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Psycosmo n. 2/2016 - 1ottobre 2016, ed. Aspis PSYCOSMO N. 2/2016 01 ottobre 2016 Numero dedicato al tema ADOLESCENZA E SESSUALITÀ Periodico trimestrale online, Reg. Trib. Velletri n. 8/2016 il 22/04/2016 Direttore Responsabile dott.ssa Valentina Valentini ASPIS - Associazione di psicologia e sessuologia clinica 0 Tutti i diritti sono riservati Psycosmo n. 2/2016 - 1ottobre 2016, ed. Aspis Sommario Emozioni e sessualità, dal web alla realtà nuove frontiere e nuove incognite Valentina Valentini Editoriale Ebbrezza d’amore Sonia Camillò pag. 3-4 Adolescenza e sessualità Anna Bernardi pag. 5-7 Il sexting: la realtà virtuale e le nuove problematiche Ielena Caracci pag. 8-9 1 Psycosmo n. 2/2016 - 1ottobre 2016, ed. Aspis Editoriale EMOZIONI E SESSUALITÀ, DAL WEB ALLA REALTÀ NUOVE FRONTIERE E NUOVE INCOGNITE ValentinaValentini1 Internet apre nuove frontiere, amplia i limiti ed, inevitabilmente, con essi si accrescono anche le incognite e i pericoli di una realtà liquida, che va affrontata con responsabilità e consapevolezza. Il fascino del linguaggio digitale e del mondo virtuale tocca tutte le sfere del vivere e non fa eccezione l’ambito della sessualità, che in rete abbandona totalmente la dimensione dell’intimità. A tal proposito, ultimamente hanno fatto riflettere due episodi di cui i media hanno dato notizia negli stessi giorni. Parliamo del suicidio di una ragazza che non ha sopportato la vergogna, dopo che un suo video a luci rosse è diventato virale in rete, e dello stupro di una ragazzina ripreso con i cellulari dalle amiche e poi diffuso. Ovviamente si sottolinea l’enorme differenza fra i due casi: da una parte un rapporto sessuale consensuale e consensualmente filmato, un “gioco” che poi è sfuggito di mano; dall’altro un reato gravissimo, lo stupro, aggravato dal comportamento illecito delle “amiche”. Il comun denominatore è la diffusione sul web di contenuti a sfondo sessuale, una pratica chiamata sexting e che è sempre più diffusa, anche e soprattutto fra i giovanissimi. La velocità e la leggerezza con cui si postano foto, stati d’animo, azioni… riguarda anche la sfera sessuale, spesso nell’inconsapevolezza della portata che gli scambi in rete possono avere, con una diffusione esponenziale dei contenuti, e delle conseguenze che ne derivano. La nostra identità virtuale ha una valenza tutt’altro che volatile, ciò che succede nel cyberspazio colpisce e ferisce esattamente come ciò che avviene nella realtà più tangibile. Episodi come quelli citati devono spingere non certo a demonizzare il mondo digitale, ma ad analizzarlo da più punti di vista, ragionando in modo sinergico ed aggiornando i nostri strumenti di decodifica. A partire da quelli giuridici, con norme che sono indietro anni luce rispetto alle innovazioni tecnologiche (si pensi al diritto all’oblio, difficilissimo da garantire…), a quelli psicologici e sociologici, visto che in una realtà multidimensionale aumentano anche i piani e i processi di socializzazione e costruzione delle emozioni. Per arrivare alla formazione, che dovrebbe puntare maggiormente ad un’educazione alla sessualità e alla diffusione di una cultura di genere, ma introdurre anche una formazione alla “vita digitale”, che doti la generazione 2.0 degli strumenti per usare internet con consapevolezza e responsabilità e per poter affrontare in modo adeguato le sollecitazioni e le emozioni che nascono on line ma che sono in tutto e per tutto parte della loro vita affettiva ed a volte sessuale. 