“Viaggio in Romania”

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“Viaggio in Romania”
Scuola Media”G.Falcone e P.Borsellino” Lascari (PA) Italia
Progetto Comenius
“Terra, acqua, fuoco. Uomini e cose”
Poieni : 11 - 18 maggio 2006
“Viaggio in Romania”
“Viaggio in Romania”
11-18 maggio 2006
Docente Coordinatrice:
Prof.ssa Maria Francesca Provenza
Classi partecipanti: IIIA – III B
III A
•
Eleonora Balbanza
•
Valeria Cortina
•
Ilenia Giallombardo
•
Brigida Ribaudo
III B
•
Giulia Ortolano
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LA ROMANIA
Superficie: 23.8391 km²
Popolazione: 22.430.000 abitanti
Capitale: Bucarest
Lingua: romeno
Moneta: leu (plurale lei)
Stato dell’Europa centro-orientale. Confina a nord con l’Ucraina, ad est con la
Moldova, l’Ucraina e il Mar Nero, a Sud con la Bulgaria e ad ovest con la Serbia,
il Montenegro e l’Ungheria.
Il nome Romania deriva da Român, derivazione dell'aggettivo latino Roman, romano. Il termine Romania ci ricorda le origini latine della cultura romena che vanno
dalla lingua (l’unica dell’Europa centro-orientale che appartiene al ceppo neolatino) ad altri aspetti di civiltà.
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Di forma pressoché circolare, in gran
parte delimitata a sud dal Danubio, le
grandi aree naturali sono armonicamente distribuite: al centro si trova
l’Altopiano della Transilvania attorniato dai Carpazi che, benché interessino buona parte dell’Europa (Polonia, Slovacchia, Rep.Ceca, Unione Sovietica) è la Romania il paese carpatico per eccellenza. I monti Carpazi si
dividono in Occidentali ed Orientali e a sud troviamo le Alpi Transilvaniche con
cime fino a 2500 m. Il monte più alto è il Moldoveanu che raggiunge i 2544 m.
Le due grandi pianure sono: ad est la Moldavia -la cui sezione orientale forma la
Moldova- e l’altra è la Valacchia, a sud. Ampie distese steppiche occupano le aree
pianeggianti, benché in larga misura sostituite dalle colture e interrotte dalla vegetazione riparia addensata lungo i corsi d’acqua. Foreste di conifere -abete rosso,
querce e faggi- ricoprono i versanti montani.
Asse dell’idrografia romena è naturalmente il Danubio che per ¾ del suo corso, in
territorio romeno, segna il confine con la Bulgaria, la Serbia e il Montenegro; è
lungo questo confine che si trova la spettacolare “Gola delle Porte di ferro”, dove
le estreme propaggini occid. delle Alpi Transilvaniche si congiungono con quelle
sett. dei Balcani. Tra i numerosi corsi d’acqua ricordiamo il Crişul, il Mureş,
l’Oltul, l’Argeşul. Dopo l’ansa della Dobrugia, il Danubio riceve il Siretul e il Prut
e si getta nel Mar Nero con un vasto delta in continuo accrescimento data
l’immensa mole di detriti convogliata dal fiume e che costituisce una delle più
straordinarie regioni naturali d’Europa. Il suo corso è lungo 1659 km.
Nella regione vi sono migliaia di laghi, tutti piccoli.
Il clima è di tipo continentale ed è caratterizzato da inverni freddi ed estati calde.
Le città principali sono Bucureşti, Braşov, Timişoara, Cluj-Napoca, Costanţa e Iaşi.
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LA BANDIERA RUMENA
La bandiera della Romania è un tricolore composto da tre bande verticali uguali
blu (dalla parte dell'asta), gialla e rossa. I colori ivi rappresentati risalgono a un
periodo lontano della storia della Romania, ma la forma attuale fu adottata il 27
dicembre 1989. La bandiera nazionale precedente, quella dello Stato comunista
(1947-1989), conteneva uno stemma al centro della banda gialla. Durante la rivoluzione del 1989 si potevano notare molte bandiere con l'emblema comunista ritagliato ed il governo successivo decise contro l'aggiunta di qualsiasi stemma alla
bandiera, come era l'insegna civile durante il Regno Rumeno (1881-1947).
Bandiera del Regno di Romania
Bandiera della Romania comunista (1947-89)
L’emblema
L’inno nazionale
L’inno nazionale è “Svegliati, Rumeno”, parole di Andrei Mureşanu e musica di
Anton Pann.
