Professione odontoiatra: quali limiti ? Valerio Brucoli
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Professione odontoiatra: quali limiti ? Valerio Brucoli
N° 26 Marzo 2009 Commissione Odontoiatri Presidente Valerio Brucoli Segretario Professione odontoiatra: quali limiti ? Valerio Brucoli confermato alla CAO Nazionale Ercole Romagnoli Componenti Dino Dini Claudio Gatti Luigi Paglia Commissione Medici Referente odontoiatra Massimo Parise Abusivismo e profilo dell’odontotecnico: le ragioni della Vigilanza 30 anni dopo.. o tempora o mores Aggiornamento culturale CONTATTI La Newsletter odontoiatri nasce con l’intento di essere uno CAO: mercoledì dalle ore strumento agile e snello di comunicazione e di raccordo tra istituzione e professione odontoiatrica. Aiutateci a renderla 10,30 alle ore 13.00 tale:scriveteci all’indirizzo [email protected] Tel 02.86471-423 E-mail : [email protected] Professione odontoiatra: quali limiti ? Riprende vitalità,a periodi alterni, una querelle che investe il delicato aspetto delle competenze dell’odontoiatra. In particolare riguarda l’esponenziale aumento di richieste di trattamenti estetici, con il coinvolgimento dei tessuti periorali. La necessità ed il desiderio di rispondere ad aumentate esigenze ha portato ad un incremento di offerta formativa, in grado di implementare le conoscenze sul tema attraverso corsi, universitari e non, dedicati all’estetica del viso. Ecco quindi che l’uso di fillers e trattamenti laser o quant’altro sono entrati a far parte del bagaglio culturale di numerosi colleghi che così facendo hanno ampliato i servizi offerti dalle strutture nelle quali Informazione odontoiatrica operano. Premettendo che non esiste una risposta netta e schematica, un primo elemento di giudizio sulla liceità o meno di questo approccio si trova nella legge istitutiva della professione odontoiatrica, la N.409/85 , all’articolo 2: “Formano oggetto della professione di odontoiatra le attività inerenti alla diagnosi ed alla terapia delle malattie ed anomalie congenite ed acquisite dei denti, della bocca, delle mascelle e dei relativi tessuti, nonché alla prevenzione ed alla riabilitazione odontoiatriche. Gli odontoiatri possono prescrivere tutti i medicamenti necessari all'esercizio della loro professione. “ Un secondo elemento di valutazione può essere ricercato nella definizione di salute, così come elaborata dalla WHO : "stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia", definizione ripresa dall’articolo 3 del codice deontologico (All.1) . Sempre l’Art.3 recita che “dovere del medico è la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell’Uomo”. Ed è proprio il Codice Deontologico che invita ancora una volta ad una ricerca di quella alleanza terapeutica che è aspetto peculiare e fondante del rapporto medico e paziente. Ecco quindi che una eventuale sofferenza o disagio psicologico derivante da un inestetismo giustifica la necessità di intervento , rientrando così in un concetto di terapia, di cura globale della persona. Come ricorda il Presidente CAO nazionale, Giuseppe Renzo, in una nota inviata ai Presidenti CAO provinciali, risulta “difficile, se non inutile, tracciare linee di confine tra competenze mediche e/o odontoiatriche in modo asettico, senza considerare l’unitarietà del corpo umano e la inevitabile sovrapponibilità di attività professionali” E’ sempre il Codice deontologico che fornisce spunti utili , all’Art. 4 (All.2) , recitando : “Il medico nell’esercizio della professione deve attenersi alle conoscenze scientifiche e ispirarsi ai valori etici della professione, assumendo come principio il rispetto della vita, della salute fisica e psichica, della libertà e della dignità della persona”. Agire secondo “Scienza e coscienza” dunque, assumendo le competenze necessarie per intervenire ed avendo come obiettivo, come sempre, il benessere del paziente. Solo in questo modo la professione verrà tutelata, evitando che sia la giurisprudenza, in caso di contenzioso, a determinare confini che escludono gli attori principali del percorso terapeutico: il medico ed il suo paziente Ercole Romagnoli Informazione odontoiatrica Allegato 1 Art. 3 - Doveri del medico Dovere del medico è la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell'Uomo e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana, senza distinzioni di età, di sesso, di etnia, di religione, di nazionalità, di condizione sociale, di ideologia,in tempo di pace e in tempo di guerra, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera. La salute è intesa nell'accezione più ampia del termine, come condizione cioè