1 Direttore Responsabile 2 Psycosmo n. 2/2016 - 1ottobre 2016, ed. Aspis EBBREZZA D’AMORE Dott.ssa Sonia Camillò2 Il sesso aiuta a vivere meglio, in quanto influenza positivamente non solo la mente, ma anche il corpo, migliorando la salute e prevenendo alcune malattie. Molti scienziati che hanno effettuato ricerche sul funzionamento del cervello umano durante l’innamoramento, sono arrivati alla conclusione che per l’accoppiamento e la riproduzione tre sistemi cerebrali distinti governano il desiderio sessuale, l’amore e le relazioni stabili. Ognuno di questi sistemi è associato a una precisa attività ormonale che causa sentimenti specifici e cambiamenti di atteggiamento negli innamorati. E’ stato dimostrato che l’amore tra due partner sia il risultato di una combinazione di sostanze chimiche prodotte dal cervello: esse sono la dopamina, l’ossitocina, il testosterone, gli estrogeni, la norepinefrina e la fenitelamina. Il desiderio scaturisce da innalzamenti improvvisi dei livelli ormonali: il testosterone e gli estrogeni provocano una spinta insistente verso la gratificazione fisica. Nei momenti di desiderio secerniamo grandi quantità di dopamina, che causa la produzione di testosterone, che scatena l’attrazione sessuale. Inoltre, la dopamina è una sostanza, il cui rilascio nel cervello crea euforia e gioia, nonché voglia di rivivere l’esperienza appena vissuta. La norepinefrina, allo stesso modo, crea iperattività, felicità e quasi una sorta di dipendenza dall’altro sesso. E ancora la fenitelamina, che appartiene alla classe delle anfetamine, causa un effetto simile a quello che provocherebbe uno sport estremo. Uno studio condotto nel 2006 dall’Università di Chicago ha dimostrato che anche durante una chiacchierata superficiale con una donna sconosciuta il livello di testosterone negli uomini sale di un terzo, e che più questa reazione ormonale è forte, più sarà marcato il cambiamento nel comportamento dell’uomo. La ricerca ha dimostrato anche che i valori di testosterone negli uomini sposati e nei padri sono invece sensibilmente più bassi di quelli degli uomini single. Ciò accade perchè chi ha figli, assumendo un ruolo di genitore-educatore, ha un livello di ossitocina più alto rispetto agli uomini single che, trovandosi in questa condizione, hanno un maggior stimolo verso l’altro sesso, causato dalla ricerca di una donna che permetterà loro di creare una famiglia. Proprio l’ossitocina ha effetti benefici sul nostro organismo, ed è detta anche “ormone dell’amore” poiché è responsabile della creazione di legami emotivi tra gli individui. 2 Psicologo, Esperto in Psicologia Giuridica 3 Psycosmo n. 2/2016 - 1ottobre 2016, ed. Aspis Quando una coppia si innamora, i livelli di ossitocina aumentano trasmettendo quella sensazione coinvolgente ed euforica che si prova nei confronti della persona che desideriamo. L’ossitocina sprigiona tutti i suoi effetti benefici proprio nel momento culminante del piacere sessuale regolando la temperatura corporea, controllando il cuore e la pressione sanguigna, facilitando la coagulazione del sangue e innalzando le difese immunitarie. Livelli di ossitocina più elevati rispetto agli uomini, sono stati riscontrati nelle donne durante la fase di innamoramento ed è questo il motivo principale per cui all’inizio di una relazione esse sono più coinvolte emotivamente degli uomini: più ossitocina producono, più avranno voglia di prendersi cura del loro compagno e più profondo sarà il legame che creeranno. A questo punto la curiosità si sposta su una domanda fondamentale: l’amore è solo questione di ormoni? La risposta potrebbe essere fornita da uno studio pubblicato nel 2008 da un team diretto dal dottor Arthur Aron dell’Università di Stony Brook a New York che ha scansionato i cervelli delle coppie che stavano insieme da 20 anni e li ha confrontati con quelli dei neoinnamorati: il 10% delle coppie mature a cui venivano mostrate fotografie