Opportunità di investimento alternative
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Opportunità di investimento alternative
BNY Mellon Global Real Return Fund (EUR) Opportunità di investimento alternative Investire in infrastrutture, energie rinnovabili e oro. BNY Mellon Global Real Return Fund (EUR) Introduzione Nell’attuale contesto di bassi tassi di interesse e ritorni poco attraenti, gli investitori alla ricerca di rendimenti reali guardano con favore ad asset class alternative ai tradizionali titoli azionari e obbligazionari, come infrastrutture, energie rinnovabili e oro. Aeroporti, ospedali, strade, utility e parchi eolici sono solo alcuni esempi dei possibili investimenti legati alle infrastrutture e alle energie rinnovabili, ciascuno caratterizzato da un proprio profilo di rischio e rendimento. In un momento in cui tassi di interesse e rendimenti obbligazionari sono ai minimi storici, l’esposizione alle infrastrutture e alle energie rinnovabili offre buone opportunità di investimento, oltre a rappresentare un prezioso elemento di diversificazione del portafoglio. In uno scenario incerto, anche il consolidato mercato dell’oro riscuote sempre più successo fra chi teme la volatilità. Al di là del suo eterno ruolo di bene rifugio, il metallo prezioso consente di diversificare ulteriormente il portafoglio. Infrastrutture, energie rinnovabili e oro presentano vantaggi e svantaggi di lungo periodo che ogni investitore affronterà in modo diverso a seconda delle proprie esigenze. Tutte queste classi di attivo, comunque, portano con sé opportunità e rischi da valutare attentamente. Questa guida si propone di analizzare alcuni aspetti dei mercati delle infrastrutture, delle energie alternative e dell’oro, mettendone in luce le potenzialità e le criticità. Infrastrutture Perché le infrastrutture? Come tutti gli investimenti, anche quelli in infrastrutture comportano un certo grado di rischio, ma possono produrre rendimenti stabili e positivi in un contesto di mercato incerto. I governi che hanno bisogno di capitali privati per finanziare le infrastrutture pubbliche tendono a offrire rendimenti appropriati per attrarre gli investitori. Al di là della grande varietà dei progetti infrastrutturali (costruzioni, manutenzione di strutture esistenti e opere la cui redditività dipende dall’uso e dal consumo, come strade a pedaggio e scuole) possiamo individuare un potenziale di rendimento costantemente elevato e spesso a lungo termine. Le infrastrutture sono spesso caratterizzate da: • forti posizioni competitive, monopoli naturali o elevate barriere all’ingresso; • flussi di cassa stabili e prevedibili, spesso indicizzati all’inflazione; • indipendenza dal ciclo economico; • diversificazione dovuta alla bassa correlazione con altre classi di attivi. Le infrastrutture sono spesso considerate un’asset class in grado di assorbire gli shock, e di offrire un certo grado di indicizzazione all’inflazione e una scarsa volatilità rispetto alle attività più tradizionali come azioni e obbligazioni. In alcuni casi, inoltre, è possibile ripartire i rischi fra diversi progetti, in modo da apportare una maggior diversificazione all’interno di un portafoglio multi-asset. Come mostra il grafico seguente, la spesa in infrastrutture è in costante aumento e nei prossimi tre anni il mercato dovrebbe registrare una crescita significativa su scala globale. La spesa globale in infrastrutture raggiungerà 9000 miliardi di dollari entro il 2025 Prezzi correnti (in migliaia di miliardi di dollari US) 10 9 8 Previsione 7 6 5 4 3 2 1 0 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 2022 2024 Fonte: Oxford Economics/PwC 2014. Su quali tipologie di infrastrutture si può investire? Gli investitori hanno accesso a un’ampia gamma di settori e progetti. La classificazione delle infrastrutture come asset class a sé stante è relativamente nuova e copre diversi segmenti in ambito industriale e sociale. Le infrastrutture costituiscono le fondamenta dell’ambiente socio-economico e vertono intorno a servizi essenziali. I vari segmenti vanno dalla produzione/estrazione di energia nel settore del petrolio, del gas e dell’elettricità, all’erogazione idrica e alle telecomunicazioni. Non meno importanti sono le infrastrutture per i trasporti (strade, ferrovie, porti e aeroporti), gli ospedali, le scuole e le prigioni, che svolgono un ruolo