NECESSARIO RIVEDERE LA LEGGE SULL`OMICIDIO STRADALE

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NECESSARIO RIVEDERE LA LEGGE SULL`OMICIDIO STRADALE
Omicidio stradale. Su Quattroruote di maggio considerazioni
sulla nuova norma: incongruenze nelle sanzioni e paradossi
sui comportamenti pericolosi
NECESSARIO RIVEDERE LA LEGGE SULL'OMICIDIO
STRADALE
26 April 2016
Uno strumento necessario ma, purtroppo, imperfetto. E, paradossalmente,
rischioso: è il monito lanciato da Quattroruote a un mese dall’entrata in
vigore della nuova legge sull’omicidio stradale.
Confermando quanto fosse urgente affrontare il problema della pirateria
stradale e degli incidenti causati da guidatori in stato di alterazione
psicofisica, il mensile Quattroruote, nel nuovo numero di maggio, spiega come
all’interno della stessa norma non manchino criticità, incongruenze e
paradossi.
In primo luogo il fatto che chiunque, pur guidando perfettamente sobrio e con
un curriculum automobilistico impeccabile, dovesse risultare responsabile,
anche per semplice distrazione, di un incidente da cui derivino lesioni gravi,
rischia di perdere la patente per cinque anni, al pari di un ubriaco o drogato
al volante. E per lesioni gravi il mensile ricorda che il Codice penale
intende anche “l’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un
tempo superiore ai quaranta giorni―. In un paese in cui abbondano i
“furbetti― delle lesioni stradali, sottolinea Quattroruote, tutti
rischiano di trovarsi appiedati per un lustro.
Un altro limite della legge, sottolinea Quattroruote, risiede nei comportamenti
pericolosi che possono far scattare l’accusa di omicidio stradale: in un
momento in cui le statistiche sugli incidenti mostrano quanto l’uso del
cellulare sia la nuova emergenza stradale, la norma esclude a priori l’uso
di radiotelefoni o cuffie sonori durante la guida. E, al pari, pur prevedendo
il passaggio con semaforo rosso, la legge non contempla la mancata precedenza
né il non rispetto del segnale di stop. Né considera pericolosi, ai fini
dell’accusa di omicidio stradale, il superamento del periodo di guida
giornaliero per i conducenti professionali o il mancato utilizzo delle cinture
di sicurezza o di lenti durante la guida.
Come dice il direttore Gian Luca Pellegrini nel suo editoriale, “è dunque
auspicabile che il legislatore ponga al più presto mano al testo per sanare
una stortura che può vanificare le lodevoli intenzioni con cui era nata questa
legge―.