di benessere fisico e psichico della persona. Allegato 2 Art. 4 - Libertà e indipendenza della professione L'esercizio della medicina è fondato sulla libertà e sull'indipendenza della professione che costituiscono diritto inalienabile del medico. Il medico nell’esercizio della professione deve attenersi alle conoscenze scientifiche e ispirarsi ai valori etici della professione, assumendo come principio il rispetto della vita, della salute fisica e psichica, della libertà e della dignità della persona; non deve soggiacere a interessi, imposizioni e suggestioni di qualsiasi natura. Il medico deve operare al fine di salvaguardare l’autonomia professionale e segnalare all’Ordine ogni iniziativa tendente a imporgli comportamenti non conformi alla deontologia professionale. Valerio Brucoli confermato alla CAO nazionale Il Dr. Valerio Brucoli, presidente della CAO di Milano, è stato confermato alla CAO Nazionale nelle recentissime elezioni ordinisitiche. Il successo personale e della lista della quale fa parte , ottenuta con amplissimo margine, conferma la validità del percorso svolto finora e testimonia un consenso diffuso, conferendo la necessaria autorevolezza a chi ci rappresenta. Al Dr. Brucoli ed a tutta la CAO nazionale i migliori auguri per un lavoro sereno al servizio, come fin ad oggi è stato, della professione tutta e dei valori che la ispirano e guidano Informazione odontoiatrica Abusivismo e profilo dell’odontotecnico: le ragioni della Vigilanza In un editoriale pubblicato sul sito della CAO nazionale (www.dentisticao.it) il Presidente Giuseppe Renzo rilancia la necessità di vigilare sulle mai sopite ambizioni degli odontotecnici di vedere ridisegnato il loro profilo in area sanitaria, con dichiarate intenzioni di potere finalmente intervenire direttamente nel cavo orale per l’ottimizzazione dei manufatti. Autorevoli dichiarazioni di un dirigente sindacale degli odontotecnici “parla di una volontà politica, espressa in più occasioni e da più parti, favorevole al nuovo profilo. Lo si intende rilanciare chiedendo alle regioni (organo politico delegato) di fornire un parere dirimente sulla sua istituzione “ Nel numero precedente di informazione odontoiatrica abbiamo dato notizia della assegnazione alla XII Commissione affari sociali della Camera del progetto di legge dell’Onorevole Scalera, che nettamente e chiaramente individua il corretto profilo dell’odontotecnico, caratterizzato da una valenza squisitamente tecnica: “Operatore tecnico che, in possesso del diploma di scuola superiore abilitante, provvede, in qualità di fabbricante, alla costruzione dei dispositivi medici su misura in campo odontoiatrico, sulla base della prescrizione, contenente le specifiche cliniche progettuali, rilasciata dall'abilitato all'esercizio dell'odontoiatria, cui è riservato, in via esclusiva, ogni atto diagnostico, clinico e terapeutico”. Ed ancora: “la verifica di congruità sul paziente dei dispositivi medici su misura è di competenza esclusiva dell'abilitato all'esercizio dell'odontoiatria” Del resto la giurisprudenza non sempre agisce in modo omogeneo e concordante. Se da un lato la Cassazione “ha ribadito con la sentenza n. 4294, pubblicata il 30 Gennaio scorso che l’odontotecnico non può, né autonomamente né su indicazione dell’odontoiatra svolgere “ qualunque manovra, cruenta o incruenta nella bocca del paziente sano o ammalato” e che commette il reato di esercizio abusivo della professione chi effettua detartrasi o lucidature dei denti essendo privo del titolo di igienista dentale o di abilitazione all’odontoiatria. “ dall’altro suscita stupore e non pochi dubbi, per quanto in subordine alla ben autorevole succitata sentenza, quanto deliberato dal Tribunale di Bergamo (05/02/2009) Informazione odontoiatrica Riferendosi alla presunta attività illecita di un odontotecnico , pur sottolineando che “ commette il reato di esercizio abusivo della professione l’Odontotecnico che svolga attività riservata in quanto, a norma dell’Art 11 R.D 1334/28 è escluso ogni rapporto diretto tra odontotecnico e paziente fosse anche di sola ispezione del cavo orale p di mera rilevazione delle impronte” conclude per l’assoluzione degli imputati così tra l’altro motivando :”è un dato di comune esperienza che le protesi dentarie sono mobili e, pertanto, l’inserimento o la loro estrazione dal cavo orale è perfettamente eseguibile anche dal paziente medesimo. Qualora l’Odontotecnico abbia, talora, aiutato il paziente a sistemare le protesi dentarie da lui riparate, ciò non integra ad avviso del Tribunale il reato contestato” Confini sottili, ma simili generiche considerazioni possono, se non contestate nelle sedi opportune e lasciando che si consolidino nella prassi, costituire un grimaldello per annacquare il senso della attuale normativa e relativo apparato sanzionatorio, di per sé già sufficientemente ridicolo (tant’è che è stato richiesto un inasprimento delle pene per il reato di esercizio abusivo della professione con importanti deterrenti, quali ad esempio la confisca delle attrezzature in appoggio al reato) Da qui la necessità e le ragioni della vigilanza, per evitare con consapevolezza e determinazione che l’ambito professionale venga inquinato da figure inutili e confuse. 