Megliounlibro 76-16

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Megliounlibro 76-16
BACI DI CARTA
LA RAGAZZA
DEL MAR NERO
Marsilio, 2015
pp. 174, € 16.00
Paoline, 2016
pp. 212, € 15.00
Pali Meller è un promettente architetto ungherese. Trasferitosi per
lavoro prima a Rotterdam poi a Berlino, collabora con i più prestigiosi professionisti del tempo. Ma la furia nazista lo travolge, in
quanto ebreo: avendo cercato di falsificare la propria identità viene
condannato nel gennaio del ‘42 a sei anni di reclusione nel penitenziario di Brandenburg-Görden, dove muore nel marzo ‘43.
Pali Meller sarebbe una delle tante vittime cadute nell’oblio se non
ci fossero rimaste le lettere – ventiquattro in tutto – che scrisse dal
carcere ai due figli, Paul di 11 e Barbara di 7 anni, affidati alle cure
della governante, in quanto orfani di madre. Queste lettere, traboccanti di amore, di tenerezza, di delicatezza nel desiderio di trasmettere speranza ai propri figli, da un lato sono un atto di giustizia,
perché restituiscono la grandezza a una persona di cui si è voluta
annientare la dignità; dall'altro sono per noi motivo di fiducia
nell’Uomo che, pur in mezzo a tanta barbarie, mantiene intatta la
sua fortezza e la sua dignità.
Chiara, esaustiva e al tempo stesso sintetica l’introduzione di Carlo
Saletti sulla sorte degli ebrei in Germania a partire dal 1933.
Silvia Renieri
megliounlibro, inverno 16
È sconcertante scoprire la tragedia – ignorata dai testi di storia – di
700mila greci (discendenti dagli Elladi, lì stabiliti 2500 anni prima),
che ai primi del Novecento abitavano sulle sponde del Mar Nero e
all’indomani della Prima Guerra Mondiale, coinvolti nel conflitto
tra Turchia e Grecia, improvvisamente diventano nemici in patria.
Per fuggire le brutali uccisioni o le deportazioni (che, come fu per
gli Armeni, significavano spesso la morte a causa delle marce, in
condizioni climatiche terribili, senza igiene, cibo e acqua, costretti
a lavori forzati) i sopravvissuti cercano rifugio o in Russia (e dopo
il ‘25 arriveranno per loro le purghe staliniane) o in Grecia. Alla
fine ne rimarrà in vita meno della metà.
Le difficoltà d’integrazione che questi greci, in fuga non per loro colpa
o per scelta, troveranno in Grecia, malgrado la considerassero la loro
madre patria, ci fanno riflettere: è sempre difficile accogliere ed essere
accolti. La vicenda è narrata da una giornalista di origine greca, nipote
di Eratò, una di queste profughe: lettura scorrevole, in cui la Storia
dei grandi entra nella vita della giovane e della sua famiglia, travolgendola. Ogni anno, in Grecia e nelle comunità greche di tutto il
mondo, il 19 maggio si celebra la Giornata della memoria del genocidio dei greci del Ponto.
Silvia Renieri
megliounlibro, inverno 16
UNA STORIA VERA
Maria Tatsos
genocidio dei greci del Ponto
EPISTOLARIO
Giornata della Memoria
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Pali Meller
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