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PERIODICO DI MANTOVA - Anno XIV - numero 32 - aprile 2011 - Direttore Responsabile: Antonio Galuzzi - Aut. Trib. MN n. 5/97 del 23/05/1997 - COPIA OMAGGIO
IL NOTTURNO
il barcone
di briatore
respinto a porto cervo:
aveva a bordo centinaia
di domestici disperati
Non c’è più il futuro di una volta!
Q
uando ancora non ci rendevamo conto della
curva esponenziale che caratterizza l’evoluzione e il progresso umano, noi futurologi ci
avventuravamo in previsioni timide, moderate,
mosce. E magari ci guardavamo intorno, con il volto
leggermente arrossato, per il timore di averla sparata
troppo grossa. Così, nel 1897, lo scrittore-scienziato
Paolo Mantegazza credette forse di lasciare campo
libero all’immaginazione più sfrenata, quando
previde per l’anno 3000 la comparsa dell’aerotaco
– un trabiccolo volante capace di raggiungere la
strabiliante velocità di 150 km l’ora.
Fu poi Emilio Salgari, nel 1907, a correggere la
previsione nell’opera Le meraviglie del Duemila,
ove anticipò di mille anni rispetto a Mantegazza
l’avvento dell’aeroplano. Il libro veniva pubblicato
ben dieci anni più tardi, e dunque poteva giovarsi di
una prospettiva più aggiornata, di qui la maggiore
audacia della previsione. Sennonché, anche questa
previsione era sbagliata per eccesso di timidezza.
Chissà quale stupore avrebbe colto i nostri futurologi della Belle époque, se avessero potuto vedere
solo cinque anni più tardi, nel 1912, le forze armate
italiane utilizzare – per la prima volta nella storia!
– aeroplani in un’azione guerra. Bombardarono
la Libia dai cieli, mostrando al mondo qual’era la
nazione più tecnologicamente avanzata del globo
terracqueo. E chissà quale meraviglia nei due futurologi, se avessero pure saputo che cento anni dopo,
nel 2011, la nostra aviazione era ancora intenta a
bombardare la Libia.
E quale giramento di coglioni nei futurologi libici,
di ieri e dell’altro ieri, se avessero previsto tutto
questo, dati cause e pretesto, le attuali conclusioni
(Guccini permettendo). Ma il buon Mantegazza
spirò nel 1910 e Salgari lo seguì, di sua sponte, un
anno appresso (le malelingue mormorano che l’aver
sbagliato di mille anni una tale previsione lo abbia
convinto a farla finita). Così, fecero appena in tempo
a vedere Aristide Faccioli costruire il primo aereo
italiano, nel 1908.
Oggi, noi futurologi di professione, non cadiamo
più in questi grossolani errori. Qualsiasi cosa ci
chiedano, la spariamo grossa. È un modo per mettere
le mani avanti (nonché nelle tasche di chi ci chiede
le consulenze). Abbiamo un quadro più chiaro della
situazione, grazie alla prospettiva evoluzionistica.
Riflettiamoci un attimo. La terra è rimasta inabitabile fino a 3.8 miliardi di anni fa, per via della
pioggia di asteroidi. Gli organismi monocellulari
sono apparsi 3.7 miliardi di anni fa. Poi, i dinosauri
hanno dominato la Terra per 160 milioni di anni, fra
il Triassico e il Cretaceo, fino a quando un asteroide
vagante (che non era stato avvertito della fine della
pioggia degli asteroidi) ha combinato un macello.
L’evoluzione, a ritmi vertiginosi, ha quindi favorito
i mammiferi, generando infine quella creaturina graziosa e angelica chiamata uomo, con il suo portato
di testate termonucleari e trasmissioni televisive
condotte dalla De Filippi.
Se si paragona l’intera esistenza del nostro pianeta
(4,5 miliardi di anni) a un giorno di ventiquattrore,
segue che le scimmie sono evolute nelle prime forme
umane 20 secondi fa, mentre la civiltà moderna è
apparsa un decimo di secondo fa. Anche la scienza
e la tecnica sono dunque progredite in termini
esponenziali. L’homo sapiens ha calcato le scene
di questo pianeta per almeno centomila anni e solo
2500 anni orsono ha capito che la terra è rotonda,
mentre si è definitivamente convinto che essa gira
attorno al Sole soltanto nel 1992, quando – dopo
avere istituito una commissione di inchiesta – il
Pontefice Giovanni Paolo II ha ammesso che Galileo
aveva ragione. Infine, l’homo sapiens – dopo avere
superato indenne ere glaciali e lotte con indomiti
mammut e tigri dai denti a sciabola – solo nel 1996
è arrivato al culmine della sua entusiasmante impresa tecnologica, raggiungendo il fine ultimo della
scienza già indicato dai Sette Saggi dell’Antichità:
il deposito del brevetto del “citrato di sildenafil”
(volgarmente conosciuto come Viagra).
Se paragoniamo a un giorno la storia del pianeta,
chiedersi or dunque cosa accadrà tra 150 anni, è
come chiedersi cosa accadrà tra un millesimo di
secondo. Ebbene, lo sappiamo tutti ciò che accadrà:
sarà finalmente sviluppata la tecnologia del teletrasporto (beam me up, Scotty!), poi scopriremo la
propulsione a curvatura e potremo spingerci dove
nessuno è mai giunto prima, colonizzeremo la Galassia e metteremo il naso nei più remoti quadranti
dell’Universo, e ancora – guarda che coincidenza!
– proprio nel 2161, a San Francisco, verrà fondata
la Federazione Unita dei Pianeti, con l’esclusione
dei soli Klingon e dell’Impero Romulano. (Chissà se
quel geniaccio di Gene Roddenberry sapeva che la
Federazione interstellare del quadrante Alfa e Beta
sarebbe stata fondata proprio in coincidenza con il
trecentesimo anniversario dell’incoronazione del re
d’Italia Vittorio Emanuele II?).
Ci attende dunque un futuro eccitante di conquiste
scientifiche, esplorazioni galattiche e incontri ravvicinati del terzo tipo. E Mantova? Anche Mantova
condividerà con l’universo mondo questo incredibile futuro. Bando dunque alla moderazione, bando
alla circospezione, bando all’analisi ponderata, spariamola grossa! Anzi, grossissima. Nel 2161, la città
di Virgilio raggiungerà finalmente il traguardo tecnologico che ha sempre agognato: sarà finalmente
realizzato nientepopodimeno che il ponte a Catena!
