PARCO ADDA NORD: UN PERCORSO DI "ARCHEOLOGIA

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PARCO ADDA NORD: UN PERCORSO DI "ARCHEOLOGIA
PARCO ADDA NORD: UN PERCORSO DI "ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE"
Le tracce del progresso tra lanifici e centrali idroelettriche
Stabilimenti dismessi, vecchi opifici, strutture in ferro e mattoni di indescrivibile fascino storico
ed estetico. Nelle pianure del Parco Adda Nord l’appassionato di archeologia industriale, lo
storico e il fotografo trovano i luoghi ideali per un salto indietro nel tempo. Tra i primi anni del
XIX secolo e gli inizi del XX.
Si tratta di mirabili esempi di archeologia industriale, disciplina nata alla metà del secolo scorso in
Inghilterra, con l’obiettivo di studiare le testimonianze dei processi e progressi industriali
attraverso il ripristino e la valorizzazione di aree e strutture che un tempo ospitavano operai e
attività produttive.
Il Parco Adda Nord, che comprende i territori della riva del fiume Adda verso l’alta pianura fino ai
laghi di Garlate e Olginate, vanta la presenza di diversi siti di elevato interesse per l’archeologia
industriale. La zona è stata infatti luogo ideale per la realizzazione dei primi stabilimenti
industriali, per i quali la vicinanza del fiume era condizione imprescindibile.
Sito archeologico per eccellenza è Crespi d’Adda, col suo villaggio operaio costruito alla fine
dell’800 attorno all’opificio tessile della famiglia Crespi. Patrimonio dell’Unesco, è tuttora abitato
ed è possibile vedere le vecchie case operaie e i villini delle famiglie più abbienti, il castello dei
Crespi, il lavatoio, la scuola, e naturalmente la fabbrica con i suoi capannoni e l’alta ciminiera.
Il più antico monumento industriale del Parco è invece lo stabilimento Velvis di Vaprio d’Adda,
struttura di torri merlate risalente al 1839 costruita da Carlo Sioli, Agostino Dell’Acqua e dal
conte Giuseppe Archinto per la produzione di velluti, passata poi nelle mani del duca Visconti di
Modrone.
Anche i Comuni di Garlate, Cassano d’Adda e Brivio ospitano interessanti strutture come ex
filande, canapifici e linifici. Mentre a Paderno d’Adda il ponte di ferro costruito tra il 1887 ed il
1889 dalla Società Nazionale delle Officine Savigliano su progetto dell'ingegnere svizzero
Rothlisberger è unanimemente considerato un emblema di archeologia industriale e di
ingegneria italiana dell’ '800.
Di notevole interesse sono anche le vecchie centrali idroelettriche realizzate ai primi del ‘900.
Motore dell’economia lombarda, sfruttavano la forza del fiume per produrre energia. Tra quelle
più significative ci sono quella di Trezzo sull’Adda e di Cornate.
A Trezzo la centrale Taccani, tuttora attiva, risale al 1906: in stile modernista, si armonizza con
l’ambiente circostante grazie ai rivestimenti in pietra locale, le merlature che ricordano quelle del
vicino castello e i lampioncini in ferro battuto. A Cornate d’Adda è possibile invece visitare la
centrale Esterle del 1914, architettonicamente vicina allo stile liberty.
Nel Parco Adda Nord, un percorso tra strutture e paesaggi industriali dotati di notevole fascino
storico, culturale, estetico che portano con sé le tracce del tempo e del lavoro umano, uniti
all’intensità malinconica dei luoghi abbandonati. Un viaggio nella consapevolezza che la storia è
anche "storia" del lavoro e del progresso.
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