“ Svegliati, Rumeno, dal pesante sonno di morte
che i barbari tiranni gettarono sulla tua anima!
Decidi il tuo destino, che sia senza alcun biasimo,
e che i tuoi crudeli nemici inchinino le loro fronti!”
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L’emblema
L’emblema del paese è composto da due scudi sovrapposti. Il più grande, su fondo azzurro, presenta un’aquila d’oro, il becco e gli artigli rossi e le ali spiegate.
Essa porta nel becco una croce ortodossa d’oro, una spada nella zampa destra e
una mazza ferrata nella sinistra. Sul petto c’è un secondo scudo dove sono rappresentati le province storiche rumene.
Il territorio nella storia
La Romania, abitata anticamente dai Daci, venne conquistata dai Romani guidati
dall’imperatore Traiano, nel 101-107 d.C. ed in seguito dall’imperatore Marco Aurelio. Ancora oggi rimangono tracce importanti di quella conquista come il Ponte
alle Porte di ferro e il Vallo di Traiano, una fortificazione che va dalla città di Costanza al Danubio.
Nei secoli futuri la Romania subì una lunga serie di invasioni e nel XII sec. passò
sotto il controllo dei Bulgari, che introdussero la religione cristiana ortodossa.
Nel Medioevo i Romeni vivevano in tre principati distinti: la Valacchia, la
Moldavia e la Transilvania. I primi due erano sotto l'influenza dell'Impero ottomano, pur godendo di un'autonomia interna, mentre la Transilvania divenne una
provincia dell’Ungheria. Nel corso dell’età moderna il controllo della regione fu
suddiviso fra l’Impero russo,
quello
austro-ungarico
e
quello ottomano.
Le regioni cadute sotto il
dominio dei turchi conservarono la propria identità
etnica e culturale, rifiutando
di convertirsi alla religione
islamica e quindi restando
fedeli alla Chiesa ortodossa.
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La Romania moderna nacque quando i principati di Moldavia e Valacchia si unirono nel 1859, e diventarono indipendenti nel 1877, separandosi definitivamente
dall’ormai debole impero ottomano. Il Paese si espanse dopo la Prima guerra
mondiale, quando Transilvania, Bukovina e Bessarabia furono inglobate. La Moldova, invece, restò sotto l’influenza della Russia.
Dopo la II guerra mondiale, entrambi i Paesi, come del resto tutti quelli
dell’Europa centro-orientale, hanno subito grandi cambiamenti sotto l’influenza
dell’Unione Sovietica. La Moldova diventò indipendente nel 1991. In Romania fu
istituito un regime socialista: nel 1946 nacque la Repubblica Popolare Romena. Nel
1989 una ribellione popolare sostenuta dall’esercito rovesciò la dittatura di Nicolae
Ceauşescu e fu così instaurato un sistema politico democratico.
Cambiamenti politici negli anni ’80
Durante gli anni ottanta, il regime
dittatoriale di Nicolae Ceauşescu
sempre più dispotico, rigido e repressivo, intaccò il livello di vita
della popolazione violando i diritti
dell’uomo, in particolare della minoranza ungherese costretta alla
deportazione, rifiutando anche le
tendenze riformiste avviate dalla
perestrojka sovietica e congelando i
rapporti con l’Occidente. Questa situazione dapprima produsse dei dissensi espressi nel marzo 1989 da alcuni ex alti dirigenti e durante il Congresso del partito
in novembre, poi fece esplodere, a metà dicembre, una rivolta nelle città di Timişoara dove una grande folla, di nazionalità ungherese e romena, si era raccolta in
difesa di un noto dissidente, pastore della Chiesa protestante, da tempo perseguitato. La sanguinosa repressione che ne seguì innescò un moto insurrezionale che si
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estese in altri centri del Paese e arrivando fino alla capitale. L’esercito si rifiutò di
intervenire contro la popolazione prendendone anzi le difese contro la Securitate,
polizia segreta fedele al presidente che si distinse per efferatezza: la lotta si protrasse per alcuni giorni causando la morte di circa 10.000 persone. La resistenza
della Securitate cessò con l’esecuzione di Ceauşescu e della moglie, catturati mentre cercavano di riparare all’estero in incognito e fucilati dopo un sommario processo il 25 dicembre. Le vicende politiche che seguirono furono caratterizzate del
rinnovamento.
