Rassegna Stampa 13 Ottobre 2016
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Rassegna Stampa 13 Ottobre 2016
Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Via Fissiraga, 15 - 26900 Lodi RASSEGNA STAMPA Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza Data: 24/05/2016 Pagina 1 di 11 rassegna stampa 13 Ottobre 2016 IL CITTADINO • Dopo l’abuso nostra figlia stava peggio • Scala mobile, cade e resta invalida • Tumori, spuntano i dati del 2014: a Lodi più malati e più decessi • Ospedale, muore giovane dipendente • Quando la cura passa dal colore, dalla musica e dallo psicologo • Sono 500 i lodigiani colpiti da sclerosi multipla • Allarme incendio in ospedale, evacuata una stanza IL GIORNO • Convegni ma anche shiatsu contro la sclerosi multipla Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Via Fissiraga, 15 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 24/05/2016 Pagina 2 di 11 Dopo l’abuso nostra figlia stava peggio «Dopo la violenza subita durante il ricovero in psichiatria a Codogno, nostra figlia aveva cominciato a tenere comportamenti autolesionistici pericolosi. Prima di allora, ritenevamo fossero solo gesti dimostrativi»: è stato uno dei passaggi del drammatico “controinterrogatorio“ da parte degli avvocati difensori dei medici, cui è stata sottoposta ieri la mamma della 19enne, che nell’ottobre del 2010 si gettò dal centro riabilitativo psichiatrico di via Mosè Bianchi, spegnendosi poi dopo alcuni giorni. Il processo è ancora agli inizi e si preannuncia non breve, anche se il giudice Lidia Castellucci appare intenzionata a fissare un preciso calendario a partire da gennaio. Cinque medici sono imputati di omicidio colposo per omissione e, a meno di una rivoluzione dell’ordinamento giudiziario, l’esito più probabile del procedimento sarà la prescrizione. «Ma andiamo avanti per dare una giustizia a nostra figlia - trova il coraggio di spiegare il padre - e anche perché qui in procura abbiamo trovato quell’umanità che altrove, in questo dramma, secondo noi è mancata». La giovane aveva disturbi alimentari, l’ossessione di pesarsi. «Nelle cure psichiatriche non si può scegliere a quale struttura affidarsi, deve decidere il servizio territoriale», spiega ancora il padre. E così il servizio di psichiatria di Lodi affidò la ragazza, via via, a diversi percorsi: un ospedale a Milano, una comunità in Piemonte e, nell’estate del 2010, al reparto psichiatrico di Codogno. Dove subì violenza da un altro paziente. Per il pm Sara Mantovani, già da quell’episodio in poi alcuni medici avrebbero dovuto fare di più. Invece i genitori sarebbero stati invitati a non sporgere denuncia, «nell’interesse della figlia», che poi nel reparto, un paio di mesi dopo, si trovò ancora faccia a faccia con il suo violentatore. Poi nella struttura comunitaria di Lodi, anche dopo aver assistito a un convegno in cui si parlò di abusi e Guarda il video su: suicidi, il tragico gesto. Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Via Fissiraga, 15 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 24/05/2016 Pagina 3 di 11 L’episodio 3 anni fa, adesso il cambio ao - asst blocca la causa Scala mobile, cade e resta invalida di Carlo Catena Non solo le visite all’ospedale Maggiore di Lodi,ma anche la causa che ha intentato dopo essere caduta dalla scala mobile di viale Savoia si stanno rivelando un percorso a ostacoli per una pensionata lodigiana. Perché dal dicembre scorso l’Azienda ospedaliera di Lodi non esiste più, e al suo posto è stata istituita l’Asst. E il giudice ieri ha quindi dovuto dichiarare estinta la causa, e la donna, tramite i suoi legali, dovrà intentarne un’altra. Questa volta contro l’Asst. Il 22marzo del 2013, la signora, all’epoca 75enne, si trovava in ospedale per eseguire una visita e assieme al figlio era salita su una delle scale mobili dell’ospedale Maggiore. All’improvviso però aveva perso l’equilibrio ed era caduta all’indietro .Riportando una serie di lesioni che l’avevano costretta a lunghe cure, con le sue condizioni generali di salute che erano precipitate, con tanto di complicanze degli esiti del trauma, e che ora, stima un medico legale, la rendono invalida al 10 per cento. Invalidità che prima di cadere dalla scala mobile, sostiene nella sua richiesta di danni all’ospedale, non c’era. La causa civile, in tribunale a Lodi, era già arrivata a buon