della persona amata dimostrava le stesse attività e reazioni chimiche dei neoinnamorati. Quindi, è evidente che per sostenere una relazione duratura sono necessari anche altri fattori oltre all’attività ormonale. Viviamo in un’epoca in cui è molto difficile, rispetto al passato, avviare relazioni nuove e farle crescere secondo le aspettative di ognuno. Non dobbiamo dimenticare che amare ed essere amati è ancora una sensazione vitale per la salute e la sopravvivenza del genere umano, così come in passato. Ma è anche vero che la nostra personalità, il nostro modo di porci e i nostri valori suggeriscono di volta in volta quali siano le “strategie” migliori per conquistare qualcuno e gestire al meglio un rapporto. La società potrà anche essere cambiata fino a diventare irriconoscibile nel corso dell’ultimo secolo, ma i nostri comportamenti sessuali determinati dalla esplosiva sinergia ormonale sono da sempre rimasti intatti. Capire le nostre motivazioni, i nostri sentimenti, comunicare e avere la capacità empatica di comprendere l’altro, è anch’essa la chiave di una relazione felice. 4 Psycosmo n. 2/2016 - 1ottobre 2016, ed. Aspis ADOLESCENZA E SESSUALITÀ Anna Bernardi3 E’ l’adolescenza la fase determinante nello sviluppo evolutivo in cui avviene la scoperta del sesso, con tutti gli interrogativi ad esso connessi. Questo passaggio è profondamente influenzato dal contesto culturale e sociale in cui vive il giovane. Oggi la massiccia esposizione al materiale erotico stimola i ragazzi ad una maggiore e più precoce libertà nella ricerca e nella sperimentazione del sesso. Ma nonostante quella che si potrebbe definire un’epoca di “invasione pornografica” in rete, alla televisione, nelle riviste è necessario domandarsi se davvero tutto ciò porta alla consapevolezza della complessità della dimensione della sessualità. Per le caratteristiche proprie dell’età, l’adolescente è molto vulnerabile di fronte alle proposte che la società (amici, mass media, scuola, ecc.) gli offre nel campo della sessualità, per cui a volte opera delle scelte che non sente veramente sue solo perché, almeno a parole, “tutti fanno così”. Scrive U.Galimberti:“Spesso le strade dei giovani, più che giuste o sbagliate, sono strade “anonime”, scelte da una sorta di “si fa così”, senza davvero sapere se “così” è proprio la nostra scelta, il nostro stile, in cui davvero poterci riconoscere con il nostro nome”. Generalmente gli adolescenti non amano parlare con gli adulti di temi che li coinvolgono direttamente: si sentono spiati e giudicati. Di taluni argomenti poi (masturbazione, erezione, prestazioni sessuali, pornografia, contraccettivi, prostituzione ecc.) preferiscono parlare con i coetanei o raccogliere informazioni da internet. L’immagine che gli adolescenti vanno formandosi della sessualità risulta così una ricostruzione attiva di pensieri ed idee che vanno formandosi e negoziandosi all’interno del gruppo. Tali idee e scoperte sono accompagnate spesso da grossi timori; il comportamento autoerotico, ad esempio, costituito da fantasie e masturbazione può essere vissuto come proibito e perverso e a esso essere frequentemente associati dei sentimenti di ansia e senso di colpa. La masturbazione svolge invece una duplice funzione, sia sostitutiva che preparativa nei riguardi delle esperienze sessuali successive. 