Novantamila metri di bambù Tutte le sfumature della Cina

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Novantamila metri di bambù Tutte le sfumature della Cina
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DOMENICA
5 APRILE 2015
IL GIORNO
il Resto del Carlino
LA NAZIONE
L’EVENTO
MILANO CAPITALE
Novantamila metri di bambù
Tutte le sfumature della Cina
-26
Il padiglione di Pechino è l’opera più complessa di tutta l’Expo
Cosimo Firenzani
· MILANO
Il focus
MILLE PANNELLI di bambù usati
come squame del tetto del padiglione cinese. Erano stati numerati uno ad uno, ma l’azienda incaricata li ha verniciati coprendo le cifre e ci sono voluti altri due mesi
per numerarli di nuovo. «L’azienda ovviamente è stata multata»,
racconta il giovane architetto, Yichen Lu, che ha progettato l’imponente struttura della Cina. Ma c’è
anche altro tra i retroscena raccontati dalla mente della struttura con
cui la Cina si presenterà al mondo:
studi internazionali di architetti e
Italiana Costruzioni,
al via il monitoraggio
da parte dello Stato
Italiana Costruzioni, che ha
vinto l’appalto per la
realizzare Palazzo Italia
all’Expo, è tenuta da ieri
sotto stretta sorveglianza
dallo Stato. Il prefetto di
Milano ha firmato il relativo
decreto chiesto a fine marzo
dall’Autorità Anticorruzione
«TERRA DI SPERANZA»
La complessa struttura
è divisa in quattro aree:
cielo, uomo, terra e armonia
designer da tutto il Mondo che si
sentono su Skype alle 23 per cercare di aggirare il problema dei fusi
orari. E’ la prima volta che la Repubblica popolare cinese ha un padiglione in proprio, se si esclude
l’edizione di Shangai 2010. I lavori al padiglione dal titolo ‘Terra di
speranza, cibo per la vita’, saranno
ultimati entro la fine di aprile. Intanto ci sono operai che stanno lavorando sul sito espositivo imbracati e appesi a fili di acciaio, come
fossero scalatori, per montare le
parti della complessa struttura del
tetto del padiglione. Un tetto ondulato composto da quattro strati:
uno in legno lamellare (realizzato
L’OPERA
In alto operai
impegnati
a realizzare
il padiglione
della Cina
(Newpress)
A sinistra
un momento
della cerimonia
d’inizio lavori
(Ansa)
da un’azienda friulana, la Stratex),
uno in pvc, un sistema di illuminazione e ombreggiatura e uno realizzati con 90mila metri di bambù tagliato a pezzi. E’ servito un manuale redatto per l’occasione per illustrare agli operai le varie fasi di
montaggio: «Il tetto è stato la no-
stra sfida – racconta l’architetto cinese, responsabile dello studio
Link-Arc di New York – È un volume fluido derivante dalla fusione dello skyline di Pechino sul lato nord e il contorno di alcune
montagne cinesi a sud. Nel complesso, credo che questo padiglio-
L’architetto
Yichen Lu
Il tetto è un volume fluido
derivante dalla fusione
tra lo skyline di Pechino
a Nord e il contorno
di montagne cinesi a Sud
ne sia l’opera tecnicamente più
complessa di tutta l’Esposizione».
Il tetto del padiglione cinese, il secondo di tutta l’Expo per grandezza dopo quello tedesco, doveva dare l’impressione di galleggiare:
«C’è stata una lunga fase di studio
– prosegue Yichen Lu –Volevamo
L’INIZIATIVA DIECI GIORNI PER ATTRAVERSARE A PIEDI TRE REGIONI
Paola Fichera
· FIRENZE
E SE IL FUTURO avesse un andamento lento? Quello del gusto sicuramente sì. Ecco perchè il «Viaggio
artusiano», che la Regione Toscana
organizza insieme a ‘Girogustando’ di Confesercenti è lo strumento
giusto per conquistare in dieci, tanto saporite quanto sudate tappe, i
padiglioni milanesi di Expo 2015.
La ricetta è semplice: arrivare a piedi, guadagnando passo passo colline, montagne e pianure, fino a quello che sarà, per sei mesi, il cuore del
mondo alimentare e gastronomico.
