Ripristino morfologico del sistema dunale e retrodunale del Golfo di
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Ripristino morfologico del sistema dunale e retrodunale del Golfo di
Provincia di Livorno Unità di Servizio “Pianificazione, Difesa del suolo e delle coste” Unità Organizzativa “Risorse marine e Georisorse” ________________ Ripristino morfologico del sistema dunale e retrodunale del Golfo di Follonica nel tratto compreso tra Torre del Sale e Carbonifera in comune di Piombino PROPOSTA DI BUONE PRATICHE PER UNA FRUIZIONE TURISTICA SOSTENIBILE DELL’AREA DI STERPAIA Incaricati esterni: NEMO srl – IRIS sas __________________________ settembre 2010 1. REGOLAMENTAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI USO DELLA FASCIA COSTIERA E PROCESSO DI PARTECIPAZIONE 1.1 INTRODUZIONE In considerazione delle problematiche di conservazione degli ambienti dunali e retrodunali di Sterpaia risulta indispensabile associare alla realizzazione degli interventi di riqualificazione (chiusura aperture nel sistema dunale, realizzazione di fascinate e di strutture frangivento, realizzazione accessi attrezzati alla spiaggia, eliminazione specie esotiche su dune, ecc.) anche buone pratiche e norme comportamentali, indirizzate ai gestori degli stabilimenti balneari, ai fruitori dell’area ed agli Enti competenti alle operazioni di pulizia della spiaggia. Si tratta di due azioni complementari ed in grado di migliorare l’efficacia complessiva delle azioni di riqualificazione e difesa del sistema costiero di Sterpaia. Dopo l’analisi dei principali strumenti e norme vigenti nell’area, vengono di seguito elencate alcune proposte di buone pratiche in grado di migliorare i livelli di sostenibilità ambientale delle attività presenti. Il processo di redazione della progettazione preliminare degli interventi in oggetto, soprattutto relativamente alla buone pratiche, prevede di valorizzare la fase di consultazione al fine di produrre contenuti condivisi degli Enti, Associazioni e portatori di interessi locali. 1.2 IL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE Il processo di partecipazione si è sviluppato fina dalle prime fasi di redazione del progetto preliminare. In particolare sono stati coinvolti amministrazioni quali la Provincia di Livorno, il Comune di Piombino e la Parchi Val di Cornia (società che gestisce l’ANPIL Sterpaia), l’ASIU Azienda Servizi Igienici Urbani di Piombino, Consorzio Balneare Costa Est, i diversi concessionari degli stabilimenti balneari e servizi di Sterpaia e le Associazioni ambientaliste locali. Propedeuticamente alla realizzazione del progetto preliminare (anno 2008) i concessionari degli stabilimenti sono stati coinvolti, a cura della Parchi Val di Cornia, in un corso specifico finalizzato alla conoscenza delle valenze naturalistiche ed ambientali dell’area di Sterpaia, dei vincoli e normative vigenti e delle modalità di gestione sostenibile degli stabilimenti balneari. Durante l’inverno-primavera 2009 sono stati realizzati incontri e sopralluoghi con i soggetti di cui sopra, per un ascolto delle problematiche locali (evidenziate soprattutto dai concessionari degli stabilimenti), con una prima presentazione delle idee progettuali al convegno sulla “Sistemazione morfologica della spiaggia di Baratti” (8 aprile 2009 - Castello di Piombino). I diversi incontri sono stati finalizzati alla presentazione pubblica plenaria della proposta di progetto preliminare effettuata a Piombino nel maggio 2009 (11 maggio). Nello stesso mese il progetto preliminare è stato consegnato definitivamente alla Provincia di Livorno per una sua finale approvazione. Successivamente alla sua approvazione il progetto preliminare è stato collocato sul sito internet della Provincia di Livorno per una sua migliore accessibilità. http://www.provincia.livorno.it/new/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=178). Con la fase di progettazione definitiva è stata ulteriormente valorizzata la fase di ascolto e condivisione scaturita in due giorni di incontri e approfondimenti realizzati in data 22 marzo (presentazione e discussione sul progetto organizzata da Parchi Val di Cornia – Provincia di Livorno al Museo Archeologico di Piombino) e 23 marzo 2010 (sopralluogo a Sterpaia). In particolare la