Ebbene sì, cari amici, quando non si vorrà utilizzare
il teletrasporto, si potrà finalmente transitare a piedi
da Valletta Valsecchi al Lungolago Gonzaga. Immagino anche la cerimonia di inaugurazione. La mia
fervida fantasia materializza d’innanzi agli occhi
della mente un Giuliano Longfils, criopreservato
per l’occasione, che taglia il nastro tricolore della
Federazione Unita dei Pianeti, mentre Rocco Linardi
pronuncia un pomposissimo discorso, infarcito da
citazioni di poeti minori della tarda latinità, dinnanzi a una delegazione di bellicosi Cardassiani e in
presenza di turisti alieni di specie sconosciuta che
agitano festosamente ventose e tentacoli.
Riccardo Campa
La Federazione Unita dei
Pianeti (nell’originale inglese
United Federation of Planets) è
un’organizzazione sovranazionale
e interplanetaria che raccoglie
sotto un unico governo interstellare l’umanità e molti altri popoli
extraterrestri umanoidi (cioè con
caratteristiche biologiche similari
a quelle dell’uomo – Italiani inclusi) che hanno proceduto ad una
unificazione planetaria dei loro
governi sovrani.
La curiosità è che la Federazione viene fondata nel 2161, in
una conferenza a San Francisco, proprio in corrispondenza
con l’anniversario dell’unità
d’Italia.
Mentre si uniscono idealmente il
Lombardo-veneto e il Regno delle
Due Sicilie, nel nome della mozzarella e degli spaghetti, nasce
anche un organismo politico di
dimensioni senza precedenti (oltre
150 sistemi stellari, su un’estensione di oltre 8000 anni luce), con
poteri e organi di governo completamente nuovi, capaci per la
prima volta nella storia della civiltà
di unificare tutte le culture sotto
un’unica supercultura della logica,
della scienza e della tecnologia.
I suoi membri fondatori sono:
Umani, Vulcaniani, Tellariti e
Andoriani (si narra anche della
segue in ultima
2
futurama
il fondo del barile
di Teo Guadalupi
ieri
oggi
domani
Mettiamo che piova. Tra
centocinquantanni dico. Apri
la finestra e piove. E pensi:
“governo ladro”. Perché tra
centocinquantanni, quando
piove, diremo: “piove, governo ladro”. Lo dicevamo 150
anni fa, lo diciamo adesso e
lo diremo tra altri 150 anni.
E mettiamo che, aprendo la
finestra, vedi un manifesto
elettorale con uno che ti
dice “meno tasse”. Perché
tra 150 anni ci saranno le
elezioni e ci sarà qualcuno
che prometterà di abbassare
le tasse. C’era 150 anni fa, c’è
oggi e ci sarà tra 150 anni.
E mettiamo che tu abbia voglia di cambiamento, perché
si ha sempre voglia di cambiamento. Si aveva 150 anni
fa con l’invasore austriaco, si
ha adesso con questa classe
politica e si avrà tra 150
anni, magari sotto una coalizione di centro-plutone. Poi
vedi passare la gente con i
loro turbo shuttle a reazione
idrogena autoalimentati, lo
chef robot ha appena finito
di prepararti il pranzo e ti arriva un ologramma da parte
di tua mamma di 121 anni
che ti chiede se hai mangiato; e pensi “accidenti com’è
andato avanti il progresso
in questi ultimi 150 anni”. E
richiudi la finestra pensando
a come tutto è cambiato. E
nel frattempo fuori piove.
Se vogliamo che tutto
rimanga com’è, bisogna che
tutto cambi.
Accidenti come piove! Governo ladro.
La redazione
[email protected]
Antonio Galuzzi
Antonio Voceri
Enrico Alberini
HANNO COLLABORATO
Riccardo Campa - Francesco De
Collibus - Mago Galonio - Corrado
Giamboni - Teo Guadalupi - Ilaria
Jahier - I Papu (Andrea Appi e
Ramiro Besa) - Fabrizio Pescara
- Francesco Stefani - Mario
Tenedini
Stampato in 2.000 copie da Fda
Eurostampa di Borgosatollo (BS).
Distribuito in omaggio
BENVENUTI al COSMODESIGN
Ma sarà proprio vero che tutto
è già stato disegnato e creato?
La noia incombe, ma i VIP designers del sempreverde Made
in Italy sono fiduciosi.
A trecento anni dall’Unità d’Italia, con l’occasione, si festeggia
anche il centenario del “Cosmodesign”, la fiera che ha aperto il
mercato ai nuovi mondi.
“Eran trecento, eran giovani
e forti, e sono morti”, dice con
pessimismo il noto skyrapper
Scialando, nella sua commemorativa “Spigola 57”, oggi prima
in classifica, ricordando gli anni
passati dalla proclamazione di
Vittorio Emanuele II Re d’Italia
ad oggi.
Lasciando da parte le solite
strumentalizzazioni politiche della musica giovanile, è indubbio
che questi trecento anni siano
stati anni giovani e forti e che
abbiano fatto della nostra patria
uno dei paesi più shatzli della
paragalassia.
Tante rivoluzioni, artistiche,
numeri uno del settore, a meno
che qualche tecnologia aliena
non c’illumini d’immenso.
Siamo in stallo.
D’altronde il forzato stop tecnologico non è il solo problema
con cui si dovranno confrontare
i designers del futuro. Quello
per esempio dell’estetica del
progetto è veramente un dilemma: dopo il revival del revival
del revival della Pop Art, dopo
l’Afrikhouse, dopo l’Avanguardia Italospanica cosa ci rimane
per essere uomini degni del
nostro futuro? Come evolverà il
Made in Italy nella paragalassia
e soprattutto cosa esporremo
al prossimo Salone del Mobile
Pabiziano?
Quando ogni urundo avrà la
sua lampada Parentesi (che per
chi non lo sapesse è addirittura
del lontanissimo 1970, Compasso d’Oro nel 1979, by Achille Castiglioni) o il suo divano Mirella
(2048, by Melina Cretti, Tabletton
di Berillio nello stesso anno),
Su altri lidi, Vanala Versace
saluta il quarto secolo di italianità con una nuova collezione di
stoviglie dietetiche per la casa,
in cui la nota medusa impressa
sul fondo di ogni piatto, fondina,
piattino o tazza, trasforma in
pietra chiunque la guardi durante
il pasto. Occhio, si fa per dire, a
seguire le norme del galateo, a
non grufolare nel piatto (questo
soprattutto per gli astrakanuomini) e a non finire tutto il cibo
servito. Beh, che dire, un pratico
metodo per educare ad una
sana e composta alimentazione.