Dunque la Romania è una Repubblica parlamentare. La Costituzione varata nel
1991 concede ampi poteri di governo al presidente, che viene eletto direttamente
dal popolo e che resta in carica 4 anni. Il potere legislativo nello Stato rumeno
spetta al parlamento formato da due camere, il Senat (Senato), che conta 143 membri e la Camera Deputaţilor (Camera dei Deputati), che ha 346 membri. I membri di
entrambe le camere sono scelti in elezioni che si tengono ogni quattro anni.
La Romania è stata invitata a unirsi all'Unione europea nel dicembre 1999, data di
inizio delle negoziazioni. Entrerà nell'UE nel 2007 insieme alla Bulgaria. Nel frattempo la Romania è entrata nell'Alleanza Atlantica.
L’agricoltura
In passato, grazie alla fertilità del terreno,
la Romania era considerata uno “dei granai d’Europa”. Oggi l’agricoltura romena
è tra le più fiorenti d’Europa: dispone di
terreni produttivi, di ampi spazi e di acqua. I cereali –mais, frumento, avena, segale e riso- sono coltivati un po’ dappertutto. Le altre colture sono: patate, pomodori, cavoli, cipolle e la frutta come le
mele e soprattutto le prugne, dalla cui distillazione si ricava il liquore nazionale, la
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zuica. Importante è anche la coltivazione della vite; infatti la Romania si colloca tra
i più grandi produttori europei di vino.
Importanza sempre maggiore vanno assumendo le colture industriali come la barbabietola da zucchero, il tabacco, il lino, la soia, il girasole.
Buona parte del territorio è occupata da fitte foreste
La pesca
Altra attività praticata è la pesca, sia fluviale che marittima; il maggior quantitativo di pescato proviene
dal Danubio e dall’area deltizia. Numerosi sono gli
impianti conservieri.
L’allevamento
Attività di rilievo è l’allevamento del bestiame; la transumanza si perpetua sui
versanti carpatici e sull’altopiano della Transilvania. Gli ovini, che di recente hanno visto l’introduzione di razze pregiate per la lana, come la merinos, i bovini e i
suini sono gli animali maggiormente allevati.
L’industria e l’artigianato
A partire dalla fine della II guerra mondiale un vasto programma di rinnovamento
economico ha letteralmente mutato volto all’intera Romania. Il Paese era rimasto
arretrato e ad economia agricola, dominato da un latifondo poco produttivo.
L’industria era poco sviluppata nonostante le cospicue risorse minerarie e petrolifere: lo sfruttamento delle ricchezze era affidato a società straniere. Negli ultimi
anni, però, la Romania si è specializzata in alcune nuove produzioni legate al consumo (tessile, mobili, elettromeccanica): vengono importati dei semilavorati che
vengono trasformati in prodotti finiti e poi esportati in Italia e in Germania. Le a-
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ree industriali più importanti sono nei
dintorni di Bucarest e nelle città della
Transilvania.
Il 2002 e il 2003 sono stati degli anni di
successo economico e la crescita è stimata
essere del 4,5% per anno. Il salario netto
medio mensile nel novembre 2003 era circa 120 Euro. Il salario netto medio mensile nel novembre 2005 è di 937 RON, cioè
circa 320 Euro .
Oggi la Romania si presenta come un paese dalla struttura economica moderna,
ben bilanciata, con forti slanci nell’industria pur senza trascurare i problemi
dell’agricoltura e dei servizi. Fiorente è l’artigianato
Le risorse minerarie
Numerose sono le ricchezze
del sottosuolo romeno, ma la
più importante è senza dubbio
il petrolio: la Romania è uno
dei pochissimi paesi petroliferi
d’Europa e il 2º produttore del
continente dopo l’URSS. La
produzione di carbone è buona
e sarà potenziata l’attrezzatura idraulica. Il petrolio è estratto soprattutto nelle zone di Ploieşti, Boldeşti e Poteşti, lungo i Carpazi Meridionali, nell’Oltenia e nella
Moldavia. Si estrae anche il gas naturale, con ricchi giacimenti in Transilvania. Il
settore petrolchimico è sviluppato e numerose sono le raffinerie.
Le altre risorse sono: lignite, carbon fossile, bauxite, piombo, argento, rame, oro,
salgemma.