seconda giornata ha permesso un utile confronto con i gestori degli stabilimenti ed i soggetti deputati alle attività di pulizia dell’arenile al fine di indirizzare tali attività verso forme maggiormente sostenibili e coerenti con le linee guida allegate al progetto preliminare. Le linee guida sulla gestione sostenibile della costa di Sterpaia e sulla pulizia delle spiagge sono quindi state fornite nei giorni successivi a tutti i soggetti interessati. Foto - Momenti della fase di partecipazione alle scelte progettuali: sopralluogo in campo con operatori balneari e incaricati delle pulizie della spiaggia (dx), discussione sulle proposte progettuali (sx). Il 21 maggio 2010 il gruppo incaricato della progettazione definitiva degli interventi di Sterpaia ha partecipato ad un incontro/sopralluogo con i professionisti incaricati di redigere il progetto gasdotto Algeria - Sardegna – Italia (GALSI), attualmente sottoposto a procedura di VIA nazionale, che prevede l’arrivo del gasdotto marino in loc. Sterpaia-Perelli III. Ciò al fine di fornire elementi utili alla mitigazione degli impatti dell’opera e ad una migliore coerenza con le previsioni del progetto di riqualificazione dunale. 1.3 PROPOSTA DI BUONE PRATICHE PER UNA FRUIZIONE TURISTICA SOSTENIBILE DELL’AREA DI STERPAIA Il presente progetto si pone l’obiettivo di riqualificare il sistema dunale di Sterpaia, con la sua caratteristica sequenza di habitat di anteduna, duna e retroduna e di ostacolare, con interventi a terra, i processi di erosione di tali habitat. L’analisi dello stato di conservazione degli ambienti dunali di Sterpaia e delle pressioni antropiche presenti ha evidenziato come la tutela di questi delicati habitat sia perseguibile solo associando agli interventi di riqualificazione degli habitat (in gran parte costituiti dalla applicazione delle tecniche dell’ingegneria naturalistica) anche azioni di razionalizzazione e di mitigazione degli impatti legati alla fruizione turistica estiva e alla gestione degli stabilimenti balneari e della spiaggia. Per il loro carattere relittuale e per la loro non eccessiva ampiezza gli habitat dunali di Sterpaia sono attualmente fortemente condizionati dalla presenza di un elevato carico turistico estivo. Tale pressione si traduce soprattutto in fenomeni di calpestio e alterazione degli habitat dunali, ma soprattutto di sentieramento diffuso. Dalle aree di parcheggio retrodunali i fruitori raggiungono la spiaggia direttamente attraverso gli accessi agli stabilimenti balneari o si distribuiscono lungo le spiagge utilizzando alcuni sentieri interni alle pinete dunali paralleli alla linea di costa. Da tali sentieri vengono quindi attraversati gli habitat dunali utilizzando le decine di sentieramenti presenti. Tra la centrale di Torre del Sale e la loc. Carbonifera il presente progetto ha censito circa 300 sentieramenti di accesso alla spiaggia. Il sentieramento diffuso non solo è in grado di alterare direttamente preziosi habitat dunali, ed in particolare le formazioni ad Ammophila arenaria ed Agropyron junceum, ma attraverso la realizzazione di aperture nel fronte dunale per l’accesso alla spiaggia (blowout) è in grado di innescare negativi processi di erosione eolica o delle mareggiate. La realizzazione di accessi attrezzati alla spiaggia, la chiusura di un quota parte dei sentieramenti e delle aperture del fronte dunale e le seguenti norme di comportamento costituiscono una risposta complessiva per la tutela del sistema dunale. La realizzazione di attività di pulizia della spiaggia possono costituire potenziali elementi di criticità per gli ecosistemi costieri, così come l’utilizzo di arredi verdi negli stabilimenti non compatibili con la vegetazione e la flora locale. Le norme di seguito esposte intendono favorire attività di pulizia della spiaggia ed una gestione degli stabilimenti balneari più sostenibili. La presente proposta di buone pratiche viene inoltre confrontata con le normative attualmente già vigenti nell’area, al fine di valorizzare norme già esistenti o di individuare la necessità di loro implementazioni. Nella descrizione delle buone pratiche viene di seguito fatto riferimento alle seguenti zone: • Zona afitoica. Zona priva di vegetazione, ad ampiezza variabile, posta tra la linea media del mare (o