Rendita vitalizia e tipicità del contratto

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Rendita vitalizia e tipicità del contratto
INDICE
Premessa
1. La rendita vitalizia quale contratto tipico per la regolamentazione
tra privati di prestazioni con funzione previdenziale.
2. Limiti dell’istituto del vitalizio oneroso nella disciplina di particolari esigenze emergenti nella prassi.
3. La crisi del «vitalizio oneroso» quale punto di partenza per una
riflessione in tema di tipicità contrattuale.
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Capitolo primo
Causa, tipicità del contratto e meritevolezza degli interessi
1. Il passaggio dal cod. civ. del 1865 al cod. civ. del 1942: la causa
quale «funzione economico-sociale» del negozio. Sostanziale identificazione della «causa» con il «tipo».
2. La causa quale «funzione giuridica» del negozio. Critica alla concezione tradizionale della causa quale funzione «economico-sociale» del negozio, ma sostanziale sovrapposizione dei concetti di
«causa» e «tipo».
3. Una diversa impostazione del problema: la distinzione tra «causa»
e «tipo». La causa quale «funzione economico-individuale» del negozio giuridico. Il carattere di elasticità del tipo negoziale.
4. La ricerca della regolamentazione del contratto atipico: applicazione della disciplina dei contratti tipici ai contratti atipici e conseguente affermazione della sostanziale inutilità del concetto di
«contratto atipico».
5. Il problema della tipicità contrattuale sviluppato sotto il profilo del «contenuto» del contratto: necessità di verificare la «idoneità in concreto» del contratto a realizzare interessi meritevoli
di tutela.
6. Complessità dei tipi contrattuali e molteplicità dei tratti distintivi
del tipo contrattuale. Concetto di «tipo aperto» ed insufficienza
della definizione legislativa. Dal c.d. tipo legale al c.d. tipo normativo. Criterio della «sufficiente conformità» del caso concreto
al tipo contrattuale.
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7. Dalla distinzione dei concetti di «causa» e «tipo» alla distinzione
tra il giudizio di meritevolezza, ai sensi dell’art. 1322, comma 2°,
cod. civ., ed il giudizio di liceità, ai sensi dell’art. 1343 cod. civ.
Definitiva affermazione del concetto di «causa in concreto» anche
nella giurisprudenza.
8. Perdurante difficoltà di individuare la disciplina da applicarsi al
contratto atipico. Necessità di conciliare i profili della «causa» e
del «tipo» nella qualificazione della fattispecie contrattuale.
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Capitolo secondo
Caratteri della rendita vitalizia e dei «vitalizi impropri»
a confronto
1. «Vitalizio alimentare», «contratto di mantenimento», «vitalizio di
assistenza», «vitalizio improprio»: le incerte ipotesi di classificazione.
2. Il tortuoso percorso giurisprudenziale. Sovrapposizione terminologica e concettuale riscontrabile nell’analisi delle singole fattispecie, probabilmente da ascriversi alla preoccupazione di prendere
posizione circa il problema della riconducibilità o meno del caso
concretamente esaminato allo schema tipico della rendita vitalizia.
3. La prestazione nelle figure esaminate e diversità dei relativi caratteri. Prestazione di dare e prestazione di fare. I bisogni dell’alimentando. Assistenza materiale ed assistenza morale.
4. Infungibilità della prestazione e intuitus personae. Analisi della
clausola che consente di convertire la prestazione di alimenti o
mantenimento in prestazione pecuniaria.
5. Il differente rilievo dell’elemento «alea» nella figura tipica del vitalizio oneroso e nelle diverse fattispecie emergenti dalla prassi
contrattuale.
6. Il problema dell’applicabilità dell’art. 1878 cod. civ., inserito nella
disciplina del vitalizio oneroso, anche alle figure che si discostano
dallo schema tipico. Eterogeneità delle impostazioni in argomento.
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Capitolo terzo
Contrat de rente viagère e bail à nourriture nell’esperienza
francese
1. La contrapposizione tra contrats nommés e contrats innommés nell’ordinamento giuridico francese.
2. Il contrat de rente viagère nel Code Napoléon.
3. Dal contrat de rente viagère al bail à nourriture.
4. Il significato della distinzione tra contrat de rente viagère e bail
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à nourriture: il problema della convertibilità del bail à nourriture
in contrat de rente viagère. L’applicabilità degli artt. 1976 e 1975
code civil al bail à nourriture.
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Capitolo quarto
Ricostruzione delle fattispecie contrattuali alla luce degli
interessi concretamente in gioco
1. Preliminare risoluzione del problema definitorio. Sintesi dei risultati emergenti dal confronto tra «vitalizio oneroso» e «vitalizi impropri». Impostazione della problematica della tipicità o atipicità
dei vitalizi impropri. Perplessità in merito all’individuazione delle
differenze tra vitalizio oneroso e vitalizi impropri, così come enucleate dalla dottrina e dalla giurisprudenza, quale criterio guida
onde determinare la disciplina applicabile al caso concreto.
2. Precarietà del criterio che si fonda sul diverso carattere delle prestazioni oggetto, rispettivamente, del vitalizio oneroso e dei vitalizi impropri.
3. Precarietà del criterio che si fonda sulla diversa connotazione dell’alea, rispettivamente, del vitalizio oneroso e dei vitalizi impropri. Critica all’impostazione che reputa l’alea elemento essenziale
dei vitalizi impropri.
4. Disciplina in tema di risoluzione per inadempimento ed applicabilità dell’art. 1878 cod. civ. ai vitalizi impropri.
5. Risultati della comparazione tra ordinamento francese ed ordinamento italiano: fondamento della distinzione tra «rendita vitalizia»
e «vitalizi impropri» e fondamento della distinzione tra contrat de
rente viagère e bail à nourriture a confronto.
6. Incidenza dei caratteri delle singole prestazioni dedotte, rispettivamente, nel «vitalizio oneroso» e nei «vitalizi impropri», sulla disciplina del rapporto e non sul piano della fattispecie.
7. Spunti di riflessione per una ricostruzione unitaria delle fattispecie contrattuali del vitalizio oneroso e dei vitalizi impropri.
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