Welfare n. 31 - ott-nov 2011 -56-106_Welfare n. 31 - ott
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Speciale Città&Salute Città&Ambiente una salute evergreen 57 Città&Ambiente Qui a fianco: esempi di case eco-sostenibili Sta prendendo sempre più piede l’idea di realizzare edifici e strutture di servizio secondo i parametri dell’eco-sostenibilità. Un esempio in tal senso è l’attivazione di impianti fotovoltaici che, tramite l’energia solare, sono capaci di produrre energia elettrica di Giuseppe F. Bonacci (Team Energy Studio Roedl & Partner Milano) 58 l Nuovo Decreto Energia ha modificato in senso sostanziale l’assetto degli incentivi agli impianti fotovoltaici e il quadro normativo e regolamentare ad essi dedicato. La novità più importante riguarda l’ammontare delle nuove tariffe incentivanti. La modifica in senso negativo delle citate tariffe (così come paventato da tempo) potrebbe comportare lo stop o comunque un forte rallentamento agli investimenti nel mondo della cosiddetta “green economy”. Si aggiunga che le novità non si limitano alle sole tariffe incentivanti. Viene, infatti, ridisegnato l’intero quadro degli investimenti nel settore fotovoltaico, sia in termini di restrizioni sia in termini autorizzativi. Tale rallentamento riguarderebbe uno dei settori che, agli occhi degli operatori economici, era divenuto uno dei I traini maggiori della ripresa economica nazionale. La percezione comune è infatti quella che, a seguito della nuova normativa, la gran parte dei progetti in corso di valutazione, finanziamento o futura realizzazione rimarranno congelati, con innegabili perdite economiche e ripercussioni per tutta la filiera del fotovoltaico. È opportuno tenere in considerazione il fatto che gli investimenti nelle energie rinnovabili - e soprattutto gli investimenti nel fotovoltaico (che ha interessato in maniera principale le regioni del Sud Italia) - sono risultati uno dei settori attraverso cui non solo i privati cittadini ma anche le Autonomie Locali hanno destinato le proprie attività di investimento. Per il mondo delle Autonomie Locali questi investimenti hanno cercato di colmare le criticità in materia di risorse conseguenti all’attuazione della riforma federalista. Senza entrare in tecnicismi che renderebbero ancora più complessa una materia di per sé già non facilmente comprensibile, è opportuno, anche alla luce degli accadimenti naturali che hanno sconvolto il mondo nello scorso mese di marzo, sollecitare una nuova riflessione sulle fonti energetiche in generale e su quelle rinnovabili principalmente. Infatti, a prescindere da quelle che sono state le scelte di politica di settore, diviene opportuno aprire una profonda riflessione sulle energie rinnovabili. Come detto, le ultime tragedie naturali (id est: terremoto in Giappone) hanno dato la dimostrazione della fragilità delle scelte nucleari in termini di sicurezza per la salute dei cittadini, una fragilità che rischia di far ripiombare il mondo nelle paure oltre che nelle tragiche certezze del passato. A fronte di ciò, ci si chiede se non sia il caso, anche in Italia, come del resto già fatto in altri importanti Paesi occidentali, di ripensare l’intera politica delle energie per garantire un bene, e cioè la salute dei cittadini, che è o dovrebbe essere al di sopra di ogni convenienza economica. Un ripensamento che sia rispettoso principalmente della salute dei cittadini potrebbe venire da una concreta nuova politica energetica che renda ancora conveniente per gli operatori del settore investire nella “green economy”. Se ciò accadesse, la politica avrebbe l’occasione, una volta tanto, di realizzare pienamente e in concreto il ruolo nobile che gli viene demandato. Infatti, non solo si realizzerebbe un intervento effettivamente utile al bene comune ma, in un momento di congiuntura economica come quello attuale, potrebbe essere l’opportunità per dare linfa vitale a un settore economico tra i più innovativi e realmente produttivi dell’economia nazionale. Nell’incertezza pressoché totale su quelle che saranno le scelte politiche ed economiche in materia di energia, rimane in ogni caso una certezza: se vogliamo per tutti una salute “evergreen”, bisogna adoperarsi affinché non ci sia nel futuro l’ennesima tragica esplosione nucleare. Il settore delle energie rinnovabili dovrebbe essere ripensato e promosso in tutti gli ambiti della vita comune affinché cresca sempre di più e affinché si consolidi una cultura della sostenibilità energetica che può, anzi deve, passare attraverso la vita dei singoli cittadini i quali a loro volta, se accuratamente informati, potrebbero offrire un diretto contributo per il bene dell’intera collettività. Ad esempio, investire nella propria casa seguendo il principio della sostenibilità energetica risponderebbe nello stesso momento a due istanze: quella privata di vivere in un ambiente sano ed economicamente meno dispendioso e quella generale di promuovere un settore realmente rispettoso del bene comune. Tale augurio, oggi purtroppo solo speranza, potrà diventare una solida realtà se ci sarà anche in Italia, così come nella maggior parte dei Paesi del mondo, una vera e continua esplosione della green economy che non può che passare attraverso il ripensamento di una legislazione che renda sempre più vantaggioso, tanto per il cittadino comune quanto per l’impresa, investire in questo innovativo settore. 59