Note: Kuminda, festival del commercio equo

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Note: Kuminda, festival del commercio equo
Data: ottobre 2006
Equo solidale, più rispetto per le persone e l´ambiente
A Parma primo festival del settore Versione stampabile La tua opinione Invia ad un
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dalla Redazione
Il commercio equo e solidale nasce in Olanda circa trent´anni fa, grazie all´azione di
organismi animati dalla volontà di instaurare relazioni più eque tra il Nord ed il Sud del
Mondo.
La prima "bottega del mondo" ha fatto la sua comparsa nella cittadina olandese di
Brekelen nel 1969. Solo due anni dopo le botteghe erano diventate ben 120 solo in
Olanda. Alla base del movimento c´è un approccio alternativo al commercio
convenzionale. Il commercio equo e solidale promuove giustizia sociale ed economica,
sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e per l´ambiente, attraverso il commercio, la
crescita della consapevolezza dei consumatori, l´educazione, l´informazione e l´azione
politica oltre a una relazione paritaria tra tutti i soggetti coinvolti: botteghe del mondo,
importatori, produttori, esportatori.
In Italia il commercio equo ha mosso i primi passi intorno alla metà degli anni Ottanta
raggiungendo una discreta popolarità negli anni Novanta con la nascita di botteghe e la
formazione di associazioni che coordinano il lavoro delle botteghe del mondo. Ne è un
esempio Ctm, cooperativa nata a Bolzano nel 1988 e poi trasformatasi dieci anni dopo in
un consorzio di botteghe. A oggi fanno parte di Ctm Altromercato 350 botteghe e 150
soci.
Sebbene le motivazioni politiche del movimento del commercio equo siano state
determinanti per la sua nascita, oggi si calcola come le realtà che operano in questo
settore stiano ottenendo buoni risultati anche a livello economico. Il commercio equo e
solidale si sta trasformando da fenomeno di nicchia a mercato in crescita in tutto il vecchio
continente. Lo dimostrano i dati forniti nella ricerca Facts and Figures 2006, una
radiografia del mercato equo e solidale nei 25 Paesi Ue fornita dalla European Fair
Trade Association (Efta), associazione composta da undici importatori di nove Paesi
(Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda, Spagna, Svizzera e Regno Unito).
Note: Kuminda, festival del commercio equo-sostenibile.
Documento riservato © Binario S.a.S.
Ott.2006
Data: ottobre 2006
Secondo lo studio (reperibile sul sito dell´Efta), i prodotti del commercio equo si trovano ormai in 79 mila
punti vendita del Vecchio continente. Tra questi ci sono oltre 55 mila supermercati e il fatturato, in crescita del
20 per cento l´anno, supera ormai i 660 milioni di euro. Sono l´Inghilterra (con 200 milioni di euro) e la
Svizzera (con 136 milioni, ma su un mercato otto volte più piccolo) i Paesi in cui si spende di più nelle
rivendite solidali. L´Italia però presenta un trend interessante con 20 mila euro spesi ogni anno dai
consumatori per i soli prodotti marcati Transfair, un fatturato ormai superiore ai 41 milioni di euro per i nove
maggiori importatori (tra cui Ctm Altromercato, leader del settore, con 34,3 milioni). E un sistema distributivo
che comprende quattromila supermercati e 500 botteghe in grado di dare lavoro a qualche migliaio di
persone.
In Emilia-Romagna l´attenzione verso il commercio equo e solidale è dimostrata da un considerevole
numero di botteghe presenti in diverse città: Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Piacenza, Parma, Ravenna,
Reggio Emilia, Rimini. Ma l'Emilia Romagna non è solo ricca di botteghe poiché il territorio ha visto crescere
anche alcuni tra i più importanti centri di importazione dei prodotti che vengono distribuiti nella rete di negozi.
A Ferrara si trovano Altra qualità e Commercio alternativo, mentre a Reggio Emilia è presente la cooperativa
Ravinala. Chi, invece, volesse toccare con mano i prodotti del commercio equo al di fuori del circuito delle
botteghe potrà approfittare di Kuminda il primo festival del cibo equo e solidale che si terrà a Parma dal 13 al
15 di ottobre.
Note: Kuminda, festival del commercio equo-sostenibile.
Documento riservato © Binario S.a.S.
Ott.2006