Se comunque, peccando di
gola, vi tramutaste in pietra,
non temete, in 12 ore, tempo a
digiuno stimato per smaltire una
portata di troppo, vi risveglierete
solo con un leggero mal di testa.
Filippo De Padova, ricordando lo storico negozio milanese,
ormai sepolto dai ghiacci, ci rinfresca la memoria proponendo,
nel suo nuovo cityshop di New
High Bergamo, un frigorifero
tecnologiche, culturali, televisive
e commerciali hanno segnato
la storia del Made in Italy, regalandoci il posto di primo piano
che oggi ci spetta nel panorama
creativo universale: un’infinità di
oggetti di design e moda ormai
entrati nella storia.
Qui, al “Cosmodesign”, è evidente come i pezzi della prima
metà del secondo secolo dopo
l’unione, siano ancora gli oggetti più amati, soprattutto negli
extramondi. Certo il design pabiziano ha acquisito la sua bella
fetta di torta, ma oggi, con la TV
a 100D, i tecnici della Ferrari
(che partì nel lontano 1929 con
autovetture a ruote per arrivare
dopo soli centocinquant’anni alle
prime esplorazioni della robotica
e della multivisione sensoriale)
hanno toccato il massimo della
tecnologia concepibile nelle 20
galassie conosciute. Sarà difficile peraltro arrivare oltre la centesima dimensione nei prossimi
anni, come ammesso anche dai
giapponauti, fino a quest’evento
cosa ci resterà da comprare?
Lo abbiamo chiesto a Xilema
Armani, nota designer di Armani
Disco, trispronipote di quel Giorgio che fondò Armani casa, dopo
essersi dedicato per gran parte
della sua vita alla moda (per la
cronaca Armani Disco, con il
terzo nipote, Creso, fece, come
si suol dire, il botto ed esportò il
suo famosissimo “modulo a tre
essenze” su tutte le astrocase
dell’atmosfera).
Xilema, rispondendo alla nostra domanda, ha tenuto a sottolineare che la lampada Giò, per
intenderci quella a 8 fotoni, non
avrà nessun problema a reggere
il tempo, né funzionalmente né
esteticamente poiché inscalfibile, anche a 30.000 atmosfere
bielute. Per quanto riguarda la
controllata Armakassina, nata
dalla lontanissima fusione di Kartell e Cassina, i nuovi designers
di Selenium7 hanno già pronti
una sedia antigravitazionale in
polikiruen che non avrà rivali sia
per linea che per funzionalità.
da navicella in ciliegio sintetico,
con cavametrici incorporato che
ben si allinea alla loro gamma di
mobili universosostenibili.
Purtroppo a contrasto con l’immagine idilliaca della situazione
italiana nella paragalassia, che
danno i designer delle major,
sono i giovani designers o fresithn come li chiamano ora (dal
lessico varsaziano) a sentirsi privi di possibilità e di futuro. Senza
avere a disposizione le materie
prime dei nostri antenati, dopo
aver esplorato i confini delle
materie perimotili, con il freno dei
limiti tecnologici, temono di non
poter inventare più nulla.
A questo punto sia dal punto
di vista estetico che da quello
funzionale sembra che l’ultima
cosa veramente nuova, in ogni
sua caratteristica sia stata fatta
addirittura nel lontano 2051 dalle
ultime retroguardie di quel gruppo che quarant’anni anni prima
aveva fondato il BIG CAKE.
Ilaria Jahier
Facebook
cesco dixit
Quando diventerò Premier (e
lo diventerò) farò una legge
per cui la borsa dei maroni,
alla mia età, sarà per tutti (e
sottolineo per tutti) come un
frutto di fico, e non come un
baule di Vuitton. Se non è ad
personam questa...
*
Uocio!!! I banchi erano talmente pieni di ministri e sottosegretari che i ministri La
Russa e Meloni non hanno
trovato posto ed hanno dovuto
accomodarsi ai banchi da deputato. Eh, ma porc... non c’è
più rispetto per chi non conta
un cazzo come una volta....
*
Quel deficente (vestito come
il cugino di Totò Riina) che
avete votato, ha detto che
Lampedusa non è male per
sbarcarci, tant’è che ci ha
comprato casa. Ora.... Perchè
non consiglia di sbarcare a
Porto Cervo? Lì il Magnum di
Cristal Rosè costa solo 580 €,
contro i 600 di Porto Rotondo.
Conviene. Già che attracchi...
*
Lampedusa, non riuscendo
più a gestire le continue emergenze, ha deciso di affrancarsi
dall’Italia e formare uno Stato
a sè. Si chiamerà Emigrati
Arabi.
*
Il mio fascino se ne è andato
affanculo: ho accostato l’auto
su una statale... c’era una
dell’est in minigonna, le ho
chiesto un’indicazione... e prima che finissi la domanda mi
ha detto: ho mal di testa. Eh...
ma cchecaz…
Vanno ora i onda
i lavori parlamentari…
Per i temi trattati
e le immagini scabrose
si sconsiglia la visione
ai minori di anni 14
Futuroanteriore
ESTERNO GIORNO
PARCO COMUNALE
DUE SIGNORE DI MEZZA ETA’
SI INCONTRANO
- Ciao
- Ciao… (si baciano)
- Scusami eh… non volevo parlarti a casa per via delle telecamere…
- L’avevo capito… Non preoccuparti… Cos’è successo?
- Eh… son preoccupata per Franco.
- Mmhh… cos’ha? Ancora problemi a scuola?
- No no… a scuola va bene… è
che l’altro ieri… ho scoperto in
camera sua un sacchetto con…
con della polvere bianca, tipo
cocaina…
- Oh mamma mia!
- Non ci volevo credere… Subito
ho pensato: sarà gesso, oppure colla in polvere… sai, lui ha sempre
avuto la passione dei modellini,
delle navi, gli aerei, quelle cose
là… oppure borotalco… o non lo
so… hanno tante di quelle diavolerie i ragazzi oggi…
- Hai provato a… a scioglierla
nell’acqua?
- Sì…
- E si è…?
- Sì… delle bolle grosse così…
(deglutisce)
- Era anche scivolosa al tatto?
- Sì… sì… profumava… era
proprio… detersivo!
- Oh santo cielo!
- Non… (si commuove)… non
so…
- Ascolta… (respira profondamente)… non prenderla subito
così… non essere così tragica…
- (quasi stizzita) E come dovrei
prenderla secondo te?
- Aspetta ti dico… se fai così…
- Dove abbiamo sbagliato? (quasi piange) L’abbiamo sempre…
seguito… gli abbiamo insegnato
che…
- Allora… ascolta… intanto non
darti la colpa subito di tutto. Eh?
