testimonianza del cambiamento.
Se intervengono gli atti giudiziari chi fa politica deve fare un passo indietro. Siamo partiti, il
viaggio intrapreso è difficile, ma lo vogliamo completare. Al parlamento spettano considerazioni
politiche e le azioni per evitare che certi fenomeni si ripetiamo e tutelare i cittadini affinché non sia
tolto loro un euro. Non perdiamoci in compiti che spettano ad altre istituzioni. Dovremo fare le
valutazioni politiche quando avremo in mano gli atti, oggi iniziamo a fare le riflessioni. La strada
giusta per uscire da questo dibattito è scrivere un’agenda di impegni, penso a una rinnovata
regolamentazione degli appalti e alla trasparenza delle segreterie di Stato e degli enti pubblici”.
Vladimiro Selva, Psd: “In passato sono stati in pochi ad avere il reale polso delle situazioni sui
movimenti finanziari ed economici del Paese. Chi si è interessato alla vita pubblica forse oggi si
rende conto di quello che succedeva e quanto potente fossero le armi di chi in quegli anni deteneva
il potere. Gran parte delle persone che oggi vedo in Aula, e che da anni si impegnano perché le cose
cambino, ha un senso di impotenza per quel meccanismo invalidante del sistema democratico
perché attraverso la corruzione poteva mantenersi il potere.
Il cambiamento, se vogliamo essere onesti, ci è stato imposto. Ma la ricerca di giustizia non deve
essere solo uno scarico di coscienza su tutta la classe politica che è stata comunque votata per oltre
20 anni dalla popolazione. Il Psd è stato al governo e ogni volta che ha potuto ha spinto nella
direzione dello Stato di diritto e del rispetto delle regole tramite i tribunali. Uno sforzo come classe
politica lo dovremmo fare per affrontare nei prossimi mesi la questione morale”.
Maria Luisa Berti, Ns: “Sono anni che stiamo affrontando il tema della questione morale, non è
nato oggi. Sono anni che forze come Noi sammarinesi sollevano il problema e oggi finalmente la
magistratura ha gli strumenti per indagare. I quest’Aula non possiamo noi fare un processo alle
persone, resta l’ambito del tribunale. Chi ha arrecato danni allo Stato deve pagare non solo
penalmente, ma anche ridando il danno fatto allo Stato. Di fronte a un funzionario o a un politico
corrotto, c’è un agente corruttore e le forme sono tante, come il voto di scambio. Compito della
politica è evitare che il sistema si protragga nel futuro. Si può combattere la corruzione non solo
con il codice etico e la commissione, si può intervenire a livello preventivo. Faccio un appello alla
coscienza, chi sa che ce l’ha sporca si faccia da parte. La libertà non ha corruttori, non c’è sana
politica senza libertà di agire. Tanti sono i politici liberi in quest’aula meritano rispetto. Qualora
dalle indagini dovessero emergere responsabilità penali non ci dovranno essere sconti per nessuno”.
San Marino, 14 luglio 2014