di battigia) ed il piede della duna. Nella sua parte più interna la presenza di materiali spiaggiati e l'eventuale nuovo apporto di sabbia costituiscono gli elementi alla base per la ricostituzione di nuove aree dunali. • Zona dunale. Zone successive a quella afitoica, compresa tra il piede della duna ed il suo limite interno (usualmente indicato dalla presenza di aree agricole o aree umide). Nelle condizioni ecologiche migliore dalla vegetazione pioniera si passa a quella di consolidamento e, infine, a quella delle dune consolidate (sequenza di anteduna, duna e retroduna). • Spiagge ed habitat dunali di valore naturalistico. In queste aree gli elementi naturali vengono conservati e gli habitat lasciati alla loro evoluzione naturale. La fruizione non deve compromettere direttamente o indirettamente la vitalità delle specie e degli habitat naturali. In tali aree sono da valorizzare gli interventi di riqualificazione e ampliamento degli habitat dunali e retrodunali. • Zona con strutture temporanee o stabili per la balneazione. 1.3.1 Attraversamento degli ambienti dunali Descrizione buona pratica/norma comportamentale: Con la realizzazione del progetto l’attraversamento degli ambienti dunali potrà avvenire solo attraverso i camminamenti attrezzati con passerelle in legno (si prevede la realizzazione di passerelle in legno adagiate sulla morfologia dunale, con o senza staccionata, e passerelle localmente sopraelevate). Non sarà consentito il calpestio degli ambienti dunali aperti e l’uso dei sentieramenti/sentieri non attrezzati. Tale divieto di attraversamento è valido anche per gli accessi dalla spiaggia verso il retroduna e si estende agli animali da affezione e ai cavalli. Gli accessi attrezzati, numerati ed indicati in appositi cartelli, consentiranno di accedere agli stabilimenti, ai servizi igienici, bar e punti ristoro, alle aree attrezzate e ai parcheggi. Alcune aree dunali classificate come habitat dunali di valore naturalistico (Biotopi dunali) saranno delimitate da staccionate al fine di una loro integrale tutela. Il divieto si estende anche alle aree dunali interessate da interventi di riqualificazione, chiusura delle aperture dunali, eliminazione dei specie esotiche e ripiantumazione specie dunali. Descrizione riferimento normativo: Il Regolamento di gestione dell’ANPIL Sterpaia prevede il rispetto da parte dei visitatori dei “camminamenti predisposti all’interno dell’area protetta evitando altresì di danneggiare la vegetazione; in particolare nell’area protetta del parco della Sterpaia è vietato l’attraversamento pedonale generalizzato” (art. 5 Norme di comportamento comma 1). Il Regolamento del Comune di Piombino per la gestione del demanio marittimo vieta “Il calpestio delle aree dunali e retrodunali laddove esistano opportuni corridoi di attraversamento” (art.27, punto r). La normativa della variante al Piano particolareggiato Costa orientale della Sterpaia prevede, all’articolo 9 l’”interdizione delle aree dunali interessate da interventi di ripristino vegetazionale e morfologico.” 1.3.2 Accesso animali d’affezione sulla spiaggia Descrizione buona pratica/norma comportamentale: In molte aree costiere la presenza di animali d’affezione costituisce un forte elemento di criticità per la tutela della fauna nidificante. Si tratta di un’azione di disturbo soprattutto in primavera ed a carico dell’avifauna nidificante negli ambienti di spiaggia/duna (ad es. fratino, corriere piccolo, ecc.) o nelle aree umide retrodunali. In considerazione delle caratteristiche dell’area e dei valori naturalistici presenti si ritiene ammissibile la presenza di animali d’affezione al guinzaglio. Descrizione riferimento normativo: Secondo il Regolamento di gestione dell’ANPIL Sterpaia l’accesso degli animali d’affezione è consentito “al guinzaglio, …, mentre il transito a cavallo è consentito qualora vi siano percorsi previsti e appositamente segnalati ad eccezione degli arenili (art. 3 comma 3). … Nella stagione balneare l’accesso dei cani negli arenili e nei luoghi adibiti alla pubblica balneazione inserite all’interno delle aree protette, è consentito secondo le modalità che annualmente verranno indicate con l’ordinanza balneare emanata dal Comune di concerto tra l’autorità marittima competente ed il soggetto gestore dell’area” (art. 3, comma 4). Il Regolamento del Comune di Piombino per la gestione del demanio marittimo vieta di “Condurre o far permanere in acqua e sugli arenili ed assimilabili, qualsiasi animale anche se munito di regolare museruola e/o guinzaglio, al di fuori delle zone opportunamente individuate nell’ annuale ordinanza sindacale di balneazione (art.27, punto g). 