- Ma no…
- Non lo sa mica nessuno?
- Ma no… vado a dire in giro che
mio figlio nasconde detersivo in
casa?
- Benissimo; neanche Giancarlo
lo sa?
- No, figurati, se lo viene a sapere
lui… preciso su tutto, seguace,
devoto… fedele com’è… non so
come reagirebbe… lo strozzerebbe con le sue mani…
- Lo so… ma dài, su… non credo
che siamo arrivati a questo, no?
- No, no… ma…
- Allora: ragioniamo… dove
pensi che possa esserlo procurato?
- Aspetta, aspetta… perché…
non è così semplice…
- Cos’altro c’è? (preoccupata)
- Allora mi sono… insospettita,
diciamo… sai com’è… se ne
sentono tante… vediamo anche
noi cosa succede nelle case degli
altri…
- Lo so; guarda… noi abbiamo
smesso di vedere le telecamere
private: la gente ormai non ha
neanche più paura di essere ripresa
24 ore al giorno…
- Infatti… bè… allora… mi son
messa a cercare… se trovavo
altre cose insomma… e… in una
bottiglietta di acqua microfiltrata
oligominerale, sai di quelle con il
vetro azzurro intenso?
- Sì sì, la comperiamo anche
noi…
- Ecco… ho provato a versarla
e…
- Ammorbidente?
- … (piange)
- Oh cristo santo!
- …
- Dài su, non fare così…
- … allora, disperata… ho rovistato un po’ dappertutto… e,
dentro i vocabolari… lui ne ha
quattro, cinque… ha tolto i volumi
che c’erano dentro e ha lasciato
gli involucri… e dentro c’era… di
tutto… bottiglie di plastica riempite con pezzi di vetro e poi chiuse
con il loro tappo, scatolette di latta
riempite di carta patinata appallottolata, tetrapack pieni di vecchie
batterie incartate nel cellophane…
tutto mescolato insieme… Non
sepàra… mio figlio non sepàra…
- Mio dio… Lidia… (sospirone)
- Ma sai cosa mi ha sconvolto più
di tutto?
- … non so… a questo punto non
lo so…
- C’era anche una saponetta…
- No!
- Nell’astuccio… A forma di
gomma pane sai?
- (annuisce)
- Ero disperata e mi son messa
a cercare dappertutto, a tastare,
annusare, a mordere tutto quello
che trovavo… e ho trovato anche
la saponetta da bagno…
- Ma come fa a pulirsi in casa?
- Con acqua in bottiglia; da
qualche tempo si era fatto fare una
liberatoria dal Comitato Medico
Ambientale per poter avere una
quota aggiuntiva di acqua… aveva
avuto la febbre ma a questo punto
credo che se la sia fatta provocare,
sai, ci sono dei modi per farlo…
Lo so… anche bevendo pipì…
- (annuisce sospirando) Credo
di sì… oppure in altro modo, non
lo so… oppure se è fatto fare un
Certificato falso, non lo so… non
so più cosa pensare guarda… (disperata)
- Ma dio mio… non gli basta
lavarsi al bagno pubblico una
volta al mese come tutti? I due litri
d’acqua pro capite che ci spettano
non gli bastano?
- Non so cosa dirti… un colpo al
cuore mi ha dato…
- E lavare gli abiti con detersivo
e ammorbidente poi!… Proprio
come si faceva una volta, prima
della grande presa di coscienza
ambientale! Come se metterli
all’aria e sfregarli con la cenere
non evitasse tranquillamente di
inquinare!
- Che poi…
- Ancora?
- … nascosta in un coso per la
colla… c’era anche della pasta
dentifricia…
- …
- Capisci cos’ho in casa?
- Sì…
- Capisci che ho un inquinatore,
un deturpatore ambientale, un…
un…
- Un terrorista Lidia… si chiama
così…
(piange a dirotto)
- Su… fatti coraggio…
- (decisa) Li chiamo subito (prende il computer palmare)
- Aspetta, fallo a casa, tranquilla…
- No Fernanda, sono una ma-
dre… come posso non pensare
all’acqua, alla terra, all’aria del
nostro pianeta? Se proprio devono
sopprimere mio figlio che almeno
possa non vederlo più neanche
una volta; sarebbe una sofferenza
inutile guardarlo ancora negli
occhi, sentire ancora la sua voce,
accarezzare ancora quelle mani…
- Non aspetti Giancarlo?
- No…meglio di no; lo ammazzerebbe lui, con le sue mani… e
poi è ancora in Thailandia…
- Per farsi qualche ragazzino o
per lavoro?
- No, no per lavoro.
- Sempre per il suo import-export
di organi?
- Sì sì… organi ma anche armi; si
è dovuto dar da fare, sai, il mercato
d’organi non è così redditizio…
deve adattarsi a fare un po’ di
tutto…
- Ascolta… Noi a casa abbiamo
un po’ di cocaina e anche del
crack, perché non vieni da noi?
Potremmo andare sulle mura a
sparare agli homeless. Non mi va
di lasciarti sola in queste condizioni…
- Non lo so guarda… quasi quasi
resterei a casa a vedere un porno e
a farmi di Valium…
- Ma ne abbiamo anche noi; anzi,
abbiamo anche antidepressivi
quadriciclici di nuova generazione, o se vuoi anche allucinogeni
aromatici… e poi abbiamo nuovi
film hard, anche di sesso estremo,
di quelli con gli animali che ti
piacciono tanto…
- Vediamo dài… magari ti telefono…
- Come vuoi… (si alza) … guarda che tramonto…
- Già…
- Diglielo a Franco che lo guardi
anche lui almeno ancora l’ultima
volta; che guardi la bellezza della
natura… se solo avesse capito
quanto è importante preservarla,
invece di pensare solo ad inquinare…
- Glielo dicevamo sempre da
piccolo…
- Digli che respiri quest’aria (respira a fondo)… che veda l’acqua
di questo fiume quanto è limpida
e incontaminata… che si renda
conto che il suo sacrificio non sarà
inutile; che quando manderanno in
onda l’esecuzione si dovrà sentire
orgoglioso di fare da deterrente per
i giovani come lui.
- Glielo dirò…
- Ci vediamo domani al lavoro…
- Ok… (si asciuga una lacrima)
- Dài che domani ci divertiamo;
arriva il nuovo treno di extracomunitari da educare alla linea di
assemblaggio manuale.
- (annuisce con un sorrisino di
circostanza)
- (a mo’ di motto) E chi rompe i
coglioni…?
- (all’unisono) Dritto nell’umido!
(ridono, Fernanda di più, Lidia un
po’ meno)
- Ciao Lidia.