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Il turismo
Il turismo è in aumento perché la
Romania possiede attrattive naturali,
tesori, centri balneari e climatici, musei, palazzi e monasteri di cui alcuni
dichiarati dall ’UNESCO patrimonio
dell’umanità. In alcuni paesi romeni
regnano la pace e la spiritualità. I costumi popolari, le tradizioni, la gioia e la bontà appartengono a tutto il popolo e
dureranno per sempre. I romeni sono accoglienti e questo sentimento è avvertito
dai turisti che, entrando nel Paese, sono accolti da un sincero “Siate i benvenuti”.
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I collegamenti
In Romania la rete ferroviaria, seppur vecchia, è la via di comunicazione più importante. La rete stradale è una delle meno estese in Europa, con pochissime autostrade. E’ in costruzione l’autostrada tra la capitale e Costanza, che è il maggior
porto marittimo del Mar Nero. Importante è il trasporto su nave lungo il Danubio,
che attraversa il Paese per oltre 1000 km e rappresenta una fondamentale via di
comunicazione verso l’Europa centrale.
I trasporti aerei sono poco sviluppati.
La demografia
In Romania vi sono delle minoranze ungare (6,6% secondo il censimento del 2002)
e tedesche soprattutto in Transilvania. La minoranza ungherese è maggioritaria in
due delle regioni centrali del Paese (Harghita e Covasna) e si esprime tramite un
partito politico. Fino al 1990 era piuttosto rilevante anche una minoranza tedesca
presente soprattutto in Transilvania (Siebenburgen) e nelle regioni occidentali, ma
per la più parte, date le condizioni economico-sociali, è tornata dopo tanti secoli in
Germania non appena è stato possibile. Altri gruppi etnici includono gli zingari
Rom ed una piccola minoranza polacca (circa diecimila persone) che vivono nella
contea di Suceava. La maggior parte dei rumeni sono membri della Chiesa Ortodossa Rumena, che è una chiesa della Chiesa Ortodossa dell'Est. Il Cattolicesimo e
il Protestantesimo sono confessati soprattutto nell'ovest del Paese da popolazioni
di origine ungherese.
In Dobrogea, la regione che si trova sulla costa del Mare Nero, vi è una piccola
minoranza islamica, resto della colonizzazione ottomana del passato.
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La regione di Dracula
Una delle più importanti regioni
romene è la Transilvania, una
terra di colline parzialmente circondata dai Monti Carpazi e dalle Alpi Transilvaniche, il cui nome significa “terra al di là dei
boschi”: infatti, ancora oggi è
coperta da una fitta foresta. Tra
aspre montagne e vallate si trovano città medievali, chiese fortificate e numerosi castelli, che furono costruiti per proteggere il
territorio dalle incursioni dei
Magiari e dei Turchi.
Il più famoso castello della
Transilvania è quello legato alla
leggenda di Dracula, una storia
che ricorda e rielabora le gesta
del principe Vlad II, detto Dracui (il diavolo) che, con alterne
vicende, combatté contro i Turchi nel XV secolo.
Sighisoara: Castello di Dracula,
torre dell’orologio
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IAŞI
Capitale della Moldavia dal XV al XIX sec., Iassy è una città ricca di storia e di cultura. Col tempo la città è diventata un grande centro industriale senza niente perdere della sua bellezza, del suo fascino, delle sue tradizioni di ospitalità.
Dalla torre di Golia si può ammirare il panorama della città estesa su sette colline.
Nel mese di giugno l’aria è olezzante dal profumo di fiori di tiglio, proveniente dal
parco di Copou e dalle strade bordate da questi alberi.
Dice un poeta: “Iasi è una chiesa, la chiesa delle chiese del nostro Paese ed ogni
romeno deve conoscerla perché colui che non vi è mai andato non ha la possibilità
di lasciarsi penetrare dallo spirito del nostro passato, più vivo e più ricco qui che
altrove”.
Ciò che colpisce a Iasi è un immenso potenziale di energia e di immaginazione, un
tempio del pensiero e dell’ arte. Non c’è un solo angolo della città che non evochi
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un evento memorabile, un personaggio, un’opera:”qui ogni pietra parla del passato”. Incendi e devastazioni, invasioni e rovine melanconiche, tutto ha lasciato delle
tracce.
La città è ricca di monumenti, chiese e monasteri. Ecco i più importanti:
1-
La stazione ferroviaria: costruita nel 1871 e distrutta in parte durante la II
guerra mondiale, fu restaurata nel 1945.
