Du Sautoy senza enigmi «Matematica, un

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Du Sautoy senza enigmi «Matematica, un
Lunedì 20 giugno 2005
3
CORRIERE EVENTI
Michel Houellebecq
Autore di romanzi e
saggi, tra cui «Le
particelle elementari»
(1999), protagonista di
un caso letterario, al
centro di numerose
polemiche per la sua
visione dell’Islam
2 luglio
James Hillman
È uno dei più
importanti filosofi
contemporanei e il
più illustre esponente
della psicanalisi
junghiana. Tra i suoi
scritti: «La forza del
carattere» (2000)
2 luglio
Gilberto Gil
È da sempre uno dei
principali innovatori
della musica
popolare brasiliana.
Ha ottenuto 11 dischi
d’oro, 5 di platino. È
Ministro della
Cultura in Brasile
3 luglio
L’INCONTRO LO STUDIOSO DEL MISTERO DEI NUMERI
Du Sautoy senza enigmi
«Matematica, un piacere
che vorrei condividere»
Giulio Giorello
h, se avessi saputo
più matematica»,
confidava Albert Einstein in punto di morte al figlio che lo assisteva. Partiamo da qui con Marcus du Sautoy,
autore del fortunatissimo L’enigma
dei numeri primi (Rizzoli), che sarà
alla Milanesiana mercoledì 6 luglio
al Teatro Dal Verme alle 21 insieme con Harold Kroto (Premio Nobel per la Chimica 1996). Ma per
quale motivo una materia che pare
così astrusa e complicata riesce a
interessare un pubblico che va ben
oltre la cerchia degli specialisti?
Val la pena di chiederselo, specie
in tempi in cui gli iscritti a certi
corsi di laurea scientifici rischiano
di costituire una sorta di specie
protetta.
ché non sapevano contare le cose o
riconoscere le forme». E nel consorzio umano? «Anche se il mondo
d’oggi poggia sulla matematica —
telefonia mobile, internet, video giochi — la maggior parte di noi è
felice di affidare i conti alle macchine, sentendosi autorizzata a mettere
da parte la matematica. Però, resto
dell’idea che in essa ci sia un fascino anche per i profani. A loro i
matematici paiono quasi una setta
segreta con un proprio linguaggio
occulto e proibito, come se praticassero una qualche magia per ottenere tutte quelle meraviglie tecnologiche. Forse, in un’epoca in cui persino le grandi religioni sembrano
aver fallito nel soddisfare le esigenze più profonde dell’essere umano,
sarà questa mistica della scienza a
rispondere al bisogno di armonia e
Per du Sautoy la matematica «è al- comprensione».
l’origine della nostra società. È il L’uomo che fa matematica è sì un
linguaggio che abbiamo creato per creatore, ma un creatore creato che
orientarci nell’ambiente che ci cir- incontra nel suo lavoro ostacoli imconda. Gli esseri umani hanno co- previsti. Però, come diceva all’iniminciato a contare prima ancora zio del secolo scorso il matematico
che a parlare! Fa parte dell’evolu- David Hilert, sono i problemi diffizione darwiniana il fatto che soprav- cili e intricati che fanno avanzare la
viva solo chi sa contare. La capaci- ricerca non solo al livello puro, ma
tà di valutare quanti neanche applicato. Mi dimici ha di fronte è ciò
ce du Sautoy: «Non facche consente a un anicio matematica nella
male di decidere se sia
speranza di trovare soÈ un mondo
meglio attaccare o fugluzioni in grado di camgire. E una qualche
biare la vita delle perdi forme
considerazione di simsone. Per me la vera
metria è necessaria al- simile a quello sfida è tentare di risoll’ape per la sua stessa
vere quegli enigmi che
delle Idee
esistenza: essere in grahanno tormentato intedo di riconoscere un
re generazioni di matedi Platone
esagono dal cosiddetto
matici. Basta qualche
rumore di fondo della
ricordo scolastico per
miriade di forme che
sapere cos’è un numepercepisce le è essenro primo — un numero
ziale per trarre il suo alimento dai primo è divisibile solo per se stesso
fiori e conservarlo».
e per l’unità (così 3 e 5 sono numeEinstein non sarebbe altro che ri primi, ma non 6 e 9). Gli antichi
un’ape molto più sofisticata, in cer- Greci erano riusciti a dimostrare
ca non solo di cibo ma di conoscen- che di numeri primi ce ne è una
za. «La mancanza lamentata dal quantità infinita. Eppure, noi non
grande fisico è quella che ha afflit- siamo ancora capaci di rispondere
to tutti gli animali che hanno perso a un quesito apparentemente semnella partita dell’evoluzione, per- plice come questo: ci sono infinite
Jeffery Deaver
Ex avvocato e
scrittore è stato
definito «il più grande
autore di thriller dei
giorni nostri». Tra i
suoi romanzi più
famosi: «Il
collezionista di ossa»
4 luglio
GLI SCRITTORI
Hanif Kureishi
Anglo-pachistano,
del 1954, ha iniziato
presto a scrivere per
il teatro, vincendo il
Thames Playwright
Award con la
commedia «The
Mother Country»
1 luglio
«A
CIFRE E NOTE
Markus du
Sautoy.
