Alcune considerazioni di Marco Lincetto sul formato SACD
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Alcune considerazioni di Marco Lincetto sul formato SACD
ALCUNE CONSIDERAZIONI DI MARCO LINCETTO SUL FORMATO SACD Domanda di un forumista di VideoHiFi: “Ma come mai un supporto non scaricabile e qualitativamente superiore come il sacd non prende piede?” Risposta di Marco Lincetto: “Un file PCM HD nativo è intrinsecamente superiore al SACD, che è un supporto legato ad un formato, il DSD, intrinsecamente limitato ed inferiore al PCM, e come tale mai sviluppato ed addirittura abbandonato dai suoi stessi inventori (Sony Philips) a favore del nuovo DXD, che altro non è se non un formato PCM ad altissima risoluzione.” Altro intervento di un forumista: “Sul SACD direi che non è copiabile solo perché è rimasto in una nicchia; se Plextor o Yamaha (per fare un paio di esempi) avessero prodotto un masterizzatore anche SACD credo che la storia sarebbe la stessa dei CD o dei DVD.” Replica di Marco Lincetto: “Per quanto riguarda la copiabilità del SACD il problema non sta nella scelta dei vari costruttori mondiali di non realizzare masterizzatori, ma nel fatto che i detentori del brevetto, per precisa scelta, NON HANNO MAI RILASCIATO LE LICENZE per farlo. Aggiungo che il motivo è commerciale, ma anche tecnico, giacchè il sistema DSD è un sistema ALTAMENTE IMPERFETTO, che non ha mai sviluppato la possibilità di creare una catena di interfaccia col mondo a lui esterno. Addirittura non esiste possibilità di intervenire su di un file DSD con qualsivoglia plug in di intervento, tipo unità di riverbero, compressori, etc. E' un sistema nato morto: ovvero nato per una destinazione DIFFERENTE da quella a cui poi lo hanno forzato. Era nato solo per uso interno al gruppo Sony / Philips per la digitalizzazione ad uso archivio dei loro master analogici.” La discussione originale è a questo link (24/08/2011) : http://www.videohifi.com/forum/topic.asp?whichpage=2&ARCHIVEVIEW=&TOPIC_ID=179637