4 - Marinai d`Italia

Transcript

4 - Marinai d`Italia
I Transatlantici
La Normandie
Arte in Mare
I TRANSATLANTICI
Un’epoca scomparsa
dell’amm. Franco Magazzù
socio del Gruppo della Spezia
otto la spinta del forte flusso migratorio, nel 900, i cantieri italiani
si specializzarono nella produzione
varando una serie di transatlantici, che
presto vennero apprezzati in ambito internazionale per la tecnica, la qualità costruttiva e il comfort di viaggio. Motivi legati a fattori di immagine nazionale, esaltati dal regime dell’epoca, spingevano ad
una competizione tecnologica, poi rivelatasi vittoriosa, con i cantieri inglesi e tedeschi che fino ad allora avevano dominato la navigazione oceanica.
I transatlantici erano suddivisi in “classi”: la prima era destinata ai turisti, ai
viaggiatori per diletto, la seconda ai viaggiatori professionali, mentre la terza era
destinata agli emigranti, talvolta costretti
a viaggiare in condizioni di grave disagio,
stipati sottocoperta ed ammessi a spazi
esterni ristretti e rigorosamente separati
dal resto.
Queste navi erano studiate per poter
fronteggiare le condizioni di mare e climatiche tipiche dell’oceano, avevano un
elevato dislocamento (peso) ed erano dotate di un potente apparato motore per
coprire in tempi brevi la traversata.
S
le tre principali compagnie di navigazione dell’epoca: la Navigazione Generale
Italiana di Genova, la Lloyd Sabaudo di
Torino e la Cosulich di Trieste.
La sede della compagnia era situata in
Piazza de Ferrari a Genova, con filiali anche nelle principali destinazioni all’ estero;
fu fondata, oltre che per motivazioni politiche, anche per una questione di prestigio internazionale allo scopo di avere
un’unica compagnia di Stato per le rotte
transatlantiche. La Società è stata attiva,
in prima persona, fin verso il 1980.
4
Marinai d’Italia
Nel dopoguerra, tra le principali società
di navigazione da passeggeri italiane, ricordiamo:
Italia - Società di Navigazione
conosciuta anche più semplicemente
come Società Italia, affermata nel mondo dello shipping internazionale con il
nome di Italian Line, è stata la Compagnia di bandiera.
Nacque dalla Italia Flotte Riunite fondata durante il Fascismo, nel 1932, che
riunì, sotto un’unica insegna armatoriale,
dell’allora Senatore partenopeo Achille
Lauro, di cui ricordiamo L’Angelina Lauro
e L’Achille Lauro, questo secondo passeggeri coinvolto in un incidente di terrorismo nel 1985.
MSC Crociere
che ne ha raccolto il testimone, è attualmente l’unica grande compagnia, dedita
al mercato delle crociere, a capitale interamente italiano. Ha sede a Ginevra ed
opera con 11 unità.
Lloyd Triestino
Home Line
che nacque nel 1836 sotto l’impero
Asburgico ed è fra le più antiche Compagnie di Navigazione del mondo. La sua
sede centrale si trova a Trieste.
Il Guglielmo Marconi ed Il Galileo Galilei
furono due splendide unità appartenenti
a questa Società. Dal 1998 la società fa
parte del gruppo Evergreen.
che è stata una Società che ha operato
sia nell’ambito della linea che in quello
delle crociere. La compagnia fondata nel
Costa Armatori
Solo per nominare alcune vecchie glorie:
Conte Rosso, Conte Verde, Conte Biancamano, Conte Grande, Duilio, Augustus,
Rex, Conte di Savoia, Saturnia, Vulcania,
Oceania, Nettunia....
A parte la misera condizione riservata
agli emigranti, a bordo venivano offerte
condizioni di estremo lusso per i viaggiatori più abbienti: piscine, verande, campo
da tennis/palla a volo, tiro al piattello, saloni da ballo, negozi, ricchi menù, un servizio ineccepibile, un lungo ponte passeggiata in teak.
Flotta Lauro
fondata nel 1854 a Genova da Giacomo
Costa con la denominazione Giacomo
Costa fu Andrea s.n.c., inizialmente commerciava e trasportava olio d’oliva e tessuti. Ricordiamo alcuni dei suoi transatlantici: Enrico C. - Federico C. - Anna C.
- Franca C. - Eugenio C. (Quest’ultima
unità, nata da un progetto migliorato del
Marconi e Galilei, è stata il più grande
passeggeri costruito in Italia da un armatore privato). Oggi la Società è attiva nel
settore croceristico con 15 navi e fa parte del marchio Carnival.