Lo scrittore
britannico,
40 anni, autore
de «L’enigma dei
numeri primi»
(Rizzoli) ama
suonare la
tromba e gioca
a calcio in una
piccola squadra
coppie di numeri primi, come 3 e 5
o 17 e 19, che differiscono di sole
due unità? La cosa che più meraviglia nell’affrontare problemi come
questi è che, benché io non mi
possa sentire motivato da eventuali
ricadute tecnologiche, le scoperte
astratte possono avere svariate applicazioni pratiche. Lo ripeto, la matematica astratta è il linguaggio della scienza e della tecnica. Così, la
torre d’avorio dei numeri primi ha
finito per costituire l’anima del mondo del commercio elettronico!».
Per du Sautoy «la matematica è nata
dagli sforzi dell’umanità di predire
e dominare gli eventi del mondo
fisico. Ma la cosa più straordinaria
è che necessità concrete — contare, misurare, costruire — conducano all’esplorazione dell’universo
più astratto delle figure e dei numeri. È un mondo di forme paragonabile a quello delle Idee di Platone. È
in questo universo che il 3 e il 5 o
il 17 e il 19 non possono che essere
numeri primi, indipendentemente
dal luogo in cui un matematico vive
o dalla tradizione culturale in cui è
stato educato. Questa è la ragione ca è un piacere che va condiviso
per cui ogni autentica scoperta ma- con gli altri. Un po’ come capita
tematica apre orizzonti nuovi e scon- con una partita di calcio o un confinati». Aggiunge du Sautoy: «per certo», soggiunge du Sautoy che si
esempio, le operazioni di codifica- diletta a suonare la tromba e gioca
zione di immagini in sequenze di 0 a calcio in una piccola squadra di
e di 1 nei nostri compudilettanti britannica.
ter sfruttano le proprie«Mi posso considerare
tà di strani oggetti simfortunato: ho avuto un
metrici che vivono in
insegnante che mi ha
uno spazio a ventiquat- Una disciplina aperto gli occhi sul paetro dimensioni!». Ma
saggio intrigante della
difficile ma
come si arriva a visitaricerca. I miei libri sore questi insoliti territocerto non più no tentativi di fare lo
ri? «Una certa personastesso per una nuova
di calciare
lità ossessiva può rivegenerazione di potenlarsi utilissima. Un bra- una punizione
ziali esploratori delvo matematico è come
l’universo della mateun cane che non molla
matica. Questa è una
l’osso. Ma è anche frutdisciplina difficile, ma
tuoso lavorare in paralnon più che suonare
lelo su più di un problema. Anzi, il uno strumento o calciare una punimondo matematico è pieno di con- zione». Si tratti di musica, di footnessioni stravaganti. Capita che le ball o di oggetti bizzarri come i
idee suscitate da un problema pos- numeri primi (e le altre meraviglie
sano fornire indicazioni per risolver- della matematica), al contrario di
ne altri con cui non appare alcuna quanto cantavano i Rolling Stones,
analogia immediata». Ma come far «ci prendiamo davvero la nostra
capire tutto questo al profano? «Il soddisfazione».
godimento della bellezza matemati(ha collaborato Stefano Moriggi)
IL PERSONAGGIO L’AUTRICE FRANCESE ESPLORERÀ A MILANO IL TERRITORIO DELL’ONANISMO. CON L’AIUTO DEI QUADRI DI SALVADOR DALÍ
Dal sesso affollato a quello solitario: le parole scandalose della Millet
Donata Righetti
l sesso interpretato, e vissuto, come una forma di body-art, il sesso usato come uno
strumento per modificare le regole del gioco
col proprio corpo: in fondo è questa, benché non
dichiarata, la scelta che ha trasformato Catherine
Millet da stimata critica d’arte a esperta mondiale di un erotismo forse
Malgrado le confessioni poco emozionante ma
senz’altro di forte impatautobiografiche
to documentaristico.
si definisce una donna Esponente del milieu
timida e disciplinata
culturale francese, caporedattrice di Art Press,
aspetto piacevolmente austero, nel 2001 madame
Millet ha fatto sobbalzare il mondo editoriale con
un autobiografico catalogo delle proprie esperienze promiscue: La vita sessuale di Catherine M..
Un’epopea di numeri raccontata con stile crudo e
I
minimalista. Davvero impressionante la quantità
di uomini e donne coinvolti. Spesso trenta al
giorno, in totale alcune migliaia, più di tutti gli
abitanti di Pozzo d’Adda e un po’ meno di quelli
di Levico Terme. Ma a Milano la sera del 5 luglio
madame Millet non si addentrerà in un’indagine
sul sesso praticato con una folla di amanti ma sul
sesso praticato in completa solitudine.
La sua relazione ha un titolo esplicito e insieme
misterioso: Fonti chiare della masturbazione. Una
lettura che sarà resa più spettacolare dall’accompagnamento visivo di quadri di Dalí, artista che
dell’onanismo fu partecipe conoscitore. A completare l’appuntamento dedicato dalla Milanesiana
all’eros seguirà l’intervento di Alain Robbe-Grillet che, nel suo doppio ruolo di regista e di
letterato, si occuperà invece di voyeurismo.