- Ciao Fernanda…
- (Fernanda se ne va)
- Fernanda!
- Sì?
- … ti voglio bene…
- (sorride accondiscendente)
Anch’io!
- (Lidia prende il palmare e compone il numero)
I PAPU
3
teatro
di Francesco De Collibus
ROMA
Gasparri. «Metallica e Muse
usano le droghe». A lui piacerebbe, ma è caduto nel
pentolone da bambino.
LIBIA
Affonda un barcone, in mare
decine di cadaveri di immigrati. O di persone, secondo
alcuni.
LAMPEDUSA
Cala l’afflusso sull’isola del
Mediterraneo. Parte dei profughi è stata spostata all’altro
mondo.
ROMA
Lampedusa presto tornerà alla
normalità: verrà ceduta alla
Francia.
MILANO
Berlusconi è talmente perseguitato che in tribunale si è
seduto al posto del crocifisso.
HOLLYWOOD
E’ morta Liz Taylor. Otto matrimoni ed un funerale.
ROMA
Risoluzione Onu contro la
Libia: l’Italia è in guerra. E
Arcore è già piena d’uniformi.
ROMA
La Russa: «Oggi otto aerei italiani in azione». Una giornata
da ricordare per l’Alitalia.
VATICANO
La vita è sacra dal concepimento naturale alla morte sul
lavoro.
PADANIA
La Lega apre in Friuli lo sportello anti-immigrati. Ma prima
ha dovuto aspettare che passassero in bicicletta.
CHIETI
Scontro scuolabus-camion
rifiuti in Abruzzo. I bambini
hanno incontrato prima del
previsto il loro futuro.
ITALIA
L’inflazione è talmente alle
stelle che adesso i segni zodiacali sono tredici.
ARCORE
Berlusconi: «Ho speso oltre
300 milioni di euro in avvocati». Quindi è convinto di aver
già pagato per i suoi reati.
ROMA
Frattini: «Ci aspettiamo un
esodo di proporzioni libiche».
MILANO
Pacco bomba alla redazione
del “Il Fatto”. Allora lo riceve
qualche aiuto dallo Stato!
TRIESTE
Licenziato Geronzi. Avrebbe
dato l’anima per l’azienda, se
ne avesse avuta una.
LONDRA
Nozze di William e Kate. Carlo
è emozionatissimo, come anche il padre di William.
2161: viva i 300 a
Papa eridano: troppi cattolici nei centri parrocc
Il ministro balotelli: troppi consumatori irregola
il nobel per il fisico belen : i centri benessere sco
Ancora uniti, nonostante
l’apocalisse energetica!
Ci è giunta ieri in redazione
la cronaca delle celebrazioni del
300° anniversario dell’Unità d’Italia, tenutesi a Roma tre giorni fa
alla presenza del presidente della
Repubblica.
Dal nostro corrispondente
FABRIZIO PESCARA
Il diciassettesimo giorno, del
terzo mese, dell’anno ventunosessantuno si sono svolti presso la
capitale i solenni festeggiamenti del
terzo centenario dell’Unità d’Italia.
Centinaia di migliaia di donne,
uomini e bambini hanno assistito
al discorso del capo dello Stato,
Tonio Partinopeo. Il 33° presidente
della Repubblica ha raggiunto
gli Altarini della Patria con la
carrozza cerimoniale, trainata per
l’occasione da sei cavalli berberi,
gentile omaggio delle superpotenze
nordafricane. Il palco onorario era
completato dal presidente della Camera unitaria, Franco Grossi, e dal
primo ministro Giuseppe Xiao Bo,
giunto in sella a un cavallo bianco
donatogli dalla comunità cinese in
memoria delle sue lontane origini.
E pensare che fino a un secolo fa,
narra la leggenda, l’Asia era in grado di produrre automobili per tutto
il pianeta. Altro che equini!
Anche il presidente Partinopeo,
ripercorrendo gli ultimi 300 anni di
Italia unita, ha voluto ricordare il
‘secolo tecnologico’, quello del petrolio, di internet e dell’energia nucleare; quando gli oceani e i continenti
si sorvolavano in aeroplano e le
informazioni viaggiavano in tempo
reale, l’era delle centrali nucleari a
scopo pacifico, quando l’elettricità
arrivava in tutte le case. Decenni
di storia e conoscenze cancellati
con un clic.
Il capo dello Stato ha così ricordato le parole di un suo predecessore, che una mattina del ventunesimo secolo, svegliatosi insieme ad
altri dieci miliardi di abitanti senza
più petrolio né energia nucleare,
pronunciò la storica frase: “Minchia
che freddo!”.
Forse il destino del mondo sarebbe stato diverso se la gente da
quel giorno non avesse utilizzato i
milioni e milioni di libri del passato per riscaldare i propri focolari.
Chi avrebbe mai immaginato che
gli archivi digitali non sarebbero
serviti a nulla senza elettricità? Neanche come combustibile! “Con la
cultura non si mangia” aveva detto
qualcuno di cui si è dimenticato il
nome; e ancora oggi ne paghiamo le
conseguenze. Quanti secoli ancora
ci vorranno prima di recuperare
la saggezza e le conoscenze degli
uomini di duecento anni fa?
Il presidente Partinopeo ha poi
voluto sottolineare il concetto di
unità della nazione, valore fondante del nostro popolo. Un chiaro
messaggio a chi invece la vorrebbe
divisa, come la Lega Sud che oggi
reclama l’indipendenza della Borbonia al grido di “Roma ladrona”.
I secessionisti da tempo chiedono
che la ricchezza del sud rimanga
ARIETE • Siete impacciati, vi muovete con imbarazzo, avete sempre
il freno a mano tirato.
Che si tratti di abuso
di pasticche azzurre?
Niente paura, al lato
pratico potrete tramutarvi
in un simpatico e sempre pronto portacravatte
da viaggio siderale. In
amore la storia va avanti:
dopo avervi lasciato per
una pausa di riflessione, il vostro partner sta
riflettendo in ritiro con la
squadra di Rollerball.
TORO • Dal vostro passato potranno affiorare
cose che credevate definitivamente sepolte: la
fossa comune nel vostro
giardino sarà scoperta
al sud anziché alimentare l’assistenzialismo del nord. La leggenda
invece narra di un passato diverso,
di un nord ricco e produttivo che
trainava l’economia dell’intera nazione. Poi la Grande crisi ha staccato la spina alle imprese (letteralmente), provocando una paralisi
totale cui le regioni settentrionali
non seppero reagire. Il sud ebbe
così la possibilità di ripartire più
in fretta, anche grazie alla vicinanza delle ricche economie agricole
del Nordafrica. Forse il leader della Lega Sud, Renzo Bossi XII detto
‘il tonno’, dimentica di essere un
discendente diretto di uno dei salvatori della patria, Renzo Bossi I.