punto: una consulenza tecnica d’ufficio ha accertato che, quando si era verificato l’incidente, quella scala mobile andava a una velocità di 0,50 al secondo, un valore che rientra nella norma Uni - En 115 (anche se è il massimo) e che, successivamente, l’impianto era stato rallentato, a 0,35metri al secondo, pari al 30 per cento in meno. Nei primi mesi di attività degli impianti, che sembra abbiano alcune componenti prodotte in Cina, erano state segnalate decine di cadute, soprattutto di anziani, e poi il 22 gennaio del 2014 c’era stato il gravissimo episodio del bambino di 5 anni che aveva subito l’amputazione traumatica di alcune dita di un piede, rimasto incastrato alla base della scala mobile. Incidente che, tra sequestro e adeguamenti tecnici, aveva fermato le scale per circa 400 giorni. Ora la pensionata ha tre mesi di tempo per ripartire con la causa,ma le attività finora svolte dal tribunale non dovrebbero essere ripetute. Ora le scale mobili del Maggiore funzionano regolarmente, anche se c’è chi segnala che a volte il corrimano tende a scivolare verso il basso, circostanza che, se confermata, potrebbe ancora una volta tradire chi non ha il passo più che fermo Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Via Fissiraga, 15 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 24/05/2016 Pagina 4 di 11 Tassi di mortalità femminili superiori a quelli di melegnano e milano Tumori, spuntano i dati del 2014: a Lodi più malati e più decessi di CRISTINA VERCELLONE I numeri pubblicati dall’Ats della Città metropolitana testimoniano la triste realtà: le neoplasie si confermano uno dei principali problemi sanitari del territorio N Tumori, anche i dati del 2014 confermano la triste realtà. Nel Lodigiano ci si ammala e si muore di più. La “fotografia” con i nuovi numeri è quella scattata dall’Ats della Città metropolitana guidata dal direttore generale Marco Bosio. Il Piano organizzativo aziendale in corso di stesura snocciola una serie di dati che destano preoccupazione. L’Ats ha preso in considerazione i tassi standardizzati di mortalità per rendere i dati scientificamente inattaccabili e confrontabili con quelli delle altre realtà, dal punto di vista statistico. A spaventare di più, nel Lodigiano, è il tasso di mortalità per tumore nelle donne. Nel 2014, infatti, abbiamo avuto un tasso del 128,52. A Melegnano, invece, il tasso supera di poco il 100, idem nel Rho dense e a Milano ovest. A Milano città, il tasso è fermo all’83,49, a Milano nord all’88,94. Il 128,52 di Lodi supera anche il tasso del 118,07 di tutta l’Ats. Anche gli uomini dell’ex Asl di Lodi non se la passano così bene. Il tasso di mortalità per tumore è del 91,20, mentre il dato dell’Ats è dell’83,13.A fare peggio di Lodi, nella tabella dei dati maschili, è solo la realtà di Milano ovest con un tasso del 95,69. UN SISTEMA NERVOSO “A PEZZI” Un’altra voce che spicca nella fotografia in rosa è quella delle patologie nervose. Nel 2014, il tasso di mortalità a causa di malattie del sistema nervoso, nelle donne lodigiane, è stato del 9,18,mentre a Melegnano il dato è fermo al 3,73. Per quanto riguarda le malattie dell’apparato respiratorio, invece, a fare peggio di Lodi, è stata solo la realtà Rho dense. A Lodi il tasso è stato del 6,99 e a Melegnano del 6,63,mentre il tasso di tutta l’Ats è di 5,50. UNA VALANGA DI MALATI Nel lodigiano i morti di tumore, nel 2014, sono stati il 5,9 per cento di tutti i morti, contro il 5,4 per cento di Melegnano. I lodigiani sono anche quelli che si ammalano di più per patologie gastroenteriche (il 4,6 per cento è morto per una patologia di questo tipo). A preoccupare i lodigiani, come sempre, è lo stato di salute del loro cuore. Il 19,8 per cento dei Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Via Fissiraga, 15 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 24/05/2016 Pagina 5 di 11 lodigiani è deceduto a causa di una patologia cardiovascolare. POCHE STRUTTURE Le cosiddette unità d’offerta sociosanitarie nel Lodigiano sono 76 su un totale di 716. A Melegnano le strutture sono 129. Nell’area anziani abbiamo 17 strutture e 1418 posti abilitati. Nelle Rsa quelli accreditati sono 1369 contro i 2566diMelegnano. I posti per Alzheimer sono 52 contro i 131 di Melegnano. I centri diurni nel Lodigiano sono 5,mentre a Melegnano sono 11, 140 contro 247 i posti accreditati. Nell’area disabili, invece, il Lodigiano ha 13 strutture contro le 26 diMelegnano. I posti accreditati sono 337 a Lodi e 495 a Melegnano. Per le cure intermedie, Lodi ha 60 posti e Melegnano 255. Bene, invece, i servizi dell’area minori: le comunità famiglia, nel Lodigiano sono 10,mentre Melegnano è ferma a zero. Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Via Fissiraga, 15 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 24/05/2016 Pagina 6 di 11 Sabrina Boggi Ospedale, muore giovane dipendente di C. V. Una voglia di vivere e di guarire incredibile. Un esempio per tutti. Sabrina Boggi, 35 anni compiuti lo scorso agosto, se n’è andata martedì pomeriggio, intorno alle 17.30, dopo una lunga malattia contro la quale non ha mai smesso di lottare. Boggi lavorava come tecnica di laboratorio, sia al centro trasfusionale che al laboratorio analisi dell’ospedale Maggiore. Se n’è andata lasciando i suoi genitori, la famiglia,ma anche tantissimi amici. In ospedale era conosciuta da tutti. Lavorava al Maggiore fin dai tempi dell’Università. Il primario del trasfusionale Giuseppe Cambiè è stato sempre vicino alla sua collaboratrice, dandole una mano ad affrontare la malattia. «Era una donna con una grande e buona volontà, intelligente e gratificata dal lavoro che svolgeva - annota Cambiè -. Era una donna con una grande dignità. Era molto desiderosa di vivere, esprimeva una gioia incredibile. Questa era la cosa che ci trasmetteva di più standole vicini». Boggi aveva subito già diversi interventi, la malattia però aveva galoppato in modo esponenziale. E lei non lo dava a vedere. «Non si è mai lamentata una volta - racconta la sua grande amica S. C. -. Era una delle persone più legate alla vita che io conoscessi. Era proprio felice. Aveva una voglia di fare incredibile. Un elemento questo che davvero ti dava la misura di cosa conti e cosa no, sotto questo cielo. Credo che non ci sia una persona che possa avere qualcosa di negativo da dire sul suo conto. Nonostante tutto il dolore e la sofferenza, lei il 30 settembre, cioè 12 giorni fa, era al lavoro. Ed era lei che dava conforto agli altri. È stata un esempio per tutti. “È dura vedersi a 35 anni così - si era confidata qualche giorno fa -. Ho solo voglia di guarire”». «Ha lottato fine alla fine - commentano le colleghe del trasfusionale -. Le voleva molto bene. Era un persona estremamente positiva che ha lasciato a tutti la sensazione di una forza interiore incredibile. È morta lottando fine alla fine». L’ultimo saluto alla 35enne sarà oggi, alle 14, nella chiesa di San Rocco, in Borgo, a Lodi. Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Via Fissiraga, 15 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 24/05/2016 Pagina 7 di 11 Crescono le terapie complementari Quando la cura passa dal colore, dalla musica e dallo psicologo A Lodi la cura dei tumori passa anche attraverso le terapie complementari. Questo grazie alle equipe ospedaliere e alle associazioni di volontariato che collaborano con l’Azienda socio sanitaria territoriale guidata dal direttore generale Giuseppe Rossi. In campo, infatti, ci sono l’Associazione lodigiana amici di oncologia, il Samaritano, l’Incontro e Pallium. «Riusciamo a garantire - spiega la presidente dell’Alao Carla Bertani Allegri - 800 ore all’anno di supporto psicologico, in day hospital, a Lodi. Ogni volta che le donne lo chiedono procuriamo loro l’incontro psicologico. Nel 2015 abbiamo seguito con la terapia del colore, in oncologia, 60 donne e altre 36, nei gruppi allestiti nella sede di via Cavour. Dieci sono le persone che hanno fatto yoga, 20 hanno seguito il gruppo di auto aiuto e 10 famigliari quello per l’elaborazione del lutto. Trenta persone hanno partecipato alle giornate del make up e 50 hanno incontrato la dietista Fulvia Mercantini per studiare un tipo di alimentazione personalizzata. Abbiamo donato anche 60 parrucche perché siamo centro accreditato per questo a livello regionale». A queste attività si aggiungono l’arte terapia e la musicoterapia nel reparto e nell’hospice di Casale. In quest’ultima struttura è attiva anche la terapia occupazionale e a breve partirà la pet therapy. A coordinare le attività psicologiche dell’Asst è lo psicologo Giulio Costa, esperto in problematiche oncologiche. «Nel 2017 - spiegano Costa e il responsabile della senologia Matteo Passamonti - la presenza dello psicologo sarà ancora più capillare, a partire dall’inizio del percorso di assistenza. Ora, nell’arco di 5 anni, seguiamo ben 700 donne. Più le associazioni di volontariato sono radicate da anni nel territorio, meglio si riesce a collaborare e a garantire l’assistenza». Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Via Fissiraga, 15 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 24/05/2016 Pagina 8 di 11 Al verri, il 15 ottobre, pazienti e famigliari chiamati a raccolta dall’aism provinciale Sono 500 i lodigiani colpiti da sclerosi multipla di Cri. Ver. Sclerosi multipla, 500 gli ammalati nel Lodigiano. E il numero, come annota il primario del reparto di neurologia di Lodi Maurizio Riva «è in aumento». Soprattutto tra i giovani. La sezione provinciale dell’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla), guidata dalla professoressa Silvana Allegri,ha promosso un convegno per fare il punto sulle nuove terapie. L’iniziativa si svolgerà, nell’aula magna del liceo classico Pietro Verri, in via San Francesco, a Lodi, il 15 ottobre, a partire dalle 9. «Il convegno è rivolto a tutte le persone, ai pazienti e ai loro famigliari, non è per gli specialisti - annota Allegri -. I neurologi si sono mostrati molto disponibili a partecipare gratuitamente alla mattinata. Ad aprire i lavori sarà la neurologa Silvia Fermi dell’equipe di Riva. La dottoressa porterà la sua «significativa esperienza sul campo». A partecipare poi sarà il direttore del dipartimento neurologico del San Raffaele di Milano Giancarlo Comi. «Vogliamo sentire da lui -spiega Allegri - quali sono le ultime novità della ricerca scientifica. È difficile contattarlo normalmente perché è spesso in America, quindi è bello che invece abbia deciso di venire a Lodi. A trattare delle più recenti terapie orali, il teriflunomide e il dimeitilfumarato sarà la neurologa dell’istituto Mondino di Pavia Giulia Mallucci. Maria Teresa Ferrò, invece, responsabile del centro neuro immunologico di Crema parlerà delle cure personalizzate». L’Aism, aggiunge la presidente, «è una delle principali organizzazioni che porta avanti il discorso della ricerca scientifica, aiutando i neurologi, con una raccolta fondi. La sezione di Lodi ogni tanto chiede agli studiosi a che punto sono con le ricerche. È importante per vedere se ci sono stati dei progressi. L’associazione provinciale di Lodi, punto di riferimento quindi per tutto il territorio, raccoglie 40 soci». Il sostegno all’associazione èmolto importante e la speranza è che i malati non abbiano timore di bussare alle porte dell’associazione per chiedere aiuto.«Quest’anno –spiega Allegri – abbiamo diverse attività nella nostra sede di via Vistarini 13. Intanto la psicologa Claudia Castiglioni, una volta alla settimana, incontra le persone con la sclerosi multipla per garantire loro il sostegno necessario. Quest’anno, poi, inizia il progetto “Allena la mente”. La memoria, infatti, nelle persone con sclerosi multipla, si affievolisce. È importante quindi esercitarla e tenerla sempre viva. Quest’anno, inoltre, proponiamo corsi di tai chi e shiatsu. L’obiettivo è arrecare Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Via Fissiraga, 15 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 24/05/2016 Pagina 9 di 11 benessere alle persone, grazie alla terapista Annelisa Addolorato. La nostra difficoltà è riuscire a contattare le persone ammalate. Queste, infatti, tendono a isolarsi,non vogliono parlare della loro patologia. Non è facile avere un dialogo con loro. Si nascondono e anche i famigliari stanno in silenzio. Speriamo che questo convegno, invece, sia un motivo per avvicinare le persone, far sì che prendano contatti con noi». Due volte all’anno l’Aism organizza la raccolta fondi per la ricerca con varie iniziative. Le prossime saranno la vendita di stelle di Natale a dicembre e di gardenie a marzo. Per informazioni telefonare al 333/1653738; 335/5875790, oppure mandare una mail a [email protected]. SILVANA ALLEGRI Aism di Lodi Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Via Fissiraga, 15 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 24/05/2016 Pagina 10 di 11 Allarme incendio in ospedale, evacuata una stanza di D. C. Simulato un allarme incendio, con tanto di evacuazione di una stanza, al reparto di ginecologia dell’ospedale. I vigili del fuoco ieri hanno dato una