Repubblica.it, 2016-03-27
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Ecco com e sono nate e com e un'im m agine p u· cam b iare la storia d ella m usica Segui ARGOMENTI: PROTAGONISTI: David Bowie musica punk pics off libri fotografia elvis costello iggy pop blondie The Cure ramones yellow magic orchestra I NOSTRI BLOG N O TEBO O K di Ca rm ine Sa via no Le rassicuranti facce dei Beatles sorridono felici. Indossano camici bianchi da macellaio imbrattati di sangue e in mano, in grembo o sulle spalle, hanno bambole decapitate, pezzi di carne, frattaglie. Punk ante litteram, anticipatori anche in questo. Per la raccolta prevista solo per il mercato americano intitolata Yesterday and Today la Capitol stampò ben 750.000 copertine, molte delle quali non uscirono dallo stabilimento viste le proteste dei primi negozianti a cui erano state inviate. I Beatles, stanchi dei Ro ck o ltre co rtina, la co lo nna so no ra del blo cco so vietico DEKO DER di Anto nio D ipo llina converted by Web2PDFConvert.com "soliti, noiosi servizi fotografici", avevano infatti voluto usare uno scatto del fotografo Robert Whitaker per una performance di arte concettuale intitolata A Somnambulant Adventure, diretta a un pubblico assai più elitario e abituato alle provocazioni. Tra gli stessi componenti del gruppo non c'era concordia su quell'immagine scioccante, con Paul McCartney che l'aveva voluta e John Lennon che la definì "as relevant as Vietnam", mentre George Harrison la considerava "un'idea stupida e volgare". Tra le voci sul motivo per cui avessero voluto mettere quella foto in copertina c'era anche quella secondo cui il "macello" (quel disco prenderà in futuro proprio il nome di "butcher cover") fosse una polemica contro la Capitol che fabbricava a tavolino un album, una compilation che non esisteva, contro il volere della band. Tutto questo contribuì a renderla una delle copertine più rare e introvabili della storia, valutata a prezzi incredibili. La direzio ne giusta di Astro sam antha CO RAZZATA PO TEMKIN di da go stini_1 La m acchinazio ne: Il Paso lini di Grieco PO ST TEATRO di a ba ndettini "P ics O ff!", 1976-1982, l'estetica della nuo va o nda punk Slideshow Pao lo Po li, l'intelligenza al po tere 1 di 20 MEDIA-TREK di E rnesto Assa nte Gli Sto nes a Cuba SCREEN SH O T di a lessa ndra vita li Lars vo n Trier co l to vaglio lo in testa Scegli come divertirti SCEG LI LA CITT¬ O LA P RO VIN CIA SCE G LI SO LO LA CITT¬ Oggi, in tempi di musica liquida, le copertine contano molto meno di un tempo, il che è un peccato per molti motivi. Già con le dimensioni ridotte del cd infatti c'era stata una perdita di rilevanza; da alcuni anni si registra, per fortuna, anche un'inversione di tendenza con il fenomeno del ritorno del vinile, non legato a pochi nostalgici ma anche e soprattutto alle nuove generazioni che riscoprono il piacere del grande formato. Attraverso uno scatto quelle copertine potevano raccontare un intero mondo. E realizzare un servizio fotografico nel mondo del rock'n'roll era una delle prove più difficili che potesse toccare a un fotografo professionista. Che il più delle volte, prima di essere un professionista, era probabilmente anche un appassionato di musica che col tempo avrebbe dovuto scoprire di doversi trasformare, all'occorrenza, anche in un esperto psicologo (o meglio, psichiatra): avere a che fare con rockstar come David Bowie, Lou Reed o Johnny Rotten può essere una delle esperienze più destabilizzanti di sempre. Storie analoghe le vediamo raccontate nelle pagine del libro Pics Off!, una galleria di foto raccolte da Matteo Torcinovich, che mette a confronto l'immagine di copertina scelta con gli altri scatti scartati durante il servizio fotografico. Sono testimonianze, come dicevamo, di un modo di lavorare che va scomparendo, artigianale e a suo modo molto romantico, che contempla un contatto diretto con l'artista, oggi quasi impossibile. Da un lato per i mille filtri che le star frappongono tra sé e il mondo (ufficio stampa, agenti, sponsor), dall'altro per il contatto diretto con i fan che oggi i social network consentono. Incontri come quello di Roberta Bayley con i Ramones o di Edo Bertoglio con i Blondie e Madonna raccontano l'essenza del personaggio a volte meglio di un'intervista perché colgono aspetti di cui lo stesso artista a volte non è conscio. E SO LO LA P RO VIN CIA SCEG LI P ER FILM O P ER CIN EMA O P P U R E T R O VA U N FILM OPPURE INSERISCI UN CINEMA C E R C A Ascolta DE E JAY CH IAMA ITALIA Linus e Nicola Savino tutte le mattine in onda con il programma che ha fatto la storia di Radio Deejay. Ogni giorno alle 10 contemporaneamente in radio, TV, converted by Web2PDFConvert.com spesso neppure il fotografo. Ma è proprio da questa combinazione che può nascere la magia. Seguici su STASERA IN TV 20:35 - 21:30 Affari tuoi - Stagione 13 41/100 21:05 - 00:15 Made in Sud - Ep. 5 80/100 21:10 - 23:40 La Passione di Cristo 19:25 - 21:15 Rush Hour 3 - Missione Parigi Guida Tv completa » Quando nel 1977 uscì "Heart of