Progresso tecnico e fragili strutture

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Progresso tecnico e fragili strutture
IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO
BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14
FASE 1: "ESPLORAZIONE DELL'ARGOMENTO" - CLASSE III
UNITA' DI APPRENDIMENTO 3: EVOLUZIONE STORICA DEGLI AGROECOSISTEMI
LOMBARDI
IL PROGRESSO TECNICO E LE SUE
FRAGILI STRUTTUTRE
L’andamento delle produzioni agricole dell’area lariana e l’incremento delle rese trovano
una spiegazione anche nell’evoluzione delle tecniche utilizzate, dai conduttori di fondi
della zona, negli anni della crisi e nel successivo periodo di ripresa produttiva.
Nell’arco di tempo compreso tra 1880 ed il 1914 si fu partecipi ad un tentativo di
modernizzazione delle diverse pratiche culturali. Un processo di crescita qualitativa del
lavoro dei contadini si ebbe soltanto durante l’età giolittiana si conobbe un parziale
superamento delle gravi carenze strutturali che avevano pesantemente condizionato nei
decenni precedenti l’agricoltura delle aree più fertili (Como, Lecco e Varese).
Le macchine agricole in questo periodo storico cominciarono ad avere una discreta
diffusione.
In questo periodi i concimi chimici non venivano utilizzati per la mancanza di test per la
verifica della loro efficacità.
L’agricoltura lariana nel nuovo secolo ebbe un incremento delle rese unitarie e la
disponibilità di foraggio e il sistema agricolo della zona fu protagonista di un processo di
produzione intensiva.
Nei primi anni ’80 l’arretratezza dell’agricoltura comasca si spiegava anche con la
debolezza degli organismi chiamati a svolgere un’azione di promozione dell’istituzione
agraria e della cooperazione. Soppressa nel 1871 la sezione di agronomia e di agrimensura
dell’Istituto tecnico di Como rimasero operanti soltanto i tre comizi agrari di Como, Lecco
e Varese. Essi per un ventennio furono così gli unici che cercarono di favorire una crescita
qualitativa dell’attività agricola con dei concorsi.
L’efficacia del loro operato fu tuttavia scarsa perché non ci furono né finanziamenti né
abbastanza soci.
Proprio la modesta delle somme disponibili, finì per provocare il fallimento delle numerose
Simone Crivelli - Simone Negri – Ivan Di Matteo
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gare annualmente indette.
Fu limitata l'opera dei comizi nel campo dell'istruzione agraria, sicuramente risultò di più
l'intervento in altri settori.
Negli ultimi decenni del secolo questi organismi collaborarono con il ministero
dell'industria dell'agricoltura e commercio, raccogliendo dati e fornendo informazioni
sull'andamento delle diverse produzioni, e contemporaneamente darono vita a nuove
aziende agricole. Ci furono dei conflitti tra proprietari terrieri nei confronti delle
amministrazioni locali e del governo centrale.
Nelle singole località iniziarono a diffondersi alcune associazioni del settore zootecnico.
La statistica industriale della provincia nel 1894 segnalava l'esistenza di 26 latterie, che
si dividevano in 16 sociali e 10 private.
Contemporaneamente un interesso ancora più ampio suscitavano le piccole associazioni
che garantivano ai coloni un risarcimento in caso di morte dei soggetti allevati.
Un articolo apparso su una rivista importante di Como, dava la notizia dell'esistenza di 114
società di assicurazione contro la mortalità del bestiame.
Mentre alcuni ambienti conoscevano cosi una rapida diffusione rurale la provincia di Como
veniva toccata solo marginalmente da questo fenomeno.
Tra il 1893 ed il 1897 nel bergamasco iniziarono ad operare 69 cooperative di credito,
mentre furono soltanto 6 quelle nel comasco.
Con l'avvio della nuova fase espansiva anche le esperienze associative conobbero invece un
momento di crescita.
La ripresa dei prezzi dei principali prodotti venne infatti accompagnata, dalla comparsa di
nuove strutture e dal rafforzarsi di istituti già esistenti.
La principale novità fu rappresentata dalla creazione della Cattedra ambulante di
agricoltura per la provincia di Como. Però gli operatori del settore anno dovuto attendere
quattro anni prima dell'effettiva apertura di questo organismo, nel ottobre del mille
novecento.
La nuova struttura della Cattedra si mostrava molto adatta a rispondere alle esigenze dei
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diversi sistemi agricoli dell'aria lariana.
Ci furono dei finanziamenti inizialmente di 8.500 lire e poi nel 1911, di 20.000 lire.
Tra il 1900 e il 1910 venero affiancati al titolare due assistenti laureati. Grazie
all'incremento delle somme disponibili ed all'aumento del numero di agronomi, la Cattedra
riuscì ad arricchire la gamma di suoi interventi. A partire dal 1910 iniziò a funzionare un
uffucio circondariale pronto a rispondere alle esigenze dei coltivatori.
In perfetta coerenza con gli intenti che avevano accompagnato il sorgere anche il
sodalizio comasco continuò a programmare annualmente molte conferenze rurali anche
teoriche. Accanto alla ricca serie si servizi offerti agli agricoltori del settore, il
direttore dell'istituzione, volle sviluppare un accurato lavoro di analisi della realtà
produttiva della provincia.
Si ebbero cosi indagini su singole zone e rilevazioni statistiche che portarono alla stesura
di un vero e proprio programma di modernizzazione dell'agricoltura comasca.
Principalmente esso prevedeva la correzione delle norme più antiche del contratto e la
riduzione dell'area coltivata a mais, prevedeva anche l'adozione di metodi più moderni per
incrementare il rendimento delle coltivazioni di cereali.
Per sostenere questo progetto fondarono anche un nuovo istituto.
Questa istituzione provviste anche alla distribuzione di sementi e concimi per rendere di
nuovo produttivi i campi che erano stati colpiti da una malattia chiamata pellagra.
Contemporaneamente i comizi agrari di Como, Varese e Lecco continuarono a funzionare, a
Como questa associazione conobbe un grande incremento del numero di associati, sempre
a Como si decise di affiancare al progetto scolastico di alcune scuole un corso annuale di
bachicoltura e gelsicoltura, ma purtroppo essa rimase priva di istituzioni capaci di guidare
la sua evoluzione e per questi motivi le diverse aree della provincia di Como, durante l'età
giolittiana, non furono in grado di rendere pienamente moderni e razionali i rispettivi
sistemi agricoli.
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