essenziale per la collettività. Chi investe in infrastrutture? L’investimento diretto privato è aperto a numerosi soggetti come grandi istituti, investitori medio-piccoli e gestori patrimoniali. Se i grandi istituti hanno le dimensioni e il raggio d’azione necessari a investire direttamente nei singoli progetti infrastrutturali, i piccoli investitori possono scegliere fra vari tipi di investimento indiretto. Una possibile opzione è la partecipazione in società quotate in borsa. Alcune società di investimento, come la britannica 3i (private equity e venture capital), sono specializzate in infrastrutture e offrono veicoli d’investimento quotati aperti a un’ampia gamma di investitori. Esistono anche fondi dedicati alle infrastrutture, che però sono solitamente chiusi. I fondi comuni dedicati a infrastrutture e edilizia sono una via d’accesso al settore molto praticata, mentre le società specializzate in debito relativo alle infrastrutture si rivolgono a un gruppo più ristretto. Sul mercato inglese, con lo sviluppo di partnership tra il settore pubblico e quello privato (PPP) e di iniziative di finanziamento privato (PFI), sono nate società di investimento ad hoc che garantiscono agli investitori l’accesso a tali contratti. Quali sono gli aspetti da valutare prima di investire nel mercato delle infrastrutture? L’investimento nelle infrastrutture è un ambito specialistico con particolari caratteristiche, vantaggi e svantaggi. I singoli progetti possono essere molto diversi fra loro ed è quindi difficile mettere a confronto le varie opportunità. Nella scelta degli investimenti sono pertanto essenziali una profonda conoscenza del mercato e una rigorosa attività di ricerca. Un valido team di ricerca e un robusto processo di due diligence possono aiutare i gestori a distinguere le buone opportunità dai progetti più rischiosi. Quali sono i rischi? Come ogni investimento, anche quello nelle infrastrutture non è privo di rischi, ma il grado di incertezza varia notevolmente da un investimento all’altro in base alla sue caratteristiche intrinseche. I cosiddetti ‘greenfield asset’, come i progetti di costruzione, offrono margini modesti e sono spesso molto volatili, dati i rischi di superamento del budget, di problemi di costruzione e, in casi estremi, persino di annullamento. Tali rischi possono però essere compensati da rendimenti attraenti. Gli investimenti infrastrutturali basati sulla riqualificazione o sulla miglioria di strutture esistenti presentano un potenziale di rischio più basso. Gli asset maturi, come ospedali e altri servizi pubblici che richiedono una gestione di infrastrutture operative in essere, possono offrire ricavi stabili, una volatilità più contenuta e rischi decisamente più bassi, per quanto siano anch’essi soggetti ad alcune incognite minori. Chi investe in infrastrutture a livello globale deve prestare attenzione al merito di credito del Paese in questione, soprattutto se si tratta di un’economia emergente o meno avanzata. Negli ultimi anni gli organismi di investimento collettivo, come i fondi comuni dedicati alle infrastrutture, hanno riscosso sempre più successo, ma hanno anch’essi i loro rischi: alcuni, proprio grazie alla crescente popolarità fra gli investitori alla ricerca di rendimenti, scambiano a livelli molto più alti del loro valore patrimoniale netto (NAV)1. Come per tanti altri investimenti, anche nel caso delle infrastrutture gli asset più rischiosi presentano spesso un potenziale di rendimento più alto. Gli investitori devono quindi valutare, insieme ai propri consulenti, se il probabile rapporto fra rischio e rendimento e i livelli di liquidità sono conformi alle loro esigenze. 1 Money Marketing. An alternative to infrastructure investment trusts. 14 ottobre 2014. Energie rinnovabili Perché le rinnovabili? Investimenti storici e prospettici nelle energie rinnovabili (2010-2020) In un contesto globale estremamente incerto, caratterizzato da crescenti timori per fattori come i cambiamenti climatici e la sostenibilità, le energie rinnovabili rappresentano una componente sempre più importante del panorama finanziario. Secondo l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA), nel 2015 la capacità produttiva del settore è aumentata di 152 gigawatt (GW), vale a dire dell’8,3%, il tasso più alto mai registrato sinora4, a conferma della rapida crescita del mercato. 