3 Psicologa, Psicoerapeuta 5 Psycosmo n. 2/2016 - 1ottobre 2016, ed. Aspis Per quanto riguarda la vita di coppia, è possibile evidenziare una sequenza di comportamenti che l’adolescente mette in campo, a partire dal baciarsi, toccarsi, abbracciarsi, fino ad arrivare al rapporto completo il quale rappresenta l’evento sessuale centrale durante l’adolescenza. Le prime esperienze possono assumere una funzione “fisiologica” di appagamento e scarica della tensione ma dovrebbero anche progressivamente consentire di esplorare il piacere condiviso nell'intimità e nel legame con l'altro. Passaggio che può risultare più difficile se la sessualità viene vissuta scissa dalla dimensione emotiva e affettiva. Inoltre considerare il rapporto sessuale come una prestazione può generare ansia nel ragazzo, influenzare l’erezione o provocare il diffuso fenomeno dell’eiaculazione precoce, mentre nella ragazza potrebbe precludere la possibilità di sperimentare il piacere e l’orgasmo. Sarebbe appropriato che le prime esperienze fossero vissute non solo nella dimensione della funzionalità ma anche e soprattutto della gestione emotiva dell'incontro con l'altro. Conoscere il corpo del partner, imparare le modalità della sua reazione, corporea ed emozionale, è la premessa alla comunicazione e interazione erotica che scandirà le relazioni successive. Ecco perché la tematica della sessualità andrebbe affrontata in spazi e con metodologie specifiche. La comprensione della differenza tra atto sessuale (sogni erotici, autoerotismo, concessione volontaria dell’altro, conoscenza del proprio corpo e di ciò che è in grado di accettare come forma di piacere) rapporto sessuale e rapporto amoroso è un terreno di consulenza emotivo-cognitiva indispensabile per i giovani che affrontano l’adolescenza senza consapevolezze su questi aspetti fondamentali della vita. La vita sessuale in adolescenza ha una notevole importanza, non solo per quanto riguarda la crescita intellettuale e lo sviluppo di una socialità matura (Raphael, 1996), ma anche in relazioneall’influenza che questa può avere sulla salute individuale. Negli ultimi anni, la messa in atto di comportamenti a rischio, come ilcoinvolgimento in rapporti sessuali precoci e non protetti, è diventata, nella società occidentale,fonte di crescente preoccupazione e interessa molti Paesi europei (Schulenberg, Maggs&Hurrelmann, 1997). Questi comportamenti a rischio possono produrre effetti negativi molto serisulla salute personale e sul benessere psico-sociale, portare l'individuo a contrarre malattie atrasmissione sessuale o ad avere gravidanze indesiderate. Oltre a ciò esistono chiari riferimenti in letteratura circa la relazione esistente tra comportamentia rischio legati alla sfera sessuale in età adolescenziale e lo stato di salute in età adulta (HBSC2006). Infatti, molti dei modelli di comportamento acquisiti durante l’adolescenza durerannotutta la vita e influenzeranno profondamente la salute e il benessere futuro. 6 Psycosmo n. 2/2016 - 1ottobre 2016, ed. Aspis La sessualità va quindi considerata parte integrante della persona,bene primario che richiede in primo luogo una consapevolezza di sé e la capacità di operare scelte libere e responsabili per le quali sentirsi protagonisti. Bibliografia www.aslbrescia.it/.../educazione... Progetto affettività e sessualità... Galimberti U., L’immaginario sessuale, Milano, Edizioni Bompiani, 1996 PietropolliCharmet G., I nuovi adolescenti, Milano, Raffaello Cortina, 2000 7 Psycosmo n. 2/2016 - 1ottobre 2016, ed. Aspis IL SEXTING: LA REALTÀ VIRTUALE E LE NUOVE PROBLEMATICHE Ielena Caraccii Nel nuovo millennio una porzione crescente delle relazioni tra le persone è mediata dalla tecnologia: il mondo virtuale e quello reale si incontrano e si intrecciano nella quotidianità di ciascuno con esiti nuovi. Alla luce di queste circostanze, il luogo e lo spazio all’interno dei quali, durante lo sviluppo, l’individuo costruisce la propria identità, si configurano come dimensioni a due polarità: tangibile e virtuale. In molti casi le prime relazioni affettivo-sessuali sono tecnologicamente mediate e, all’interno di tale