Quando uscì il libro che le creò intorno una
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congestionata attenzione, Catherine Millet non Da alcune stagioni questa graziosa cinquantasetera un’ignota belloccia ma una matura intellettua- tenne, curatrice di numerose esposizioni, tra cui
le molto apprezzata dai colleghi. Anche per que- la sezione francese della Biennale di Venezia del
sto il racconto dei suoi infiniti amplessi al Bois 1995, (e peccato che all’epoca non fosse ministro
de Boulogne, nei club privati, sul retro
per i Beni culturali Rocco Buttiglione),
di un furgone con un servizievole amiha modificato le sue abitudini. Dimenco a disciplinare l’afflusso degli amanticati partouzes e gang-bang, ammucti occasionali, venne preso molto sul
chiate di poche donne con decine di
serio. Vargas Llosa scrisse: «La Millet
uomini nei parcheggi notturni, la colta
esplora il sesso con la puntigliosità
e libera signora, che si descrive come
ossessiva e glaciale di quei miniaturiuna persona timida e disciplinata, in
sti che costruiscono navi dentro le botoccasione della Milanesiana esplorerà
tiglie o dipingono paesaggi sulla capoc- EROS Millet
altri territori dell’eros: non più spazi
chia di uno spillo». I più sbrigativi
abitati da anonime folle, ma lande comcontinuarono invece a chiedersi come una donna pletamente deserte.
impegnata a gestire una carriera di giornalista e Sesso con tutti o soltanto con se stessi: le misure
di esperta d’arte fosse in grado di trovare il intermedie non sembrano proprio adattarsi alla
tempo e l’energia per simili imprese.
body-art di Catherine Millet.
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Il programma
1 luglio
CAMERIERI INDIANI
A LONDRA
Hanif Kureishi, Marco
Castoldi in arte Morgan,
Soujatha Devaris. Teatro
Dal Verme, ore 21. Lettura
di «Ricordati di noi» da «Il
corpo» di Hanif Kureishi.
Al violoncello Soujata
Devaris. Proiezione di
«Camerieri indiani» a
Londra, di Hanif Kureishi.
Concerto: «Non all’amore
non al denaro né al
cielo», di Marco Castoldi
in arte Morgan
quasi-fedelmente basato
sull’omonimo album di
Fabrizio De Andrè, a sua
volta liberamente tratto
dall’«Antologia di Spoon
River» di Edgar Lee
Masters. Interviene Ivan
Cotroneo.
Coordina Pico Floridi.
2 luglio
LA GUERRA, L’AMORE
James Hillman, Michel
Houellebecq. Dal Verme,
ore 21. Letture: «Un
terribile amore per la
guerra», di James Hillman;
«Il senso della lotta» e
«Cuenca» di Michel
Houellebecq. Al violoncello
Giovanni Sollima:
Concerto Rotondo (1998) I,
II, III (Yafù), IV; da «Songs
from the Divine Comedy»
(2000-2004) Hell I; da «J.
Beuys Song» (2001).
Coordina Ranieri Polese.
3 luglio
GILBERTO GIL
ELETRACUSTICO
Concerto. Gilberto Gil. Dal
Verme, ore 21. Interviene
Massimo Rota.
4 luglio
LE STRATEGIE
DELLA PAURA
Jeffery Deaver, Walter
Veltroni. Dal Verme, ore
21. Letture: «Afraid», di
Jeffery Deaver; «Senza
Patricio» e «Paura», di
Walter Veltroni. Musiche
di Michael Nyman.
Coordina Enrico Arosio.
5 luglio
EROS
Catherine Millet, Alain
Robbe-Grillet. Spazio
Oberdan, ore 11.
Proiezioni (v. o. con
sottotitoli in italiano): ore
11 «La belle captive»
(1983, 90’); ore 14
Trans-Europ express (1966,
105’); ore 16 «Glissements
progressif du plaisir»
(1973, 104’) di Alain
Robbe-Grillet.
Con Alain Robbe-Grillet
ed Enrico Ghezzi.
Dal Verme, ore 21.
Letture: «Dali et moi» di
Catherine Millet;
«L’imaginaire, le réel, la
représentation», di Alain
Robbe-Grillet.
Coordina Enrico Ghezzi.
6 luglio
NUMERI PRIMI...
PAROLE SECONDE
Harold Kroto (Nobel per la
Chimica 1996), Marcus du
Sautoy, Elio. Dal Verme,
ore 21. Letture: «Architect
of the Microcosmos», di
Harold Kroto; «The music
of the primes» e «Diary of
a Mathematician», di
Marcus Du Sautoy;
«L’enigma dei numeri
primi» di Marcus Du
Sautoy. «Da Euclide a
Mendeleiev, passando per
Lucrezio», di Piergiorgio
Odifreddi. Musiche di Elio.
Al pianoforte Katia
Caradonna.
Coordina Piergiorgio
Odifreddi.