E proprio in memoria del Patriota, che un giorno andò alla ricerca
delle sue origini meridionali, il capo
dello Stato ha voluto concludere il
suo discorso. “Non saremmo qui a
celebrare il terzo centenario della
nostra unità – ha detto Partinopeo
con la voce rotta dalla commozione – se 140 anni fa Lui non compì
il grande gesto, quello che evitò la
secessione del Nord”, e quindi la
disgregazione dello Stato unitario.
Per chi non lo ricordasse, alla domanda “Vuoi abrogare l’articolo 1
comma 2 della Costituzione italiana
che sancisce l’indivisibilità della
nazione?” il Patriota consigliò ai
suoi elettori di rispondere “NO”. E ai
maligni che ancora oggi ritengono
che il ‘trota’ abbia detto così perché
non conosceva il significato del
termine ‘abrogare’, possiamo solo
dire: “Ingrati!”.
dal cane-robot dei vicini. Probabili visite a
domicilio di agenti della
scientifica che stimoleranno i vostri ricordi e vi
rifaranno tornare in mente momenti spensierati
di gioventù. In amore un
tuffo nei ricordi: il corpo
del partner riaffiorerà dal
lago d’ammoniaca in cui
l’avete gettato durante la
Luna di Giove di miele.
GEMELLI • Anche senza
il vostro diretto intervento, un problema di difficile
soluzione si risolverà.
Quasi a sottolineare la
vostra totale nullità come
persona e anche come
oggetto. Per chi è solo,
è probabile l’incontro con
una persona matura. Del
17 mar
repubblica
algerina
d’ITALIBIA ?
Föra di bal
resto, a forza di frequentare gerontocomi in cerca
di un partner a tempo
determinato, non poteva
essere altrimenti. Sconsigliato un week-end fuori
porta: il partner potrebbe
non durare abbastanza.
CANCRO • Riuscirete a
tenere testa a tutti. Merito del recente trapianto
modello Cerbero. Serate
allegre con le bunga-girls
venusiane. Bacco, tabacco e Venere riducono
i processi in cenere.
LEONE • Scelte in campo professionale: potreste fare da propellente
al prossimo lancio della
navetta “Apicella”, che
trasmetterà ai mondi ex-
tragalattici l’italian sound.
Moderate l’entusiasmo.
seggiate su Sbavonia, il
pianeta dei voyeur.
VERGINE • Non fidatevi
soltanto del vostro punto
di vista, anche perché
vi chiamano Polifemo e
una ragione ci sarà. Sta
per iniziare un simpatico
rapporto di amicizia con
un fungo proveniente da
Orione. In amore, solita
debacle a scapito dei
socialnetwork-spettatori
in collegamento dalla
galassia.
SCORPIONE • Sistemate in fretta i vostri impegni e siate pronti al lancio
sperimentale. “Fionda
1.0” sta per divenire realtà: la prima astronave
ecologica che usa una
spinta elastica. In amore,
prevedo numerose testimonianze di solidarietà
e mazzi di fiori davanti a
una foto 3D.
CAPRICORN
difficoltà a m
dine le vostre
del partner c
la custodia
a riposo per
sformato ne
a enzimi. P
vostro cerve
sto dentro. E
voi avevate
differenza. A
vivere lo stes
che quella ch
vate fino a ie
SAGITTARIO • Situazione astrale un poco complessa, per via di quella
pioggia di asteroidi che
rischia di far scomparire i
sagittario dalla faccia della terra. Ma che vi frega,
basta andare su Marte.
ACQUARIO
una situazio
imbarazzo:
che usate a
per vantarvi
della federaz
dopo le part
di “tiro al bar
BILANCIA • Alcuni problemi sul lavoro andranno superati con notevole
tatto: la segretaria nuova
si è aumentata il seno.
Da due a quattro tette.
In amore, languide pas-
anni dell’italia!
chiali attendono il visto per la terra promessa
ari nei centri commerciali ancora senza scontrino
ppiano, la finlandia non può negarci le sue saune
Hai sentito?
Udienza-lampo
per Ruby...
marzo 2161
Del resto,
ad abbassare
la zip
era già abituata
Tema: “Una giornata
che non dimenticherò mai”
l!
NO • Avrete
mettere in ore idee: colpa
che ha usato
del cervello
r cuocere lo
l microonde
Purtroppo il
llo era rimaE nemmeno
e notato la
nimo, si può
sso, sempre
e presenziari fosse vita.
O • Siete in
one di vero
la protesi
bitualmente
nelle docce
zione stellare
ite fra amici
rcone” con il
Svolgimento di Ticino Brambilla, di anni dieci, quinta elementare
primaria definitiva e/o federata ma
non accorpata “Gianfranco Miglio”
di Posate (Va).
bazooka laser è caduta
a terra sbriciolandosi.
Potete sempre dire che
soffrite di rettilo-mutantismo, ovvero state cambiando pelle come i serpenti. E non solo la pelle.
PESCI • In amore curate
i dettagli. Nel vostro caso
si può tranquillamente
dire che i dettagli siano
in convalescenza, dopo
averli quasi ammazzati
con la vostra insensibilità. E dire che lo sapete:
il partner va coccolato,
sverminato e alla fine
castrato chimicamente
in modo che non fugga di
casa quando è in calore.
O quando è in calore il
presidente del consiglio
di condominio.
Ieri, 17 marzo 2161, con mio
nonno Lambro e mia nonna Mella,
sono andato in piazza Bossi a festeggiare il gemellaggio con Siracusa,
la città estera con cui la Padania ha
rapporti di amicizia fin dal 17 marzo
2031, la storica data della secesiù.
Sono rimasto un po’ deluso per l’assenza sul palco verde di Berlusconi
e don Verzè che erano rimasti a
Milano in clinica a cambiare le pile.
Mi sono però commosso quando è
arrivato in piazza Scorfano Bossi,
pro-pronipote del grande Umberto.