L’idea è di Leonardo Romanelli, il
gastronomo, scrittore, autore e conduttore televisivo che ha inventato
questo viaggio sulle orme di Pellegrino Artusi, il celebre scrittore e
gastronomo vissuto fra Emilia Romagna e Toscana.
La partenza è fissata per l’11 aprile
da Firenze (alle 9 da piazza San Lo-
Tour sulle orme del Pellegrino Artusi
Dalla Toscana alla scoperta del gusto
renzo, a un passo dal mercato centrale) e a tagliare il nastro ideale del
via sarà l’assessore regionale alla
cultura, al turismo e al commercio
Sara Nocentini. «L’idea mi è piaciuta subito – ammette l’assessore –
perchè è un viaggio ideale e insieme reale verso l’Expo compiuto
scambiando le conoscenze fra i nostri cuochi, quelli dell’Emilia Romagna e quelli della Lombardia
con l’utilizzo di prodotti toscani. Il
cibo è parte del nostro quotidiano e
questa esperienza è costruita proprio nello spirito del valore del cibo: risorsa del territorio e simbolo
culturale».
Da piazza San Lorenzo a Barberi-
no del Mugello: i chilometri a piedi della prima tappa sono 33. Colazione e pranzo a sacco con prodotti
tipici nei luoghi più significativi
del percorso e, a cena, sosta in un
ristorante dove un cuoco selezionato aderente al progetto «Vetrina Toscana a tavola» (che utilizza solo
prodotti toscani biologici o certificati doc e docg) farà assaggiare ai
pellegrini di turno le prelibatezze
toscane. Dieci giorni di cammino
per attraversare tre regioni e ogni
sera, a cena, scambio cultural-gastronomico con piatti tipici della
Toscana e della regione ospitante.
Dieci i cuochi toscani coinvolti,
uno per ogni provincia. E le serate
che attraverseranno l’Emilia Romagna si svolgeranno in collaborazione con ‘Tipico a Tavola’ progetto
analogo di Confesercenti Emilia.
MA TORNIAMO al percorso. Dal
Mugello a San Benedetto Val di
Sambro (33,8 km), poi la tappa più
lunga fino a Bologna (44,4 km), e
fare un sistema di travi di acciaio,
ma poi si sarebbe stravolto il progetto e soprattutto l’immagine che
volevamo dare. Siamo riusciti a
realizzare un sistema di colonne e
di applicazioni che colleghino tra
loro le travi in legno». Dal punto
di vista dei contenuti il padiglione
è diviso in quattro aree: cielo, uomo, terra e armonia. L’obiettivo è
illustrare la tradizione cinese, ma
allo stesso tempo mettere in mostra le più recenti innovazioni tecnologiche. Ma quale sarà la fine
del padiglione una volta finita
l’Esposizione? «Ci sono tre aziende cinesi – afferma Yichen Lu –
che hanno fatto richiesta per portare il padiglione in Cina. Stiamo facendo uno studio di fattibilità per
capire quanto costerà smontarlo e
rimontarlo di nuovo in un altro posto. A me piacerebbe restasse a Milano».
ancora Modena (38,8 km) e a seguire Reggio Emilia (25,3 km), Parma
(26,7 km), Fidenza (25,5 km), Piacenza (36,5) km, Lodi (35,3 km) e,
naturalmente, Milano (17 km). Magari al fianco della bella Gigogin.
Oltretutto senza il rischio di ingrassare visto che ogni giorno sono previste almeno tre o quattro ore di
cammino.
Come si partecipa? Da mercoledì
prossimo, 8 aprile, sui siti www.vetrina.toscana. it e su www.confesercenti.toscana.it saranno possibili le
prenotazioni alle cene presso i ristoranti aderenti all’iniziativa. Con il
dettaglio dei menù che, in ogni caso, si aggireranno sui 30/40 euro a
serata. Il pernottamento per chi,
strada facendo, vorrà aggregarsi
per singole tappe è a carico di ogni
partecipante e sul sito saranno pubblicati i recapiti degli alberghi convenzionati. Arrivati a Milano (il 21
aprile) i ‘camminatori artusiani’ saranno gli ospiti d’onore alla presentazione del programma Expo della
Regione Toscana.