10,6 10,7 10,6 10 8,8 In miliardi di sterline Il calo dei prezzi ne fa un’opzione sempre più accessibile e il recente crollo del prezzo dei combustibili fossili, associato alla sempre maggiore redditività delle rinnovabili, sta risvegliando l’interesse degli investitori per il settore3. 2 12 7,9 8 6,8 6,6 2019F 2020F 5,8 6 4 8,7 7,7 4,2 2 0 2010 2011 2012 Fonti rinnovabili di elettricità 2013 2014 2015F 2016F 2017F Fonti rinnovabili di riscaldamento 2018F Carburanti rinnovabili Gli investimenti storici nelle energie rinnovabili includono esclusivamente gli investimenti in elettricità 2010-2014, riscaldamento 2010-2013 e trasporti 2010-2013. Gli investimenti prospettici includono gli investimenti del 2014 in riscaldamento e trasporti. Fonte: PwC: State of the renewable industry. 11 maggio 2015. 2 Guardian. Have we reached the tipping point for investing in renewable energy? 13 febbraio 2016. 3 Ibid. 4 IRENA. 2015 Sets Record for Renewable Energy, New IRENA Data Shows. 07 aprile 2016. Dal punto di vista finanziario, secondo il team Real Return, il mercato delle rinnovabili del Regno Unito offre un profilo di rendimento interessante e concreti vantaggi di diversificazione. Questo perché buona parte dei ricavi è garantita da sovvenzioni pubbliche che creano flussi di cassa stabili. Attualmente, i ROC (Renewable Obligation Certificate) assicurano un certo livello di sovvenzioni per 20 anni dalla connessione della struttura alla rete. In quali tipologie di energie rinnovabili è possibile investire? Con la crescita del settore, stiamo passando dall’investimento diretto nei vari progetti a una gamma sempre più ampia di titoli, strumenti e fondi specializzati, in cui altri fondi possono a loro volta investire. Le obbligazioni dedicate alle rinnovabili (i cosiddetti ‘mini-bond’) e gli ETF che investono nel settore sono solo due dei tanti prodotti disponibili su scala mondiale. Nel Regno Unito sono attualmente sul mercato circa sei fondi comuni5 che investono nel settore, dall’eolico al solare, fino ad aree che esulano dalla produzione di elettricità come lo smaltimento rifiuti e l’erogazione idrica. Quali sono gli aspetti da valutare prima di investire nel mercato delle rinnovabili? Come per le infrastrutture, anche nel caso delle rinnovabili ogni progetto ha le sue specificità e non è sempre possibile confrontarlo direttamente con gli altri. L’investitore deve valutare attentamente il proprio orizzonte di investimento e nell’ambito di un mercato ancora giovane, pieno di opportunità ma anche di rischi. Detto ciò, la relativa semplicità e trasparenza di molti progetti e fondi del settore, rispetto a strumenti più complessi come i prodotti strutturati, può rappresentare un’attrattiva per alcuni investitori. Chi investe nelle rinnovabili? Governi e multinazionali del settore energetico sono i principali finanziatori e responsabili dei progetti sulle rinnovabili, ma anche gli investitori istituzionali sono sempre più interessati al settore, sia per esigenze di diversificazione sia per il profilo di rischio e rendimento spesso positivo di tali investimenti. 5 FT. Generating returns from renewables. 27 febbraio 2015. 6 Guardian. 10 things you should know about investment in renewable energy. 16 luglio 2014. Investitori professionali e retail hanno inoltre accesso a fondi ‘verdi’ e ‘renewable-friendly’ all’interno di una gamma di prodotti in continua espansione. Quali sono i rischi? Il possibile mutamento del quadro politico è il rischio principale per un settore in cui anche gli investimenti pubblici a lungo termine sono soggetti a una notevole incertezza. Il diffuso scetticismo della politica in materia di cambiamenti climatici, i continui sussidi alla produzione di combustibili fossili e il rischio che le sovvenzioni e gli incentivi (come sgravi fiscali) concessi per le rinnovabili siano successivamente revocati6 rappresentano un rischio per chi investe in un settore ancora relativamente immaturo. Gli investimenti in progetti a lungo termine, inoltre, possono essere poco liquidi, anche se è possibile accedere all’asset class tramite strumenti relativamente liquidi come azioni e/o fondi quotati. Energie rinnovabili: il caso di Clyde Wind Farm Clyde Wind Farm, uno dei più grandi parchi eolici del Regno Unito, ha una produzione annua sufficiente a portare l’elettricità in 270.000 abitazioni7. A cavallo della M74, appena