1.3.3 Pulizia della spiaggia e raccolta dei rifiuti Descrizione buona pratica/norma comportamentale: In molte aree costiere la realizzazione delle periodiche attività di “pulizia” delle spiagge costituisce un potenziale elemento di criticità per la tutela degli ambienti dunali (in particolare di anteduna) e della fauna e flora legate alla presenza di materiale organico spiaggiato. Di seguito vengono fornite linee guida e buone pratiche da seguire nelle diverse tipologie territoriali della costa di Sterpaia (zone con strutture per la balneazione, zone di elevato interesse naturalistico, altre aree). Per queste aree vengono fornite anche indicazioni sulla collocazione di cestini portarifiuti o punti di raccolta dei rifiuti stessi. Come regola generale si prevede di delocalizzare gli attuali cestini o punti di raccolta situati sul sistema dunale o ai suoi margini, localizzando detti servizi in aree già trasformate, strutture balneari attrezzate, nei punti di collegamento tra i sentieri attrezzati e i parcheggi. Zone con strutture fisse o temporanee per la balneazione La pulizia ordinaria dell'area connessa alle attività, anche quotidiana durante la stagione balneare, deve essere manuale, con la raccolta di rifiuti e altro materiale spiaggiato al suolo, o meccanica mediante piccoli mezzi vagliatori, gommati o cingolati, in grado di non asportare la sabbia dalla spiaggia. Solo per manutenzione straordinaria, a fine inverno, possono essere effettuate operazioni di pulizia con mezzi meccanici di limitato ingombro (interasse massimo 2 metri, senza escavatori, né mezzi cingolati) ed a carico sia dei rifiuti (plastica, vetro, ecc.) che del materiale spiaggiato naturale (materiale organico, legno, ecc.). Quest’ultima pulizia potrà avvenire dandone comunicazione alla Parchi Val di Cornia è dovrà essere realizzata solo nella zona afitoica e senza interessare direttamente il piede delle dune. Il materiale organico derivante dalla pulizie delle aree in concessione dovrà essere collocato al piede delle dune, nelle zone di interruzione del sistema dunale o in aree indicate nelle cartografie di progetto. L’eventuale materiale ghiaioso dovrà essere stoccato temporaneamente nelle aree indicate nelle cartografie di progetto e ricollocato a fine stagione lungo la linea di battigia. Il materiale organico raccolto nelle operazioni di pulizia straordinaria (legname, posidonia, ecc.) dovrà essere collocato nelle aree di stoccaggio appositamente individuate dal progetto di riqualificazione (aree di anteduna, zone di interruzione del sistema dunale, fascia antistante la fascinate frangivento in corrispondenza degli stabilimenti). Altre aree potranno essere individuate dalla Parchi Val di Cornia, anche su indicazione dei gestori degli stabilimenti, per affrontare eventuali nuovi problemi di erosione o di alterazione del sistema dunale. Non è comunque consentito lo scarico del materiale organico direttamente sugli habitat dunali e retrodunali. Tratti di spiaggia in corrispondenza delle aree dunali di valore naturalistico (Biotopi dunali in planimetria di progetto) La pulizia deve avvenire esclusivamente con mezzi manuali ed a carico dei soli rifiuti non organici (plastica, vetro, ecc.). Essa non comprende quindi il materiale spiaggiato organico e deve realizzarsi solo nella zona afitoica dandone comunicazione alla Parchi Val di Cornia. Solo per manutenzione straordinaria, alla fine dell’inverno, ed a carico del materiale spiaggiato di maggiori dimensioni (grandi tronchi spiaggiati) possono essere effettuate operazioni di pulizia meccanica. Il materiale organico derivante dalla manutenzione straordinaria dovrà essere accumulato alla base dell’anteduna o in aree caratterizzate dalla presenza di aperture nel sistema dunale, costituendo materiale utile a funzioni di sand fencing. Le eventuali operazioni di pulizia straordinaria non dovrà comunque avvenire a carico