Gas, BdM, Des, ComES, PDO - Gruppi di Acquisto Solidale

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Gas, BdM, Des, ComES, PDO - Gruppi di Acquisto Solidale
Legami da rafforzare
Gas, BdM, Des, ComES, PDO, ...
Andrea Saroldi
Traccia intervento al corso
"Vent'anni di consumo responsabile"
Verona, 30 ottobre 2010
Una prospettiva di trasformazione: le reti di economia solidale
Penso che il contenuto del mio intervento possa essere più chiaro se vi espongo il punto di vista da cui vi parlo. Ho iniziato ad occuparmi di comportamenti personali e così ho incontrato il consumo critico [1]; ho seguito l'evoluzione del consumo critico nella forma dei Gas [2], che possono rafforzare il potere dei singoli consumatori. Seguendo i Gas ho incontrato il progetto locale [3], con la chiusura dei cicli e la creazione di legami sul territorio; ed infine ho scoperto le reti di economia solidale come prospettiva di trasformazione sociale che riesce a mettere insieme i diversi livelli: personale e collettivo, locale e globale [4­5].
In questa prospettiva il consumo responsabile gioca un ruolo fondamentale, perché la base dei consumatori che orientano i loro acquisti all'interno della rete le dà le forze per vivere e crescere. La rete infatti si rafforza capitalizzando questo contributo di fiducia, e cerca di mantenerlo attraverso i rapporti di fornitura di prodotti e servizi all'interno della rete, creando e diffondendo valori e pensieri autonomi rispetto al mercato. La rete cerca in questo modo di sganciarsi gradualmente dal mercato globale costruendo circuiti alternativi e rafforzando la sovranità alimentare ed energetica dei territori al Sud come al Nord.
Gas e Des: fratelli minori del commercio equo
Per presentare brevemente il mondo dei Gas, posso dire che è un po' come il fratello minore del commercio equo. Infatti, nasce una decina di anni dopo con la stessa motivazione di giustizia applicata però ai contadini e al territorio del nostro paese; se molti aspetti sono comuni, la distanza ravvicinata con i produttori consente il contatto diretto ed una struttura molto più orizzontale.
Tra i due fratelli però, mi sembra di poter dire, c'è un legame più di parentela che di amicizia, come tra fratelli che si vedono solo occasionalmente ai pranzi di famiglia.
Ciononostante, negli ultimi anni il consumo responsabile si è diffuso molto, e pur in mezzo alle contraddizioni sta incidendo nell'immaginario collettivo e nelle abitudini di acquisto.
Secondo un'indagine di Coldiretti, i consumatori italiani preferiscono acquistare prodotti locali. Il 54% sceglie agroalimentare locale ed artigianale mentre solo il 12% si orienta verso le grandi marche multinazionali. All'origine di questo orientamento la qualità (29%), segue il prezzo (5%). Il prodotto locale, espressione del territorio, rappresenterebbe una garanzia maggiore per i consumatori (65%) rispetto alla reputazione offerta da un marchio industriale (13%) o di distribuzione commerciale (solo 8%).
I Des (distretti di economia solidale) invece sono l'ultimo nato, un bambino piccolo che barcolla nel tentativo di muovere i primi passi, con le immancabili sederate. Rappresentano il tentativo di sperimentare sul territorio le reti di economia solidale, collegando tra loro e promuovendo circuiti tra le realtà di economia solidale presenti. Un'opportunità da sviluppare: la piccola distribuzione organizzata
Pensando al rapporto tra commercio equo, Gas e Des, mi sento di poter dire che l'opportunità di rafforzamento reciproco in una prospettiva comune di trasformazione sociale è ancora molto da sviluppare, pur riconoscendo l'esistenza di importanti esperienze e riflessioni [6­7].
In particolare, il campo in cui ritengo che possa essere sviluppata maggiormente la sinergia è quello della distribuzione, perché è lì che si possono incontrare le reti lunghe del commercio equo e solidale con le reti corte dei Gas. Con il crescere del numero dei Gas, e la pressione dei consumatori che chiedono prodotti sani e locali, i Gas ed i Des hanno iniziato da qualche anno la riflessione sul modello di distribuzione alternativo -1-
da proporre; questo modello non è assolutamente chiaro, per ora ha trovato un nome "Piccola distribuzione organizzata" (PDO) [8] e sono in corso degli esperimenti [9].