Glass" dei Blondie, il singolo venne giudicato "troppo commerciale" dalla scena new-wave newyorkese. Ma si trattava di una sapiente miscela pop tra la disco e il rock, accompagnata da un video accattivante, che fece la fortuna della band. Meno nota è la sua versione originale, che fu poi velocizzata e trasformata in una hit mondialeUna canzone per un giorno di Andrea Silenziriprese di Luciano Coscarellamontaggio di Mariagrazia MorroneRepTv News, il magazine quotidiano di Repubblica Tv, è in onda ogni giorno alle 19.45 su Repubblica.it e su laEffe, canale 50 del digitale terrestre e 139 di Sky CLASSIFICA TVZAP SOCIALSCORE 1. Ballando con le stelle 87/100 Mi piace Tornando alle copertine, ciò che inevitabilmente viene da chiedersi guardando i provini è se le cose sarebbero andate bene ugualmente se fosse stato scelto un altro scatto. Il più delle volte la risposta è no. È ovvio che se fosse stata selezionata una foto dei Ramones che ridono per l'incidente occorso a Dee Dee di cui parla Roberta Bayley si sarebbe perso completamente il senso di cos'era la band in quel momento: l'icona stessa del punk. È questo che ci dice, persino al di là della sua volontà, quella foto. L'estetica povera, in bianco e nero, che riduce tutto all'essenziale, non è casuale. Così come non è casuale la scelta di un luogo all'apparenza così banale e scontato: la strada. Anzi, ancora meglio: un muro coperto di scritte in una periferia senza nome. E, naturalmente, quattro giubbotti di pelle. Quella foto diventa un'icona insuperata perché in uno scatto rivela uno stile di vita: nuovo, vero, intenso. Joey, Johnny, Dee Dee e Tommy Ramone attaccanno "Blitzkrieg Bop": con l'"one-twothree-four" scandito dal batterista e l'"Hey Ho! Let's Go" gridato da Joey nasce un'icona: il brano, diventato un cult, è qui eseguito dal vivo sul palco del Rainbow Theatre di Londra nel dicembre 1977. converted by Web2PDFConvert.com L'altra grande immagine che rappresenta il punk è quella di Pennie Smith per London Calling dei Clash, che ritrae Paul Simonon mentre distrugge il suo basso durante il concerto al Palladium di New York il 21 settembre 1979. La Smith accompagnò i Clash durante tutta la tournée, stando giorno e notte insieme alla band, vivendo le loro stesse avventure. Ma, se fosse stato per lei, non avrebbe mai voluto usare quella foto perché "non a fuoco". Fu proprio il cantante della band, Joe Strummer, a volerla, insieme al grafico Roy Lowry che l'assocerà come omaggio (ma molti ai tempi la lessero invece come contrasto e presa in giro) al primo album di Elvis Presley, con lo stesso lettering e quegli assurdi colori verdi e rosa che diventeranno un'altra bandiera del punk (vedi il primo album dei Sex Pistols, Never Mind the Bollocks, tutto colori acidissimi). Nel 2002 quello scatto verrà segnalato dalla rivista Q come "miglior foto rock di tutti i tempi" perché "rappresenta lo stato d'animo più puro del rock'n'roll: la totale perdita di controllo". Simonon dichiarò che fece quel gesto perché era arrabbiatissimo con i buttafuori che non permettevano agli spettatori di alzarsi dalle loro sedie per ballare. Di leggende, fantasie e fraintendimenti, è costellata la storia delle copertine del rock. Un'altra cover controversa è stata quella di Born in the U.S.A., di un personaggio oggi amato da tutti, Bruce Springsteen. Quella copertina lo vede di schiena contrapposto alla bandiera americana. Viste le sue posizioni politiche fortemente anti establishment di quel periodo - era il 1984 di Reagan - a un certo punto si diffuse la leggenda che in realtà fosse intento a urinare sulla bandiera. Fatto da Springsteen smentito in un'intervista a Rolling Stone: "Non c'era alcun significato segreto, davvero. Semplicemente guardando le foto scattate sembrava che sulla copertina ci stesse meglio il mio sedere piuttosto che la mia faccia". Resta il dubbio che quelle spalle voltate, quel cappellino "working class" che spunta dalla tasca, quei jeans sdruciti e quelle parole ("born down in a dead man's town/ the first kick I took was when I hit the ground) qualcosa sul sogno americano lo volessero dire. Ogni copertina, riuscita o meno, è uno scrigno di segreti che lascia le porte aperte al sapore della leggenda. E qui abbiamo così bisogno di storie. ALTRI CONTENUTI CORRELATI Ram ones, in un libro la vera storia Iggy Pop: ÐSono un sopravvissuto, Elvis Costello, 60 anni di rock: "Io, i Ram ones e una cacca di d i MIC HELE C HISENA d i FILIP P O BRU NAMO NTI d i P AO LO RU SSO d i RO BERTA BAYLEY Bowie addio, quando il "Duca Bianco" d i d i LU C IA MARC HIO ' T U T T I G LI AR G O ME N T I Oscar 2015 Space Is The Place, guida galattica SE G U ICI Festival Cannes 2015 Fai di Repubblica la tua homepage Mappa del sito Umbria Jazz 2015 Redazione Scriveteci Crepe Suzette Per inviare foto e video Servizio Clienti Aiuto Pubblicità Privacy Divisione Stampa Nazionale — Gruppo Editoriale L’Espresso Spa - P.Iva 00906801006 Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di CIR SpA converted by Web2PDFConvert.com