degli eventuali accumuli di posidonia. I rifiuti dei singoli visitatori non devono essere abbandonati ma asportati da chi li produce in sacchetti di plastica chiusi. E' altresì vietata l'installazione di raccoglitori per rifiuti sulla spiaggia, sul sistema dunale o al suo piede. Altri tratti di costa Valgono le indicazioni di cui alla categoria precedente con la possibilità aggiuntiva di realizzare pulizie straordinarie meccaniche, alla fine dell’inverno, ed a carico del materiale spiaggiato e non solo su quello di maggiori dimensioni (grandi tronchi spiaggiati). Il materiale organico derivante dalla manutenzione straordinaria dovrà comunque essere accumulato alla base dell’ante duna o in aree caratterizzate dalla presenza di aperture nel sistema dunale, costituendo materiale utile a funzioni di sand fencing. Le eventuali operazioni di pulizia straordinaria non dovrà avvenire a carico degli eventuali accumuli di posidonia. I rifiuti dei singoli visitatori non devono essere abbandonati ma asportati da chi li produce in sacchetti di plastica chiusi. E' altresì vietata l'installazione di raccoglitori per rifiuti sulla spiaggia, sul sistema dunale o al suo piede. Descrizione riferimento normativo: La pulizia delle spiagge avviene ad opera della ASIU spa, azienda pluriservizio di igiene ambientale di proprietà dei Comuni di Piombino, Campiglia M.ma e Suvereto, sotto il controllo, nell’ambito di Sterpaia, della Parchi Val di Cornia. Il Regolamento di gestione dell’ANPIL Sterpaia non affronta il tema della pulizia delle spiagge. Il Regolamento del Comune di Piombino per la gestione del demanio marittimo vieta di “Gettare in mare o lasciare nelle cabine o sugli arenili rifiuti di qualsiasi genere”(art.27). La normativa della variante al Piano particolareggiato Costa orientale della Sterpaia consente, all’articolo 9, “la posa in opera di cestini portarifiuti lungo tutto il litorale”. Le Linee guida per la gestione integrata della posidonia, approvate dalla Provincia di Livorno, affrontano la questione dell’accumulo della posidonia sulle coste con modalità diverse a seconda delle condizioni stazionali e di fruizione turistica, ma con l’obiettivo principale di gestire il materiale a livello di ambiti costieri ristretti, evitando il più possibile il trasferimento in discarica. Nel caso di spostamento in loco del materiale spiaggiato le linee guida forniscono le seguenti indicazioni: La movimentazione all’interno della spiaggia deve far riferimento alla morfologia della duna retrostante la spiaggia. Il punto migliore dove spostare la biomassa è rappresentato dal “punto di massima espansione dell’onda” che rappresenta il limite a terra per la diffusione delle biomasse vegetali. La movimentazione su tale limite ha il vantaggio di favorire la stabilizzazione dell’anteduna che opera un’azione di protezione, accrescimento e di stabilizzazione del retrostante cordone dunale. In caso di mare calmo, infatti, la presenza della posidonia favorirà la costituzione del cordone dunale e la ricolonizzazione del limite a mare da parte delle piante pioniere, mentre in caso di forti mareggiate le onde non si infrangeranno direttamente sulla duna ma sulle foglie accumulate favorendone di nuovo il trasporto a mare. Le biomasse vegetali non devono essere spostate direttamente nella zona mobile o fissa della duna perché provocherebbero il soffocamento delle specie erbacee psammofile antidunali e le specie arbustive ed arboree delle dune fisse. L’indicazione di localizzare i cestini portarifiuti solo in alcuni settori costieri è in contrasto con le NTA della variante al Piano particolareggiato Costa orientale della Sterpaia prevedono la possibilità di effettuare “la posa in opera di cestini partarifiuti lungo tutto il litorale” (art.9). 