Scrivere un racconto, un romanzo o un film

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Scrivere un racconto, un romanzo o un film
Scrivere un racconto, un romanzo o un film
Scritto da Pierluigi Adami
"Un racconto può essere scritto con la bottiglia, ma per un romanzo hai bisogno di
quella prontezza intellettuale che ti consente di tenere a mente l'intero schema e di
sacrificare senza remore gli episodi secondari" (F. Scott Fitzgerald).
Chiariamo subito che la differenza tra racconto e romanzo non sta nel fatto che il primo è breve
e il secondo è lungo. Ci possono essere racconti lunghi e romanzi brevi, anche se spesso il
racconto troppo lungo tende a stancare, il romanzo troppo breve tende a essere poco
sviluppato e motivato. Questo perché, come direbbe Vincenzo Cerami, il racconto si basa su
un'unica idea forte
,
mentre
il romanzo su tante idee deboli
.
Per meglio comprendere il significato di "idea forte" pensate alla "Metamorfosi" di Franz Kafka:
il povero Gregor Samsa una mattina si sveglia e scopre d'essere diventuato un mostruoso
insetto. Più forte di così… Il racconto tende a essere monotematico (per questo, se è troppo
lungo, alla fine può annoiare), mentre nel romanzo conta l'intreccio tra tanti temi - principale e
secondari. Per questo il romanzo ha bisogno di spazio, di respiro, per svilupparsi in modo
completo.
Nel racconto conta l'idea di per sé, unica, che focalizza tutta la storia. Non ci sono - o sono
appena accennate - trame secondarie; gli eventi sono centrati in un momento ben preciso: il
fattore tempo non è sempre rilevante.
Il corrispettivo del racconto nella produzione audiovisiva è il cortometraggio, un film breve
(meno di mezz'ora, di solito, ma anche di pochi minuti), necessariamente focalizzato su di
un'idea forte.
Nel romanzo e nel film lungometraggio contano invece le relazioni tra le storie, che generano la
trama principale e quelle secondarie, e il loro sviluppo, svolto, ma non necessariamente, anche
su piani temporali distinti.
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Scrivere un racconto, un romanzo o un film
Scritto da Pierluigi Adami
Molti romanzi sono diventati dei grandi film, tanto per citare un esempio: "Il nome della rosa"
tratto dal romanzo di Umberto Eco). Negli USA è molto più comune trarre film da romanzi editi,
a testimonianza della familiarità tra i due modi narrativi.
Una differenza importante tra un romanzo e un film è... il suo costo di produzione! Il romanziere
può scrivere praticamente quello che vuole, inventando scenari fantastici, complessi, che poi
saranno visualizzati solo nella mente del lettore; lo sceneggiatore deve fare attenzione ai conti,
a priori: ogni cosa che scrive, ogni scena che descrive, ogni ambiente, sarà poi concretamente
realizzato dallo scenografo e ripreso dal regista. Se la storia è ambientata tra Oslo e Timbuktu,
bisognerà calcolare il costo di spostamento di una troupe di decine di persone da un capo
all'altro del mondo, o di una ricostruzione in studio degli ambienti; se l'ambientazione è
settecentesca, tra i castelli della Loira, andrà valutato il prezzo dell'affitto dei castelli, nonché
degli oggetti (carrozze, cavalli) e dei costumi dell'epoca (la realizzazione dei costumi incide
molto sul costo di un film storico). Se lo sceneggiatore introduce un nuovo personaggio, questo
diventerà un altro attore da pagare. Realizzare un film costa milioni di euro – un milione di euro
è il costo di un film “economico”, ma ci sono film costati decine di milioni di euro – che non
sempre vengono coperti dai ricavi al botteghino. Dunque il romanziere ha le mani molto più
libere dello sceneggiatore, e il fattore costo alla fine modifica anche la forma della scrittura.
A causa della diversa modalità di fruizione – un film è concentrato in due ore di proiezione, un
romanzo può avere un “respiro” di lettura protratto in vari giorni – i film, in genere, tendono ad
essere più focalizzati sul protagonista, l'Eroe della storia, mentre nei romanzi c'è più spazio per
sviluppare anche i personaggi secondari. Digressioni dal tema principale, molto frequenti in
Letteratura, sono più rare al Cinema.
Non a caso, quando si traspone sul grande schermo un romanzo, si parla talvolta di riduzione
cinematografica
, anche se il termine
«adattamento»
è più corretto.
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