Bossi ha spiegato che il gemellaggio
con Siracusa, ridente città siciliana,
fu voluto dal suo trisavolo Trota che
decise, subito dopo la proclamazione
dell’indipendenza del libero governatorato di Padania, di gemellare il
nostro paesino di Posate, scelto per
sorteggio (la forma più alta di democrazia) con una con realtà estera
degna di intrattenere rapporti con il
nostro popolo. A indicare Siracusa fu
Calogero Riina, assessore alla cultura di Bergamo, figlio di un emigrante giunto in Padania nei primi anni
duemila e subito grande elettore
della Lega. Dopo aver marciato, per
la verità un po’ lentamente, al suono del “Va pensiero”, suonato dalla
banda di Affori e cantato dal coro
dei Calderolini, noi piccoli padani
ci siamo posizionati sotto il palco in
disciplinate schiere col viso rivolto
verso il Sole delle Alpi. Peccato che
sia piovuto per tutta la durata del
discorso di Scorfano, introdotto dal
pro-pronipote del mitico Cicchitto
(tessera n. 16 della P25), Margravio
della Contea di Arcore. Scorfano
ha ricordato il 17 Marzo, giorno
scelto nel 2031 per ufficializzare
l’indipendenza da Roma ladrona, da
Frosinone disonesto e da quel ch’era
rimasto di Napoli dopo la peste da
rifiuti del ‘22 e dall’eruzione del
Vesuvio del ‘29. Dopo aver respinto
i pullman di terroni che sciamavano
al nord nella battaglia di Cisterna di
Latina (1° maggio 2030), al prezzo di
un solo ferito, l’eroico veneto Adige
Zaia che si rovesciò una pentola
di polenta bollente su un piede, le
camicie verdi guidate da Monviso
Maroni stabilirono una volta per
tutte il confine sud della Padania
lungo la direttrice che va da Nettuno
sul Tirreno a Ortona sull’Adriatico.
Sacro confine che Scorfano ha definito “Invalicabile barriera contro lo
straniero e impermeabile alle mafie.”
Ad applaudirlo sul palco c’erano
Ambrogio Provenzano, responsabile degli appalti e Bigio Messina
Denaro, assessore alla trasparenza.
Dopo aver cantato di nuovo “Va
pensiero”, i padani hanno festeggiato la ricorrenza con enormi paioli
pieni di polenta taragna ed ettolitri
di birra irlandese. Il nonno mi ha
comprato un bellissimo elmo con le
corna e la nonna una sciarpa verde
con le foto di Umberto. Stamattina a
scuola, prima di darci questo tema,
la maestra ci ha fatto cantare “Va
pensiero” e ci ha detto che il suo
autore, il grande Giuseppe “Pepin”
Verdi, in origine si chiamava Rossi,
ma cambiò cognome dopo aver
conosciuto il trisnonno di Bossi
l’Umberto. La maestra mi ha molto
incoraggiato dicendomi che senz’altro, se mi eserciterò durante l’estate,
l’anno venturo riuscirò a ricordarmi
tutte le parole del “Va pensiero”. Che
finora ho solo fatto finta di cantare,
commuovendomi però un sacco.
Viva Bossi, viva la Padania!
6
Ritrovato il primo inno di Mameli
che Mazzini scartò perché immorale
w l’italia
(per colpa di un refuso: prugna anziché pugna)
di Jambo
Repubblica
Islamica padana
L’altra notte ho fatto un sogno
quantomeno strano, lo sapevo
che non dovevo mangiare così
pesante. Eravamo tutti cinesi e
festeggiavamo i 300 anni della
Repubblica Italiana. Era il 16
marzo 2161, solo che non si
chiamava Repubblica Italiana,
ma R.I.P., Repubblica Islamica
Padana. E sul Mausoleo di B.
sventolava un’enorme bandiera
verde grande quasi quanto un
campo da calcio, con la scritta
in cinese空 苛, Cielo duro. Nel
sogno sapevo tutti gli ideogrammi, anche quelli difficili. E così
sventolavano da tutti i balconi
tantissime bandiere modello
空 苛. Che quando un Popolo
come quello padano decide di
muoversi piega la Storia.
Certo, diceva in mondovisione
il cinese capo (che però parlava
con accento calabrese), ne è passato del tempo dalle prime gesta
del Profeta B. - non nominerai il
suo nome -, ma oggi finalmente
abbiamo per noi Sicurezza,
Efficienza, Sicurezza, Produttività, Sicurezza e Unità della
Padania. Tutti applaudivano
Zurg, il cinese-calabrese capo
che diceva: finalmente niente
più negri o immigrati o clandestini o zingari o irregolari o
gay o disoccupati o giapponesi
o laziali. Noi ce l’abbiamo duro.
Le donne annuivano complici in silenzio da dentro i loro
burka. Faceva molto caldo e
anch’io ero dentro un burka. Mi
sono svegliato sudatissimo. Mai
più cotechino dopo mezzanotte.
C’è un risvolto
economico positivo
nella catastrofe
giapponese…
Nei dintorni
di Fukushima
il sushi non ha bisogno
di Wasabi
Abitare sulla Terra
NovaTerra, anno 2161.
Centro Elaborazione
Dati Globale Multimediale
“QUANTUM 2”.
La “Storia dell’urbanistica” del pianeta Terra è
riuscita negli ultimi anni a
definire un quadro praticamente definitivo di quella
che potrebbe essere stata
la Città del XX secolo.
Le ricostruzioni archeologiche, le pur rarissime
documentazioni che sono
rimaste in nostro possesso,
le altrettanto preziose testimonianze iconografiche in
lamine di granuli d’argento
(venivano definite fotografie), sinergicamente amplificate dalla fantasia dei nostri
cybergrafici, ci permettono
oggi di conoscere come
vivevano gli allora abitanti
del pianeta Terra.
Il primo aspetto che balza agli occhi è che gli organismi viventi trascorrevano
la maggior parte del loro
tempo all’interno di contenitori di calcestruzzo colorato di varie dimensioni, che
differenziavano in base alle
finalità in ufficio, fabbrica
oppure abitazione.
Quest’ultimo tipo di costruzione è stata il fulcro
della vita sociale dell’epoca.
Si tratta di limitatori spa-
Pare certo, così almeno ci
confermano i recenti studi
della Nba 2114767 Extern,
che quest’ultimo prodotto
rappresenti più di ogni altro
le caratteristiche di quel
mondo lontano, la testimonianza concreta di ciò
che possa essere stata la
civiltà umana all’inizio del
XXI secolo.
Avevano una concezione
dell’alimentazione a noi decisamente incomprensibile:
pensate, e ciò illustra bene il
primordiale grado scientifico
utilizzavano ancora la respirazione per sopravvivere);
il ritrovamento di un frammento di cellulosa impastata con sostanze collanti
e schiarenti con inciso sulla
superficie la dicitura “pulizia
scale settimanale” ha fatto
pensare che potessero vivere addirittura attorno ad
una scala che si innalzava
nella terza dimensione,
come un grappolo di scatolette di cemento attorno alla
spirale di un DNA di marmo.