1.3.4 Danneggiamento flora e fauna Descrizione buona pratica/norma comportamentale: Nell’ambito del territorio costiero di Sterpaia sono presenti formazioni vegetali e specie di flora e fauna di interesse conservazionistico (specie di interesse regionale di cui alla LR 56/2000 e/o comunitario di cui alle Direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE) o comunque funzionali alla protezione del sistema dunale. Sono quindi vietate attività che comportano il danneggiamento diretto di habitat o specie ad eccezione degli interventi di riqualificazione ambientale e di controllo delle specie esotiche, autorizzati dall’Ente gestore dell’ANPIL. Descrizione riferimento normativo: Secondo il Regolamento di gestione dell’ANPIL Sterpaia è vietato il danneggiamento, l’estirpazione, la raccolta e la detenzione ingiustificata della flora spontanea dell’arenile e della prima duna. È vietato raccogliere fiori appartenenti a specie tutelate dalla normativa vigente e manomettere od asportare il patrimonio naturalistico e forestale, fatte salve le ipotesi di cui al secondo comma del presente articolo (art. 6 comma 3), inoltre … è vietata la cattura, l’abbattimento, la detenzione di animali vertebrati e invertebrati appartenenti alla fauna selvatica; è vietato alimentare la fauna selvatica ed esercitare ogni tipo di attività venatoria (art. 8 comma 1). Il Regolamento del Comune di Piombino per la gestione del demanio marittimo vieta “Il danneggiamento, l’estirpazione, la raccolta e la detenzione ingiustificata delle associazioni vegetazionali dunali e retrodunali” (art.27). La LR 56/2000 e succ. modif. istituisce un regime di tutela indiretta delle specie e degli habitat di cui all’allegato A e di tutela diretta (specie protette) per quelle di cui agli allegati B e C. Numerosi habitat e specie tutelate dalla LR 56/2000 sono presenti nell’area costiera di Sterpaia (ad esempio tra le specie di flora giglio di mare Pancratium maritimum, eringio marittimo Eryngium maritimum, Crucianella di mare Crucianella maritima, ginepro coccolone Juniperus macrocarpa, ecc.). 1.3.5 Accesso mezzi meccanici Descrizione buona pratica/norma comportamentale: Ad eccezione dei mezzi di soccorso e dei mezzi utili alle attività di pulizia delle spiagge, per quest’ultime nelle modalità prima definite, è vietato l’accesso e la circolazione di mezzi meccanici sulla battigia, nella spiaggia e sul sistema dunale. Le vie di accesso dei mezzi meccanici sono definite nella planimetria di progetto. Lo spostamento lungo la costa dovrà avvenire lungo la battigia evitando le aree adiacenti al piede dunale. Descrizione riferimento normativo: Secondo il Regolamento di gestione dell’ANPIL Sterpaia la circolazione dei mezzi motorizzati è consentita “solo per l’accesso alle aree a parcheggio” (art.3 comma 2). La normativa della variante al Piano particolareggiato Costa orientale della Sterpaia prevede la libera fruizione degli arenili secondo gli indirizzi espressi dalla D.C.R.T. n. 47/90 tesi ad evitare fenomeni di congestionamento tali da ridurre la percezione degli ambienti naturali (art.9). 1.3.6 Illuminazione delle strutture balneari e servizi Descrizione buona pratica/norma comportamentale: In ambito di ecosistemi costieri l’illuminazione notturna può costituire un forte elemento di criticità per rare specie di invertebrati della zona di battigia-spiaggia (tra cui rari coleotteri endemici) e, soprattutto se indirizzata verso il mare, per importanti specie di uccelli marini. Nell’ambito degli stabilimenti balneari e delle strutture di servizio, l’illuminazione dovrà caratterizzarsi da adeguate scelte tecniche finalizzate a raggiungere maggiori livelli di sostenibilità, sia in termini di inquinamento luminoso, di consumi energetici che di disturbo alla fauna locale. Gli impianti di illuminazione dovranno risultare coerenti con la normativa regionale di settore e le relative linee guida regionali. Tra le principali indicazioni: • illuminazione solo verso il basso e schermatura verso il mare, • scelta adeguata dei punti luce e limitazione dell’intensità luminosa, • utilizzazione di lampade ai vapori di sodio a bassa pressione. L’illuminazione è consentita solo in adiacenza delle strutture fisse mentre non è consentita l’illuminazione notturna delle spiagge. Descrizione riferimento normativo: LR 21 marzo 2000, n.37 Norme per la prevenzione dell’inquinamento luminoso. La presente legge “… prescrive misure per la prevenzione dell’inquinamento luminoso sul territorio regionale, al fine di tutelare e migliorare l’ambiente, di conservare gli equilibri ecologici nelle aree naturali protette, ai sensi della LR 49/95… “ Il riferimento tecnico sono le Linee Guida per la progettazione, l’esecuzione e l’adeguamento degli impianti di illuminazione esterna (Regione Toscana – Giunta Regionale) Attuazione D.G.R.T. n.815 del 27/08/2004 “Delibera Consiglio Regionale n.29/04–Scheda n.17- Programma per il finanziamento progetti in tema di ecoefficienza energetica”. 