a nord di Beattock nella Scozia del sud, Clyde si compone di tre diversi parchi eolici: uno settentrionale, uno centrale e uno meridionale. Nell’insieme, le 152 turbine Siemens raggiungono una capacità di 350MW. Le turbine eoliche sono enormi. Quelle di Clyde sono alte circa 80 metri e pesano circa 300 tonnellate. Ogni turbina, comprese carlinga e pale, pesa 140 tonnellate (cioè quanto 8 autobus a due piani). Le pale hanno una lunghezza di 46 metri. Le principali società di utility hanno realizzato gli impianti e hanno tuttora la maggior parte della capacità produttiva. Nel quadro del processo di rafforzamento dei bilanci e reimpiego del capitale, continuano ad affacciarsi nuovi investitori. Recentemente SSE, proprietaria di Clyde, ha ceduto metà della propria quota a un consorzio composto da Greencoat UK Wind plc, azienda eolica inglese quotata, e GMPF & LPFA Infrastructure LLP, partnership fra gli enti previdenziali di Greater Manchester e Londra10. Fonte: Greencoat UK Wind Nel 2015 l’energia eolica ha soddisfatto oltre l’11% del fabbisogno elettrico del Regno Unito8 ed è ormai un’attività su scala industriale. Sempre nel 2015 il Regno Unito ha stabilito nuovi record settimanali, mensili, trimestrali e annuali nella produzione di energia eolica9. 7 The Herald. Investors eye attractive returns from Clyde Wind Farm in South Lanarkshire. 15 marzo 2016. 8 Produzione mensile di energia eolica. Nel 2015 l’energia eolica ha soddisfatto oltre l’11% del fabbisogno elettrico del Regno Unito. 06 gennaio 2016. 9 Comunicato stampa sulle energie rinnovabili nel Regno Unito. New records set in best ever year for British wind energy generation. 05 gennaio 2016. 10 Sky News. SSE vende 50% delle proprie azioni in Clyde Wind Farm. Q4 Oro 2015 Acquisti delle Banche Centrali +33t rispetto al Q4 2014 Perché l’oro? Nonostante abbia offerto rendimenti spesso incostanti negli ultimi anni, nel 2016 l’oro è tornato in auge fra gli investitori alla ricerca di beni rifugio in un contesto di mercato globale piuttosto turbolento. Stando a dati del World Gold Council, il metallo prezioso ha vissuto un inizio d’anno brillante, guadagnando il 17% in USD e superando nettamente i principali indici azionari, obbligazionari e delle materie prime. Per l’oro è il risultato migliore in quasi tre decenni11. Per molti investitori l’esposizione all’oro rappresenta uno strumento di diversificazione del portafoglio e di contenimento dei rischi, poiché solitamente il suo andamento non riflette quello degli investimenti azionari e immobiliari. Pur non offrendo una rendita diretta, l’oro può aiutare gli investitori a diversificare i portafogli e, secondo alcuni operatori di mercato, la mancanza di proventi periodici non è poi un grosso svantaggio nell’attuale contesto di tassi negativi12. Quali sono gli aspetti da valutare prima di investire in oro? Pur non essendo più utilizzato come garanzia delle monete, l’oro continua a far parte delle riserve statali come assicurazione finanziaria a lungo termine: un approccio che potrebbe essere adottato anche dagli investitori oltre che dalle Banche Centrali. Naturalmente anche l’oro non è privo di rischi. Tuttavia, in un contesto di crescente svalutazione e volatilità delle monete, allocare parte di un portafoglio bilanciato in un asset come l’oro (esterno alle dinamiche dell’attuale sistema finanziario dominato dal credito), rappresenta un valido modo per diversificare gli investimenti. Chi investe in oro? E come? L’oro è il metallo prezioso più ricercato come investimento: i suoi estimatori vanno dalle autorità monetarie ai risparmiatori privati. L’asset class offre diverse possibilità: l’acquisto del bene fisico è ancora diffuso, in particolare fra i grandi istituti come le Banche Centrali. 11 World Gold Council. Market Update: Gold outshines the market in Q1 2016. 07 aprile 2016. 12 Financial Times. Gold is having a moment, but maybe is not overpriced enough. 19 aprile 2016. Le Banche Centrali hanno incrementato gli acquisti di oro nel quarto trimestre del 2015 per diversificare le proprie riserve in valute Q4 2015 +4% Crescita annuale della domande di oro Fonte: World Gold Council. 