dimostrazione diretta di come avviene un intervento di emergenza, nell’ambito di un corso di formazione rivolto a ingegneri e architetti sul tema della prevenzione antincendio in particolare nei locali pubblici con la presenza di persone con disabilità. Di mattina si è svolto quindi un convegno al comando dei vigili del fuoco in viale Piacenza, mentre nel pomeriggio il gruppo, di circa 50 persone, si è spostato in ospedale per vedere nel concreto come viene attuato il sistema di prevenzione. A un certo punto è suonato l’allarme. Due letti (con altrettante infermiere a far la parte dei pazienti) sono stati portati fuori dal reparto e posizionati nella zona “filtro”, pensata proprio per gestire queste emergenze. I vigili del fuoco, con maschere e respiratori, sono entrati nel reparto, mentre il personale della Croce rossa ha spostato i pazienti sulle barelle e li ha portati giù dalle scale. «Si decide in tempo reale come gestire l’emergenza - ha spiegato il responsabile della sicurezza dell’Ao Sergio Beccarini -. Noi preferiamo una evacuazione “orizzontale”, cioè lo spostamento dei pazienti in altri settori dello stesso piano, isolando la parte interessata dall’incendio, ma se questo non è possibile si ricorre alle scale». L’allarme, ha spiegato, arriva anche al centralino, che avverte subito i vigili del fuoco e gli addetti interni all’antincendio. Alla dimostrazione erano presenti il comandante dei vigili del fuoco Massimo Stucchi, il progettista dell’antincendio dell’ospedale Angelo Maggiori e il responsabile tecnico dell’Ao. Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975 Cod.: IL.1-Mod.1 Rev. 1 MODULO Via Fissiraga, 15 - 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 24/05/2016 Pagina 11 di 11 Convegni ma anche shiatsu contro la sclerosi multipla Di Laura De Benedetti UN IMPORTANTE convegno informativo sulla sclerosi multipla, rivolto a malati e famiglie, ma anche incontri psicologici, di ‘allenamento’ mentale, di tai chi e shiatsu per aiutare le persone colpite da questa malattia degenerativa, circa 500 nel Lodigiano, a promuovere il proprio benessere. Il programma di iniziative dell’Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) provinciale di Lodi, presieduta da Silvana Allegri, per le prossime settimane, è alquanto denso. Proprio oggi prende il via il corso ‘Allena la mente’, rivolto agli associati, attualmente una quarantina: «Lo promuoviamo – spiega Allegri – perché questa malattia tende a far affievolire anche la memoria e imparare delle tecniche può essere utile per contrastare il fenomeno». L’appuntamento più importante, però, è previsto per sabato, alle 9, nell’aula magna del Verri, sul tema ‘Le terapie per la Sclerosi multipla tra presente e futuro’. «Siamo riusciti a far venire a Lodi Giancarlo Comi, direttore del dipartimento neurologico dell’ospedale San Raffaele, e spesso all’estero per lavoro, a cui sono dovute tra le scoperte più interessanti sulla malattia – spiega Allegri –. Parlerà proprio delle terapie tra presente e futuro, aggiornandoci sulle ultime novità. Anche un’altra ricercatrice, Giulia Manciulli, del centro di ricerca interdipartimentale per la sclerosi multipla all’istituto Mondino di Pavia, spiegherà effetti positivi e negativi delle ultime terapie orali. Per malati e famiglie sarà anche occasione per conoscere le specialiste che operano presso l’Asst di Lodi, ovvero la neurologa Silvia Fermi, e di Crema, cioè la responsabile del Centro Neuroimmunologico, Maria Teresa Ferrò che interverrà in particolare sulle ‘cure personalizzate’». AL TERMINE è previsto un dibattito, seguito da aperitivo. Se la psicoterapia di gruppo con la psicologa Claudia Castiglione è già attiva da tempo all’Aism di Lodi, a breve ci sarà invece un incontro con Annelisa Addolorato che illustrerà i benefici di tai chi e shiatsu, per poi stabilire un calendario di incontri (per info Aism via Vistarini 13 a Lodi; [email protected]; telefono 3331653738, 3355875790). Aism Lodi promuove anche iniziative di raccolta fondi: fiori a marzo, mele a inizio ottobre, stelle natalizie per le feste: «Chi scopre di essere malato tende a vergognarsi e a chiudersi in se stesso – conclude Allegri –; l’invito è invece a venire a condividere le nostre iniziative». Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dott. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 2975