30 anni dopo.. o tempora o mores Riceviamo dal collega Claudio Gatti una sua lettera pubblicata sul Bollettino n.31 della Società Italiana di parodontologia. Una finestra, aperta forse con un poco di nostalgia per i “vecchi tempi”, sul travaglio che sta vivendo la nostra professione ma che individua, ancora una volta , i pilastri inamovibili della nostra professione, pilastri che ne sono il passato, l’oggi ed il domani, se vogliamo continuare ad essere medici. Ne pubblichiamo, volentieri, qualche stralcio significativo., ricco delle emozioni di chi alla professione ha dato tanto e dalla professione molto ha ricevuto. Caro Direttore, viviamo tempi in cui sembra che la vita del dentista sia diventata più complicata. Ricordo perfettamente che 30 anni fa i valori erano (almeno per la maggior parte dei colleghi che allora frequentavo e, fra questi, molti amici ora soci attivi della SIdP) tutti legati Informazione odontoiatrica alla ricerca della qualità della prestazione, sicuri che questa avrebbe portato anche soddisfazioni professionali ed economiche. Così sarebbe stato contento il paziente, che avrebbe ricevuto buone cure che duravano nel tempo, e il dentista che sarebbe stato premiato con la riconoscenza del paziente e con la giusta remunerazione per affrontare con serenità la vita. Quanta fatica e quanto entusiasmo per seguire, girando per il bel paese, i corsi di aggiornamento dei “vecchi” maestri (Biaggi , Calandriello, Carnevale, De Chiesa, Fonzar, Guastamacchia, Lavagnoli, Martignoni, Passamonti, Pescarmona, Pini Prato,Toffenetti, Valerio, Vogel e ne cito solo qualcuno, scusandomi con tutti gli altri). Ogni volta si portava a casa qualcosa e si cercava di mettere in pratica. Le nozioni e le tecniche erano solide, non cambiavano con il mercato ogni 6 mesi, e si poteva pensare di applicarle per anni con soddisfazione e successo. E oggi ? Intanto è diventato difficile capire quali siano i veri “maestri”. Fra un po’ ci saranno più insegnanti che allievi. Dopo pochi mesi di sperimentazione di una tecnica si passa direttamente all’insegnamento e alla diffusione della stessa. ……… Dicono che i tempi sono cambiati e con la crisi bisogna individuare nuove strategie! Più ci penso e più sono convinto che sia solo possibile utilizzare strumenti semplici e onesti. E’ vero, possiamo forse accontentarci di guadagnare, studi di settore permettendo, un 10% in meno (non certo il 50% in meno, perché allora o prima eravamo dei ladri, e non lo eravamo, oppure ora siamo degli imbroglioni, e non vogliamo esserlo!). Per affrontare la crisi forse possiamo anche organizzarci per risparmiare un 10% sui costi, ma non sarà certo solo con questi metodi che potremo affrontare il problema. Penso, e lo dico soprattutto ai giovani, che dovremo innanzi tutto riappropriarci di una professione che vede nel colloquio con il paziente il centro delle cure …… dovremo capire i reali loro bisogni (neanche più i medici di famiglia dedicano tempo al colloquio con i loro pazienti, siamo rimasti noi e pochi altri) e forse fare qualche impianto in meno e, sempre nel massimo rispetto della qualità, qualche cura parodontale conservativa in più, fare qualche protesi fissa in ceramica in meno e qualche scheletrato o protesi totale in più (ma qualcuno ne è ancora capace?). Poi verranno tempi migliori ed i pazienti, che non si sentiranno rapinati, torneranno a noi per nuove cure, magari più sofisticate. C’è crisi e qualche collega soffre? Se soffrono coloro che hanno studiato poco, non si sono aggiornati, hanno fatto i dentisti solo perché così pensavano di guadagnare tanto, hanno spremuto come limoni i propri pazienti, hanno pesantemente contribuito a creare l’immagine negativa del dentista ……… Non sono interessato a difenderli! Credo che alla fine saranno premiati coloro che lavorano nell’interesse primario dei pazienti che curano ……, coloro che studiano e non raccontano storie e sanno che le buone cure sono quelle consolidate per davvero, necessitano di tempo