31 dicembre 2015. Per i piccoli investitori, l’accesso all’oro è facilitato da fondi e altri veicoli come gli ETF. Un altro modo per esporsi a questa classe di attivo è la partecipazione diretta in società minerarie che estraggono oro. Quali sono i rischi? Come molte altre classi di attivo, l’oro non offre sempre un buon rendimento ed è soggetto a improvvise ondate di volatilità. Secondo Bullion Vault, mercato online peer-to-peer di lingotti d’oro e d’argento nato nel 2005, dal 1975 l’oro è risultato l’asset class migliore sul mercato inglese solo cinque volte, mentre per ben 15 volte è stato superato dalle altre principali classi di attivi (liquidità, obbligazioni, azioni e immobili residenziali). Detto ciò, storicamente il metallo prezioso non è correlato agli altri strumenti finanziari, per cui diversi gestori multi-asset lo considerano un elemento prezioso nella costruzione del portafoglio. Essendo quotato in dollari statunitensi, l’oro dovrebbe risentire del rafforzamento del biglietto verde e beneficiare invece dall’aumento dell’inflazione. Negli ultimi mesi la valuta americana è stata generalmente forte, mentre le continue misure di quantitative easing in Giappone e in Europa rischiano di frenare l’inflazione a livello globale, con un impatto negativo sul mercato internazionale dell’oro. Il team Real Return ritiene comunque prudente coprire e diversificare il portafoglio in un contesto di mercato imprevedibile sia assumendo un’esposizione tramite ETC, che rispecchia il prezzo sottostante dell’oro, sia tramite una partecipazione in società aurifere. Il BNY Mellon Global Real Return Fund (EUR) è un fondo multiasset a ritorno assoluto che mira a generare risultati positivi nel lungo termine in ogni scenario economico di riferimento. Le decisioni di investimento sono il risultato dell’approccio tematico globale di Newton Investment Management (la società di BNY Mellon delegata alla gestione del fondo). Il fondo presta molta attenzione alla protezione del capitale, cercando di contenere la volatilità di portafoglio mediante investimenti strategici in una gamma ampia e diversificata di classi di attivo tradizionali e alternative a livello globale. Oltre ad assumere un’esposizione in azioni, obbligazioni e strumenti del mercato monetario, il fondo può investire in classi di attivo alternative quali le infrastrutture, le energie rinnovabili e l’oro. In un contesto di mercato caratterizzato da bassi tassi di interesse e rendimenti poco attraenti, l’investimento in infrastrutture ed energie rinnovabili può offrire opportunità di investimento interessanti diversificando le fonti di rendimento in portafoglio. Per maggiori informazioni sul BNY Mellon Global Real Return Fund (EUR), vi invitiamo a contattarci +39 02 885.889.1 [email protected] www.bnymellonim.com/it Informazioni importanti I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Gli investitori potrebbero non recuperare l’importo investito. I redditi derivanti dall’investimento potrebbero variare e non sono garantiti. Riservato esclusivamente a investitori professionali. Questo documento è promozionale e non deve essere considerato una raccomandazione ad investire. In Italia, il Prospetto e il Documento contenente Informazioni Chiave per gli Investitori (KIID) devono essere letti prima di un investimento. Il Prospetto e il KIID sono disponibili sul sito www.bnymellonim.com/it. Per l’elenco completo dei rischi, si prega di far riferimento al Prospetto. I giudizi e le opinioni espresse nel presente documento appartengono al gestore, salvo laddove diversamente menzionato. BNY Mellon è il marchio aziendale di The Bank of New York Mellon Corporation e può anche essere usato come un termine generico per fare riferimento alla società nel suo complesso o alle sue varie filiali. 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In Italia, Il Prospetto di BNY MGF e il KIID contengono informazioni più dettagliate sia sugli investimenti sia sui ischi rilevanti e devono essere letti prima di investire. Entrambi i documenti, inoltre, sono disponibili sul nostro sito www.bnymellonim.com. Newton Investment Management Limited è autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority. Newton Investment Management Limited, 160 Queen Victoria Street, London EC4V 4LA. Registered in England No. 1371973. Questo documento è emesso in Italia da BNYMIM EMEA, BNY Mellon Centre, 160 Queen Victoria Street London EC4V 4LA, Regno Unito. Registrata in Inghilterra al n. 1118580. Autorizzata e regolata dalla Financial Conduct Authority. AB00047-013 [Exp.] 27/10/2016. T4165 05/16