1.3.7 Verde di arredo delle strutture balneari e servizi Descrizione buona pratica/norma comportamentale: La presenza di specie esotiche di flora costituisce una delle principali minacce alla biodiversità negli ambienti costieri mediterranei. Alcune specie in particolare, quali il genere Carpobrotus, costituiscono formazioni dense in grado di sostituirsi agli habitat e alle specie tipiche delle dune. Negli arredi verdi degli stabilimenti balneari è molto diffuso l’utilizzo di tali specie, costituendo nuclei di diffusione sugli ambienti dunali. Alle azioni di eliminazione di tali formazioni a Carpobrotus si deve unire il divieto di utilizzo di specie esotiche negli arredi degli stabilimenti ed attrezzature. Descrizione riferimento normativo: Il divieto di diffusione di specie esotiche di flora trova importanti riferimenti normativi con particolare riferimento alla legge regionale toscana sulla biodiversità, L.R. 6 aprile 2000, n.56 e succ. modif.,. L’art.6 (commi 4 e 5) della legge regionale individua i seguenti divieti: • E’ vietata l’utilizzazione, ai fini della realizzazione di opere di riforestazione, rinverdimento e consolidamento, delle seguenti specie: Ailanto (Ailanthus altissima), Fico degli Ottentotti (Carpobrotus sp.pl.), Fico d’india (Opuntia ficus-indica), Amorfa (Amorpha fruticosa). • Negli interventi di ingegneria naturalistica, in quelli di rinverdimento e di consolidamento, nonché, in generale, negli interventi di recupero ambientale di siti degradati, sono utilizzati prioritariamente ecotipi locali. 1.3.8 Localizzazione strutture balneari, servizi, ecc. Descrizione buona pratica/norma comportamentale: La localizzazione delle spiagge attrezzate, delle postazioni per la sicurezza e la sorveglianza, chioschi per ristoro, rimessaggi dei servizi, ecc. non deve avvenire a discapito di habitat dunali e di anteduna. Gli interventi di riattivazione di tali attività non deve compromettere quindi ulteriori porzioni di ambienti dunali o di margini di essi, sia direttamente sia attraverso le operazione di pulizia della spiaggia. In considerazione della qualità e vulnerabilità degli habitat dunali si ritiene non realizzabile una eventuale previsione di ulteriore sviluppo di nuove strutture/concessioni per l’utilizzo delle spiagge di Sterpaia. Nell’ambito degli stabilimenti balneari i gestori dovranno occuparsi della manutenzione delle strutture frangivento prevedendo, come elemento in grado di migliorarne l’effetto protettivo, la realizzazione di una difesa bassa antistante il frangivento e localizzata ad una distanza di 0.5 – 1 m. Descrizione riferimento normativo: Norme nazionali e Regolamento del Comune di Piombino per la gestione del demanio marittimo. 1.3.9 Acquisizione certificato di “Bagnino sostenibile” Seguendo l’esperienza della Provincia di Rimini, AGENDA 21 per il Piano Spiaggia del Comune di Riccione e ARPA Rimini, a Sterpaia è auspicabile la riproposizione di un progetto di turismo costiero sostenibile. La sperimentazione iniziata con il Bagno 85 di Riccione nel 2003 ha dato ottimi risultati ed ha avuto grande rilievo sui media; la Provincia di Rimini, ha deciso di finanziare le strutture balneari aderenti al progetto “Bagnino Sostenibile” Questo Progetto (per il quale sono stati previsti contributi regionali) si pone come finalità: - Il risparmio idrico; - Il risparmio energetico; - La diminuzione dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata; - L’informazione ambientale ai turisti e ai cittadini. Il fine è stato quello di elaborare un progetto sperimentale in uno stabilimento balneare gestito secondo i principi dello sviluppo sostenibile e di valutarne anche la convenienza economica per tutti gli operatori facilitando, di conseguenza, la sua diffusione sul territorio. Nato su base volontaria coinvolgendo 20 gestori di stabilimenti balneari, dopo una fase iniziale legata essenzialmente all'adozione di buone pratiche di gestione e informazione ambientale ai clienti, è giunto all'obiettivo fin dall'inizio sperato, la certificazione della struttura secondo la norma internazionale ISO 14001.