e costano (e non le terapie eseguite in base a tempari ridicoli, manco fossimo degli addetti ad una catena di montaggio!), coloro che non sopravvivono solo perché si affidano alla pubblicità sui giornali (il loro centro è naturalmente di eccellenza, i loro risultati positivi sono più del 100% e possiedono quella macchinetta rivoluzionaria che fa la differenza!), coloro che non sfruttano i colleghi per sopravvivere (immaginate quanto guadagna un giovane dentista che lavora in alcuni centri, tipo Service o simili?). Io sono felice che i miei vecchi maestri mi abbiano indicato la via da seguire, segnalato le società scientifiche serie (prima fra tutti la mia adorata SIdP) e le istituzioni che mi avrebbero aiutato a crescere professionalmente. Sono ancora molto contento di imparare da colleghi esperti, anche se più giovani di me e poco conosciuti nell’Olimpo degli scienziati. Informazione odontoiatrica Mi esalto se le mie cure durano nel tempo e soddisfano i pazienti…... Sono contento, e non me ne vergogno, se guadagno abbastanza per far vivere bene, insieme a me, coloro che amo…. Non mi nascondo le difficoltà ma penso ancora che la nostra sia una stupenda professione (anche se c’è chi fa di tutto per rovinarcela)… Claudio Gatti Aggiornamento culturale DISORDINI TEMPORO-MANDIBOLARI E DOLORE ORO-FACCIALE: QUALI CORRELAZIONI ? Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri . Sabato 9 MAGGIO 2009. Auditorium Don Alberione – Periodici San Paolo Via Giotto, 36 – Milano Coordinatore Dott. Claudio Gatti Consigliere dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano Moderatore Dott. Luigi Paglia Consigliere dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano PROGRAMMA Ore 08.45 Dr. Paglia Luigi .. : Introduzione Ore 09.00 Dr. Domenico Viscuso ( Responsabile centro dolore oro-facciale-Univ. Di Cagliari) Introduzione ai disordini temporo-mandibolari e al dolore oro-facciale Ore 10.00 Dr.Massimiliano Di Giosia Certificate in Orofacial Pain Università Kentuky) Il dolore delle articolazioni temporo-mandibolari Ore 11.00 Break Ore 11.30 Dr. Domenico Viscuso Il dolore dei muscoli masticatori Ore 12.30 Dr.sa Marzia Segù Presidente Società Italiana Disfunzioni ed Algie dell’Articolazione Temporomandibolare (SIDA). Il dolore neuropatico:diagnostica differenziale Ore 13.30 Discussione di casi clinici dei partecipanti Ore 14.30 Conclusioni. Informazione odontoiatrica ISCRIZIONE AGLI EVENTI ECM DELL’ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI Consenso al trattamento dei dati personali Il trattamento dei dati personali che La riguardano viene svolto nel rispetto di quanto stabilito dalla Per iscriversi al Corso su “DISORDINI TEMPORO- Legge 196/2003 sulla tutela dei dati personali. MANDIBOLARI E DOLORE ORO-FACCIALE: Si raccomanda di compilare la QUALI CORRELAZIONI ? “ è possibile inviare Via Fax al n. Scheda in tutte le sue parti, com02-93661588 la scheda sotto riportata preso il Codice Fiscale, indispensabile al fine di ottenere l’attribuzione dei Crediti formativi (Scrivere chiaramente e in stampatello) DI MILANO *Nome e Cognome___________________________________ Accetto ___________________________________ *Luogo e data di Nascita______________________________ L’accettazione al consenso del trattamento dei dati personali è fondamentale ai fini dell’iscrizione __________________________________________________ *Anno di Laurea___________*Specialità_________________ __________________________________________________ *Qualifica__________________________________________ INFORMAZIONI GENERALI • • Istituto____________________________________________ Indirizzo Professionale:_______________________________ _______________________________________n__________ CAP_______Città__________________________-Prov._____ Residente a________________________________________ Indirizzo domicilio___________________________________ __________________________________________________ CAP_______Città__________________________-Prov._____ Tel.ab._____________________Osp____________________ Cellulare____________________Fax____________________ E-mail____________________________________________ *Codice Fiscale______________________________________ Non accetto • L’iscrizione al Corso è gratuita Il Corso è in fase di Accreditamento presso il Ministero della Salute; verrò rilasciato un attestato di partecipazione con i Crediti formativi attribuiti dalla Commissione E.C.M. L’attestato verrà rilasciato solo a coloro che parteciperanno alla intera durata dei lavori e compileranno il questionario di valutazione / apprendimento e il modulo di valutazione dell’evento.