Ritengo che in questo processo di creazione e sperimentazione di un modello alternativo di distribuzione le botteghe del mondo ed il mondo del commercio equo, per la sua storia ed esperienza, possano giocare un ruolo fondamentale. La soluzione non è evidente né facile, si tratta di inventare qualcosa che non esiste e forse anche di rivedere il ruolo e l'immaginario di botteghe, Gas e Des. Per i Gas si tratta ad esempio di uscire dalla tentazione del localismo e di aumentare l'attenzione verso le periferie, per le botteghe di aprirsi verso i prodotti del territorio, per i Des di trovare le forme di incontro.
Qualche pista di lavoro
Penso che su questo tema, ancora molto agli inizi, sia utile portare avanti un percorso di sperimentazione e riflessione comune; ci sono diverse modalità in cui si possono incontrare e rafforzare i percorsi Gas e Des con quelli del commercio equo, tenendo conto che le botteghe del mondo, con la loro struttura e presenza sul territorio, possono giocare un ruolo fondamentale in un modello alternativo di distribuzione.
Si possono ad esempio immaginare sperimentazioni in cui i Gas si organizzano per rifornirsi dei prodotti del commercio equo dalle botteghe, oppure le botteghe utilizzano l'esperienza e le conoscenze dei Gas per proporre prodotti del territorio, oppure svolgono un compito logistico nella distribuzione dei prodotti in progetti orientati allo sviluppo dei distretti, oppure sviluppano insieme ai Gas dei progetti ad esempio per la fornitura di servizi (energia, telecomunicazioni, trasporti, software, formazione, ...) o prodotti di cui hanno bisogno, risalendo la filiera a monte. In questo senso ci sono già delle esperienze, si può partire da queste per analizzarle, vedere se vanno nella direzione desiderata, analizzarne i punti di forza e di debolezza per rivederle e replicarle.
Il mio invito alle botteghe e di cercare nel vostro territorio se ci sono delle reti di Gas [10] o dei progetti di distretto di economia solidale [11] con cui provare a sviluppare dei progetti comuni, nella logica di rafforzarsi a vicenda intensificando gli scambi e le relazioni. I Gas e le botteghe hanno in qualche modo bisogno gli uni delle altre, e tutti abbiamo bisogno di un sistema di distribuzione in cui sia possibile procurarsi ciò di cui abbiamo bisogno per la nostra vita di tutti i giorni; questa mi sembra l'opportunità enorme che lo sviluppo di questi anni del consumo responsabile ci propone.
La nostra esperienza ci insegna che la differenza di un prodotto agli occhi del consumatore critico non la fanno solo la qualità e le ricadute ambientali e sociali, ma anche la rete di relazioni e di significati che lo accompagna e sostiene. In questo momento di crisi di fiducia del supermercato mondiale sta a noi sperimentare e proporre delle reti in grado di rispondere al bisogno di benvivere che ci portiamo dentro, al Nord come al Sud.
Riferimenti
[1] ­ Centro Nuovo Modello di Sviluppo, "Guida al consumo critico", EMI 2008.
[2] ­ Michele Bernelli e Giancarlo Marini, "L'altra spesa", Edizioni Ambiente 2010.
[3] ­ Alberto Magnaghi, "Il progetto locale", Bollati Boringhieri 2010.
[4] ­ Euclides Mance, "La rivoluzione delle reti", EMI 2003.
[5] ­ Andrea Saroldi, "Costruire economie solidali", EMI 2003.
[6] ­ Convegno "Botteghe del mondo, luci nella città", Tuttaunaltracosa, Osnago, 10 ottobre 2009, video disponibile al link:
http://www.scret.it/i­progetti/56­qbotteghe­del­mondo­luci­nella­cittaq
[7] ­ Gruppo di lavoro "In rete con il commercio equo", Convegno nazionale "Gas e Des: territori in movimento", 5 giugno 2010, sintesi disponibile al link:
http://www.retegas.org/upload/dl/doc/2010_Osnago_GruppiLavoro_Sintesi.pdf
[8] ­ Assemblea Des, Verona, 7 giugno 2008, sintesi disponibile al link:
http://www.retecosol.org/docs/Des2008.pdf
[9] ­ Tavolo RES (a cura), "Il capitale delle relazioni", Ed. Altreconomia 2010.
[10] ­ Rete gruppi di acquisto solidale: www.retegas.org
[11] ­ Rete di Economia Solidale: www.retecosol.org
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