cornice, uno dei fenomeni più diffusi è il SEXTING che, emerso da alcuni anni, ampiamente studiato e discusso, mantiene una propria attualità. Il termine SEXTING (sex: sesso; texting: messaggi) indica l’invio o lo scambio di messaggi e immagini a contenuto erotico - sessuale, di cui i ragazzi si rendono protagonisti, attraverso l’utilizzo di chat, social network e, più in generale, d’internet. Il materiale è prodotto dagli stessi adolescenti con il diffuso utilizzo dei selfie e, quindi, immesso in rete. La fascia di età principalmente coinvolta è rappresentata da ragazze e ragazzi di età compresa tra i 10 e i 17 anni che agiscono uno scambio di materiale pornografico di cui sono protagonisti e autori. I comportamenti messi in atto nel sexting espongono gli adolescenti al rischio di danni personali, legali, familiari, relazionali, danni allo sviluppo dell’immagine di sé e dell’autostima, con significative conseguenze sul piano dell’equilibrio psico-affettivo e della realizzazione personale. Gli adolescenti che si esibiscono in rete sono maggiormente a rischio di diventare vittime di forme di violenza di diverso tipo, dai ricatti ad atti di bullismo. Le motivazioni a utilizzare la rete per condividere immagini a sfondo erotico sono varie: divertirsi, fare amicizia, fare nuove esperienze, trovare l’amore. Agiscono, inoltre la spinta a conformarsi, la percezione del senso di onnipotenza che l’esperienza alimenta, la necessità di confrontarsi con il proprio corpo che cambia e la conseguente ricerca di una conferma di gradevolezza. Altri motivi di tale comportamento rimandano al reale senso di disagio oppure a ottenere vantaggi come ricariche telefoniche o altre ricompense dando vita a forme di microprostituzione. Nella maggior parte dei casi, genitori ed educatori non sono a conoscenza dell’attività praticata in rete del ragazzo/a perché viene svolta spesso in segreto e in solitudine. Il sexting è un fenomeno complesso ed ambiguo del quale è difficile tracciare i confini e, all’interno del quale, si giocano anche aspetti relativi all’identità: 8 Psycosmo n. 2/2016 - 1ottobre 2016, ed. Aspis Possono sembrare incomprensibili le ragioni alla base di tale fenomeno, tuttavia, per capire cosa fa un adolescente in rete è necessario conoscere cosa fa un adolescente in genere, quali sono i suoi bisogni, ciò verso cui tende in termini di compiti evolutivi, le difficoltà che incontra. Un adolescente affronta con ansia i cambiamenti del proprio corpo e cerca nelle reazioni degli altri una conferma della sua adeguatezza, della propria capacità di piacere; il sexting in qualche modo diventa apparentemente funzionale rispetto a tali esigenze. Le aree di maggiore problematicità del fenomeno rimandano alla sessualizzazione precoce, con vissuti emotivi sganciati dalla fisicità, in un’ottica di mercificazione che facilita il grooming (adescamento on-line), la pedopornografia e genera un’area grigia di violenza e pressioni sessuali tra pari. Si contrastano i rischi con un’educazione sentimentale - sessuale, in coerenza con i sentimenti e i valori della persona, attraverso l’empowerment che passa per il potenziamento dell’autoconsapevolezza, dell’autonomia di scelta, della capacità di rifiutare, della liceità del desiderio e della necessità di chiedere il permesso. Bibliografia Giommi Roberta; Perrotta Marcello, Maschi e femmine, sto crescendo, io e gli altri, come sono nato. Programma di educazione sessuale. 7-10 anni, 1992, Mondadori, Milano; Standard per l’educazione sessuale in Europa, Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA, 2010 EURISPES, 2013 IPOS, 2012 i Psicologo, psicoterapeuta, sessuologo clinico, esperto in psicologia del lavoro, esperto in psicologia giuridica 9