2-
Piaţa Unirii- Piazza dell’Unione- è il principale spazio commemorativo e
snodo delle celebrazioni. In questa piazza si trovano la Libreria Junimea,
l’Hotel Traian (costruito da Eiffel), l’hotel Unirea, la statua di Alexandru
Ioan Cuza -opera dello scultore italiano Raffaello Romanelli del 1912.
3-
Il Teatro Nazionale “Vasile Alecsandri”
4-
La Cattedrale metropolitana ortodossa –costruita tra il 1833 e il 1839. Quando
fu quasi finita, per un difetto di costruzione, il tetto e la grande volta crollarono e fu ultimata nel 1887
5-
Il palazzo Roznovanu, municipio della città
6-
Il palazzo del principe Ferdinando
7-
La Cattedrale cattolica, conosciuta come chiesa dei francescani, ricostruita nel
1789. E’ stata dipinta dal francescano Giuseppe Carta di Palermo. Nella città
vi sono altre due chiese cattoliche: Santa Teresa e Sant’Antonio.
8-
La Nuova Cattedrale cattolica, costruita tra il 1994 e il 2000
9-
La Chiesa delle tre gerarchie, costruita tra il 1637 e il 1642. Il monastero delle
Tre gerarchie è stato un grande centro di cultura della Moldavia.
10-
La Chiesa di San Nicola
11-
Il palazzo della cultura, di stile gotico fiammeggiante (1906-1925). Costruito
come palazzo amministrativo e di giustizia, è destinato a Palazzo della cultura nel 1954
12-
Statua equestre di Stefano il Grande
13-
Il Teatro Luceafarul, all’origine teatro delle marionette
14-
La Chiesa degli apostoli Pietro e Paolo, costruita nel 1841
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15-
Il Museo dell’Unione, inaugurato nel 1959; il palazzo risale al 1806
16-
La Chiesa del Monastero Golia, costruita nel 1546. nel 1992 è diventato monastero missionario
17-
La Casa Vasile Pogor, oggi sede del Museo della letteratura romena
18-
L’Università Alexandru Ioan Cuza
19-
Il Museo Eminescu
20-
L’Orto botanico
21-
Il Museo archeologico Cucuteni
22-
Ateneul Tǎtǎrasi-Casa municipale della cultura
23-
Mǎnǎstirea Galata –Costruito tra il 1577 e il 1579 ed in seguito ingrandito, adesso è un monastero di monache.
24-
Mǎnǎstirea Hlincea- Durante la guerra russo-turco-austriaca è stato utilizzato
come ospedale militare e nel 1848 come lazzaretto.
25-
Mǎnǎstirea Cetǎţuia- costruito tra il 1669 e il 1672. L’insieme è formato dalla
chiesa, dal palazzo principesco, dalla sala gotica e da altre costruzioni; è uno
dei monumenti più importanti dell’arte medievale romena.
26-
Mǎnǎstirea Handâmbu- Nella foresta di Iaşi, su una collina, è stato costruito nel
1659, un monastero in pietra. Da ammirare due icone dispensatrici di miracoli.
27-
Mǎnǎstirea Fromoasa- Conosciuto anche col nome di Basilica. Costruito tra il
1584 e il 1585; poi sono state aggiunte, nei secoli, altre parti. Il nuovo aspetto
ha ispirato il nome di Frumoasa, la bella.
28-
Mǎnǎstirea Bârnova- Costruito nel bosco nel 1626
29-
Mǎnǎstirea Dobrovǎt- Costruito nel 1503. Vi si accede attraverso un passaggio
a volta sotto il campanile. Edificio tipico in stile moldavo, la chiesa possiede
elementi di architettura gotica e occidentale.
- pag. 15 Scuola Media “Falcone e Borsellino” Lascari
- pag. 16 Scuola Media “Falcone e Borsellino” Lascari
INDICE
Introduzione
pag. 2
La bandiera rumena e l’inno nazionale
pag. 4
L’emblema e il territorio nella storia
pag. 5
Cambiamenti politici negli anni ’80
pag. 6
L’agricoltura
pag. 7
La pesca, l’allevamento e l’industria
pag. 8
Le risorse minerarie
pag. 9
Il turismo
pag. 10
I collegamenti e la demografia
pag. 11
La regione di Dracula
pag. 12
Iaşi
pag. 13
- pag. 17 Scuola Media “Falcone e Borsellino” Lascari