Fra le manifestazioni tenute presso
il Museo Diocesano di Gaeta durante
il XVIII raduno ANMI piace ricordare
la mostra “Arte in Mare” in cui sono state
riproposte alcune opere d’arte (quadri e arazzi)
dei due transatlantici gemelli
Michelangelo e Raffaello, i due “liners”
della Società Italia Navigazione,
che dal 1965 al 1975 hanno percorso
la rotta Genova – New York.
Gli arazzi appartengono a un prezioso
insieme di pezzi unici in deposito
alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna
di Roma per conto della Soprintendenza
ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
del Lazio che ha offerto ai nostri Soci
la possibilità di ricreare l’atmosfera
di quei “musei galleggianti” e che
costituiscono una delle migliori
espressioni del “made in Italy”.
Curatrice della mostra
la d.ssa Patrizia Ferretti
1946, ha cessato nel 1988 entrando nel
gruppo Holland America Line.
Sebbene basata in Genova, fu una società di respiro internazionale con navi
registrate sotto bandiera Panamense.
Le sue migliori unità furono: – Oceanic –
Doric – Atlantic – Homeric (divenuto poi
Costa Europa).
I principali porti nazionali per transatlantici, con stazioni marittime dedicate, erano Genova, Napoli e Trieste.
I Transatlantici
L’attività di queste grandi navi, nonostante l’incipiente competizione con l’aereo,
riprese nel primo dopoguerra con nuovo
slancio, raggiungendo l’apogeo con navi
sempre più grandi, efficienti e lussuose.
Le linee di navigazione, che si dipartivano dall’Italia in relazione di traffico passeggeri col resto del mondo erano:
• Le tre linee con le Americhe (Nord,
Centro e Sud - ove la più prestigiosa
era la Genova-New york, immagine di
efficienza e celerità, una mezzora di ritardo ingiustificato nella traversata era
un’onta per un Comandante);
• Le rotte per l’Africa Orientale ed Occidentale;
• La linea di collegamento con l’Estremo
Oriente, in particolare con India,Cina e
Giappone;
• Il collegamento con l’Australia e la
Nuova Zelanda.
Durante la seconda guerra mondiale
molti transatlantici vennero requisiti ed
adibiti al trasporto truppe o trasformati in
navi ospedale .
6
Marinai d’Italia
Infatti, dopo il successo del REX, la cantieristica nazionale continuò a far scuola nel
mondo, ricordiamo Giulio Cesare, Augustus, Cristoforo Colombo, le nostre erano
considerate le carene più eleganti e veloci del mondo, ma alcune di queste unità
furono veramente sfortunate: L’Andrea
Doria, nel luglio del 1956, entrò in collisione ed affondò a poche miglia da New York,
la Leonardo da Vinci, tanto apprezzata dagli Americani anche per le crociere nei
Caraibi, posta in disarmo alla Spezia e poi,
nel luglio 1980, agonizzante sotto i nostri
occhi in un immane rogo. Per poi giungere all’estinzione della specie con Michelangelo e Raffaello, varate negli anni sessanta e considerate fra le navi più eleganti e lussuose sui mari del mondo, vennero
poste entrambe in disarmo a La Spezia,
nel canale di Portovenere.
La crisi economica, il rincaro dei carburanti, la carenza di passeggeri, avevano portato i costi di esercizio a livelli insostenibili e furono vendute a soggetti stranieri.
Se ne andarono verso la loro ultima destinazione navigando in un mare di polemiche e rimpianti.
Nello scenario del trasporto passeggeri
l’aereo aveva vinto, il flusso migratorio si
era assottigliato, ed il mercato croceristico non era ancora così affermato quale
vacanza di massa come ai giorni nostri.
Le due navi furono destinate in Persia ad
usi militari.
La Raffaello fu bombardata e affondata
durante la guerra Iran - Iraq, la Michelangelo venne smantellata all’inizio degli anni novanta in Pakistan.
Il ricordo dei nostri bellissimi transatlantici, orgoglio della qualità produttiva della cantieristica nazionale, oggi di gran
lunga superati in dimensioni dalle moderne navi da crociera, ma sicuramente
non in raffinatezza, lusso e velocità, rimarrà sempre indelebile nella memoria
del mondo della marineria, simbolo di
un’epoca scomparsa, fatta di progresso
tecnologico, di efficienza e di primati,
che ha lasciato un’impronta, caratterizzata anche dallo stridere dell’indigenza
dei passeggeri di terza classe a fronte
dell’agiatezza della prima classe.
n
Marinai d’Italia
7