La loro vita era scandita
la gravità) e aspettavano
in silenzio che arrivasse
la luce, mentre durante la
rimanente frazione di tempo
(il giorno) esercitavano quel
“vivere veramente e non solamente trascorrere i giorni”
che probabilmente è stato il
motto della civiltà di allora,
come si evince della prima
pagina dell’unico “libro” di
cui siamo in possesso e che
probabilmente apparteneva
ad una unità organica identificata dalle lettere “Ernest
Hemingway”.
Sembra però che in realtà la stragrande maggioranza degli organismi
trascorresse il tempo in
attività sempre uguali e per
di più alquanto insignificanti;
gli studiosi non escludono
pertanto un’errata interpretazione del motto che potrebbe quindi essere stato
“trascorrere i giorni e non
solamente vivere”.
Ma forse l’aspetto che ci
colpisce maggiormente è il
fatto si frequentassero generalmente in maniera cro-
7
speciale casa
ciata inversa; consumavano
notevoli quantità di energie
per raggiungere, con un organismo vivente per lo più
riproduttivamente opposto
dal loro, una condizione che
essi definivano di “feeling”
(rimane ancora sconosciuto
quale significato potesse
aver avuto questo termine).
Pare si preoccupassero
in maniera quasi esclusiva
di questo essere vivente
ignorando le altre migliaia
con le quali venivano a
contatto.
Questo evidente sbilanciamento sociale, accentuato dal fatto che a livello
planetario si era creata una
formale ma non per questo
meno rigida divisione in
gruppi e territori, pare sia
stato uno dei motivi scatenanti la crisi che ha portato
alla Nostra società.
Oggi, con l’evoluzione
dell’Etica e della Tecnologia, siamo riusciti a diventare organismi digitali privi di
errore al 99,98%, in grado
di fluire in un mondo privo
di microorganismi patogeni
grazie alla sistematica eliminazione degli animali e dei
vegetali.
La rimozione della Coscienza, che tante complicazioni sociali aveva provocato nei millenni scorsi,
ha consentito di costruire
“la Città” attuale: un’enorme
banca dati dove ciascuno
ha diritto per Legge al proprio sito, indipendentemente dal colore del suo software e dalla lunghezza del
suo disco rigido, che tante
guerre hanno scatenato in
quei tempi di divisione in
razze e di consumo di psicofarmaci azzurrognoli atti a
rendere il disco fisso ancor
più rigido nonostante l’usura
temporale.
Andrea Appi
Ormai è certo:
Montezemolo
scende in politica.
Correrà con una
lista civica nazionale...
ziali di varie dimensioni, tutti
comunque estremamente
ridotti, all’interno dei quali le
unità biologiche trascorrevano la loro esistenza muovendosi senza accelerazioni di sorta dato lo spazio
esiguo, introducendo al loro
interno frammenti non più
vitali di altri organismi, spesso curiosamente elaborati
dal punto di vista fisicochimico, e successivamente
espellendo un altro prodotto ancora più sofisticato
nell’elaborazione biologica.
raggiunto in questo campo dall’Uomo, che erano
convinti che Tocoferoli e
Ascorbati (definiti alquanto
grezzamente Vita Amine),
dei quali fortunatamente
noi oggi conosciamo la
dannosità a livello cerebrale, fossero elementi indispensabili per una corretta
alimentazione.
Gli uomini vivevano vicini
tra loro, talmente vicini da
utilizzare quasi le stesse
molecole di ossigeno per la
combustione interna (infatti
dal volere degli astri; non
potendo multimediare con i
corpi celesti erano costretti
a subirli passivamente, per
cui attraversavano più o
meno regolari periodi di
forte esposizione alla luce
fotonica alternati a periodi
di buio (tali periodi di alternanza venivano chiamati
rispettivamente giorno e
notte).
Durante il periodo buio
(la notte) si sdraiavano
orizzontalmente (non erano
ancora in grado di vincere
Gommata
Bridgestone?
8
biblioteca
Abbiamo scovato per voi
al Mercatino delle Pulci
segue dalla prima pagina
presenza una delegazione di
Bergamaschi, successivamente
esclusa dalle trattative per l’incomprensibilità del linguaggio).
Leggendaria la Flotta Stellare
della Federazione, organo militare
e di ricerca ed esplorazione, che
comprende oltre 2500 navi stellari
e svariati milioni di effettivi.
Nel secolo successivo la Federazione rischia più volte la guerra
con l’Impero Klingon; una tregua
viene raggiunta nel 2267 con il
Trattato di Pace Organiano, che
crea anche una Zona Neutrale tra
le due potenze.
Nel corso del XXIII e del XXIV
secolo la Federazione continua
ad espandersi incontrando varie specie, tra cui gli Sheliak e i
Cardassiani, con cui combatte
un’aspra guerra conclusasi con
un trattato e la formazione di una
zona neutrale, all’interno della
quale sono presenti varie colonie
di entrambi i contendenti.
Sulle colonie federali si sviluppa
un movimento di resistenza ai
Cardassiani, i Maquis, i quali sono
critici anche nei confronti della
Federazione, in quanto questa li
combatte nel rispetto del trattato
con i Cardassiani.
Nonostante i Maquis siano – in
termini scientifici – dei veri e propri “cagacazzo”, non ci risultano
atteggiamenti ostili degli stessi nei
confronti di Bergamaschi.
(Liberamente tratto da Wikipedia).
CAFFE’
NOIR
Corso Vittorio Emanuele II, 57
MANTOVA - Tel. 338 798 50 25
Corte dei Sogliari, 4
Mantova
Clamoroso
Tel/Fax
colpo di scena
0376.222817
Scossone alle Generali:
www.giallozucca.it
Geronzi lascia!
Sgomento a Lampedusa, dove gli immigrati si dicono esterrefatti.
Sullo stesso registro i precari del comparto scuola: “Di questo passo – fanno
sapere - dove andremo a finire!”.
A Mirafiori agitazioni in vista: “La mancata fiducia a Geronzi – rende noto la
Fiom -, ci allarma”.
All’Aquila, gli sfollati, tramite un portavoce, si dicono indignati, mentre
i pensionati esprimono tutto il loro
sconcerto.
chiuso
lunedì e martedì
Spicca, in particolare, la reazione del Notturno di Mantova:
“Con la notizia di Geronzi che lascia Generali – si legge in una
nota di redazione – ci sciacquiamo il sottoborsa!”
Concerti live al Clos: jazz…e molto altro
Piazza Mantegna
Mantova
0376.324286
Piazza
Broletto, 8
Mantova
0376.365303